Cercatori di libertà
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Cercatori di libertà

About this book

Come è stato efficacemente sintetizzato, «se esistessero uomini onniscienti, se potessimo sapere non solo tutto quanto tocca la soddisfazione dei nostri desideri di oggi, ma pure i bisogni e le aspirazioni future, resterebbe ben poco da dire a favore della libertà». Questo volume è un viaggio attraverso pensatori che, nell'accertata ignoranza e fallibilità degli esseri umani, hanno visto la ragione della libertà individuale di scelta. Si sono perciò impegnati a "isolare" le condizioni che rendono possibile o impossibile tale libertà, la cui istituzionalizzazione permette la mobilitazione di conoscenze e risorse altamente disperse all'interno della società, accende cioè un esteso processo di esplorazione dell'ignoto e di correzione degli errori. L'autore si rifà soprattutto a quella tradizione anglo-austriaca che, da Bernard de Mandeville, David Hume, Adam Smith, giunge a Carl Menger e Friedrich A. von Hayek. La prosa è matura e scorrevole. I concetti sono comprensibili, oltre che agli addetti ai lavori, al vasto pubblico. Si percorre così un itinerario che consente di individuare i "motivi" che impongono di allargare, quanto più possibile, il territorio della cooperazione sociale volontaria. Il che limita la sfera d'intervento delle pubbliche autorità, a cui viene attribuita la circoscritta funzione di complemento delle attività liberamente intraprese dai cittadini. È questo l'unico modo per difendersi dall'autoreferenzialità del potere pubblico e dall'utilizzo arbitrario e dilapidatorio delle risorse sociali. Ciò significa che la libertà individuale di scelta sta alla base della crescita e del benessere collettivo. In appendice al volume, vengono raccolti due scritti su Luigi Einaudi, anch'egli esponente della famiglia dei "cercatori di libertà": il primo riguarda i suoi rapporti culturali con la Scuola austriaca di economia, il secondo il suo progetto europeista.

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Note

Prefazione
1. C. MENGER, Sul metodo delle scienze sociali, trad. it., Liberilibri, Macerata 1996, p. 6.
2. Vedi K. GASSEN, M. LANDMANN (a cura di), Buch des Dankes an Georg Simmel, Duncker & Humblot, Berlin 1951, p. 101.
3. Max Weber non ha esitato a scrivere: «Se alla fine sono diventato sociologo (come indica il mio atto di nomina), è essenzialmente per mettere un punto conclusivo a questi esercizi basati su concetti collettivi, il cui spettro è sempre in agguato. In altri termini, la stessa sociologia non può procedere che dalle azioni di un singolo individuo, di alcuni individui o di numerosi individui separati. È questo il motivo per cui essa deve adottare dei metodi strettamente individualistici». Il brano è tratto da una lettera di Weber a Robert Liefmann del 9 marzo 1920, ed è riportato in R. BOUDON, F. BOURRICAUD, Dizionario critico di sociologia, trad. it., Armando, Roma 1991, p. 37.
4. C. MENGER, Sul metodo delle scienze sociali, cit., p. 45.
5. La definizione di Menger deriva da una sua annotazione manoscritta, recuperata da F.A. VON HAYEK (L’abuso della ragione, trad. it., Rubbettino, Soveria Mannelli 2008, p. 72, nota 4). Per l’espressione «individualismo metodologico», vedi J.A. SCHUMPETER, L’essenza e i princìpi dell’economia teorica, trad. it., Laterza, Roma-Bari 1982, p. 436.
6. F.A. VON HAYEK, Individualismo: quello vero e quello falso, trad. it., Rubbettino, Soveria Mannelli 1997, p. 43, nota 3.
7. D. HUME, Trattato sulla natura umana, trad. it., Laterza, Roma-Bari 1982, vol. 2, p. 483.
8. Richard Whately (Lezioni introduttive all’economia politica, trad. it., in «Biblioteca dell’Economista», prima serie, vol. 2, Stamperia dell’Unione Tipografico-Editrice, Torino 1856, p. 252) ha scritto che «l’uomo può definirsi un animale che scambia». Anche Georg Simmel (Filosofia del denaro, trad. it., UTET, Torino 1984, p. 419) ha affermato che «l’uomo è l’animale che pratica lo scambio». Su entrambi, c’è ovviamente l’influenza di Adam Smith (La ricchezza delle nazioni, trad. it., UTET, Torino 1975, pp. 94-95).
9. F.A. VON HAYEK, La società libera, trad. it., Rubbettino, Soveria Mannelli 2007, p. 100. Vale la pena rammentare anche quanto scritto da Georg Simmel (Filosofia del denaro, cit., p. 170): «[…] la mente, con tutte le sue forme e i suoi contenuti, è un prodotto del mondo».
10. D. HUME, Trattato sulla natura umana, cit., vol. 2, p. 584.
Hume e Rousseau: un rapporto impossibile
* Apparso, come prefazione, in David Hume, A proposito di Rousseau, trad. it., Rubbettino, Soveria Mannelli 2017.
1. H. GUILLEMIN, “Cette affaire infernale”. L’affaire J.-J. Rousseau-David Hume, Plon, Paris 1942, p. I.
2. In realtà, Les confessions si chiudono con la decisione di Rousseau di seguire Hume in Inghilterra. Non parlano quindi del soggiorno inglese del ginevrino e dei rapporti avuti in quel periodo con Hume.
3. Marie-Charlotte-Hippolyte de Campet de Saujon, contessa de Boufflers-Rouverel (1725-1800). Sposa (1746) del conte Édouard de Boufflers, è presto divenuta la dama di compagnia della duchessa di Chartres. Ha così conosciuto il fratello, Louis-François de Bourbon, principe de Conti, di cui è divenuta amante. Sebbene la relazione non sia durata molti anni, è rimasta ospite del principe nella sua residenza ufficiale di Parigi (il Temple) e in quella di campagna all’Isle-Adam. Con un certo sarcasmo, è stata soprannominata da Mme du Deffand l’Idole du Temple.
4. E.C. MOSSNER, The Life of David Hume, Clarendon Press, Oxford 2001, p. 456.
5. Vedi J.Y.T. GREIG (a cura di), The Letters of David Hume, Oxford U.P., Oxford 1932, vol. 2, p. 367.
6. Ibidem.
7. Ivi, vol. 1, pp. 243-245.
8. Ivi, p. XXIV. Vedi più diffusamente E.C. MOSSNER, The Life of David Hume, cit., pp. 456-474.
9. In una lette...

Table of contents

  1. Cover
  2. Sinossi
  3. Profilo biografico dell'autore
  4. Indicazione di collana
  5. Dedica
  6. Prefazione
  7. Hume e Rousseau: un rapporto impossibile*
  8. Benjamin Constant: i suoi debiti nei confronti di Adam Smith*
  9. Mises e il nostro tempo*
  10. Temi della riflessione hayekiana*
  11. Bruno Leoni: potere e libertà*
  12. Nozick e la Scuola austriaca di economia: convergenze e divergenze metodologiche*
  13. Ortega y Gasset e il liberalismo*
  14. Settembrini e il marxismo*
  15. Appendice
  16. Note
  17. Indice
  18. Correlati