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Tascabili
Flaccovio
11
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Giuseppe Quatriglio
Breve storia di Palermo
vicende di una capitale
FLACCOVIO EDITORE
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Proprietà artistica e letteraria riservata all’Editore a norma della legge 22 aprile 1941 n. 633. È vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, anche per mezzo di fotoriproduzione, sia del testo che delle illustrazioni.
ISBN 978-887804-307-7
© 2011 copyright by S. F. Flaccovio s.a.s. - Palermo - via Ruggero Settimo, 37
Stampato in Italia - Printed in Italy
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A mia figlia Costanza
e ai giovani della sua generazione,
i giovani del Duemila.
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I «fuori testo» che seguono alcuni capitoli, se non diversamente indicato, sono dell’Autore del volume.
Nota dell’autore
Una ricostruzione delle vicende storiche di Palermo lungo l’arco di tre millenni, come quella che viene proposta, ha una maglia narrativa necessariamente non fitta, ma conserva una cadenza serrata, rispetta la cronologia e si sofferma, con particolare enfasi, sui momenti forti e significativi vissuti dalla città nell’intento di sottolinearne l’individualità e l’importanza.
Grande spazio quindi agli avvenimenti di rilievo che hanno sempre calamitato l’attenzione dei palermitani: l’età araba e quella normanna, la rivolta del Vespro, il soggiorno di Carlo V, la peste e il rinvenimento delle ossa di Santa Rosalia, la fine dell’Inquisizione, la costruzione dei teatri nell’Ottocento, la felice stagione del Liberty, i problemi urbanistici del Novecento.
Una novità, in una storia concepita all’insegna della sintesi, è costituita dall’analisi delle potenzialità di Palermo oltre il Duemila.
È stato compiuto uno sforzo di sintesi per giungere alla concisione, alla chiarezza e alla semplicità espositiva. Sono stati utilizzati i contributi della vecchia e della nuova storiografia e i resoconti coevi. Non è stato ignorato l’aneddoto quando è apparso utile narrarlo, non si è rinunciato alla riflessione critica.
I «fuori testo» ampliano il racconto storico, danno voce alla cronaca, precisano i contorni dei fatti.
Il filo conduttore che ha permesso di soffermarsi sugli elementi specifici di una capitale ha anche consentito di indicare, di una realtà urbana in costante trasformazione, le motivazioni che danno titolo a Palermo di progredire verso il futuro.
G. Q.
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Una sintesi come premessa
Chi vuol seguire lungo il filo dei millenni i motivi della «fortuna» di Palermo come area geografica privilegiata, suscettibile quindi di impensabili sviluppi, deve fare riferimento alla sua posizione al centro del Mediterraneo e al suo sito nella costa occidentale della Sicilia. Volando con le ali della fantasia, ma attenendosi tuttavia alla memoria storica, si può visualizzare la mitica insenatura vigilata dai promontori Gallo, Pellegrino e Catalfano che ai navigatori salpati da lontane sponde dovette apparire come un sicuro rifugio.
Fu proprio qui che i Fenici, dalla metà del settimo secolo avanti Cristo, fondarono uno dei loro più attivi empori. Quando i Greci si insediarono in Sicilia, nell’ottavo secolo, li trovarono a Palermo e in tutta la Sicilia nord-occidentale. I Romani sottrassero Palermo al dominio cartaginese nel 254 avanti Cristo, al tempo della prima guerra punica. I Bizantini conquistarono la Sicilia nel 535 riuscendo a entrare a Palermo solo dopo lungo assedio.
Fino alla conquista araba, avvenuta nell’831, quattro anni dopo lo sbarco a Mazara del Vallo, Palermo non ebbe una popolazione numerosa. Furono gli Arabi ad arricchire l’abitato e il perimetro extra urbano. Una favolosa città fu Palermo anche in periodo normanno-svevo, cioè nei secoli XII e XIII, in quanto possedeva uno dei centri commerciali più importanti dell’area mediterranea, come testimoniarono i viaggiatori arabi nei loro resoconti.
La grande fioritura della Palermo normanna declinò rapidamente con la scomparsa degli Hohenstaufen – la dinastia tedesca della Svevia cui apparteneva Federico II – e l’inizio della dominazione angioina. Successivamente, dal Trecento al Cinquecento, la città si espresse con segni di indiscussa nobiltà stilistica, con opere di architetti, di alcuni dei quali non conosciamo i nomi, eredi tuttavia di una grande tradizione. Si espresse anche con la costruzione delle poderose fortificazioni cinquecentesche di Antonio Ferramolino da Bergamo, l’ingegnere militare al servizio dell’imperatore Carlo V. Il fervore edilizio dei viceré si tradusse nel Seicento nel taglio del centro tradizionale della città e nella creazione dei Quattro Canti, il Teatro del Sole, con l’intento, non soltanto simbolico, di catturare l’astro della luce nell’arco dell’intera giornata.
Le vicende della storia si intrecciarono con quelle dell’urbanistica. Momenti qualificanti furono le incoronazioni di Vittorio Amedeo di Savoia nel 1713 e di Carlo di Borbone nel 1735, i tentativi di riforma nel tardo Settecento, lo sviluppo dell’edilizia extra urbana in direzione di Bagheria e della Piana dei Colli, l’abolizione dell’Inquisizione nel 1782, l’apertura alla Scienza sancita dalla fondazione dell’Osservatorio Astronomico.
I moti del Quarantotto svegliarono le coscienze – in sintonia con il sentire europeo – e diedero l’avvio all’apertura della Strada della Libertà. Crearono anche le premesse per la nascita dei teatri moderni come espressione del predominio della borghesia e delle grandi dinastie imprenditoriali che da Palermo prendevano le mosse.
L’inizio del Novecento fu contrassegnato dalla stagione del Liberty, di cui oggi faticosamente si cercano le tracce nelle superstiti costruzioni risparmiate dal piccone.
Ma è il cuore antico di Palermo che chiama oggi al riscatto: là dove la città ha uno spessore storico, là dove è maggiormente leggibile il suo passato, il presente impone di guardare al futuro. Il domani prossimo di Palermo passa attraverso uno sviluppo che porti a una migliore vivibilità.
Le premesse di una Palermo che abbia il ruolo di metropoli oltre l’anno 2000 sono espresse non solo dalle potenzialità attuali ma anche dalle stratificazioni di un incancellabile passato di civiltà.
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Fenici, greci, romani
Gli agili scafi con le vele color rosso porpora provenienti dall’Africa settentrionale, e proprio dalla baia di Cartagine, approdavano nel settimo secolo avanti Cristo sulle coste tirreniche della Sicilia. A bordo vi erano marin...