COME DIVENTARE UNA STAR. La Vera Storia di Miley Cyrus

Sonia Fascendini

• Publisher: HOW2 Edizioni
• Year: 2015
• ISBN:
  9788899356026
• Topic: Media & Performing Arts
• Subtopic: Music Biographies

Miley Cyrus, diciamolo subito, fa il botto nel 2013 con il video di Wrecking Ball, singolo dell'album Bangerz. La canzone era stata pensata dai suoi autori per Beyoncé, prima di essere data alla Cyrus. Si parla di un amore finito male, con allusioni alla, da poco interrotta, storia tra la Cyrus e Liam Hemsworth.
Ma perché questa canzone (o meglio il suo videoclip) ha fatto il botto?
Perché nel video, appunto, si vede una giovane donna che cavalca nuda un'enorme palla da demolizione. Qualcosa di inusuale e poi vedere una teen nuda in un videoclip non capita tutti i giorni!
Il video diventa virale e la cantante diventa super famosa!
Ma chi è questa ragazza sbarazzina, magrolina, un po' piatta, con i capelli biondo platino tagliati da maschietto?
Beh, si chiama Miley Cyrus, appunto, ed è una cantante emergente.
Ma non solo. Miley Cyrus è anche l'ex Hannah Montana, quindi già eroina di bambini e teenagers come la Violetta degli anni 2000. Interessante... Quindi una cantante per bambini, improvvisamente diventa famosa per cantare nuda su una palla di ferro? Ebbene si! In America succede anche questo... Così l'ex eroina dei bambini diventa improvvisamente la pop star più in voga del momento, come fosse la nuova Madonna o Lady Gaga.
Ma chi è veramente questa Miley Cyrus? Beh, innanzitutto è figlia d'arte in quanto il padre è un noto cantante country. Ma, in quanto tale, è conosciuta negli States ma non oltre. E come Hannah Montana diviene famosa tra i giovanissimi (e di rimbalzo tra i loro genitori...). Quindi improvvisamente questa ragazzina figlia di papà e attricetta della Disney, diventa famosa in tutto il mondo come una icona pop?
Ebbene si, è proprio così. Ma la storia non finisce qui in quanto la nostra Miley non si accontenta della "semplice" popolarità planetaria (e di tanti milioni di dollari in banca) ma decide di scandalizzare sempre di più, dall'album Bangerz in poi, tutti i suoi fans e non solo, fino a provocare una sorta di nausea da sovraesposizione in gran parte del suo stesso pubblico. Quindi, trattasi di un'astro nascente della musica pop mondiale bruciato in poco meno di due anni? Mah, chissà, è presto per dirlo.
Ma tanti sono già i quesiti che ruotano intorno alla figura prima angelica e poi diavolina della bionda Miley: ma ci fa o ci è? È un fenomeno di marketing o un'artista puro? Ma soprattutto, è una vera stella o una semplice meteora? Questo libro, dunque, racconta la storia di Miley Cyrus dai suoi primi passi, fino alle sue ultime trasgressioni, cercando di capirne il fenomeno ma, soprattutto, dando al lettore un esempio vissuto di come nasce una Star. Il libro si conclude con una serie di interrogativi ai quali speriamo possa lo stesso lettore rispondere. Un libro biografico ma soprattutto un'indagine sullo strano caso artistico di Miley Cyrus, prima idolo dei bambini e poi reginetta della trasgressione.

1. DIVENTARE HANNAH MONTANA

1.1. Il mio nome è Miley

 

Quando ti chiami Destiny Hope (destino speranza), certamente parti con una marcia in più rispetto agli altri bambini.

Proprio questo hanno pensato Billy Ray e Tish, quando il 23 novembre 1992, in un ospedale di Nashville, le ostetriche hanno messo loro in braccio un fagottino rosa. La nuova arrivata in famiglia li ha subito incantati con enormi occhi chiari e soffici capelli biondi.

 

 

È indubbio che essere appellati in questo modo sia uno stimolo a fare del proprio meglio. Può, però, essere anche un’arma a doppio taglio, perché sentirsi addosso fin da piccoli tante aspettative da parte dei genitori può mettere in difficoltà. Sta alla loro intelligenza aiutare il figlio a non farsi schiacciare da responsabilità per cui non è preparato.

 

 

Un nome è come un vestito: qualcosa che ci rappresenta all’esterno e permette a chi ci incontra di farsi una prima impressione di noi. È quindi importante sentircisi a proprio agio, senza imbarazzo o senso d’inferiorità.

Questa confidenza col nostro nome spesso arriva subito. Altre volte arriva col tempo e la maturità. Capiamo le ragioni per cui i nostri genitori hanno fatto quella scelta ingombrante. A volte ne andiamo perfino orgogliosi, oppure, proprio come succede con le vecchie pantofole, ci facciamo l’abitudine e non ce ne vorremmo mai staccare.

Essere unici e spiccare sugli altri, anche solo per il proprio nome, è qualcosa che si apprezza di solito quando si diventa adulti e sicuri di sé. L’infanzia e l’adolescenza, invece, fanno apprezzare molto di più l’omologazione. Resta allora il vecchio rimedio della pazienza: alla fine l’adolescenza passerà e con essa molti dei suoi drammi.

 

 

Se così non è, rimane sempre la possibilità di ricorrere a un soprannome. In questo ci aiutano gli amici, che fin da piccoli attribuiscono nomignoli a tutti. Di solito hanno anche l’arguzia di cogliere una delle caratteristiche che ci fanno spiccare sulla massa.

La nostra Destiny Hope, dopo pochi anni, infatti, diventa per tutti Smiley.

La bambina, nella sua cerchia famigliare, è particolarmente apprezzata per la sua attitudine a correre incontro alla vita con un gran sorriso, qualunque cosa succeda. Da qui a diventare Miley il passo è breve.

 

 

Ma se anche rifugiarci in un soprannome non basta, c’è una possibilità più definitiva. È quella di assumere un’altra identità, o quantomeno scegliere un nome che ci rappresenti di più. Trovandoci in particolari condizioni lo potremmo fare anche di fronte alla legge, rendendolo così ufficiale.

 

Questa è stata la scelta di Destiny, che ha deciso di diventare Miley Ray Cyrus. Una decisione ponderata, che l’ha portata ad avere un nome che riunisce in sé alcune delle sue peculiarità. Si tratta dell’amore per la famiglia, della sua indole di persona ottimista e solare e dell’attaccamento alle sue radici. La ragazza ha deciso di mantenere il cognome che le ha tramandato il padre, rendere ufficiale il nomignolo che le è stato attribuito da piccola, e di aggiungervi il nome del nonno. A quest’ultimo era particolarmente legata, ma ha avuto la sfortuna di perderlo molto presto. Per esigenze artistiche il nome del nonno è tralasciato quando si parla con l’attrice o la cantante, ma rimane quando in vista c’è la donna.

 

 

 

 

1.2. L’eredità di papà Billy Ray e mamma Tish

Le nostre attitudini sono spesso un’eredità che ci lasciano i nostri genitori. Molto di quello che facciamo quotidianamente, senza farci quasi caso, e molto del modo in cui affrontiamo la vita, dipende dal nostro DNA. Molto altro è una conseguenza dall’ambiente in cui siamo cresciuti. Non è un caso se spesso i figli fanno lo stesso lavoro dei genitori. Gli stimoli cui siamo sottoposti durante l’infanzia, non possono che avere grosse influenze su quello che diventeremo da adulti. Altrettante influenze ci derivano da quello che ci è stato trasmesso dalla genetica.

Vale quindi la pena, quando ci troviamo a cercare la strada da intraprendere, di buttare un’occhiata obiettiva su quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni.

Questo non significa che, se i nostri antenati hanno ottenuto risultati non propriamente esaltanti, a noi sarà precluso qualsiasi successo. Così come non vuol dire che, nel caso i nostri avi siano stati particolarmente abili in qualcosa, per noi sarà semplice seguirne le orme. Significa solo che probabilmente anche noi abbiamo una predisposizione nel campo in cui lavorano loro.

Un esempio semplice è il paragone fatto con la mutazione delle caratteristiche fisiche con l’avvicendarsi delle generazioni. Anche da genitori minuti spesso nascono figli alti e robusti. La spiegazione più ovvia sta nella maggiore cura che si è avuta negli anni per l’alimentazione e la forma fisica.

Per le attitudini il principio è lo stesso: bisogna coltivarle e prendersene cura come fossero pianticelle; dare loro un terreno adatto, riparale dalle intemperie, ricordarsi di nutrirle e annaffiarle.

In quest’ottica la scelta di Miley è stata piuttosto semplice, visto che il padre inizia una carriera da cantante e poi si appassiona con successo alla recitazione. Sentire parlare in casa di musica, frequentare attori e registi, ha certamente influito su quello che la piccola Miley è diventata in seguito. Ma, vista la sua tenacia, probabilmente si sarebbe affermata anche in qualsiasi altro campo. Il tempo ha dimostrato che, la sua abilità non è solo quella di essere una cantante e attrice, ma anche quella di essere una vera e propria manager di se stessa.

In fondo, i più grandi nel mondo degli affari non sono quelli in grado di ideare strategie alternative? E per pensare in modo alternativo, è indubbio che ci voglia una buona dose di fantasia, oltre alla capacità di vedere di là dall’ovvio. Doti queste che a...