Parte III
Strumenti e tattiche
del marketing digitale
EMAIL MARKETING
di Nazzareno Gorni
Ha ancora senso parlare di Email Marketing oggi, di fronte alla rapida diffusione di molteplici strumenti di comunicazione e interazione, come Twitter, Facebook, e LinkedIn?
Le email rimangono uno strumento di comunicazione estremamente efficiente e possono vantare unâanzianitĂ di gran lunga superiore allo stesso web. Nel mondo, a inizio 2010, vi sono circa 1,4 miliardi di utenti con almeno una casella di posta elettronica, un numero maggiore degli utenti di qualunque social media. Una diffusione senzâaltro legata allâestrema semplicitĂ di utilizzo, oltre al fatto di essere uno standard aperto e multipiattaforma.
Di mail si parla raramente anche sui media tradizionali, vuoi per i casi di phishing e spam, vuoi per i disturbi da dipendenza, come per tutti i fenomeni che danno una gratificazione breve e in modo non regolare e prevedibile. Tale scenario però non riguarda solo le persone dotate di un PC. Lâemail è infatti lâapplicazione piĂš diffusa sui cellulari piĂš evoluti, sugli smartphone, sui tablet e a breve anche sulle tv e sugli smartbox. Il 97% degli utenti, nel relazionarsi con i âmarketerâ aziendali, lascia la propria email e non altri riferimenti (cellulare, Twitter, FacebookâŚ).
Lâuso dellâemail è strettamente correlato allâutilizzo dei social media: una ricerca Nielsen1 del 2009 ha evidenziato come gli utenti che trascorrono piĂš tempo sui social network sono gli stessi che dedicano piĂš tempo (oltre le 3 ore ogni giorno) sul proprio client di posta, per leggere o scrivere email. La correlazione tra i due mondi è quindi positiva.
Lâemail è infine uno strumento estremamente efficace in ambito direct marketing: la ricerca annuale svolta dalla DMA negli USA nel 2009 evidenzia come per ogni dollaro investito in direct emailing si ha un ritorno in media di $43, contro i $22 del search, i $15 del marketing diretto tradizionale cartaceo e i $7 dellâinvio di cataloghi per posta.
Lâintrinseca economicitĂ della posta elettronica ha portato fin dai primi anni a un abuso del suo utilizzo. Le caselle email ormai traboccano di messaggi di ogni genere, newsletter, avvisi, notifiche oltre ovviamente allo spam. Questo può essere un problema per le aziende che intendono sfruttare questo mezzo con modalitĂ improvvisate, ma è anche unâopportunitĂ per quelle che riescono a impostare una strategia di emailing ben congegnata.
Newsletter, DEM ed Email Transazionali
Per impostare unâefficace strategia di email marketing, unâazienda dovrĂ lavorare su molteplici aspetti: dalla costruzione dellâelenco degli iscritti alla preparazione del messaggio, dalla profilazione degli iscritti alle tecniche di invio.
Un programma di emailing ben studiato può determinare ritorni significativi se non vitali per unâazienda. Lâemail marketing non solo è uno dei tanti strumenti per raggiungere direttamente nuovi clienti in breve tempo, ma in generale permette di instaurare un dialogo continuo con i destinatari.
LâEmail Marketing, infatti, ha due anime molto differenti tra loro. Da una parte câè lâanima focalizzata sulla vendita, quando lâobiettivo è promuovere e incrementare i ricavi o comunque ottenere conversioni. Si parla in questo caso di Direct E-Mailing (DEM), cioè dellâinvio di email pubblicitarie.
La seconda anima, a mio avviso ancora piĂš efficace, è quella âdi relazioneâ, in cui lâattenzione è rivolta alla costruzione di un dialogo continuo con i propri contatti. Si parla in questo secondo caso di Newsletter, cioè dellâinvio di comunicazioni periodiche con una struttura definita, ossia un vero e proprio bollettino informativo.
Con il crescere degli investimenti nel Web Marketing (ma anche nella pubblicitĂ offline) questo secondo tipo di emailing assume un ruolo strategico perchĂŠ permette di capitalizzare al meglio tutto il traffico che quotidianamente attraversa il sito web corporate o le pagine social.
Figura 9.1 â Un esempio di DEM: un messaggio email pubblicitario, conciso e immediato, orientato a un obiettivo preciso. La creativitĂ viene studiata ad hoc ogni volta.
Riuscire a trasformare un nuovo visitatore del sito web in un nuovo iscritto significa infatti poter instaurare una relazione, generando quindi valori importanti: riconoscibilitĂ , attenzione e fiducia verso lâazienda.
Una volta svelata lâefficacia della comunicazione via email, si iniziano a percorrere anche strade piĂš originali, interpretando tutte le email che escono dallâazienda (notifiche, avvisi fuori sede, help deskâŚ) in chiave di marketing, fino a sfruttare anche le firme a piè di pagina dei dipendenti o degli addetti al contact center. Si parla in questo caso in gergo di Email Transazionali.
Figura 9.2 â Un esempio di newsletter: News Cultura del comune di milano2, una comunicazione periodica sugli eventi culturali in cittĂ . Essendo i contenuti sempre numerosi, la struttura prevede un sommario iniziale con link verso i contenuti di dettaglio, oltre alla possibilitĂ di condividere il messaggio sui Social Network.
Newsletter: come trovare nuovi iscritti
Il primo vincolo da superare per unâazienda che inizia a lavorare alla realizzazione della newsletter è lâindividuazione di un elenco di indirizzi email a cui spedire. Lâelenco degli indirizzi email che si riescono a raccogliere soli- tamente è sempre ridotto, tanto che il piĂš delle volte lâazienda è portata a ricercarne allâesterno. Si ricorre cosĂŹ a Elenchi Pubblici, indirizzi ricercati su Internet oppure allâacquisto di elenchi di indirizzi email âprofilatiâ. Occorre fare molta chiarezza su questâultimo punto: lâindirizzo email è considerato in ogni caso un dato personale e per questo rientra completamente nel D.lgs 196/03 sul Trattamento dei dati personali, in gergo chiamata legge sulla Privacy. Questo comporta tre conseguenze fondamentali, almeno per le aziende che operano in Italia e intendono seguire la normativa, che vengono ora approfondite.
âOltre a violare la normativa, lâinvio massivo di messaggi email non sollecitati è definito come âspamâ.â
Lâindirizzo email è un dato personale
Il fatto che un indirizzo email sia pubblicamente disponibile, ad esempio in Internet o su un catalogo, non significa che possa essere utilizzato per inviare messaggi email. Ciò avviene indipendentemente dal tipo di destinatario o dal contenuto, sia che si tratti di pubblicitĂ , sia che si tratti di inviti o di contenuti editoriali gratuiti o anche di richieste di beneficenza. Oltre a violare la normativa, lâinvio massivo di messaggi email non sollecitati è definito come âspamâ.
Si possono acquistare elenchi di email?
Acquistare Elenchi Categorici, cioè anagrafiche aziendali (non di privati), solitamente segmentate per settore merceologico e area geografica, è unâattivitĂ legittima, anche quando oltre allâindirizzo postale viene incluso il telefono, il fax e lâindirizzo email.
Si deve però procedere...