
- English
- ePUB (mobile friendly)
- Available on iOS & Android
eBook - ePub
Il cerchio di Nietzsche
About this book
Il libro, che si apre con una lettura ravvicinata dei testi giovanili, prende in considerazione la riflessione di Nietzsche dalla Nascita della tragedia ai primi approcci di una filosofia della volontĂ . Il percorso di analisi, punteggiato da momenti interpretativi originali, mira a mostrare come il lavoro di Nietzsche entri in un cerchio che chiude la prospettiva aperta della vita in una nuova forma di metafisica. Saranno questi due aspetti contraddittori ad aprire le piĂš ampie prospettive della filosofia del Novecento.
Frequently asked questions
Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
No, books cannot be downloaded as external files, such as PDFs, for use outside of Perlego. However, you can download books within the Perlego app for offline reading on mobile or tablet. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
- Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
- Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, weâve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere â even offline. Perfect for commutes or when youâre on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access Il cerchio di Nietzsche by Fulvio Papi in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Philosophy & Philosophy History & Theory. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.
Information
Topic
PhilosophySubtopic
Philosophy History & TheoryParte prima
Uno sguardo
sul giovane Nietzsche
§1 â Lâopera del giovane Nietzsche
Tra il 1869 e il 1874 nellâopera del giovane Nietzsche vi sono una serie di temi che costituiscono un reticolo intellettuale di sicuro interesse perchĂŠ, in qualche modo, essi hanno unâeco rilevante nella âNascita della tragediaâ del 1872, il primo lavoro pubblico del filosofo che destò sorpresa e interesse nel mondo colto, e poi nelle âConsiderazioni inattualiâ del â73-â74. Anche se bisogna ricordare che ogni opera composta ha una sua finalitĂ che seleziona, dirige, organizza il patrimonio intellettuale dello scrittore, immagina i suoi destinatari, prefigura il suo effetto e quindi circoscrive la sua identitĂ .
Non sfiorerò, in questo contesto, nemmeno il celebre, e ormai storico, contrasto che oppose, nellâinterpretazione del filosofo tedesco, le pagine di LukĂĄcs che situavano Nietzsche nella catena filosofica tedesca che ebbe il suo epilogo nel nazismo, e gli studi filosofici della âNietzsche Renaissanceâ che, con varie strategie storicamente non accettabili, hanno avuto il merito di condurre lâesperienza di Nietzsche ad un risultato teorico decisivo: lâabbandono, quale che fosse lâoggetto del sapere, di qualsiasi posizione filosofica che chiudesse la riflessione in un cerchio di pensiero nella presunzione ideale di una veritĂ filosofica.
Nietzsche (come del resto il âsecondoâ Heidegger e Peirce, se ci spostiamo rispetto allâarea geografica) è stato il protagonista della celebre rivoluzione linguistica della filosofia che, nella sua positivitĂ , ha ridotto al minimo indispensabile la âtemporalitĂ platonicaâ del pensiero filosofico: una condizione in cui necessariamente cade ogni tentativo di ricerca della veritĂ .
Si può sempre aggiungere che gli autori della Renaissance hanno sempre selezionato aspetti particolari dellâopera di Nietzsche sviluppandone la ricchezza teorica in un nuovo contesto, mantenendo necessariamente in ombra la natura storica della sua opera che poteva essere visualizzata dalle stesse conoscenze biografiche. Câè stata invece una grande dovizia di temi filosofici, linguistici, estetici, esistenziali, morali e politici che hanno configurato una intera e prolungata stagione, ricca di numerose ed eleganti ripetizioni, che ci ha condotto come al margine filosofico occidentale, nellâincertezza di un avvenire teoretico, e, piuttosto, nel ruolo e nello stile contemporanei di âcopistiâ critici del nostro sapere. Riconoscere nel nostro destino la ripetizione del nostro ricchissimo âalessandrinismoâ (per usare una parola cara a Nietzsche, il quale però non fa mai cenno della drammatica fine di Alessandria a causa del fanatismo dei cristiani dopo Costantino) è interrogarci sulla nostra possibilitĂ di pensiero e sulla nostra impossibilitĂ di pensiero. Ă una soglia molto difficile, e tuttavia noi cercheremo di onorare al meglio la nostra destinazione di âcopistiâ tentando di perdere il meno possibile dello straordinario patrimonio intellettuale, cosa non difficile poichĂŠ la nostra lunga educazione storica ci ha insegnato che ogni tratto simbolico ha un suo senso (da comprendere e da giudicare, si capisce), ma anche che nulla va distrutto, come accadde con i primi copisti, zelantissimi interpreti della religione cristiana e nemici radicali di quello che rimaneva, nelle sue varie estensioni, della cultura che noi chiamiamo âclassicaâ da molto tempo.
In Nietzsche sono presenti in tutto il percorso delle sue opere due elementi costanti. Il primo, rilevato molte volte, magari con altro linguaggio, è la considerazione della filosofia come risultato di una difficile e complessa biografia intellettuale sempre alla ricerca della sua trascrizione stilistica o, addirittura, del precipitare in una scelta stilistica. Il secondo elemento importante è una forte propensione educativa (che, una volta, disse perfino âevangelicaâ riferendosi a Zarathustra), peraltro con contenuti molto differenti, dato che non vi è alcuna linea, o una somiglianza possibile tra il nucleo culturale degli inizi degli anni Settanta e la scrittura dellâAnti-Cristo, dove lâelemento che appare costante è il rapporto tra il âgenioâ, che segna il punto piĂš elevato dellâesistenza e della sua possibilitĂ educativa, e la plebe o âarmentoâ, il cui sapere, in modo molto peggiorativo, appartiene al famoso âonticoâ di tradizione heideggeriana.
§2 â Cinque conferenze sullâAvvenire delle nostre scuole.
Nel 1872, contemporaneamente alla âNascita della tragediaâ Nietzsche tiene a Basilea, dove, con indubbio prestigio insegnava filologia greca, cinque conferenze sullâ âAvvenire delle nostre scuoleâ.
Ma soffermiamoci un momento sulla parola âavvenireâ che, cosĂŹ come compare in altri filosofi importanti, per esempio Feuerbach, mostra la possibilitĂ di un futuro migliore rispetto al tempo presente, come effetto di una azione storica. Naturalmente bisogna distinguere tra un progetto storico e la rappresentazione di un âvaloreâ che viene enunciato in un sintagma temporale soprattutto condiviso dalle abitudini mentali dei destinatari. E questo mi pare proprio il caso di Nietzsche. Questi testi seguono il modo in cui il filologo-filosofo desidera mostrare la sua presenza a Basilea dove il costume medio, secondo il suo giudizio, era costituito da un collettivo filisteismo. In ogni caso si tratta di scuole tedesche e non di scuole svizzere, mentre le linee educative, nel loro valore oggettivo, come pensiero dellâoratore, sono elementi importanti che ci conducono verso la comprensione della âNascita della tragediaâ. Lâoggetto della conferenza è il completo corso scolare della educazione tedesca, dalla educazione primaria allâuniversitĂ . Il problema è riuscire ad armonizzare unâidea valida di cultura, quella fortemente nazionalistica di Nietzsche, con il compito dello stato di dover garantire lâapparato scolastico (concezione ignorata da Nietzsche), ma che deriva dallâimmagine dello stato della, piĂš volte deprecata, rivoluzione francese.
La posizione di Nietzsche, fin dalla prima conferenza è chiara: la cultura pubblica non deve essere in relazione nĂŠ alle necessitĂ pratica della vita sociale, nĂŠ a quelle politiche degli organismi che strutturano lo stato. Un obbiettivo che definisce lâeducazione nellâambito della autonomia ideale della cultura e del suo senso nella formazione dei giovani, si trova subito in contrasto con due tendenze fondamentali: per un verso un codice educativo che sia in grado di formare gli impiegati, a vario livello, dellâapparato dello stato, per altro verso non deve aderire allâordine che appare proprio dei sistemi immanenti alla societĂ civile.
Questi obbiettivi di comune accettazione impediscono unâautentica formazione della persona, che è completamente a rovescio rispetto a quelli che, nella piĂš recente storia tedesca, appaiono gli scopi collettivi: la forza dello stato e lo sviluppo economico del paese al livello delle grandi potenze industriali, certamente lâInghilterra manchesteriana e colonialista e la Francia con gli ideali progressisti di Saint Simon. Al contrario câè una figura dominante alla cui affermazione deve essere rivolto tutto lâapparato scolastico, ed è la nascita del âgenioâ. Il âgenioâ nel linguaggio del giovane Nietzsche è il personaggio che nella sua individualitĂ riassume i valori tradizionali di un popolo, diremmo la sua unitĂ simbolica, e la propone come motivo della sua identitĂ e destino.
La politica attuale della educazione ha invece impliciti due scopi: lâuno lâampliamento della cultura (che era stato considerato un diritto del âpopoloâ e un potenziamento dello stato) e lâindebolimento della cultura che forma il valore supremo dellâindividuo: la formazione certamente propria di Goethe, Winckelmann, Schiller. Il paradigma âdemocraticoâ dellâeducazione deriva dal potere culturale di un sapere, come lâeconomia politica di tradizione inglese o francese, fattore fondamentale di direzione del progresso materiale e quindi conoscenza operativa di una finalitĂ essenziale che è la riproduzione allargata del denaro. Lâespressione che ho usata è marxiana, ma indica bene, a livello della oggettivitĂ sociale, il comportamento personale decaduto a puro egoismo privo di qualsiasi altro orizzonte. Nietzsche vede con chiarezza la mobilitazione di una cultura adatta per la moltiplicazione dei beni economici che formano una particolare dimensione dellâuomo che, contemporaneamente, aumenta la potenza politica dello stato. Una condizione fondamentale della modernitĂ che contempla se stessa come il vertice della storia contemporanea.
In una situazione che, rispetto alle finalitĂ di ogni istituzione, oppone i valori della vita, anche lo studioso deve avere una parte omogenea a questo scopo immanente alla vita stessa. Al contrario, nella situazione attuale, lâintellettuale è al servizio della moltiplicazione oggettiva della specializzazione. Ă una circostanza sociale che può essere pensata secondo la razionalizzazione della divisione sociale del lavoro, tema che certamente era arrivato in Germania dalle famose pagine di Smith. Ma questa generalizzazione nasconde un dato di fatto: il sapere di natura scientifica non ha alcun rilievo al livello a cui Nietzsche colloca i piĂš importanti problemi della esistenza umana, il suo senso, il suo valore, il suo scopo come vertice (se pur possa anticipare un tema successivo) della creativitĂ stessa del processo naturale. A livello dellâopinione pubblica è il giornalismo, con la sua presenza quotidiana, a fornire la certezza intorno a tutti i luoghi comuni, gli interessi e i valori che dominano la scena sociale. Chi desidera liberarsi da questa forma della vita contemporanea è in grave difficoltĂ , il proprio nulla è inserito nel gesto quotidiano: âbisogna essere completamente corrotti per non spaventarsi [âŚ] della suprema povertĂ spirituale, e di questo girotondo davvero spiacevoleâ, dove il sapere tecnico (il saper fare per una finalitĂ pubblicamente riconosciuta) diventa lâordine stesso della cultura. La decadenza educativa comincia dallâelemento fondamentale che costituiva la trasformazione della Germania da paese fondamentalmente agricolo (come, per esempio, è visibile nel âWilhelm Meisterâ di Goethe) in un paese che conosce il processo di industrializzazione. Al contrario la buona conoscenza della lingua della propria tradizione (il lessico tecnico e le forme operative della scrittura ne sono la negazione) costituisce la fedeltĂ fondamentale alla propria origine, poichĂŠ è la lingua che costituisce âil nostro posto nel mondoâ. Che, va notato è tuttâaltra cosa della interioritĂ romantica (per esempio HĂślderlin, che pure sarĂ considerato una fonte di Nietzsche da Cosima Wagner) che nella scuola viene presa a modello per una espressivitĂ del giovane che deve trovare se stesso. Tra esigenza tecnica e destino romantico il giovane dovrebbe, al contrario, reprimere i suoi ideali che sono vanto barbarico ed essere invece sottomesso al âdominio del genioâ.
Esiste nelle scuole il culto della classicitĂ , ma esso diventa una sorta di sapere oggettivo, una filologia che provoca conoscenze oggettive, prive di alcun rapporto con una lingua che costituisce la realtĂ vivente di un mondo. Per comprendere la cultura della Grecia âabbiamo bisogno [..] dei nostri classici tedeschi per essere sollevati anche noi dal colpo dâala delle loro aspirazioni alla antichitĂ , e trascinati verso la terra della nostalgia, la Greciaâ. Questa relazione, lâunica possibile tra i nostri classici e la cultura classica, non è stata avvertita tra i vecchi muri del liceo. Ă un tema fondamentale per Nietzsche: la rievocazione della Grecia come elemento critico del nostro presente culturale ed estetico. Dal punto di vista scolastico bisogna avere lâetĂ giusta per arrivare a questa posizione, ma âil senso del mondo ellenico, una volta risvegliato, deve esprimersi contro la presunta cultura del momento attualeâ. La critica allo sviluppo della cultura tedesca è certamente in relazione allâammodernamento tecnologico in corso, ma vi era certamente una critica allâidea di cultura pedagogica, nĂŠ conservatrice, nĂŠ clericale, che in Francia si era sviluppata dal clima filosofico della rivoluzione francese; una cultura che ai vertici favoriva la ricerca scientifica parallela alle innovazioni produttive e, a livello popolare, non era insensibile al processo di alfabetizzazione. La critica alla modernitĂ , alla democrazia, a qualsiasi idea emancipativa del movimento operaio era del tutto implicita alla stessa formazione di Nietzsche che avviene in un clima religioso e scolastico, alla quale reagisce unâimmagine âpoeticaâ della propria identitĂ . Dâaltro canto si può anche sostenere che tutta lâopera del filosofo è unâautobiografia intellettuale che si riconosce come avversa ad ogni pensiero che si affidi ad una oggettiva costrizione logica, come un âgioco delle perle di vetroâ, per ricordare Hermann Hesse. Se lo sguardo del filosofo esplora la scena degli studenti, trova dei servitori delle procedure scolastiche del greco; lo stesso accade con gli insegnanti prigionieri della medesima pratica educativa. La cultura umanistica che era lo scopo del liceo è stata resa impossibile dallo spirito straniero e cosmopolitico che traduce ogni esperienza nella astratta positivitĂ dello scambio. Per riprendere la piĂš antica tradizione occorre ricercare il tradizionale spirito tedesco che, nella sua realtĂ , è ostile alla forma della cultura attuale dominata dalle origini neolatine, da cui deriva lâegemonia francese e le sue imitazioni. Riprendere lo âspirito tedescoâ vuol dire valorizzare le proprie origini nella Riforma (un tema che Nietzsche considerò del tutto negativo negli anni successivi), nella musica (anche qui, quanto al tipo di musica, comâè largamente noto, cambiò del tutto parere), nella filosofia (che relegherĂ a livello dei giochi concettuali), nel mondo militare (che, dopo lâentusiasmo per la vittoria del â71 sulla Francia, dovrĂ anchâesso declinare). Dominante, in questo ideale pedagogico, è la congiunzione con lo spirito originario greco che è il tema centrale della âNascita della tragediaâ, che qui ha la sua enunciazione pedagogica. Questa congiunzione ellenico-tedesca (di cui, è esempio visibile lâAchilleo di CorfĂš) è possibile solo se nella scuola si riattiva lo spirito tedesco attraverso la nostalgia per i grandi tedeschi, Schiller e Goethe, attraverso i quali si può ritrovare la realtĂ della cultura greca, che altrimenti rimane una astratta ragione di studio. Anche qui vi è unâeco della âNascita della tragediaâ, ma laddove nellâopera letteraria è, come elemento essenziale, la rivelazione del mondo ellenico tramite la musica, qui lo stesso esito dovrebbe averlo il lavoro pedagogico ben indirizzato. Ă proprio questa rinascita (la parola non è di Nietzsche) che viene osteggiata dalla prassi esteriore del corpo insegnante, anche come elemento fondamentale di una politica che conduce alla espressione scolastica come elemento di civiltĂ . Nietzsche, come radicale reazionario favorevole ad una educazione di ĂŠlite, è allâopposto della linea culturale che deriva dalla rivoluzione francese e, entro certi limiti, dallo stato moderno; vuole poche scuole e una frequenza limitata a quegli uomini (ragazzi, naturalmente) che la stessa selezione naturale indica come degni di un vero sviluppo culturale. Il testo riproduce una memoria darwiniana interpretata a livello della selezione âspiritualeâ, ma, magari con altri linguaggi, era una linea condivisa da tutta la cultura conservatrice europea.
Le vicende storiche, e le posizioni dei democratici liberali e poi dei socialisti, mostrarono, almeno per quanto riguarda la scuola primaria, tuttâaltro andamento rispetto alla scuola come istituzione aristocratica dello spirito. In questo ambito ristretto troviamo gli eroi dello spirito, se non i âliberi dallo spiritoâ, certamente i âliberi dello spiritoâ, personaggi che sono gli eroi del tempo e saranno gli eroi epocali. Lâeducazione delle masse popolari consiste nel creare le condizioni affinchĂŠ il popolo coltivi âsuoi istinti religiosiâ dove si mantiene fedele ai suoi costumi, al suo diritto, al suolo patrio, alla sua lingua. Nella letteratura tedesca del resto non saranno poche le descrizioni di un ambiente di questo tipo. Nietzsche prosegue: âIn ogni caso ciò è possibile solo attraverso violenze e distruzioni; promuovere veramente la formazione del popolo in queste cose serie significa appunto limitarsi a tener lontano queste violenze e queste distruzioniâ. Lâinterpretazione non è difficile: lâeducazione popolare deve evitare la diffusione di idee astratte e pericolose dove il risentimento abbia la sua sublimazione (sono fuori dal lessico di Nietzsche di questo tempo) e la sua aggressivitĂ . Câè una pace priva di illusioni che è il vero destino del popolo. Nietzsche vede certamente in questa prospettiva la tragedia della Comune di Parigi, evento terminato con la fucilazione di migliaia di comunardi al celebre muro. Tutto questo si poteva evitare se idee elaborate dal ceto colto illuminista, idee di libertĂ , di uguaglianza e di giustizia non fossero divenute patrimonio del popolo che ne ha fatto il proprio obbiettivo politico. Lâeducazione del filosofo è del tutto favorevole ad un sapere popolare che ripeta, nella sua condizione, i tratti di una educazione servile che è proporzionata al ruolo secondo cui il popolo, con il suo lavoro, è lo strumento pratico necessario per lo sviluppo dei genii, che sono pochi (cosĂŹ possono apparire i candidati alla sapienza di Zaratustra) e, qui, sono i destinatari dellâestetica dei classici tedeschi compresi nella prospettiva della cultura dei classici greci. Gli intellettuali che alterano questo giusto equilibrio (Nietzsche può pensare ai socialisti tedeschi lassalliani o proudhoniani prima che nel â75 Bismarck non mettesse fuori legge il partito) sono dei pericolosi demagoghi. Sono i genii, con la loro opera solitaria e aristocratica, ad essere i veri interpreti dellâanima del popolo. Tutto il contrario, come ho giĂ ricordato dello spirito dellâeconomia politica, della potenza del denaro, della egoismo di massa, dellâutopia popolare della propria emancipazione. Non câè da stupirsi che Nietzsche, con il suo modello interpretativo del destino del mondo e degli uomini, non sia in condizioni di condividere lo sdegno che mostra Cosima Wagner nei confronti delle fucilazioni di massa a Parigi, tra i quali anche un vecchio amico. Del resto per il giovane filosofo la Francia è proprio il paese, con la forma della sua vita sociale, lâeleganza della propria cultura, la raffinatezza dei propri costumi, da tener lontano dai propri confini, entro i quali soltanto può sviluppa...
Table of contents
- MIMESIS / Theoretica
- Parte prima Uno sguardo sul giovane Nietzsche
- Parte seconda Il tempo della ragione
- Parte terza Al di lĂ
- Nota
- Theoretica