1. COME RICONOSCERE GLI STUPIDI?
LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITĂ UMANA: tra i propri benefici e quegli degli altri
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta
il numero di individui stupidi in circolazione
(Carlo Cipolla)
Avendo fatto caso a quante situazioni complesse possono essere efficacemente semplificate con lâausilio degli assi cartesiani, e dopo averne accuratamente selezionato alcune, se non avessi proposto allâumanitĂ intera questo saggio, il Professor Cipolla mâavrebbe messo nel quadrante degli Stupidi.
Carlo Cipolla, storico italiano specializzato in storia dellâeconomia, presentò per la prima volta, nel sarcastico e pungente libretto Allegro ma non troppo (pubblicato in italiano nel 1988 e tradotto in almeno tredici lingue), Le leggi fondamentali della stupiditĂ umana e, nello stesso, utilizzò le rette cartesiane per divertirsi a classificare quattro tipologie dâindividui, tra le quali spiccano gli Stupidi; gruppo nel quale mi sarei ritrovato se, dopo aver finito di elaborare questo manuale per manager intelligenti, lâavessi con noncuranza abbandonato in un cassetto.
Non che il Prof. Cipolla avesse bisogno di me per diffondere la sua giĂ nota teoria sulla stupiditĂ , ma siamo noi manager intelligenti (mi auto annovero tra questi fino a prova contraria) ad aver bisogno di lui per rassegnarci alla certezza che
sempre e inevitabilmente
ognuno di noi sottovaluta il numero di individui
stupidi in circolazione
(Prima legge fondamentale della stupiditĂ )
Sembrerebbe una considerazione soggettiva; si tratta, invece, di un eterno principio planetario, sostenuto con forza dalle innumerevoli occasioni in cui il nostro utile operare è intralciato, rallentato, indebolito da chi si dimostra allâimprovviso e inequivocabilmente stupido!
Sono proprio le persone che credevamo non stupide a rafforzare questa Prima Legge. Mi riferisco a quegli individui che avevamo giudicato capaci di offrire un utile servizio, ma che, inaspettatamente e senza una razionale giustificazione, ci hanno causato danno.
Ă utile altresĂŹ tenere a mente che
la probabilitĂ
che una certa persona sia stupida
è indipendente da qualsiasi altra caratteristica
della stessa persona
(Seconda legge fondamentale della stupiditĂ )
Se esaminiamo attentamente la percentuale di stupidi fra i nostri collaboratori, scopriremo che è molto piÚ alta di quello che pensavamo (Prima Legge).
Potremmo supporre che questo sia relazionato al basso livello gerarchico o al fatto che le persone non stupide hanno maggiori opportunitĂ di fare carriera.
Tuttavia, se svolgiamo la medesima indagine facendo riferimento ai nostri colleghi, e addirittura ai nostri stimatissimi capi, scopriremo che la percentuale è esattamente la stessa.
Affrontando il tema della stupidità umana, è inutile persino reclamare le quote rosa, giacchÊ la percentuale degli esemplari stupidi rimane invariata sia tra gli uomini sia nel gentil sesso.
Si potrebbe arrivare a sostenere che la stupidità è la massima espressione di ripartizione democratica: la percentuale di rappresentanza è sempre la stessa, indipendentemente dal sesso, razza, livello dâistruzione o ceto sociale.
Chi è lo stupido, secondo la definizione del Prof. Cipolla?
Che cosa centra la stupiditĂ umana con gli assi cartesiani?
Una persona è stupida se causa un danno a unâaltra persona
ad un gruppo di persone
senza realizzare alcun vantaggio per sĂŠ
addirittura subendo un danno
(Terza, ed aurea, legge fondamentale della stupiditĂ )
Ebbene sÏ, questa terza legge aurea può essere vantaggiosamente rappresentata sui gloriosi assi cartesiani.
Il Professor Cipolla, infatti, riferendosi ai danni, o ai benefici, che una persona genera per sĂŠ (asse x) e per altri (asse y) con le sue condotte, distingue quattro categorie dâindividui:
gli Sprovveduti (SP), che danneggiano se stessi, a beneficio di altri;
i Banditi (BA), che beneficiano se stessi, a danno degli altri;
gli Intelligenti (IN), che procurano beneficio a se stessi e agli altri;
gli Stupidi (ST), che danneggiano se stessi e pure gli altri.
Nel grafico si dispongono le persone e non le loro azioni: pur essendo le condotte di ciascuno non prive di contraddizioni (chi agisce intelligentemente in una circostanza non è detto che non si comporti in maniera sprovveduta in unâaltra o banditesca in unâaltra ancora), è la frequenza dei comportamenti ciò che determina la nostra posizione nello spazio cartesiano.
Gli Stupidi sono i piĂš facilmente collocabili, poichĂŠ manifestano, rispetto alle altre categorie, maggiore coerenza, agiscono tendenzialmente da Stupidi in ogni circostanza.
Esistono degli Stupidi piĂš Stupidi?
Certamente si!
Come tutti gli esseri viventi, anche gli Stupidi condizionano la vita di altre persone con variabile incidenza. In alcuni casi, i loro interventi producono danni limitati, mentre in altri, lâentitĂ nociva delle loro azioni può assumere livelli raccapriccianti, interessando perfino intere societĂ .
Il potenziale dannoso di una persona Stupida non è semplicemente fornito dallâereditĂ genetica, ma soprattutto dal livello gerarchico e quindi di comando che occupa.
Tra le persone che ricoprono ruoli di potere, si sono sempre trovati e si continueranno a trovare, gli Stupidissimi, le cui abilitĂ lesive verso gli altri esseri umani sono pericolosamente accentuate dalla loro posizione.
Ci si potrebbe chiedere come riescano persone tanto stupide a raggiungere ruoli apicali. Caste, lobby, sistemi burocratizzati, consigli dâamministrazione e partiti politici hanno garantito la percentuale di Stupidi nei ruoli di potere.
Persino il sistema democratico ha sempre assicurato la presenza di questi tra le autoritĂ : una democratica votazione è la migliore occasione per gli Stupidi di votare candidati Stupidi, sostenendone lâascesa al potere e danneggiando gli altri senza ottenerne profitto.
La forza degli Stupidi è sostanzialmente data dallâassu...