
LA PSICOLOGIA RESA SEMPLICE - VOL 4 - LA COSCIENZA Alla scoperta degli stadi della mente: dal conscio all'inconscio, dall'influsso dei ritmi biologici, al sonno e ai sogni.
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LA PSICOLOGIA RESA SEMPLICE - VOL 4 - LA COSCIENZA Alla scoperta degli stadi della mente: dal conscio all'inconscio, dall'influsso dei ritmi biologici, al sonno e ai sogni.
About this book
Scoprire la storia della psicologia ed i suoi ambiti applicativi non è mai stato cosÏ semplice. In questo volume si passano in rassegna le principali correnti di pensiero che hanno caratterizzato la nascita e l'evoluzione della psicologia scientifica. Dai primi laboratori di psicologia alla teoria psicodinamica, dal cognitivismo alle neuroscienze, la prima parte di questa guida vi prende per mano e vi accompagna tra le scoperte piÚ importanti della materia. La seconda parte del volume è dedicata alla scoperta della psicologia clinica, del lavoro, giuridica, dello sviluppo e dei vari ambiti applicativi della materia. Il tutto attraverso uno stile discorsivo semplice, veloce ed essenziale. Il libro si conclude con un piccolo test autovalutativo che permette al lettore di ripassare e fissare i concetti principali. Dimenticate i manuali di psicologia da migliaia di pagine o dal costo proibitivo e cominciate ad esplorare il funzionamento della vostra mente attraverso una serie di guide a prezzi imbattibili.
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Information
Lâattenzione
Quando, al contrario, lâinformazione giunta al cervello è degna di essere notata, è posta alla considerazione della nostra consapevolezza. Questo processo è reso possibile per mezzo di un preciso stato di coscienza: lâattenzione.
Semplificando il procedimento appena descritto, possiamo definire lâattenzione come quel meccanismo evolutivo che ha permesso la selezione di alcuni specifici stimoli ambientali, in modo da ignorare completamente o da demandare allâinconscio tutti gli altri.
La funzione dellâattenzione è quindi semplice: si tratta di un meccanismo per filtrare le informazioni provenienti dallâesterno, in modo da garantirci maggiori possibilitĂ di sopravvivenza.
Se pensiamo ai pericoli affrontati dallâuomo primitivo, diviene evidente lâimportanza di un sistema di allarme in grado di avvisare la coscienza su di un imminente pericolo (ad esempio lâavvicinarsi di un predatore), cosĂŹ da poter attuare delle efficaci contromisure (la fuga o la preparazione alla lotta).
Anche se oggi lâuomo non deve difendersi dai pericoli caratteristici della natura selvaggia, è chiamato ugualmente a fare largo uso delle sue abilitĂ attentive. Lâenorme complessitĂ del mondo moderno lascia ben immaginare lo stato confusionario nel quale vivremmo qualora lâevoluzione non ci avesse rifornito di adeguati strumenti di selezione delle informazioni.
Queste spiegazioni possono sembrare abbastanza evidenti dal punto di vista pratico, ma lo studio scientifico dellâattenzione ha posto non poche difficoltĂ . Per prima cosa era necessario distinguere tra attenzione volontaria o involontaria. Nel primo caso facciamo la scelta precisa di concentrarci su alcuni dettagli, per tralasciarne altri. Nel secondo caso, è uno stimolo esterno a rievocare il nostro livello di coscienza e a permearlo.
Alcuni psicologi hanno studiato in profonditĂ i meccanismi della percezione e dellâattenzione. Delle varie teorie prodotte, molte di queste riprendono il concetto di attivazione, utile per misurare le prestazioni rispetto al proprio stato di attenzione. Eâ il caso di compiti molto complessi, che richiedono elevati livelli di concentrazione protratti per lungo tempo.
In questo senso, possiamo distinguere tra tre piani differenti di attivazione:
- prestazione scadente o mediocre, caratterizzata da un basso livello di attivazione. Un esempio tipico è la sonnolenza, poichÊ non permette di sfruttare al meglio le proprie capacità attentive.
- Altrettanto scadente risulta la prestazione derivante da un livello di attivazione troppo alto. In questo caso parliamo di sovraeccitazione, oppure di un livello di ansia tale da non permettere lâesecuzione dei compiti con sufficiente attenzione.
- Infine, una performance ottimale si ottiene quando il livello di ottimazione resta allâinterno di un range equilibrato, ovvero non risulta troppo elevato o troppo basso.
Tra le varie teorie dellâattenzione come strumento di selezione, è possibile indicarne alcune che si sono dimostrate particolarmente interessanti e attendibili.
La prima è la cosiddetta teoria della selezione attentiva, ipotizzata dallo psicologo statunitense Ulrich Neisser nel 1976. Secondo il ricercatore, la mente è da considerarsi come un elaboratore dâinformazioni. Lâattenzione è quindi un processo di focalizzazione, legato alla reale disponibilitĂ di risorse del sistema mentale.
Un poâ come avviene con un computer, anche la mente umana sarebbe chiamata a gestire le informazioni (ovvero gli stimoli provenienti dagli organi di senso) secondo delle capacitĂ limitate; questo spiegherebbe anche lâesistenza di processi automatici che ci consentono di lasciare libera una parte della nostra capacitĂ di elaborazione, ma anche di dividere lâattenzione su piĂš compiti contemporaneamente.
Ad esempio, quando impariamo a guidare dobbiamo concentrare tutte la nostra attenzione sulle azioni da compiere (premere i pedali nella sequenza corretta, azionare la leva del cambio, coordinare i movimenti del volante, ect). Dopo un poâ di esperienza, questo processo diventerĂ automatico.
Con lâesercizio diventiamo in grado di parlare con un nostro amico mentre guidiamo, perchĂŠ avremo automatizzato i compiti necessari alla conduzione di un veicolo. Lâautomatizzazione ci permette di conservare risorse altrimenti spese per la guida e dâimpiegarle in altre attivitĂ , come la comunicazione verbale.
La seconda teoria prende la dicitura di âfiltro primarioâ e si basa sugli studi di Broadbent. Secondo questo ricercatore durante il processo di attenzione il cervello non riceverebbe tutti i segnali esterni. Infatti, quando gli organi di senso raccolgono le informazioni le incanalano verso filtri posizionati lungo i nervi, che conducono al cervello.
A questa teoria se ne oppone una terza, detta concezione del filtro tardivo. In questo caso, ogni segnale esterno sarebbe percepito dai recettori sensoriali e inviato correttamente lungo i fasci di assoni mielinici, fino al cervello.
Una volta giunti a destinazione, i segnali sarebbero però oggetto di una fase di pre-elaborazione molto veloce ed efficiente, nella quale avverrebbe la selezione delle informazioni ritenute abbastanza importanti da giungere alla coscienza e lâesclusione delle altre.
Ciò che accomuna ognuna di queste teorie è che le capacitĂ attentive sarebbero strettamente legate agli stati di coscienza. Lâattenzione deve quindi essere considerata come un derivato della grande capacitĂ di autocoscienza e di attivazione della mente umana.
Il rilassamento
Come avviene per il sonno, anche il rilassamento è uno stato di coscienza al quale sono stati applicati diversi strumenti dâindagine psicofisiologica. Con lâEEG (o elettroencefalogramma) si è scoperto che quando ci rilassiamo il tracciato evidenzia onde di tipo alfa, cioè tra gli 8 e i 14 Hz.
Questo tipo di tracciato è riscontrabile anche in alcuni particolari stadi di contemplazione, di raccoglimento e di concentrazione; ad esempio, durante profonde sessioni di preghiera o di meditazione. Un altro strumento utilizzato per analizzare gli stadi del rilassamento è lâEMG (elettromiografia). Questo strumento studia lâattivitĂ muscolare attraverso un piccolo ago inserito nel muscolo, che funge da elettrodo.
Come abbiamo giĂ visto, il rilassamento è in grado di condurre verso una diminuzione dellâattivitĂ dei muscoli; un fenomeno che diventa ben presente nei tracciati prodotti dallâEMG.
Può sembrare scontato ma è importante sottolineare che un individuo in salute sa come rilassarsi correttamente e trova facilmente del tempo per questa pratica durante la propria quotidianità . La tensione e lo stress eccessivo (inadattivo) sono alla base di molte patologie sia fisiche che psicologiche.
In merito al primo caso è facile riscontrare tensione muscolare, rigiditĂ , dolori, senso di pesantezza, mancanza di energie. Ma lo stress dellâanima è a...
Table of contents
- Copertina
- LA PSICOLOGIA RESA SEMPLICE 4
- Indice dei contenuti
- Disclaimer
- Introduzione
- Definire la coscienza
- Basi fisiologiche della coscienza
- Lâapproccio freudiano
- Gli stati di coscienza
- Il sonno: scopo e origine
- Il sonno: meccanismi di funzionamento
- Posizioni del sonno
- I sogni
- I sogni lucidi
- Lâattenzione
- Il rilassamento
- I cicli biologici
- Lâorologio biologico
- Conclusione
- Test Auto - Valutativo
- Soluzioni
- Bibliografia Essenziale