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Aspetti introduttivi
1.1La centralità del tempo libero nella società postindustriale
Nell’attuale società postindustriale il tempo libero acquisisce una nuova centralità nella vita dell’uomo postmoderno, in termini quantitativi e qualitativi (Bell, 1973; Touraine, 1970; Lash, Urry, 1994).
L’azione congiunta del progresso tecnologico, dello sviluppo organizzativo, della globalizzazione, dei mass media e della scolarizzazione di massa ha comportato la riduzione, la modifica o l’annullamento dei tempi di lavoro.
Si espande il tempo per sé e si produce un tipo nuovo di società centrata sulla produzione di informazioni, servizi, simboli, creatività, valori ed estetica. Tutto ciò ha determinato nuovi assetti economici, nuove forme di lavoro e di tempo libero, nuovi valori, nuovi soggetti sociali e nuove forme di convivenza.
Il tempo diventa un fluire di esperienze che, come sostiene il sociologo De Masi, prevede la compresenza di momenti di lavoro che generano ricchezza, di gioco che generano divertimento e di studio che generano conoscenza.
Il modello dell’Ozio Creativo (De Masi, 2002) si esplicita in molte professioni della nuova classe creativa analizzata da Richard Florida (2003).
Tale commistione di momenti di vita ha generato una maggiore diversificazione nella percezione/utilizzo del leisure (tempo libero), del quale non si ha più un’esperienza su base prescrittiva e codificata, ma è diventato un contenitore polisemico all’interno del quale l’individuo assegna i propri significati riconoscendosi più o meno nelle nuove forme di socialità postmoderne descritte da Maffesoli (2004), che si caratterizzeranno per una comunione di interessi, stili di vita e gusti che diventano nuovi codici simbolici sui quali ricostruire la nuova dimensione comunitaria e la propria identità sociale (Maussier, 2014).
1.2Gli eventi come nuovi agenti socializzanti
La frammentazione della realtà sociale e la pluralizzazione dei centri di potere e dei sistemi di riferimento e di significato hanno determinato effetti disgregatori sul tessuto sociale e sulla struttura cognitiva dei soggetti (Calvaruso, Abruzzese, 1985). Il disorientamento determinato dalla perdita di un centro unitario di legittimazione, controllo e riferimento ha determinato la fine di una visione unica del mondo e il relativismo postmoderno, con il conseguente crollo delle vecchie istituzioni culturali e dei vecchi agenti socializzanti, lasciando uno spazio creativo al tempo libero e determinando le sue nuove funzioni sociali.
Gli agenti tradizionali della socializzazione risultano spesso perdenti rispetto ai nuovi media attraverso i quali vengono trasmessi nuovi modelli culturali e di comportamento.
Nella pratica delle attività di tempo libero, l’uomo postmoderno si costruisce e afferma la propria dimensione identitaria, cercando di ritagliarsi degli spazi di umanità attraverso legami emozionali e comunitari.
La partecipazione a un evento culturale può rappresentare, in questo senso, un pretesto per condividere rituali collettivi e per sentirsi parte di un gruppo o di una “tribù sociale”. Questi eventi diventano momenti di aggregazione, di esperienze da condividere attraverso le quali comunicare i propri sistemi di valori e stili di vita. Al leisure ora è richiesto di rispondere alle esigenze di affermazione di identità, ricerca di senso e creazione di relazioni autentiche. Il tempo libero non è più considerato periferico rispetto a quello centrale dedicato al lavoro (Maussier, 2017).
La crescita generalizzata dei livelli di reddito, l’innalzamento dei livelli di istruzione e l’aumento del tempo extralavorativo risultano essere le variabili che hanno inciso positivamente sulla diffusione della partecipazione culturale.
Tra i trend più rilevanti degli ultimi anni, va segnalata la ricerca di pratiche creative di Serious Leisure (Stebbins, 2007), ovvero di quelle attività ricreative che sono sufficientemente interessanti per il partecipante da fargli sviluppare una carriera nella quale acquisire ed esprimere una combinazione delle sue abilità speciali, conoscenze ed esperienze.
Oggi gli eventi rappresentano in tutto il mondo un settore crescente e vivace delle industrie del tempo libero e del turismo e si ritiene che essi abbiano notevoli impatti economici, socio-culturali e politici sulla destinazione di area e sui gruppi che li ospitano.
Diversi sono gli studiosi che lavorano sullo sviluppo di modelli validi per determinare l’impatto economico degli eventi sulle comunità ospitanti (Arcodia, 2006) e recentemente si è ampliato l’interesse verso il tema della sostenibilità e dell’impatto sociale a essi collegati (Burbank et al., 2001; Fredline & Faulkner, 2001; Roche, 2000; Kim & Uysal, 2003; Andersson et al., 2004; Deccio & Baloglu, 2002; Kim et al., 2006).
1.3Il metodo della ricerca
Nella società posti...