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Una torta tutta per voi!
Da quando mangiare è diventato così complicato? L’enorme disponibilità di diete e di raccomandazioni per una corretta alimentazione ha finito per generare confusione negli individui. Le nostre difficoltà con il cibo ci hanno portato a dichiarare guerra al corpo. L’obiettivo di questo libro è insegnarci a ritrovare l’armonia e a far pace con noi stessi.
La volontà di mangiare meglio può nascere da varie motivazioni: c’è chi desidera dimagrire o apparire più giovane, altri aspirano a condurre una vita più sana o a sentirsi più energici. Molte persone si mettono a dieta convinte che, per star bene, basterà raggiungere un certo peso ideale o riuscire a indossare quei pantaloni che prima andavano stretti… Eppure, nonostante l’impegno, i loro sforzi spesso non vengono premiati. La soddisfazione per aver perso un chilo o due scompare rapidamente quando quegli stessi chili vengono ripresi o non sono più considerati sufficienti.
Il conseguente senso di frustrazione o sconfitta può indurvi a pensare: “Basta! D’ora in poi mangerò tutto quello che voglio!”. Gli eccessi alimentari sono spesso il risultato della ribellione suscitata da una dieta particolarmente rigida e restrittiva, dalla disapprovazione dei genitori, da consigli non richiesti, dal mito della magrezza che domina la nostra cultura, o da quella vocina nella testa che pretende di dirci come dovremmo mangiare… Ma i vostri atti di insubordinazione hanno un prezzo da pagare: i chili persi vengono presto recuperati, conducendo all’autorecriminazione.
Non sentitevi scoraggiati se finora non avete ben capito come mangiare e vivere in maniera soddisfacente e gioiosa. Molte delle strade intraprese hanno finito per condurvi in direzioni sbagliate, incoraggiandovi a cercare al di fuori di voi stessi risposte, conferme, soddisfazione e felicità. Da un lato, vi dicono che dovete seguire una dieta che riduce le vostre scelte alimentari; dall’altro, la cultura della società moderna vi trasmette l’idea che la felicità sia correlata al consumismo. Siete incoraggiati a mangiare, bere e comprare per sentirvi bene con voi stessi (o per anestetizzarvi!).
Questa tendenza a consumare in eccesso non stupisce. Ogni anno vengono spesi miliardi in campagne pubblicitarie per spingervi a comprare, anche se tale forma di acquisto compulsivo non riesce a placare la vostra fame di cibo, né a soddisfare i vostri bisogni più profondi. Questa ricerca della felicità al di fuori di voi stessi è destinata al fallimento.
Il segreto per sentirsi felici e soddisfatti, a tavola come nella vita, risiede in una chiara comprensione della fame, nella consapevolezza di ciò di cui avete realmente bisogno e nella capacità di soddisfare i vostri desideri in modo salutare e benefico. Tra le pagine di questo libro troverete una serie di istruzioni che insegnano a praticare l’arte della mindfulness e ad utilizzarla al servizio di ciò che state cercando, che si tratti di avere un corpo più snello, sentirsi più energici o più felici.
Molto semplicemente, la mindfulness consiste nella capacità di vivere il momento presente con un’attitudine di accettazione e curiosità. La mindfulness vi aiuta non solo a fare scelte alimentari più consapevoli, ma anche a sviluppare una maggior gentilezza verso ogni cosa, compreso il vostro corpo.
Prestando attenzione al qui ed ora, potrete imparare a prendere decisioni migliori in tutte le aree della vostra vita e a sviluppare una crescente fiducia nella vostra guida interiore. Sarete sempre più consapevoli di sensazioni corporee, pensieri e emozioni che in precedenza non notavate. Queste informazioni vi forniranno i punti di riferimento interiori per compiere scelte che possano nutrirvi e arricchirvi.
Praticare la mindfulness significa sospendere il giudizio, concedendovi una tregua da una ricerca della perfezione che rischia di sfociare nella patologia. Stabilendo una relazione più positiva con il vostro corpo, vi sentirete meglio e imparerete a prendervi cura di voi stessi. Questo significa non solo sentirsi meglio ma anche trattarsi meglio, con più gentilezza e dalla gentilezza verso se stessi scaturiscono decisioni più salutari. Anche se ora fate fatica a crederci, più accettate voi stessi, proprio così come siete, più sarà facile agire in modi che vi condurranno ad un miglior stato di salute.
Il presente capitolo illustra un approccio che vi insegnerà a mangiare quando avete fame e a non mangiare più di quanto è necessario, assaporando e godendo di ciascun boccone. Secondo un famoso detto inglese, “non potete avere la vostra torta e allo stesso tempo mangiarla”, ma io vi dimostrerò che talvolta potete farlo, e con grande gioia, perché non tutte le rinunce che vi autoimponete sono necessarie. Sarete incoraggiati a compiere i primi passi per avviare un percorso di scoperta che vi condurrà ad un rapporto meno conflittuale con il cibo e con il vostro corpo, e forse anche con la vostra vita.
Potete cominciare ponendovi la seguente domanda: Di che cosa ho fame? Riflettendo sulla questione, scoprirete presto che il cibo non è l’unica risposta possibile. Esistono molte altre forme di fame collegate, ad esempio, al bisogno di sostegno, di amicizia, di silenzio, di movimento, di divertimento, di riposo, d’amore, di riflessione, di lavoro, di gioco, di creatività… Scoprendo di che cosa avete veramente fame, forse vi renderete conto di impulsi che guidano la vostra vita di cui non eravate nemmeno consapevoli.
Ma niente paura: nessuno vi chiederà di trasferirvi in un’altra città, di cercarvi un nuovo lavoro o di divorziare! Anche se, ovviamente, se avete bisogno di operare dei cambiamenti nella vostra esistenza, la mindfulness sarà certamente un’utile guida. Prestare attenzione alla vostra vita attraverso le lenti della consapevolezza, crea le condizioni per un modo nuovo di relazionarvi alla vita stessa. Se finora non avete mai sentito parlare di mindfulness, considerate l’ipotesi che abbiate già tutte le risposte che cercate, ma semplicemente non ne siete ancora consapevoli.
A tavola con la mindfulness
Nel resto del capitolo, sono descritte le componenti fondamentali di un programma di intuitive eating basato sulla mindfulness, chiamato Eat for Life, che ha fornito l’ispirazione per questo libro. Illustrerò i risultati delle ricerche che ne dimostrano il successo, riportando le testimonianze di persone che hanno già utilizzato questo programma e hanno dunque avuto modo di verificarne di prima mano l’impatto sulla loro vita. Affronterò con franchezza il tema delle diete, spiegando come sia fondamentale rinunciarvi, mentre imparerete a riconoscere i segnali interiori su come mangiare. Infine, suggerirò i primi passi da compiere per adottare un approccio “no diet” alla gestione del peso e ritrovare il piacere della tavola.
Mindfulness
La pratica della mindfulness è una componente essenziale del programma, perché prima di operare i cambiamenti desiderati dobbiamo imparare a guardarci dentro, ricercando in noi stessi le risposte di cui abbiamo bisogno. Questa pratica rappresenta il nostro principale alleato e una guida nel percorso che ci condurrà verso scelte migliori nel nostro rapporto col cibo. Più che l’autodisciplina o la forza di volontà, il fattore determinante è il potere della consapevolezza. Il comportamento si modifica nel momento in cui ci rendiamo conto di cosa stiamo facendo e perché lo stiamo facendo.
Ricerche condotte negli ultimi decenni hanno dimostrato chiaramente l’efficacia della mindfulness. A rischio di farla sembrare una panacea, gli studi sugli individui che la praticano evidenziano significativi miglioramenti nella gestione del peso e del dolore, nella qualità del sonno e nel funzionamento del sistema immunitario (Grossman et al. 2004). Si rilevano inoltre importanti effetti psicologici nella gestione di stress, ansia e depressione, nella regolazione comportamentale e nella reattività emozionale (Keng, Smoski e Robins 2011). Dunque, la mindfulness si dimostra efficace per affrontare le principali problematiche che affliggono gli individui.
Mangiare seguendo l’intuito
I principi dell’intuitive eating, seconda componente fondamentale del programma, ci insegnano a ascoltare i nostri segnali interiori (come la fame fisica o il senso di sazietà) per decidere in che modo mangiare, invece di ricorrere al cibo a scopo consolatorio o semplicemente perché è ora di pranzo. Mangiare seguendo l’intuito sembra essere una promettente alternativa alle diete restrittive basate su norme e stimoli esterni, come il rispetto di rigidi orari dei pasti e il conteggio delle calorie giornaliere (Gast e Hawks 2000; Tribole e Resch 1995). Si fonda su tre principi: a) concedersi il permesso incondizionato di mangiare qualsiasi cosa il corpo desideri e quando ne sente il bisogno; b) mangiare in risposta a stimoli fisici e non emotivi; c) affidarsi ai segnali interiori di fame e sazietà per decidere quando, cosa e quanto mangiare (Tylka 2006).
La ricerca in questo campo ha dimostrato che gli individui con punteggi più elevati nella scala di valutazione dell’intuitive eating hanno una probabilità significativamente superiore di godere di una salute fisica migliore (indice di massa corporea inferiore, miglior profilo lipidico nel sangue, ridotto rischio cardiovascolare; Hawks et al. 2005). Anche il benessere psicologico di questi individui risulta più elevato, come dimostrato da vari indicatori (per esempio, minor senso di disagio e maggior capacità di trarre piacere dal cibo; Smith e Hawks 2006). Inoltre, punteggi più elevati nella scala dell’intuitive eating sono associati a una minor incidenza di comportamenti alimentari disordinati.
Mangiare in modo inconsapevole
La terza componente del programma consiste nella consapevolezza della nostra tendenza ad assumere cibo in maniera inconsapevole. Starete forse pensando di non aver bisogno di alcuna istruzione su come si fa a mangiare distrattamente! Ma la chiave sta appunto nel prenderne coscienza. Viviamo in una società che incoraggia attivamente questo modo di mangiare, per spingerci a consumare grandi quantità di cibi poco sani. Nel suo libro Mindless eating: perché mangiamo senza pensarci? (2006; trad. it. 2007), Brian Wansink illustra le strategie di ...