Non essere una macchina
eBook - ePub

Non essere una macchina

Come restare umani nell'Era digitale

  1. English
  2. ePUB (mobile friendly)
  3. Available on iOS & Android
eBook - ePub

Non essere una macchina

Come restare umani nell'Era digitale

About this book

Impiegati, baristi, cassieri, ma anche chirurghi, piloti d'aerei e tassisti: sono tantissimi i mestieri che, nell'era dell'economia digitale, potranno essere sostituiti da macchine capaci di svolgere le stesse mansioni in maniera più efficiente e a costi inferiori. Secondo Nicholas Agar, tuttavia, non è la perdita di posti di lavoro il prezzo più alto che rischiamo di pagare: in un mondo nel quale le macchine saranno programmate non solo per compiere operazioni automatiche, ma anche per ragionare, prendere decisioni e risolvere problemi, sarà infatti drasticamente ridotto il grado di umanità presente nella nostra società. Nel volgere di pochi anni, facoltà quali far accadere le cose, intervenire sulla realtà ed esercitare un potere causale rischiano di essere affidate totalmente ad agenti non umani. È davvero questa la forma che vogliamo dare al futuro che ci aspetta? Come possiamo fare per evitarlo? Secondo Agar, la soluzione è nella costruzione di una società che sia capace di integrare l'economia digitale con quella sociale, promuovendo un progresso tecnologico che metta al centro l'umanità e le sue interazioni. L'Era digitale ci pone di fronte a quella che è forse la sfida più importante della nostra storia: difendere la capacità umana di generare cambiamento nella società. Rispondere a questa sfida è urgente e necessario, per poter dire che restiamo umani nell'Era digitale, per dimostrare che siamo ancora artefici del nostro destino.

Frequently asked questions

Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
At the moment all of our mobile-responsive ePub books are available to download via the app. Most of our PDFs are also available to download and we're working on making the final remaining ones downloadable now. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
  • Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
  • Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
Both plans are available with monthly, semester, or annual billing cycles.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere — even offline. Perfect for commutes or when you’re on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access Non essere una macchina by Nicholas Agar in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Computer Science & Artificial Intelligence (AI) & Semantics. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.
capitolo 1
La Rivoluzione digitale
sarà il prossimo grande passo?
Quando riflettiamo sulle prospettive del computer digitale, ci chiediamo che cosa possa farne il punto di svolta nella storia del genere umano. Guardiamo al di là del clamore che si accompagna all’ultimo iPhone o al lancio del visore Oculus Rift per la realtà virtuale. Sappiamo, infatti, che questo entusiasmo tende a passare. Capiamo che i nostri spettacolari dispositivi digitali in futuro sembreranno ai posteri come il treno “Rocket” del 1829 di Robert Stephenson, che viaggiava a 40 chilometri all’ora, appare ai passeggeri di oggi dei “treni proiettile” Shinkansen e di quelli ad Alta velocità che superano regolarmente i 300 chilometri orari. È improbabile che gli aggettivi che adoperiamo con entusiasmo per definire i nostri ultimissimi gadget digitali ne colgano aspetti in grado di cambiare il corso della storia dell’umanità. Che cosa potrebbe rendere la Rivoluzione digitale simile ad altre riconosciute fasi di svolta della storia? Questo libro parla dell’introduzione e della diffusione del computer digitale e delle tecnologie a esso collegate in termini di rivoluzione tecnologica: la Rivoluzione digitale. Ho preso l’idea delle rivoluzioni tecnologiche come motori della storia dall’opera di V. Gordon Childe, un antropologo australiano iconoclasta dell’inizio del XX secolo.1 Childe introdusse il concetto di Rivoluzione neolitica per descrivere il passaggio, su vasta scala e a fasi alterne eppure inevitabile, dalla raccolta all’agricoltura. Quel passaggio segnò la fine del Mesolitico – o Età media della pietra –, epoca in cui lo stile di vita universale di tutti i primi uomini era quello dei raccoglitori. È attestato che la Rivoluzione neolitica si verificò prima che altrove nella cosiddetta Mezzaluna fertile di 12mila anni fa, una regione che si estendeva dalle aree circostanti il Nilo fino all’Iran e alla Turchia odierna. Ma la transizione dall’attività di raccolta a quella di agricoltura si verificò in modo indipendente in una molteplicità di altre località. La Rivoluzione neolitica portò l’aratro e altre tecniche che permisero ai coltivatori di fare un uso volutamente produttivo della fertilità dei terreni che avevano sotto i piedi. Si piantarono colture. Si fece un uso sapiente degli animali allevandoli. La Rivoluzione neolitica trasformò radicalmente sia le singole vite degli esseri umani sia le società umane. La terra, che in passato aveva consentito la sopravvivenza soltanto a un numero esiguo di raccoglitori, poté sostenere quella di molti più coltivatori. Il nuovo stile di vita sedentario favorì cambiamenti drastici nelle modalità degli esseri umani di organizzarsi in società.
Di cruciale importanza per la teoria di Childe sulle rivoluzioni tecnologiche è l’idea di “pacchetto tecnologico”. Il “pacchetto neolitico” conteneva tecnologie correlate in maniera significativa all’agricoltura. Il titolo del suo libro del 1936 L’uomo crea sé stesso riassume bene il suo pensiero sul significato umano dell’introduzione di quel pacchetto tecnologico. Il pacchetto neolitico comprendeva raccolti, animali addomesticati, strumenti agricoli di pietra e terracotta, e abitazioni permanenti indispensabili ai popoli sedentari. Accelerando e spostandoci più avanti di vari millenni, troviamo il caratteristico pacchetto industriale portato dalla Rivoluzione industriale. Il motore a vapore, la fabbrica e nuovi metodi di produzione furono tra gli elementi costitutivi di quel pacchetto.
Il concetto di pacchetto tecnologico sottintende un rapporto speciale di interdipendenza funzionale tra tecnologie costituenti. Le tecnologie che formano un pacchetto si rapportano tra loro con modalità significative.2 I miglioramenti apportati a una tecnologia facente parte di un pacchetto tecnologico suggeriscono o inducono il miglioramento delle altre componenti del pacchetto. La coltivazione dei raccolti portò a un’esistenza più stabile. Questo determinò lo sviluppo di abitazioni più solide e permanenti. Una società che pianta i raccolti tende a trarre beneficio dall’invenzione dei recipienti di terracotta. Le tecnologie facenti parte di un pacchetto tecnologico si aggregano come un tutt’uno coerente, sostenendosi a vicenda e in modo interdipendente.
Childe fu colpevole di eccessiva semplificazione. Come spiega l’archeologo Steve Mithen, Childe ipotizzava che il pacchetto neolitico fosse “sempre acquisito come un tutt’uno indivisibile”.3 Non sembra che le cose siano andate proprio così. Le popolazioni di località diverse andarono avanti per qualche tempo con pacchetti neolitici incompleti. Non ci fu un episodio come quello di “2001: Odissea nello spazio”, con un involucro nero sceso dal cielo in mezzo a un gruppo di raccoglitori del Mesolitico che mette a disposizione le cinque tecnologie o più che Childe ritenne far parte del pacchetto neolitico. Né un Grande Uomo come Mosè, facente parte di un gruppo di raccoglitori, salì mai su una montagna per discenderne con la conoscenza dei raccolti, dell’allevamento del bestiame, della fabbricazione di terraglie, e dei principi di base per erigere muri in pietra.
Alcuni raccoglitori acquisirono la capacità di realizzare terraglie, ma si mostrarono poco recettivi nei confronti degli altri elementi costitutivi del pacchetto neolitico. Alcune società fecero progressi significativi in agricoltura, senza sfruttare i molteplici vantaggi della terracotta.4 Queste traiettorie alternative di sviluppo, tuttavia, non impedirono alla terraglia di unirsi agli altri elementi del pacchetto neolitico nell’ambito di un tutt’uno coerente dal punto di vista funzionale. Le tecniche di produzione delle terraglie resero possibile la realizzazione di oggetti di grande significato spirituale per i raccoglitori. Ma il loro impatto sui singoli e sulle società fu di gran lunga superiore quando fu abbinato ai raccolti. Tra la produzione di terraglie e la coltivazione dei cereali ci fu – volendo ricorrere a una parola il cui impatto ormai è sminuito dall’uso eccessivo che se ne è fatto – una forte sinergia. Un recipiente di terracotta pieno di chicchi di cereali ha una valenza decisamente superiore a quella di un semplice oggetto di terraglia. Abbinare la terracotta ai raccolti diede uno slancio enorme e significativo ai vantaggi apportati da ciascuno.
La rete informatica è il pacchetto tecnologico della Rivoluzione digitale. Come abbiamo visto nel caso della terracotta e dell’agricoltura, le tecnologie che formano questo pacchetto sono scindibili. I telefoni sono stati collegati tra loro prima che esistessero i computer. L’invenzione del computer digitale che ha inaugurato la Rivoluzione digitale ha anticipato l’idea che fosse possibile collegarli in rete tra loro. I computer apportano grandi vantaggi a una società senza dover essere collegati tra loro. Ad alcune società odierne piacerebbe concedere potenti capacità computazionali ai lavoratori di industrie importanti dal punto di vista politico o economico, limitando al contempo lo sconvolgimento sociale che secondo loro sta emergendo dalla creazione incontrollata di reti di quei dispositivi informatici. I dirigenti politici nordcoreani vogliono che alcuni lavoratori scelti siano in grado di calcolare i profitti derivanti dalle bombe nucleari e di usare il loro “giardino murato” di Kwangmyong, l’intranet nazionale, ma non vogliono che accedano a Facebook. Il fatto che il networking e i computer siano parte di un pacchetto di tecnologie vicendevolmente interdipendenti lascia intendere che per evitare che uno implichi necessariamente gli altri, devono essere state adottate condizioni insolite. I computer tendono a implicare il fare rete. Quando sono abbinate, queste tecnologie apportano benefici superiori alla somma di quelli che ciascuna può produrre in modo indipendente. Condizioni insolite, come quelle che prevedono forze dell’ordine che vigilano e reprimono, possono impedire ai computer digitali di offrire i vantaggi del networking. I rapporti sinergici tra le tecnologie che fanno parte di uno stesso pacchetto non impediscono alle variazioni nelle condizioni locali di far sì che alcuni elementi dello stesso siano presenti in località nelle quali altri elementi sono assenti. Questo, tuttavia, non dovrebbe impedirci di riconoscere come reciprocamente interdipendenti gli elementi di un pacchetto tecnologico. Tendono, infatti, a stare assieme. Quando si trovano con altri elementi di un pacchetto, le tecnologie ne amplificano gli impatti.
Il concetto di rivoluzione tecnologica di Childe fornisce lo spunto per l’idea di un’epoca tecnologica. La Rivoluzione neolitica inaugurò l’Era neolitica. La Rivoluzione industriale inaugurò l’Era industriale. C’è la sensazione che il pacchetto di tecnologie introdotte da una rivoluzione tecnologica determini alcune delle premesse basilari per le quali ha inizio una nuova epoca. I progressi durante un’era tecnologica tendono a non avere un significato di regolamentazione per l’introduzione di un nuovo pacchetto tecnologico.
Questo non è il periodo più indicato per effettuare valutazioni del significato storico comparativo. Al momento ci troviamo in una fase di entusiasmo alle stelle per la potenza dei computer interconnessi e la loro capacità di modificare la nostra vita. Quando quelle stesse persone che ci hanno dato l’iPhone e il motore di ricerca Google parlano di automobili senza conducente e di voler usare l’apprendimento delle macchine per curare il cancro, sembriamo quasi autorizzati a trattare queste possibilità con una credulità che pareva inappropriata per i futuristi degli anni Settanta, quando si parlava di colonizzare il pianeta Marte. Sappiamo che sono capaci di fare questo genere di cose. L’espressione “l’asino vola” non descrive più tutta l’assurdità di una cosa, se vi si aggiunge la parola “digitalmente”. Questo entusiasmo ha un effetto snaturante sulle nostre valutazioni del significato storico di Rivoluzione digitale. Faremmo bene a chiederci se le nostre valutazioni odierne dell’impatto sconvolgente delle ultime tecnologie digitali non siano simili alle dichiarazioni di un adolescente sul gruppo musicale che gli interessa quando parla della “migliore band di sempre”, definizione trasferita facilmente alla sua mania musicale della settimana seguente. La nostra collocazione storica attuale, all’epicentro dell’entusiasmo verso tutto ciò che è digitale, è lontana dall’ottica ideale dalla quale dare un giudizio comparativo contenuto sul significato storico di Rivoluzione digitale. Nondimeno, valutazioni ragionate del significato storico comparativo sono possibili. Possiamo fare congetture sui giudizi ponderati dei posteri. Come valuteranno il significato della Rivoluzione digitale le persone che vedranno nei lanci dei prodotti Apple altrettante curiosità commerciali storiche?
la rivoluzione digitale fallirà?
Supponiamo di accettare il ragionamento generale di Childe. Le rivoluzioni tecnologiche incentrate su pacchetti tecnologici determinano le regole di base per le società dell’epoca tecnologica successiva. La Rivoluzione neolitica e la Rivoluzione industriale furono eventi di questo tipo. La Rivoluzione digitale appartiene allo loro categoria? È utile a questo proposito contestualizzare l’attuale entusiasmo per la Rivoluzione digitale nell’ambito di una recente valutazione scettica della stessa, proposta dall’economista Robert Gordon della Northwestern University.
Gordon sostiene che la Rivoluzione digitale non sia una svolta nella storia umana e sembra avere cifre che lo confermano. Afferma inoltre che gli amplificatori della Rivoluzione digitale sopravvalutino il significato umano ed economico dei computer digitali collegati in rete.5 E afferma ciò nel contesto di un’imponente ricostruzione storica delle conseguenze economiche dell’innovazione tecnologica. Il libro di Gordon del 2016, The Rise and Fall of American Growth, sostie...

Table of contents

  1. Non essere una macchina
  2. Indice
  3. Prefazione di Andrea Prencipe
  4. Ringraziamenti
  5. Introduzione
  6. Capitolo 1. La Rivoluzione digitale sarà il prossimo grande passo?
  7. Capitolo 2. La duplice natura dell’IA. Menti o lavoratori mentali?
  8. Capitolo 3. I dati, nuova forma di ricchezza
  9. Capitolo 4. Nell’Era digitale il lavoro può essere la regola per gli esseri umani?
  10. Capitolo 5. Come prendersi cura dei sentimenti di innamorati e baristi
  11. Capitolo 6. Caratteristiche dell’economia sociale nell’Era digitale
  12. Capitolo 7. Un cauto ottimismo nei confronti dell’Era digitale
  13. Capitolo 8. Sabotare le macchine per l’Era digitale
  14. Capitolo 9. Come creare un’Era digitale davvero umana