Pulsione, domanda e desiderio
La volta scorsa ho presentato la pulsione nella teoria freudiana e, grazie al Progetto per una psicologia, la relazione della pulsione col corpo. Ho anche ricordato lâiscrizione della pulsione nella dinamica del desiderio. Oggi possiamo partire dallâidea, riconosciuta da tutti, che il solo modo con cui il corpo si manifesta è il godimento, godimento che è legato al principio di piacere e di dispiacere. Detto altrimenti, lâuomo è un essere di piacere o di dispiacere e questo sistema piacere-dispiacere è il testimone soggettivo di questo godimento. Fin qui lâapproccio è veramente semplice, evidente, ed è noto da molti secoli. In particolare è nel secolo dei Lumi che si è insistito sui due padroni dellâuomo, cioè la gioia e il dolore. Questa è unâaffermazione universale, annunciata da Monsieur De Maupertuis, un filosofo del xviii secolo dellâAccademia di Berlino che ha scritto un libro che sâintitola VĂŠnus Physique. Ă unâopera che rende conto del modo in cui lâuomo si riproduce. Ă una scoperta che è stata fatta in Inghilterra con i cervi del re: mentre il cervo aveva un rapporto sessuale lo si uccideva e si faceva lâesame anatomopatologico. Ă cosĂŹ che si è appreso veramente, allâinizio del xviii secolo, come avveniva la fecondazione.
La complessitĂ dunque, per quello che riguarda la pulsione, risiede nel fatto che il sistema della pulsione non comprende solamente un legame tra lâinterno e lâesterno, come è stato descritto da Freud nel Progetto per una psicologia, ma trae la sua origine anche da un dispositivo interno. Freud ha insistito sul fatto che non si può sfuggire a questo dispositivo interno. Vi ricordo rapidamente che tale dispositivo è costituito da filtri e da elementi facilitatori che servono ad aumentare o diminuire la quantitĂ dâenergia. La grande scoperta di Freud, la sua grande invenzione, è che a questo sistema si aggiungono delle iscrizioni di ricordi piacevoli o spiacevoli. Ogni eccitazione interna o esterna, prima di essere autorizzata a effettuarsi, è automaticamente messa in relazione con un sistema di tracce e di ricordi di piacere e dispiacere. Lâeccitazione passa automaticamente dal sistema di regolazione costituito dalle tracce iscritte. Tracce iscritte nellâinconscio del soggetto che condizionano, a partire da lĂŹ, il compimento del piacere o la sua rimozione.
Per noi questa concezione è condizionata dalla funzione del significante. La traccia del piacere è supportata da un significante. Tutto questo sistema trae la sua forza, la sua potenza, dal fatto che è la condizione del godimento del corpo. Detto altrimenti il parlessere è interamente condizionato dalla funzione significante.
Per uscire da queste considerazioni generali basta fermarsi un attimo sulla prima fase della vita e della relazione della madre con il bambino, per cogliere lâimportanza di questa dipendenza vitale delle condizioni di piacere e di soddisfazioni biologiche, fisiche e fisiologiche e dei momenti di depressione vitale, di dispiacere e dâinsoddisfazione, che si traducono ogni volta nel corpo. Queste esperienze, dolorose o felici, sâiscrivono in modo inconscio. Noi apprendiamo attraverso la clinica dellâadulto che le iscrizioni primitive conservano la loro efficacia e finiscono sempre per spingere il soggetto nella stessa direzione, verso il suo destino. Come sappiamo, nellâuomo la sessualità è sempre quoad matrem. Questo significa che nel bambino le prime esperienze sono decisive in maniera assolutamente generale. Quando nella nostra pratica clinica incontriamo delle persone che hanno particolarmente sofferto di queste iscrizioni primitive sappiamo che la cosa è praticamente irreparabile. Per dirlo in un altro modo: il desiderio del soggetto, il desiderio inconscio certo, comprenderĂ sempre la parte segreta che sto descrivendo e che deriva dalla prima infanzia. Freud ha chiamato pulsione questa parte segreta che viene dalla prima infanzia. La pulsione è quindi una forza, unâenergia, una tendenza che si è costituita dallâinizio.
Di questa parte segreta oggi abbiamo una nozione un poâ meno intuitiva, piĂš precisa, piĂš formalizzata e questo grazie al lavoro di elaborazione di Lacan. Ă importante sottolineare che Lacan ha dato primarietĂ alla funzione del significante. Freud fin dallâinizio era riuscito a isolare la pulsione orale e la pulsione anale. Lâosservazione clinica mostrava come il genere umano si dividesse secondo due assi, secondo due tipi di pulsione e lâosservazione delle nevrosi nella cura ha rivelato questa divisione: lâisteria è principalmente organizzata dalla pulsione orale o â se volete â dalla libido orale e la nevrosi ossessiva è organizzata piuttosto dalla pulsione, dalla libido anale. Freud non utilizzava ancora il concetto di significante. In un articolo scritto nel 1915, che definisco magistrale, intitolato Trasformazioni pulsionali, particolarmente dellâerotismo anale, Freud mostra il carattere metonimico degli oggetti, perchĂŠ parla del pene come equivalente del bambino. âPeneâ in tedesco si può dire âil piccoloâ, come il bambino. âPiccoloâ è una parola che in tedesco significa sia pene sia bambino.
A partire da questo primo schema Freud spiega come la massa fecale diventi un oggetto erotico nella nevrosi ossessiva e come lâerotismo anale sia comandato dal passaggio di questa massa fecale. In questo stesso registro figura il regalo e, come unâaltra sua metonimia, il denaro. La padronanza nellâerotismo anale corrisponde a quel tratto distintivo nellâossessivo che è la testardaggine. Freud ne dĂ una descrizione assolutamente straordinaria; ve ne leggo un brano:
Una testimonianza linguistica di questa identitĂ tra bambino e feci è contenuta nellâespressione âricevere in regalo un bambinoâ, dare un bambino come un regalo, âe precisamente lâescremento si configura come il primo regaloâ. Le feci sono infatti il primo regalo del lattante, una parte del suo corpo da cui egli si separa solo dietro esortazione della persona amata e con cui dimostra a questâultima anche spontaneamente il suo affetto; di regola infatti egli non imbratta persone estraneeâ.10
Alla domanda dellâAltro il bambino risponde con questo regalo, con una parte del suo corpo da cui lui si separa solo per lâingiunzione della persona amata.
Bisogna precisare che lâoggetto anale è la risposta alla domanda dellâAltro mentre lâoggetto orale è la domanda del soggetto. Quindi domanda del soggetto e domanda dellâAltro separano due grandi entitĂ cliniche, cioè isteria e nevrosi ossessiva. Il bambino si separa da questâoggetto soltanto se glielo chiede lâadulto â ed è cosĂŹ che il bambino gli manifesta la sua tenerezza â anche se la madre non glielo domanda. Freud sottolinea che, in generale, il bambino non sporca le persone estranee. Stessa cosa vale per lâurina. Siamo sempre al di sotto della cintura, al di sotto del girovita.
La defecazione è la prima situazione in cui il bambino deve decidere tra un atteggiamento narcisistico e un amore oggettuale. O cede di buon grado gli escrementi, li âsacrificaâ come pegno dâamore oppure li ritiene per soddisfare un impulso autoerotico, e in seguito per affermare la propria volontĂ . Con questâultima decisione si costituisce un atteggiamento di sfida (ostinazione) che quindi scaturisce da un caparbio narcisistico attaccamento allâerotis...