Gelosia retroattiva maschile. Conviverci, accettarla, combatterla
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Gelosia retroattiva maschile. Conviverci, accettarla, combatterla

Nizzolino Salvatore

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Gelosia retroattiva maschile. Conviverci, accettarla, combatterla

Nizzolino Salvatore

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Il tema della gelosia retroattiva sta prepotentemente guadagnando terreno nello scenario dei nuovi disturbi dell'affettività. La libertà sessuale, che caratterizza la società contemporanea, genera nuovi equilibri emotivi e dinamiche emozionali prima sconosciute.Il rifiuto nei confronti dei partner sessuali del passato rappresenta un nuovo disagio della coppia. Lo scenario occidentale, sopratutto dagli anni settanta in poi, alimenta un'idea di maturazione individuale attraverso l'accumulo di esperienze erotiche. Una percentuale consistente di uomini soffre questo disagio perché ancora legata a un modello femminile rassicurante, con particolare riferimento alla sfera della sessualità. Il confronto con gli amanti del passato produce insicurezza, le esperienze pregresse della propria compagna alimentano il risentimento. Questo malessere di tipo ossessivo incide in modo drammatico sulla qualità della vita e mette in crisi l'equilibrio della relazione.Le terapie psicologiche sono ancora improntate sull'indagine delle cause e sull'emersione delle sorgenti inconsce del problema. Invece non è stato ancora proposto un percorso di evoluzione affettivo-emozionale atto a fornire strumenti efficaci di gestione e controllo.Questo manuale di auto-aiuto individua gli atteggiamenti tipici del geloso retroattivo e propone un processo di rimappatura mentale. Attraverso riflessioni sui pensieri polarizzati e l'analisi dei percorsi che producono le visualizzazioni, il problema viene delimitato alle forme più ricorrenti di rappresentazione. Gli esercizi e le attività proposte mirano ad aumentare la consapevolezza delle proprie risorse interiori e inaugurano un cammino di rieducazione affettiva.

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Information

Atteggiamenti mentali del geloso retroattivo

Nella gelosia c’è più amor proprio che amore (Françoise de la Rochefocauld)
Ribadisco che le cause della GR non devono monopolizzare il nostro interesse. Sai perché? Perché anche se l’opinione corrente afferma che capirne le origini serve a prenderne coscienza, si tratta di un percorso che al momento non ti servirà a niente se non impari a dominarla. Forse guarirai conoscendo i veri motivi per cui la tua mente ti sta torturando? Ricercare le radici inconsce richiede molto tempo e l’aiuto di un terapeuta, ma il geloso retroattivo manifesta un’esigenza immediata, spesso le ossessioni hanno compromesso la vita di coppia e rischiano di distruggere la relazione in corso.
Se ti caricano sulle spalle un sacco di cinquanta chili e ti descrivono per filo e per segno il suo contenuto, il peso forse si riduce? Fa differenza sapere se a piegarti la spina dorsale è un sacco di patate, di cemento o di flaconi di profumo francese? Lo sforzo necessario a sopportare il carico non diminuisce. I gelosi retroattivi hanno una personalità molto analitica, si rendono conto già da soli che il loro disturbo ha origini recondite, ma questo non li aiuta. Se cadi faccia a terra e ti rompi il naso la frattura non si ricompone perché accresci la consapevolezza della legge di gravità. Eppure tantissimi terapeuti non fanno altro che questo, si presenta da loro qualcuno con il naso rotto per una brutta caduta e loro gli spiegano come funziona la legge di gravità. Non sarebbe meglio consigliare al malcapitato di fare attenzione a dove mette i piedi? Di evitare i marciapiedi bagnati? Magari di cambiare scarpe e di comprarne un paio con la suola più aderente? Dopo una o due sedute il paziente saprebbe già come andarsene in giro con un’andatura disinvolta e sicura. Allora s’indaga nell’infanzia, nei rapporti con i genitori, nei traumi rimossi, nelle delusioni, nelle insicurezze. In pratica s’impara la causa a menadito ma si continua a cadere, perché si continua ad ignorare l’andatura corretta.
Propongo di mettere da parte il tuo vissuto, non mi interessa minimamente se la tua compagna prima di conoscere te ha fatto sesso con cinque, dieci o cinquanta partner diversi. Per guardare un album di famiglia c’è sempre tempo, è lì nella tua testa e nessuno te lo può portare via, fintantoché terrai tutte queste foto archiviate e disponibili. A te interessa risolvere il tuo problema adesso ed è per questo che siamo qui.
La premessa obbligata è aprirti gli occhi sulla tua mappatura mentale. Non è importante sapere se i tuoi atteggiamenti sono congeniti, riconducibili ad eventi del tuo passato oppure se sono stratificazioni di comportamenti più recenti. Il mondo abbonda di trattati e di esperti che possono aiutarti a scoprire le radici inconsce del tuo disturbo. L’intento di questo libro è diverso. Per riparare i circuiti mentali scoperti, in primo luogo, occorre isolare gli atteggiamenti del geloso retroattivo, quelli che mette in pratica ogni giorno. Si tratta di una serie di procedure mentali che è utile osservare in dettaglio.
Ora individueremo quelle più rappresentative, riconoscerai proprio il modo in cui i tuoi pensieri vengono quotidianamente obbligati a muoversi. Ti sarà capitato di guardare in televisione la celebre festa taurina di San Firmín, nella città spagnola di Pamplona, in cui i tori vengono lasciati circolare per le strade. In realtà gli animali non sono liberi di scorrazzare a loro piacimento, ma percorrono vie transennate che li obbligano a procedere verso la destinazione: la plaza de toros. I tuoi pensieri, come i tori di Pamplona, sono costretti a muoversi rabbiosamente in strade già tracciate, e tornano a ri-percorrerle ogni giorno. La tua mappatura neurocorticale è stata plasmata dai tuoi atteggiamenti, che hanno cristallizzato le vie dei tuoi pensieri ossessivi. Vediamo le strutture di questi percorsi.

Conclusioni arbitrarie

Conosci molti dettagli del passato della tua partner. Hai indagato, sei stato curioso, forse al principio della relazione neanche immaginavi l’entità che avrebbero assunto quelle confessioni che lei ti affidava. Non credevi che quegli interrogatori mascherati da dialoghi liberatori divenissero la tua fonte di veleno. Quel che è peggio è che con ogni singola parola che lei ti ha confidato tu hai costruito un’arringa degna di un pubblico ministero. Nella tua mente è presente un’istruttoria micidiale con una dovizia di aggravanti dalla quale non c’è scampo. Però, che si tratti di un edificio accusatorio fondato su mezze verità, su parole misurate o su confessioni fatte a cuore aperto, resta il fatto che è un “edificio retrospettivo” su false fondamenta. Occorre aggiungere che i tuoi filtri emotivi non si sono limitati a setacciare le informazioni che lei ti confessava, ma le hanno ri-elaborate fino a caricarle di valenze tue e soltanto tue. La grammatica di questo dossier è lontanissima dalle pagine di vita che la tua donna ha vissuto e mai potrà riprodurre il vero codice dei fatti, per un semplice motivo: quello che lei ha sperimentato appartiene esclusivamente alla sua esperienza emozionale. Sembra una banalità, ma forse non hai mai riflettuto seriamente su questo. Ogniqualvolta lei ha risposto ad una tua domanda indagatrice ti ha trasferito soltanto un racconto, un dettaglio, un episodio per mezzo del linguaggio verbale. Ebbene, tutta la componente emotiva, affettiva, sensoriale e specificamente sessuale ce l’hai messa tu. Sei un investigatore che sta falsificando le prove per incastrare un malcapitato e nel mondo reale il tuo comportamento sarebbe altamente rischioso. Insisto con l’espressione “nel mondo reale”, perché tutte le decorazioni che disegnano le esperienze passate della tua compagna sono un tuo personale lavoro artistico.
Quando assaggi una nuova pietanza per la prima volta, ad esempio un cibo esotico, la tua mente apre un nuovo cassetto per riporvi questa nuova sensazione. Quel cassetto era vuoto, in attesa che tu provassi uno stimolo diverso da tutti quelli già sperimentati. Hai appena registrato una nuova proprietà, quel nuovo sapore adesso ti appartiene, i tuoi sensi lo hanno esplorato, la tua mente lo ha intepretato e gli ha incollato un’etichetta, quindi lo ha conservato. Sai senza ombra di dubbio che ti appartiene perché il tuo gusto ha percepito le qualità del cibo. Lo stesso avviene con tutte le esperienze che tu hai vissuto sulla tua pelle e che si sono stratificate nel magazzino della coscienza. Non hai bisogno di andare a controllare se sono lì, sai che ci sono. Invece cosa accade quando cerchi di interiorizzare un’esperienza non tua, ovvero non percepita direttamente? I casi sono due, la registri negli scaffali delle chincaglierie perché per te non è importante, oppure la tieni in bella vista e la riguardi di tanto in tanto, perché alcuni aspetti richiamano il tuo interesse. Se un amico ti racconta di aver scaricato la copia pirata dell’ultimo film di Spielberg, magari tu gli chiedi di fartene una copia e la cosa finisce lì; l’idea di guardare quel film viene messa da parte in un angolo della tua memoria. Non è di grande importanza che quel dvd arrivi nelle tue mani oppure no. Se invece un amico ti racconta di aver conosciuto una donna strepitosa alla fermata dell’autobus e di essere riuscito a chiederle il numero di telefono e ad invitarla a cena, la cosa cambia. Questo racconto stimola molti punti sensibili della nostra sfera emotiva. Innanzi tutto ci chiediamo se l’episodio si sia realmente svolto come il nostro amico ha raccontato. Avrà esagerato? Sarà poi andata davvero così? Figurati se una simile fortuna capita proprio a lui! Se diamo credito al suo resoconto proveremo un pizzico d’invidia, vorremmo essere al suo posto, sicuramente noi siamo più degni di una simile opportunità, invece questi colpi di fortuna capitano sempre agli altri. In questo caso stiamo pur certi che l’episodio del nostro amico, sebbene non sia una vicenda che abbiamo vissuto in prima persona, entrerà con prepotenza in un settore diverso della nostra mente. Non andremo subito a riporre questa visualizzazione nel magazzino, ma la terremo per un bel po’ di tempo in primissima fila, per immaginarla, ipotizzarla, aggiugervi dettagli e guardarla come al cinema. Questa vicenda ha stuzzicato i nostri desideri, le aspettative, le illusioni, l’orgoglio, l’invidia, l’amarezza di non essere al suo posto e tante altre corde della nostra anima. Allora tutte queste forze ci spingeranno a voler immaginare e analizzare le situazioni che sta vivendo il nostro amico, sebbene non ci appartengano. Con il passato della tua partner attui un tentativo di rappresentazione molto simile, evidentemente con un carico emotivo immensamente più grande, ma la sostanza del processo è la stessa. Non è la qualità dell’episodio a risvegliare il tuo interesse, bensì i riflessi condizionati dei tuoi recettori emozionali che scattano quando ricevono quel tipo di stimolo. Nella tua mappatura neurocorticale si sono formati nel tempo dei punti sensibili ad una precisa categoria di eventi stimolanti. Ogni nuovo input di natura erotica che la tua esperienza stratificava, aggiuneva un grado ulteriore di sensibilità alla tua mente. Possiedi un cervello estremamente sessualizzato ed eroticizzato, per questo risponde subito a qualunque allusione della stessa natura.
É difficile accettare che nella realtà quotidiana, in cui la regola dell’informazione è ormai l’eccesso e la duplicazione, tu non possa ‘riprodurre’ le esperienze di un altro essere umano. Una cosa familiare come le immagini e i suoni che liberamente percepisci diventano una tua falsa creazione e non una fedele riproduzione. Puoi soltanto ricostruire un ipotetico scenario, un panorama di supposizioni, una sequenza di fotogrammi probabili. Un’indagine simile non può condurre a fatti inconfutabili. Rinuncia da subito alla verità, quella non potrai mai conoscerla. Se fosse possibile entrare nella mente della tua donna per qualche minuto, neanche allora avresti l’opportunità di vivere la verità, in quanto i suoi ricordi sono ormai lontani dagli avvenimenti, non contengono più la ricchezza di dettagli emotivi che lei ha sperimentato. Ad ogni modo, in attesa di una simile tecnologia invasiva, rinuncia e investi le tue energie in altre attività che ti mostrerò più avanti.

Assegnazione di modelli interpretativi

Per dare forma alle sue esperienze trascorse hai usato ciò che la tua mente aveva a disposizione. Era necessario visualizzarle per poterle guardare e giudicare. Quindi hai fatto ricorso all’enorme bagaglio immaginifico che ognuno di noi porta con sè. Non viviamo forse nella civilità dell’immagine? Certamente, è questa la tua grande fregatura purtroppo. Ti sei mai chiesto perché visualizzare le esperienze sessuali del suo passato sia così facile? Perché fin dall’adolescenza sei cresciuto a pane e sesso. In televisione, nelle riviste pornografiche, nei film da videoregistratore e poi in dvd, non parliamo di Internet che rappresenta una tentazione quotidiana dove il porno è un oceano sconfinato di variabili gratis e a pagamento. Dagli anni settanta in poi la società ha assunto il carattere della pansessualità, ovvero tutto allude al sesso. La tua mente ha plasmato dei calchi con questo codice visuale e adesso confeziona facilmente nuove rappresentazioni per imitazione, per analogia. Tutti gli strumenti per disegnare, colorare e animare i racconti della tua partner escono fuori da uno stampo precostituito. Stai sceneggiando il suo passato usando tutta questa spazzatura. Stai scrivendo un copione ispirandoti ai peggiori modelli proposti. Nei tuoi pensieri lei agisce e prova piacere come un’icona della televisione, la tua mente la ri-crea con riferimenti a un’immagine-idolo femminile derivata dall’erotismo di consumo. Anche quando lei ti ha confessato di aver vissuto una relazione seria, autentica, con profondi sentimenti, tu la ri-elabori attraverso i fotogrammi che appartengono a realtà del tutto diverse, estranee e aliene. Visualizzi la tua compagna in un ruolo completamente svuotato della sua valenza personale, la raffiguri spersonalizzandola. Nelle tue rappresentazioni non c’è spazio per i sentimenti, per le emozioni, per le illusioni. Quello che vedi non è la tua donna, è solo l’essenza di tutti gli stimoli visivi legati all’amore e alla sensualità che hai assimilato nella tua vita. La mente ti restituisce tutto in una sceneggiatura dove la protagonista adesso è lei. Le tue congetture sono soltanto false riproduzioni di una falsa realtà, però assumono una rilevanza visiva fortissima. Purtroppo non puoi liberarti dallo strato originario su cui poggiano le tue strutture cognitive, nessuno può farlo, servirebbe un reset completo della mente. Però possiamo cambiare i programmi compromessi da questi virus e sostituirli con altri più efficaci, in questo modo consentiremo un fuzionamento più fluido ai tuoi pensieri.

Esagerazione

Quando la nostra emotività viene stimolata da un evento, questo acquisisce nuove qualità perché lo carichiamo delle nostre connotazioni personali. Normalmente dopo un periodo d’incubazione emozionale l’evento finisce per essere restituito molto più intenso e ricco rispetto al primo momento in cui lo abbiamo percepito. Nella fattispecie se lei ti confessa che in passato ha fatto l’amore in macchina con un tipo appena conosciuto in discoteca e che tutto è durato cinque minuti, dopo qualche giorno, ripensando a quello che ti ha detto, sarai convinto che sia stato un amplesso di un’ora talmente violento da sfondare i sedili e sconquassare gli ammortizzatori. Se lei ti confessa che lui ha avuto un’eiaculazione precoce, dopo qualche giorno sarai convinto che si trattasse di uno stallone capace di sostenere un amplesso di due ore. La tua mente funziona così perché sei abituato ad amplificare gli aspetti negativi, sopratutto quelli che possono nuocerti nel vivo. Dietro a tutto ciò si delinea un senso di colpa latente, un desiderio di punizione. Hai un forte bisogno che qualcuno ti infligga dolore. E chi meglio del tuo inconscio conosce i tuoi punti più sensibili da torturare? In questo modo tendi ad equilibrare una condizione di serenità con una dose di sofferenza sufficiente ad amareggiarti la vita, quel tanto che basta per avere un piede nella tranquillità e l’altro nell’inquietudine.
Se l’oggetto della GR si riferisce ad una relazione precedente di molti anni, l’aspetto dell’invidia investe quegli amanti che hanno goduto la partner quando questa era più giovane, più inesperta, più innocente. Si aggiunge rabbia su rabbia sapendo che chi c’è stato prima ha goduto un piacere carnale di maggior valore, perché ha toccato l’inviolabile sembiante dell’amata in un tempo di freschezza emotiva e sessuale.
Nei momenti di massimo parossismo immaginativo, alcuni gelosi retroattivi giungono addirittura a figurare uno scenario futuro in cui la relazione è ormai terminata e un nuovo legame soppianta quello attuale. Allora creano dialoghi possibili, tra la partner e il nuovo ipotetico compagno, in cui essi parlano del passato, commiserando e criticando l’ex amante. Si tratta di manifestazioni estreme che potremmo addirittura definire “gelosia preattiva”.
Probabilmente nella tua vita stai affrontando altre questioni ben più complesse della tua GR, ma sai di poterle controllare e per questo non generano nessun timore. Però il tuo bisogno di sofferenza è radicato in profondità e il tuo inconscio ti somministra la tua quotidiana dose di veleno. Se ti capitasse qualcosa di veramente tragico ti renderesti subito conto che la tua GR è una faccenda insignificante. Avresti a disposizione una nuova fonte di sofferenza e quindi la tua mente abbandonerebbe la precedente. Con questo non voglio dire che per combattere questo disagio te ne serve un altro per controbilianciarlo, hai invece bisogno di cominciare ad ‘esagerare’ altri aspetti della tua vita. Sarebbe semplice suggerirti di amplificare tutte le tue passioni, i sogni, i progetti, le speranze, la socialità, i desideri; sono sicuro che non lo faresti perché in realtà il tuo inconscio sa quello che desideri: soffrire. Per uscire da questa attitudine che rappresenta il tuo stile di pensiero, devi intraprendere un cammino di cambiamento.

Minimizzazione della propria storia personale

Il geloso retroattivo focalizza la sua iper-concentrazione su una parte tremendamente ristretta delle variabili mentali. É circondato da un paesaggio maestoso da esplorare, quello della vita, ma si ferma con lo sguardo su un piccolo sassolino e continua a contemplarlo ignorando lo spazio sconfinato che ha a disposizione. Quando questo accade il soggetto è già predisposto da uno stato di coscienza che ha inibito il flusso dei ricordi positivi. In altri termini, ha perso familiarità con gli episodi più felici del suo passato. Semplicemente non li rievoca più, ma li ha chiusi in un cassetto e li ha dimenticati. Per questo è portato a credere che la vita della compagna sia stata più ricca di emozioni rispetto a quanto ha vissuto lui. Inoltre questo atteggiamento viene ulteriormente consolidato proprio dalla prostrazione emotiva generata dall’ossessione.
Provi invidia per chi ha condiviso momenti di intimità con lei, e provi rancore nei suoi confronti perché ha concesso questo regalo ad altre persone. Per te è un angelo di purezza che doveva donarsi soltanto a te che sei l’inziato ai misteri del suo amore. Eppure basterebbe rievocare con forza le tue passate esperienze felici per renderti conto che la tua vita è ricchissima di momenti meravigliosi e fecondi. Potresti addirittura scoprire che il tuo passato emozionale è stato di gran lunga più intenso del suo. Per ottenere questo risultato devi cominciare a praticare un’introspezione retroattiva, ma unicamente verso te stesso. Hai smesso da un pezzo di ricordare tutti i traguardi raggiunti prima che incontrassi lei, di conseguenza hai rimosso il valore delle tue conquiste personali. Sei occupato esclusivamente nell’esame del suo passato, invece dovresti ripercorrere le tappe importanti della tua vita e isolare tutti i momenti che hanno contribuito a fare di te ciò che sei ora. Devi tornare a gustare il sapore della tua evoluzione individuale, della tua storia. Da quanto tempo non torni a guardare le tue vecchie foto? Ripensi mai ai luoghi che hai visitato o alle persone che hanno condiviso con te gioie e sfide? Devi riappropriarti delle emozioni che hanno scandito la tua esistenza.
Hai mai provato a confessarle alcune esperienze amorose che ricordi con gioia e piacevolezza? Che effetto le farebbero? Stai pur certo che non la lascerebbero indifferente, anche se lei ti dicesse che non le fanno nè caldo nè freddo. Nessuno può restare completamente indifferente di fronte alla persona che ama mentre questa rivive un bacio, una carezza, un momento di intimità, fosse anche un episodio che risale a vent’anni anni prima. Se non lo hai mai fatto provaci. Non lo fai perché credi di mancarle di rispetto? Stai sbagliando, se lei ha condiviso con te il suo passato (anche se a malincuore) sei autorizzato a fare altrettanto. Hai paura che reagisca male? Credimi, se lei reagisce male avrai ottenuto un triplo risultato:
  1. farle sperimentare un piccolo effetto della GR e quindi accorciare le distanze per capirsi;
  2. dimostrare a te stesso che anche tu possiedi un passato di cui si può essere gelosi;
  3. inviare un messaggio di rinforzo al tuo inconscio, affermando che se vuoi puoi capovolgere l’equilibrio della GR.
Non è necessario essere troppo esplicito, nè troppo allusivo, sarà sufficiente prendere come spunto un dettaglio casuale, una canzone, un viaggio, un ristorante, un regalo. Anche una cotta presa a tredici anni può scatenare un sentimento di gelosia inaspettato nella tua partner. Le gelosia della donne è molto più sofisticata rispetto a quella maschile e non si limita prevalentemente al sesso. Investe l’area affettiva dei progetti, delle speranze, dei sogni e tutte le emozioni condivise che una relazioni porta con sè. Se tu le racconti qualcosa e lei non commenta restando in silenzio, stai pur certo che quel silenzio è il segno più eloquente di un piccolo attacco di gelosia improvvisa. Questo consiglio ch...

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