L'immaginario simbolico

Virgilio Melchiorre

• Publisher: EDUCatt Università Cattolica
• Year: 2014
• Print ISBN: 9788883113291
• eBook ISBN: 9788867806904
• Topic: Philosophy
• Subtopic: Philosophical Essays

Le pagine che seguono sono state raccolte e riviste per il corso "Filosofia delle forme simboliche", professato nel biennio della laurea specialistica in Filosofia. Il corso intende evidenziare la funzione simbolica dell'immaginazione nella prassi espressiva ed etica dell'esi­stenza. In questa prospettiva ho ripreso, con le opportune revisioni, parti di miei scritti già editi. Mi sono riferito in particolare ai seguenti testi: L'immaginazione simbolica (1972), dell'eros (1987), La religiosità e il sacro nell'arte (1995). Le pagine riportate sono state altresì integrate e sviluppate secondo un'intenzione che è parzialmente diversa da quella che orientava i contributi originari. Tratto dall'Avvertenza dell'Autore

Una postilla conclusiva
L’ESSERE DEL POSSIBILE

Ripercorrendo all’indietro le diverse forme dell'immaginazione simbolica, si fa forse più chiara l’ambivalenza del simbolismo. Ne abbiamo parlato come di un’espressività duplice, dove il secondo significato è dato solo per trasparenza o come un eccedenza di senso che abita e insieme trascende la determinatezza del primo, immediato significato. Il secondo significato è dato dunque in assenza o, meglio, in una presente assenza. L’ossimoro esprime, del resto, il modo d’essere proprio dell'immaginazione, che è per se stessa organo dell’assenza, ma che nel suo darsi emerge pur sempre nella dipendenza da una funzione percettiva.

L’attenzione a questo nesso permette anche di chiarire in che senso si è anche parlato dell’assenza come della possibilità. Il possibile non vale qui in modo semplicemente logico, vale piuttosto per la sua consistenza “materiale”[264] e come tale è pur sempre un possibile-di: si dà come proiezione della coscienza immaginante e, quando, è tradotto in forma iconica, nel modo di un analogon percettivo è ugualmente proiezione o rinvio a partire da un’esistente, da una forma storicamente data, in una produzione che appartiene ad un tempo e a una cultura ben determinati.

Il cavaliere, la morte e il diavolo – tanto per riprendere l’esempio di Husserl — sono di là dalle tracce che nell’incisione lo evocano, ma proprio per questo, in queste tracce, si danno come una realtà verso la quale lo spirito di Dürer può dirigersi: realtà che non coincide ancora con quella di Dürer, al cui senso il maestro di Norimberga potrebbe però volgersi per dare nuova realtà al proprio esserci, per mutare o per rifiutare il proprio esserci. Così pure, pensando a un evento drammaturgico, possiamo anche dire che la vicenda di Amleto, mediata nell'analogon interpretativo dell’attore, costituisce per Shakespeare e per i suoi spettatori solo un futuro possibile, solo un’opzione esistenziale, un modo da essere o da non essere.

Abbiamo anche notato che l’immaginazione del possibile giunge all’altezza del simbolismo, quando traguardi in quel possibile una relazione universale di senso, un’originaria ultimità d’essere. Ma anche allora il riconoscimento, l'invenzione[265] di quella possibilità disvelano una dimensione non meramente possibile: dischiudono ad un tempo una presenza exsistente, una partecipazione metafisica nella stessa coscienza immaginante. Shakespeare che scrive, Shakespeare che interpreta, lo spettatore appassionato, a loro modo già implicano nella propria carne la vicenda universale di Amleto: il possibile e il reale sono in parte tutt’uno, mentre pur stanno in una reciproca distanza, in una tensione di trascendimento.

Questa distanza e questa partecipazione sono tanto più intrecciate quanto più sono prodotte nell'intimità di una decisione etica. È il caso delle grandi svolte della storia, quando il vissuto dei rivoltosi porta con sé la bandiera di un mondo...

Table of contents

• Avvertenza
• Introduzione
• CAPITOLO PRIMO LA FUNZIONE DELL’IMMAGINARIO
• CAPITOLO SECONDO L’IMMAGINAZIONE SIMBOLICA
• CAPITOLO TERZO LE FORME DELLA COSCIENZA SIMBOLICA
• CAPITOLO QUARTO STORICITÀ E SIMBOLO
• CAPITOLO QUINTO NEI SIMBOLI DELLO SGUARDO
• Una postilla conclusiva L’ESSERE DEL POSSIBILE