La Segretaria Oracolo: la “Delfi” e la “Sibilla Cumana”
Depositarie, vere o presunte, di verità preziose e arcane
Più che semplice segretaria, una “somma sacerdotessa”, così come la letteratura classica definisce queste figure profetiche.
Se nell’antichità più remota l’oracolo aveva una precisa collocazione e funzione sociale, nei giorni più attuali lo troviamo spesso vestire i panni di un pregiato tipo di segretaria.
Una rapida ricostruzione “storica” può essere utile a rendere l’idea della segretaria che stiamo andando a conoscere, ispirata dai due oracoli cha abbiamo citato.
In sintesi, la Sibilla Cumana era una delle più importanti Sibille che, secondo le religioni romana e greca, erano vergini capaci di rivelare profezie grazie all’ispirazione di una divinità. Caratteristica comune a queste profezie era la loro natura vaga, oscura. Una figura ricordata anche nella saga di Harry Potter con il personaggio di Sibilla Cooman, “professoressa di divinazione”. A dimostrazione di una modernità di cui, qui, riconosceremo i tratti di segretaria potente e infallibile.
Ricordate bene, quindi, i passaggi descritti relativi al mistero, torneranno nelle prossime righe.
L’oracolo di Delfi, invece, era il più importante della religione greca del periodo classico, che forniva profezie ordinarie e straordinarie. Per entrambe era necessario portare in dono un sacrificio che, nel primo caso, era offerto dalla città di Delfi a favore di chiunque volesse rivolgersi all’oracolo. Nel secondo, invece, doveva essere offerto dal consultante che, se straniero, doveva anche essere inoltre accompagnato da un cittadino incaricato (in gergo, prosseno) di Delfi.
A questo punto è sin troppo semplice per un lettore ormai esperto e addentratosi nel mondo delle segretarie fino a queste pagine, riconoscere nel rapporto “divinità - oracolo” quello “Capo - segretaria”.
Vediamo ora, per l’appunto, cosa significa essere una segretaria - oracolo.
Intanto, per questa segretaria, il Capo è letteralmente fonte d’ispirazione e verità.
Non esistono altre verità, solo quelle del Capo.
Il marito sarà pure il marito, ma l’ispirazione (nei contesti più o meno confessabili) che le garantisce il Capo è unica e superiore.
Il Capo è l’Assoluto. Amici, rinunciate con la Oracolo a fare qualsiasi ragionamento critico, anche costruttivo, che riguardi il Capo.
Se il Capo ha deciso di scrivere su un comunicato stampa che i suoi dipendenti lavorano 48 ore su 24, è così. E qui c’è un dettaglio importante, un tratto che assume un’intensità ancora maggiore rispetto al caso della Superiora.
L’Oracolo non asseconda i voleri e le parole del Capo con spirito critico, un minimo razionale, ovvero riconoscendone la dubbia validità, ma sostenendole per rispetto e fiducia. Per l’Oracolo quello che dice il Capo è semplicemente verità, punto. Lei ci crede davvero, qualsiasi sua parola è vera e va rispettata in quanto tale.
Capite bene che, probabilmente, parliamo di una delle figure con cui è più difficile trattare. È importante saperlo perché possiate immaginare che tipo di dialogo bisognerà instaurare con questa segretaria.
“Guarda Sonia, ho visto il Capo al primo piano, sai quando si libera?”.
“No il Capo non è al primo piano, mi ha detto che andava in Presidenza, gli ho preparato i documenti poco fa”.
“Si, forse si sarà allontanato un attimo…”.
“Per me il Capo è in presidenza e finisce tra 30 minuti”.
“Ah ok, credo debba trattare proprio l’argomento che dovremo affrontare insieme, ne sai nulla?”.
“No, non ne so nulla”.
“Ma i documenti che gli hai preparato…”.
“Non ho idea di cosa parlino”.
Nome di fantasia, ma conversazione vera.
Adesso qui ci sono i due aspetti centrali, precisissimi, che ci permettono d’individuare subito una Oracolo e dunque di attrezzarci per il confronto con lei:
- 1. La parola del Capo è la sola a fare fede. Nell’esempio citato, è in Presidenza, fine. Lo hai visto? Per lei è in Presidenza, fine.
- 2. Il mistero.
Un aspetto essenziale che ci porta alla prima “figura nella figura”, ovvero la Oracolo - Sibilla Cumana.
La Sibilla cumana ha una caratteristica precisa: il mistero. La nebulosità della sua personalità e delle informazioni che riguardino lei, il Capo e il loro ufficio.
La Sibilla Cumana è la segretaria del mistero. Sul mistero fonda la sua autorevolezza e quella del Capo, ammesso che ne abbia bisogno.
Sullo stesso mistero, spesso, la Sibilla Cumana fonda anche il suo percorso professionale.
Cassetti chiusi da anni tra un passaggio di Capo, Presidente o Amministratore che sia, all’altro. Il doppio telefono, che avevamo visto nella Segretaria Generale, è di solito un must anche per la Sibilla Cumana. Qui, però per altre ragioni.
Molto spesso si tratta di null’altro che il classico abbonamento che si fa per telefonare alle persone, ai familiari, con cui si parla di più. Ma fanno parte del personaggio: due utenze e spesso entrambe aziendali. Un controsenso per una figura solitamente portata a comunicare poco o comunque in maniera criptica, ma ad ogni modo utile a far sorgere interrogativi: per chi sarà quella linea? Chi chiama lì? A chi è dedicata?
Con la tecnologia, anche il lavoro della Sibilla Cumana si è ingegnerizzato.
Cosa ci sarà su quelle pennette Usb che raramente vengono fatte comparire e che è tra le pochissime cose a essere portate sempre via dall’ufficio, sempre con sé, ogni giorno?
Con l’arrivo di nuovi strumenti e tablet, la Sibilla Cumana ha visto nascere anche nuovi mezzi che ne fanno una figura sempre più consolidata e moderna.
Si narra di segretarie che, con questo sistema, siano arrivate a diventare funzionari o persino dirigenti. Grazie a questa “strategia” o semplicemente grazie al fatto di averla avvolta, per anni, in un una nube di mistero. Ma, nel dubbio, pensano i Capi o Direttori, meglio evitare che vengano fuori notizie o verità antipatiche.
E la Sibilla Cumana, lentamente, consolida la sua posizione. Fino a mettersi nelle condizioni di dettare lei la linea. E non più nel suo ruolo, ma il quella di nuova “Direttrice” o “Resposabile”.
È questa la figura di segretaria che ricalca le orme della Segretaria Generale.
La Sibilla Cumana va avanti, cresce in termini di carriera anche più rapidamente, nel caso in cui non riesca (raro) o non voglia, rimane nella casella “segretaria” ammantando di mistero ogni azione o notizia.
È la classica segretaria che dice “oggi il Capo è nervoso, non so perché”.
Colpa anche di quegli scemi che si fanno influenzare o terrorizzare da questa notizia, vera o presunta che sia.
Se si fa bene il proprio lavoro e si sa di valere, poco dovrebbe importare dell’umore del Capo. Anche se indubbiamente a volte ha un peso, positivo o meno.
Ma quante volte, dopo l’avvertimento della segretaria, avete notato che l’umore del Capo non fosse assolutamente quello descritto?
Una semplice svista? Possibile.
In altri casi, invece, parte di una “strategia del terrore” funzionale a un sistema di controllo, dei processi e delle menti, che è in testa alle priorità della segretaria. E della Sibilla Cumana. Che può informarti di un qualcosa, ma mai del perché. Giocando sul fatto che lei potrebbe sapere ma non può o vuole confidarlo.
Accade spesso che neppure lei sappia, ma l’interlocutore è invece portato, anche dai suoi comportamenti, a credere il contrario.
La Sibilla vigila e osserva, analizza e rivela verità.
Sempre parziali.
Era noto a tutti che il Dott. XXX, in occasione di uno degli ultimi rinnovi dei vertici di un’importante azienda pubblica, andava a incontrare precise persone con cui discuteva delle possibilità o delle opportunità che fosse lui a ricoprire una delle due principali caselle (una descrizione in perfetto stile Sibilla Cumana!).
Ma la segretaria, tra l’altro abbastanza informata e “Dagospia”, si ostinava:
“Il Capo è uscito”.
Mai pronunciata una frase del genere. La segretaria che, in maniera professionale, non rivelava mai dettagli importanti, ma dava almeno un cenno sull’impegno del Capo, non fosse altro che per legittime ragioni di lavoro nei confronti del suo interlocutore. In questo caso rivelava tutta la sua natura di oracolo.
“Ma tonerà a breve, vedrai. Non è neppure raggiungibile al telefono”.
Assolutamente non vero. Quel Capo era sempre raggiungibile, almeno su “un” telefono. Per ragioni di lavoro e non solo, non poteva permettersi di non esserlo.
“Credo sia fuori città”.
E via mistero su mistero, mentre scambia fitti sms con chissà quale interlocutore.
Certo, in casi come questo, parliamo di un comportamento consono, opportuno.
Ma ci sono altri casi in cui la Sibilla avvolge di mistero circostanze banali e perfettamente note, semplicemente per sua natura oppure, come dicevamo, per infittire tutto di un mistero funzionale alla sua azione e alla sua ascesa.
E veniamo all’altra variante, la potente segretaria - Delfi.
Avete memorizzato le modalità di consultazione dell’oracolo di Delfi? Vi ricordano qualcosa?
Un processo praticamente identico a quello che si affronta con una segretaria Oracolo, nella sua variante “Delfi” per l’appunto.
La Delfi è una segretaria presente e disponibile, la sua “consultazione mensile” non è null’altro che il suo lavoro, importante, per il quale è retribuita, spesso bene, dall’azienda.
E che ne dite delle “consultazioni straordinarie”?
Qui entra nuovamente in gioco l’aspetto, il rituale, molto importante, che a questo punto dobbiamo approfondire.
È un rituale che può riguardare ogni segretaria ma, in relazione alla Delfi, ha una rilevanza particolare, è un rito preciso e ineluttabile: il dono.
Non che sia automatico come nel caso del vero oracolo di Delfi, per carità, ma venendo al caso della nostra cara Delfi sappiate che è disponibile a consultazioni straordinarie solo se percepisce, come dire, un’attenzione e un coinvolgimento particolare nei suoi confronti. È questo uno dei momenti, topici, in cui scatta un altro meccanismo ricorrente, tra l’altro poco giustificabile: il paragone con il Capo.
La segretaria in generale – e la Delfi in particolare – usa spesso come parametro il comportamento che una persona adotta nei confronti del Capo e le differenze – in teoria, lecite! – rispetto a quello che viene adottato con lei, per trarne le dovute conseguenze. A questo punto, urgono alcune raccomandazioni pratiche relative al dono, per evitare d’incorrere in incidenti diplomatici o vaticini infausti:
Compleanno: mi raccomando. Se avete un rapporto confidenziale con il Capo, tale da permettervi di fargli un regalo per il compleanno o almeno gli auguri, non dimenticate, mai, il compleanno della segretaria. Altroché incidente diplomatico. Entrereste direttamente in una blacklist dalla quale si esce molto, molto difficilmente.
Nel caso della Delfi, a questo punto, c’è una particolarità da sottolineare: così come il rapporto di questa segretaria rispetta in generale quello divinità - oracolo, in certi momenti può succedere qualcosa di sorprendente. Che sovverte qualsiasi tradizione o ricostruzione storiografica.
Accade, infatti, che questo rapporto s’inverta e che il Capo s’ispiri e rispetti fedelmente l’autorità e le profezie della sua segretaria oracolo. E sono sicuro che, nel leggere questa frase, vi sono venuti in mente almeno un paio di momenti in cui avete assistito o avuto percezione di quello che ho detto.
Dunque, specialmente nel caso di questa segretaria, prestate part...