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Come sedurre le donne
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«La donna e la varietà ; La donna e la strategia; La donna e la guerra; Manuale del perfetto seduttore; La donna e la velocità -pericolo; La donna e il coraggio; La donna e la gelosia; La donna e la complicazione; La donna e il futurista; Donne, preferite i gloriosi mutilati!; Saluto di un bombardiere futurista alla donna italiana». Sono questi gli undici capitoli in cui l'inossidabile (e in questo caso anche ironico) Filippo Tommaso Marinetti articola il suo irresistibile pamphlet dedicato all'amato (e detestato) universo muliebre.
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Topic
LetteraturaSubtopic
Saggi letterari1. La donna e la varietÃ
Un libro sull’arte di sedurre le donne, ora?... Sì, ora, nella conflagrazione futurista delle nazioni, nella nostra guerra igienica liberatrice novatrice centuplicatrice io sento il bisogno di dirvi come si seducono le donne.
La guerra dà alla donna il suo vero sapore e il suo vero valore. Questo libro sarebbe stato un anacronismo se fosse apparso o prima o dopo la guerra.
Ve lo dimostrerò allegramente.
Le donne si precipiteranno subito in trincea per difendersi dai miei attacchi inevitabili. Questo libro non può, secondo loro, contenere che accuse, condanne e critiche feroci per il sesso delizioso. Lo giudico tale per esperienza prolungata e minuziosa, e provo anzi una specie di spasimo erotico nello stringere la penna che lo glorificherà . Non stringo affatto la penna ma incomincio a dettare questo libro al mio caro e grande amico Bruno Corra che, esperto conoscitore, benché giovanissimo, della pericolosa materia, sorride. Io detto, camminando, voce dura a scatti, passo incisivo, su e giù per la stanza, le mie numerose sigarette spiralicamente sfumate di ricordi e ritmate dai miei speroni bombardieri. In questo albergo, aspettando di ripartire per il fronte, in treno, nell’odore mordente dei grigioverde ricolorato dalla trincea, tra le gomitate dei soldati, io continuerò a dettare questo libro in velocità maneggiando brutalmente il meraviglioso corpo elasticissimo di quella donna fatta di cento donne che ognuno porta con sé alla guerra. Ognuno... un italiano beninteso, completamente virile, libero da ogni pregiudizio nordico, nemico delle biblioteche e intimamente legato al gran pozzo di sensualità che si chiama Mediterraneo. Libro illogico dunque che sarà felice d’essere strappato dalle mani indefinite delle donne brutte, ma piacerà indubbiamente alle mani precise e soavi delle belle.
Belle più o meno. Alludo al misterioso magnetismo animale, non alla bellezza perfetta che toglie ogni attività fascinatrice alla donna.
Volere esser bella vale molto più che qualsiasi splendore fisico. Nella mia vasta esplorazione eroticosentimentale ho sempre ricercato i corpi intelligenti, continuamente armati da un vigilante e mascherato desiderio di piacere. Le donne che trascinano in giro una bellezza cosiddetta naturale, sono profondamente ridicole, noiose, e inconcludenti nel piacere. L’intelligenza del corpo non si apprende, né si acquista. È una specie di volontà -istinto che tutte le belve hanno. Languore preciso dello sguardo, orchestrazione della voce, forza vellutata del passo, modo di adattarsi sedendosi su una poltrona o sui cuscini di un letto e continua correzione del principale e pericoloso difetto fisico. Ogni donna ne ha uno. Sento ribellarsi una giovane ventenne dai ricchi capelli, dai piccoli seni tondi, che mi grida «io non ho difetti». Avete quello – rispondo io – d’essere perfetta; voi dovete per non nauseare rapidamente il maschio, far dimenticare l’ammirazione assolutamente antisessuale e antierotica che l’equilibrio delle vostre forme suscita. A venti, a trenta, a quaranta anni l’uomo prova sempre davanti alla bellezza perfetta di una donna, il tedio che dà il museo. Questa è una constatazione personale: non vi sono leggi da stabilire in proposito. Ogni donna è un caso speciale o meglio mille casi speciali e diversissimi, secondo i mille casi diversissimi d’amore che le sono offerti dalla vita. Ogni donna dipende dall’uomo che ama e dall’ambiente nel quale lo ama. Nulla di più modificabile e di meno prevedibile. Una donna si dà a Milano con reticenze, mezzetinte, parentesi e sospensioni e si spalancherebbe invece brutalmente e generosamente, nervi, spirito, corpo allo stesso uomo se si trovasse a Roma. Non voglio con questo lodare le qualità erotiche di Roma, parlo di città in genere. Questo principio molto persuasivo è però cancellato da cento esperienze contrarie.
Una signora parigina del Faubourg Saint-Honoré, che pur non essendo maniaca avrebbe preferito suicidarsi piuttosto che coricarsi in un letto inelegante, fu da me naturalmente sdraiata in più di cinquanta letti assolutamente fetidi di più di cinquanta alberghi ultrafetidi del Quartiere Latino. Non faccio qui l’elogio del mio fascino seduttore: constato semplicemente in questa signora due vite nettamente divise e forse anche un’attitudine della sua sensibilità a distrarsi completamente dall’ambiente nell’amore. Non tutti gli uomini sanno favorire questa facoltà di distrarsi. Gli uomini, infatti, si dividono in due specie: quelli che sentono istintivamente la donna, la influenzano magneticamente, la prendono con facilità e la capiscono, e quelli che la sentono poco, la influenzano mediocremente e non la capiscono quasi mai. Più della metà dei maschi italiani hanno la forza che seduce e capisce il bel sesso. In Spagna ed in Francia essa è molto meno sviluppata che da noi. In Russia e in Inghilterra quasi non esiste. Questa forza è direttamente aumentata dal sole ed ha per nemici feroci la nebbia e l’alcool. L’uomo che si sforza di accendere mediante l’alcool un sole artificiale nel grigiore delle città nordiche, si costruisce molto facilmente una donna artificiale nella sua sensibilità . La fiducia nella fedeltà della donna è un prodotto di una atmosfera senza calore e senza colore. Questa fiducia liquefà sotto il sole della Sicilia. In Oriente l’infedeltà femminile essendo considerata una fatalità indiscussa, il maschio prepotente ha istituito come correttivo l’eunuco. La donna nel nord è liberissima, anzitutto perché l’uomo crede fermamente nella continuità e nella solidità spirituale della donna, inoltre perché l’apprezza poco fisicamente e la ignora come essere tipicamente, istintivo, elementare, atmosferico, barometrico. In un salotto ultraintellettuale di Mosca vidi apparire ad un tratto due meravigliose donne seguite dai loro mariti inesistenti, pallidi, gracili, occhi tremanti dietro il lorgnon, mani incapaci di presa, voce acidula di capretti spaventati da un bombardamento: due poeti decadenti. Fui presentato subito alla più bella delle due elegantissime mogli seminude che non sapevano una parola di francese né di italiano. Mentre il padrone di casa mi traduceva le chiacchere distratte della bella donna sul valore letterario di un poeta russo e sulle meraviglie dell’Italia, il suo corpo intelligentissimo conversava animatamente col mio corpo. Dialogo pieno di espressione e sincerità . La barbetta rossastra, il lorgnon e la vocerella zoppicante del marito incominciarono a sgranare una litania di suoni fastidiosi che erano dei versi e rassomigliavano al piagnisteo d’un mendicante e a quello più tipico di un vecchio pederasta abbandonato dall’amico sulla porta di una casa di prostituzione. Quel rosicchiar d’insetto tacque. Atmosfera umida, calda, elettrica di foresta tropicale. Peso dolcissimo dei bei corpi femminili fra le stoffe docili nel fogliame dei ventagli lenti e sulle molle compiacenti. Profumi e gioielli di Rue de la Paix accentuavano gli odori tondi e le fughe spiraliche delle voci femminili. Feci tuonare il Bombardamento di Adrianopoli con la voce, i gesti ed i passi di un colonizzatore. Grande successo fisiologico, fusione completa con l’epidermide delle signore. Fui costretto a sedermi fra le mogli dei due poeti. Questi, entusiasti come due foglie al vento. Data la mia incomprensione della lingua, poltrone, quadri, donne, uomini, velluti, gioielli e sete, tutto era minerale, vegetale e animale. Nella sala vicina si beveva molto. Polifonia di cristalli, tappi, voci, schiume, risate bionde. Brontolio d’uragano in un pianoforte lontano. I due poeti seduti estaticamente davanti a me incominciarono una gara di madrigali in mio onore, che componevano scribacchiando a matita sui carnets delle loro signore. I miei gomiti ormai prendevano contatto con la bella di destra e con quella di sinistra. Precisione meccanica e condivisa. Il padrone di casa preoccupato sempre più di perfezionare il suo ambiente ultrafricano, si divertiva con monotonia a spegnere e a riaccendere la luce elettrica per imitare il lampeggio di un temporale. Ad ogni oscurità io prendevo alternativamente la bocca di una delle due donne che si avviticchiava con emulazione crescente. Davanti a me uno dei mariti cercava penosamente con la matita una rima cretina in fondo al suo mare abituale di alcool. L’altro aveva già compiuto il madrigale e me lo leggeva, respirando affannosamente, col lorgnon, preoccupato della sensibilissima armonia dei suoi versi. Una lettrice superficiale mi dirà con irritazione che quelle due signore altro non erano che due prostitute. Rispondo che dalla prostituta di strada alla donna più onesta cioè più lealmente legata all’amore di un uomo, vi sono innumerevoli sfumature di lealtà generosa nel mercantilismo e di tradimenti più o meno mercantili nel disinteresse appassionato. Quelle due signore non erano prostitute. Ne conobbi una molto intimamente e trovai in lei una doppia vita di frenetica sensuale tutta capricci, desiderio di nuovo, passione per l’uomo celebre, capace di abbandonarsi su un divano in un giorno di pioggia ad un uomo desiderante, e – capace anche di condurre la sua famiglia e l’educazione dei suoi bambini con una regolarità da officina. Cambiava veramente di sensibilità nell’uscire di casa. Suo marito, forse, le era piaciuto molti anni prima. Probabilmente aveva per lei dei riguardi spirituali che soddisfacevano quotidianamente il suo amor proprio: raggiungerla a letto per leggerle dei versi, subito dopo il parto cerebrale, come si offre un marron glacé a una pantera. Forse anche discuteva a letto con lei della immortalità dell’anima. Una donna lussuriosa ha bisogno di tanto in tanto di essere presa per un filosofo tedesco. La mia amica aveva la fissazione di avere una grande anima incompresa e ribelle. A quale libertà maggiore aspirasse non so. Poteva quando voleva prendere il treno per venire a passare un pomeriggio con me a Parigi. Pianse tutta una sera pensando a una sua amica d’infanzia morta tisica a San Remo. Portò con sé il mio Mafarka il futurista in viaggio per l’Egitto, ma dopo essersi fatto tradurre in russo le brutalità africane del primo capitolo, buttò solennemente sdegnata il mio libro nel Mediterraneo e mi scrisse una letteraccia piena d’insulti e di disprezzo, nella quale il mio traduttore scoprì in un angolo quasi invisibile queste parole: Ja lubli vas – io ti amo.
Non traggo da tutto ciò delle leggi. È indiscutibile però che l’essenza della donna contiene, non soltanto morbose curiosità infantili, incapacità di attenzione, orrore della monotonia, vanità continua, paura-coraggio dei timidi, ma specialmente un bisogno indistruttibile di tradimento. La sua inferiorità muscolare l’ha trasformata in una belva semi-addomesticata che sogna affettuosamente di tradire il maschio adorato sì, ma odiato perché costruttore della gabbiasocietà . Necessità dunque per il maschio seduttore di sviluppare in sé le forze e il tono del domatore. Non voglio essere frainteso. Io non disapprovo né critico. Le donne sono quello che sono. Cioè la parte migliore dell’umanità ; perché più elastica, più malleabile, più spiritosa, più sensibile, meno programmatica, più improvvisatrice, la parte insomma meno tedesca. Un uomo seducente, forte, libero, bello e geniale ha sempre qualche cosa di professionale e di teutonico, davanti alla improvvisazione di sentimenti e di sensualità ...
Table of contents
- Copertina
- COME SEDURRE LE DONNE
- Indice
- Intro
- COME SI SEDUCONO LE DONNE
- 1. La donna e la varietÃ
- 2. La donna e la strategia
- 3. La donna e la guerra
- 4. Manuale del perfetto seduttore
- ​5. La donna e la velocità -pericolo
- ​6. La donna e il coraggio
- ​7. La donna e la gelosia
- ​8. La donna e la complicazione
- ​9. La donna e il futurista
- ​10. Donne, preferite i gloriosi mutilati!
- ​11. Saluto di un bombardiere futurista alla donna italiana
- Ringraziamenti