La guida in pista
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La guida in pista

Strategia, tecnica e consigli pratici per guidare come i campioni

Furio Piccinini

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La guida in pista

Strategia, tecnica e consigli pratici per guidare come i campioni

Furio Piccinini

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La guida della moto in pista è a tutti gli effetti uno sport estremo. Per pilotare la moto in modo corretto, veloce e sicuro esiste una tecnica precisa, sulla quale è possibile costruire il proprio stile di guida personale. Tutti i grandi campioni conoscono benissimo queste regole e le applicano. Questo libro, realizzato in collaborazione con moto.it, vi spiega le tecniche fondamentali con le quali affrontare la guida sportiva in sicurezza, a prescindere dal tipo di moto in vostro possesso. Dalla posizione in sella alle traiettorie ideali, passando per la regolazione dell'assetto e i trucchi da usare in gara, il testo affronta anche tematiche più specifiche, come l'alimentazione e la preparazione fisica per tutta la stagione sportiva. Non manca naturalmente la spiegazione degli ultimi ritrovati elettronici, come la piattaforma inerziale, e di come questi modifichino la guida della moto.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2018
ISBN
9788820386788
CAPITOLO 1
Il regolamento della pista
IL REGOLAMENTO DELLA PISTA
Bandiere – Regole - Briefing – Usanze
Come ho avuto modo di appurare in diverse occasioni, sono molte le persone che pensano che la parte più importante del “girare in pista” sia conoscere la tecnica di guida. Sapersi destreggiare tra i cordoli è sì importante (da qui il senso del libro che state leggendo), ma non basta. Spesso si dice che in pista si può sfogare tutta la propria carica emotiva, alla ricerca della velocità massima, ma non è affatto così: la pista è senza dubbio un ambiente controllato, a differenza della strada, ma ciò non significa che non esistano rischi.
Ed è proprio per minimizzare questi rischi che ogni circuito prevede un regolamento. La sicurezza, in fin dei conti, non è altro che un insieme di regole che tutti devono seguire, affinché non si verifichino situazioni che possono creare problemi a noi stessi, agli altri e alle strutture circostanti.
Immaginate di aver acquistato un pacchetto di turni di prove libere presso il circuito del Mugello. Arrivate in pista con il vostro carrello la mattina di buon’ora, scaricate le vostre cose dal furgone e vi registrate presso l’organizzatore, che vi consegnerà adesivi o bracciali identificativi. Vi vestite e vi buttate letteralmente in pista, senza problemi, con la testa occupata da un solo pensiero: andar forte.
E così vi lanciate tra i cordoli, sorpassando i piloti più lenti e godendovi ogni centimetro di asfalto.
Bello vero?
Arrivati alla curva del Correntaio, però, nella frenata in leggera discesa, trovate un commissario di percorso che vi sventola una bella bandiera gialla a strisce rosse.
Che fate?
Sapete cosa identifica quel segnale?
I teorici della guida “al bar” vi spronerebbero volentieri con un “se sei incerto, tieni aperto”, quindi scegliete di applicare questa teoria, impostate la curva come se niente fosse e… scivolate a terra! Sapete cosa significa la bandiera gialla a strisce rosse? Pista scivolosa… benvenuti nel fantastico mondo delle bandiere!
Dimenticavo, con buona probabilità il commissario di percorso al giro successivo vi avrebbe mostrato una bella bandiera nera. Sapete cosa significa almeno questa, vero?
REGOLE, REGOLE E ANCORA REGOLE
Conoscete qualche attività sportiva che non preveda regolamenti? Io no. Anche nelle più dure e cruente, come il pugilato, il rugby, la thai boxe, esistono norme alle quali tutti i partecipanti devono sottostare e così è anche per il motociclismo sportivo. Mi piace ripetere un concetto, anche se a molti potrebbe far sorridere: la guida in pista è uno sport estremo a tutti gli effetti. Avete mai visto uno sport estremo in cui non esistono regole? E uno in cui la pratica comincia immediatamente, senza che il praticante debba acquisire delle competenze specifiche anche teoriche? Nel momento stesso in cui entrate nel paddock acquisite diritti e doveri in egual misura, pertanto è fondamentale conoscerli. È necessario vi rendiate conto che non potete fare tutto ciò che volete: non potete scaricare la moto dal carrello o dal furgone e lanciarvi in “sparate” lungo il paddock “per scaldare il motore”, magari senza neppure indossare il casco. Se siete già stati in pista saprete che molti purtroppo lo fanno, il che mi permette di ricordarvi la mia personalissima regola numero uno: isolate gli stupidi. È sempre un buon consiglio, in qualsiasi campo. Sapranno benissimo farsi del male da soli, ma per lo meno voi non sarete lì.
Conoscere le norme e adeguarvi agli obblighi che ne derivano è prima di tutto un dovere civico e in secondo luogo vi permette di guadagnarne in sicurezza, tanto per voi quanto per tutti quelli che vi circondano (e non tutti vanno in moto).
LE BANDIERE
Prima che la noia vi costringa a girare pagina, voglio farvi una domanda: ci sono altre regole da rispettare oltre alle bandiere in pista? Se rispondete “no” oppure “non so”, fatemi e fatevi un favore, continuate a leggere. Ne avete un gran bisogno.
Le bandiere sono la prima cosa che chiunque dovrebbe conoscere, e anche particolarmente bene. Quando sfrecciate a 200 km/h in pista, nessuno avrà la possibilità di parlarvi, quindi dovrete imparare a interpretare le bandiere e le tabelle dei box. Se queste ultime riguardano le comunicazioni del vostro box, le prime si riferiscono a quelle fatte dalla direzione gara, pertanto sono d’importanza cruciale. Cercate di memorizzarne i significati, così come il comportamento che dovete tenere quando vi vengono sventolate davanti al casco. Se alcune delle altre regole che analizzeremo riguardano anche la corsia box e il paddock, le bandiere sono relative al traffico in pista, una situazione che porta con sé molti più pericoli. Dovete sapere cosa fare in ogni circostanza. Dovete saperlo. Sempre.
BANDIERA GIALLA
È in assoluto il segnale più usato dai commissari di percorso (e di gara) e identifica un potenziale pericolo.
Normalmente viene esposta qualche curva prima di incontrare la situazione che causa pericolo. Potrebbe trattarsi, per esempio, di una caduta, di un oggetto in pista, di un veicolo fermo a bordo pista per un’avaria o altro ancora. La bandiera gialla (Figura 1.1) può essere esposta fissa, oppure sventolata: nel primo caso segnala il divieto di sorpasso di altri piloti in pista, mentre nel secondo caso, oltre al divieto di sorpasso, è necessario anche ridurre la velocità. Normalmente la bandiera sventolata è posta in prossimità della zona interessata dal pericolo, mentre quella fissa è esposta due postazioni prima della suddetta zona, ma la direzione del circuito potrebbe decidere di anticiparla ulteriormente. È bene notare che non è richiesto l’arresto della marcia o un’andatura “a passo d’uomo”, è sufficiente rallentare il passo così da potersi concentrare non più sulla guida, ma su ciò che si potrebbe incontrare lungo il tracciato. La bandiera gialla in alcune situazioni potrebbe essere abbinata a quella bianca.
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Figura 1.1 La bandiera gialla indica un pericolo in pista.
BANDIERA ROSSA
L’esposizione della bandiera rossa (Figura 1.2) da parte dei commissari è indice di un grave pericolo presente in pista. Potrebbe essersi verificato un incidente grave, o che abbia coinvolto numerose moto, quindi è bene considerarlo come un problema molto importante.
Il colore rosso vi informa che dovete immediatamente rallentare l’andatura, procedere con circospezione e, terminato il giro, imboccare la corsia dei box.
Come per la bandiera gialla, è vietato sorpassare le altre moto che si incontrano lungo il tracciato, ma stavolta l’andatura deve essere molto più lenta, perché potrebbero essere presenti pericoli più gravi per voi o per gli altri.
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Figura 1.2 La bandiera rossa indica un pericolo grave.
In casi straordinari, i commissari di percorso potrebbero imporvi l’arresto completo della marcia, con sosta direttamente sul tracciato: questa eventualità segnala che probabilmente si è verificato un incidente molto grave e che non è possibile raggiungere la corsia dei box. Cercate di rallentare con decisione, senza causare pericolo per gli altri, fino a fermarvi.
Una precisazione: capita a volte che, durante una sosta “forzata” di questo tipo, i piloti si “rilassino”, togliendosi il casco, i guanti, aprendosi la tuta e, soprattutto, occupando tutta la larghezza della pista. Non fatelo mai! Fermatevi a bordo pista, aprite la visiera e tenetevi in testa il casco, sempre ben allacciato. Sembra impossibile, ma può succedere che chi vi segue non abbia la vostra stessa prontezza di riflessi e non veda la bandiera rossa.
E voi volete essere preparati per ogni evenienza, vero? Dovrete prestare grande attenzione anche quando sarà il momento di ripartire: al rientro della bandiera rossa, infatti, vi troverete ad attraversare il punto in cui è avvenuto l’incidente, cosa che significa passare vicino ai mezzi di soccorso e magari alle moto ancora a terra. La velocità deve essere bassa e l’attenzione tanta, perché potreste trovare l’asfalto sporco di terra, olio e detriti vari (non sempre i commissari notano tutte le macchie d’olio e provvedono a neutralizzarle utilizzando il filler). Raggiungete la corsia box e uscite quindi dal tracciato.
BANDIERA NERA
È la bandiera meno amata dai motociclisti sportivi, soprattutto in occasione di competizioni, ma la sua comparsa deve far riflettere. Il pilota a cui venga mostrata deve obbligatoriamente completare il giro e rientrare ai box, senza creare disagio agli altri motociclisti.
La bandiera nera (Figura 1.3) viene mostrata a seguito di un comportamento scorretto o molto pericoloso per sé e per gli altri piloti. Se ve lo state chiedendo, sì, è una punizione vera e propria, le prove (o la gara) sono finite. Poiché durante le sessioni di prove libere non vengono assegnati i numeri ai partecipanti, normalmente la bandiera nera viene mostrata da sola ma non temete, i commissari sanno farsi capire molto bene.
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Figura 1.3 La bandiera nera. Se il commissario la sventola, il vostro turno di prove è giunto al termine.
BANDIERA VERDE
Come nel caso di un semaforo, la “luce” verde vi informa che il pericolo è rientrato e che è possibile procedere in sicurezza.
La incontrerete diverse volte, soprattutto appena entrerete in circuito (all’inizio dei turni), quando vi verrà mostrata per aiutarvi a identificare le postazioni dei commissari di percorso. La bandiera verde (Figura 1.4) viene usata anche subito dopo il tratto in cui è stata esposta quella gialla, per informarvi che da lì in avanti è possibile riprendere la vostra andatura.
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Figura 1.4 La bandiera verde indica l’inizio del turno o la cessazione della situazione di pericolo.
BANDIERA GIALLA A ST...

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