Bakunin contro Marx. Marx contro Bakunin. Alle origini del frazionismo delle sinistre
eBook - ePub

Bakunin contro Marx. Marx contro Bakunin. Alle origini del frazionismo delle sinistre

Con scritti di Michail Bakunin, Karl Marx, Friedrich Engels, Antonio Gramsci, Gian Mario Bravo, Giuseppe Manias

  1. English
  2. ePUB (mobile friendly)
  3. Available on iOS & Android
eBook - ePub

Bakunin contro Marx. Marx contro Bakunin. Alle origini del frazionismo delle sinistre

Con scritti di Michail Bakunin, Karl Marx, Friedrich Engels, Antonio Gramsci, Gian Mario Bravo, Giuseppe Manias

About this book

A esclusione di Carlo Cafiero, del quale riconobbe il valore, Marx fu crudele con gli anarchici, una componente significativa del movimento operaio portatrice di istanze importanti per lo sviluppo del movimento. Gli anarchici lo ripagarono con la stessa moneta. Si inaugurò così un modello di lotta politica che fu funestamente replicato dai partiti comunisti e dalle sinistre del XX secolo. Eppure c'erano molte convergenze tra gli anarchici e la dottrina di Marx; infatti gli anarchici la completavano con aspetti che si sarebbero rivelati di un'attualità sconcertante rispetto alle esperienze derivate dal marxismo dottrinario. Invece prevalse il frazionismo. In questa antologia, introdotta e curata da Antonio Moscato, sono raccolti i principali scritti che caratterizzarono questa diatriba. Con l'occasione sono proposte anche le riflessioni di Gramsci sull'anarchia, commentate da Giuseppe Manias, e recuperato un saggio importante di Gian Mario Bravo, scritto nella temperie post '68. Lo scritto dello storico torinese aggancia il dibattito tra marxisti e anarchici a quello avvenuto tra i leader dell'"utopia libertaria" del '68, come Marcuse e Cohn-Bendit e i partiti della sinistra storica.

Frequently asked questions

Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
No, books cannot be downloaded as external files, such as PDFs, for use outside of Perlego. However, you can download books within the Perlego app for offline reading on mobile or tablet. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
  • Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
  • Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
Both plans are available with monthly, semester, or annual billing cycles.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere — even offline. Perfect for commutes or when you’re on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access Bakunin contro Marx. Marx contro Bakunin. Alle origini del frazionismo delle sinistre by Antonio Moscato in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Politics & International Relations & Anarchism. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.

Marxismo e Anarchismo
di Gian Mario Bravo

«La libertà del popolo non è la mia libertà», scriveva nel 1844 Max Stirner: e sul tema, cosi enunciato o meglio specificato in seguito, verterà il conflitto, durato quasi un secolo e mezzo e tuttora attuale, tra i fautori di una libertà collettiva e coloro che mirarono alla liberazione del singolo, da una parte fra i socialisti e comunisti, e dall’altra fra tutti coloro che genericamente possono esser definiti anarchici o antiautoritari. Ed è evidente che la liberazione collettiva ha ottenuto uno sbocco (ovvero una proposta di sbocco) nella «classe» operaia, e quindi nel movimento di classe, mentre l’aspirazione libertaria individuale ha piuttosto rappresentato una semplice brama, un’ansia e una tendenza, tipici di un’altra «classe» la piccola borghesia, mossa nei suoi intenti non tanto da una visione sociale quanto da «bisogni» di ordine intellettuale, psicologico, morale. Donde, anche, il giudizio sull’«irrazionalismo» di tutta la problematica dell’antiautoritarismo, cosi com’è andata sviluppandosi nel movimento anarchico, dalla fine del Settecento, da William Godwin, poi attraverso Proudhon, Bakunin, Kropotkin, giungendo fino ai più recenti epigoni del movimento stesso, si riconoscano costoro o no con le strutture ufficiali di esso. Il marxismo – nell’ambito del socialismo e del movimento operaio, ma anche al di fuori di essi – ha sempre dovuto fare i conti con molteplici correnti eversive, che apparentemente lo attaccavano da sinistra (ovvero anche da destra, sul piano della democrazia), ma che da una parte erano disgregatrici, e piccolo-borghesi dall’altra. Questo avvenne fin dai primi anni di attività di Marx e di Engels, a partire proprio dalle polemiche violentissime contro Stirner (nell’Ideologia tedesca) e contro Proudhon (nella Miseria della filosofia), per passare poi alle diatribe contro i vari «avventurismi» e «avventurieri», e arrivare dipoi a Bakunin e via via a Lenin.
L’anarchismo deve venir concepito non tanto come corrente immediatamente precisabile, organizzata o non-organizzata, ma comunque subito identificabile sia storicamente sia nel tempo presente, quanto come prospettiva ideologica, o intellettuale o d’azione, che si è contrapposta non criticamente ma sostitutivamente al marxismo, anteponendo alle affermazioni classistiche e rivoluzionarie di questo la volontà a-classistica del richiamo alle masse e l’asserzione a-rivoluzionaria della necessità immediata della ribellione contro il sistema. Per raggiungere tali obiettivi ha fatto leva su tutti quegli elementi (di origine tipicamente intellettuale e trasferiti meccanicamente e dall’alto a una realtà sociale), che risultano esser stati ed essere la maggior forza disgregatrice del movimento operaio e socialista: lo spontaneismo (staccato da ogni contesto di interpretazione marxistica), il volontarismo (inteso come forza predominante), il movimentismo (implicante il rifiuto, almeno implicito, di ogni forma di organizzazione), l’astratto insurrezionismo o ribellismo.
In questo quadro, discutere del rapporto fra marxismo e anarchismo non vuol dire seguire gli sviluppi di una polemica «storica», per cui invero si ha a disposizione un’ampia documentazione, quanto vedere il pericolo rappresentato in ogni tempo per il movimento operaio e socialista da quelle correnti, che oggi in qualche modo e in senso lato si possono raggruppare sotto la denominazione di «anarchismo». In una tale visuale, allorché si tiene presente l’insegnamento di Lenin, gli anarchici odierni non sono dei «residuati storici» (come spesso vengono rappresentati), ma si immedesimano piuttosto con gli estremisti di ogni tempo, i quali si riferiscono non a situazioni oggettive ma piuttosto ad analisi irrazionalistiche delle condizioni sociali del presente, non tenendo in alcun conto il rapporto mezzi-tattica-obiettivi: cioè, sono degli idealisti, in buona o cattiva fede a seconda dei casi.
Oggi, nell’attuale fase di sviluppo del capitalismo, sempre diverso nel suo affacciarsi pur nell’immutabilità della sua identità, si ripresenta con tutta la sua forza l’«utopia libertaria»[68], non tanto per ampliare o rassodare quanto il socialismo ha già conquistato o vuole ottenere, ma contrapponendosi alternativamente agli scopi del socialismo stesso e del movimento operaio: acquistano perciò attualità straordinaria e validità generale quei testi di Marx e di Engels, di rifiuto polemico o critico nei confronti degli anarchici del loro tempo, fossero costoro uno Stirner, o un Proudhon o, negli anni della Prima Internazionale, un Bakunin[69] temi affrontati sono però quelli del presente: sta al marxismo ristudiarli, confrontarli con quelli «vecchi» combatterli con forza nuova. Certo infatti che il pericolo è oggi più grande che non ieri proprio per la diffusione e l’affermazione ottenuta dal socialismo classista marxista.
Il marxismo – intendendo con tale termine il corpo dottrinale dell’insegnamento di Marx e di Engels colle successive interpretazioni di Lenin – ha nei confronti del fenomeno che genericamente può essere definito l’anarchismo un duplice valore critico:
1.di rifiuto dell’anarchismo tradizionale, cioè di quei movimenti di rottura verticale nella classe operaia, che hanno cercato – per scopi reconditi e utopistici in pari tempo – di disgregarla dall’interno;
2.di ripulsa dell’antiautoritarismo astratto sorto nel mondo neocapitalistico, espressione di un tentativo di rottura operato dall’esterno, con evidenti scopi eversivi nei confronti dei movimenti organizzati di classe: è questo l’anarchismo non più sociale, bensì soprattutto intellettuale, al quale può attribuirsi la taccia d’essere l’espressione diretta delle insoddisfazioni piccolo-borghesi della nostra epoca, evidentemente in connessione diretta (immediata o soltanto mediata e talvolta anche inconsapevole) del neocapitalismo[70].
Si ha invece una differenziazione formale, e non sostanziale, fra Marx ed Engels da una parte, e Lenin dall’altra: l’attenzione dei primi fu sollevata dagli anarchici tradizionali soprattutto, e specie da Bakunin; la polemica del marxismo-leninismo è invece indirizzata contro ogni deviazione estremistica e infantilistica. Ciò non toglie, però, che proprio Lenin abbia dimostrato che Marx ed Engels con l’anarchismo condannarono anche ogni estremismo e ogni minoritarismo velleitari.
La contrapposizione, anche violenta, fra marxismo e anarchismo esplose specie dopo la Commune, benché tutti i motivi ideologici e politici di essa possano ritrovarsi non soltanto negli anni immediatamente precedenti, ma anche parecchi decenni avanti. Infatti dopo una lunga gestazione, per opera soprattutto di Marx e di Engels, i quali traevano le conclusioni dalla partecipazione a un movimento ormai quasi trentennale, col 1871 si presentarono le condizioni ideali e organizzative entro le quali poterono successivamente costituirsi e svilupparsi i partiti socialisti della classe operaia. Il processo politico prese l’avvio precisamente con la Commune. Dopo di essa, nel movimento operaio cominciò il periodo dello sviluppo del marxismo «in larghezza», nel quale le forze del proletariato internazionale andarono cristallizzandosi e concentrandosi sempre più[71].
Sono ben noti i giudizi positivi e apprezzativi di Marx sulla Commune nella Guerra civile in Francia, dello stesso 1871: essi vennero ribaditi meno di un anno più tardi dallo stesso Marx, allorché questi volle celebrare brevemente il «18 marzo 1871», dicendo che la Commune era stata l’«aurora della grande rivoluzione sociale», che avrebbe «liberato per sempre gli uomini dal regime di classe». E ancora:
Essa dichiara che le...

Table of contents

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Presentazione
  5. Introduzione di Antonio Moscato
  6. prima parte:il conflitto
  7. Scritto contro Marxdi Michail Bakunin
  8. Dell’autorità di Friedrich Engels
  9. L’indifferenza in materia politicadi Karl Marx (1873)
  10. I bakuninisti a lavoro in Spagnadi Friedrich Engels
  11. Appunti su “Stato e anarchia”di Karl Marx (1875)
  12. Lettera a Boltedi Karl Marx
  13. Lettera a Cunodi Friedrich Engels
  14. Dalle risoluzioni della conferenza di Londra
  15. Marxismo e Anarchismodi Gian Mario Bravo
  16. seconda parte:convergenze
  17. Marx sulla Comune di Parigi
  18. Anarchici e bolscevichi in Russiadi Antonio Moscato
  19. Gramsci e il movimento anarchico nel periodo dell’Ordine Nuovo di Giuseppe A. Manias
  20. Lista dei nomi e dei luoghi citati