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Rigoletto
About this book
Rigoletto è un melodramma lirico in tre atti con musica di Giuseppe Verdi e libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma Le roi s'amuse (Il re si diverte), di Victor Hugo. Con Il trovatore e La traviata forma la cosiddetta "trilogia popolare".
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Information
Subtopic
MusicATTO PRIMO
Scena Prima
(Il Duca e Borsa vengono da una porta del fondo. Sala magnifica del Palazzo Ducale. Porte nel fondo che mettono ad altre sale, pure splendidamente illuminate; folla di cavalieri e dame in gran costume nel fondo delle sale; paggi che vanno e vengono. La festa è nel suo pieno. Musica interna da lontano e scrosci di risa di tratto in tratto.)
DUCA: Della mia bella incognita borghese toccar il fin dell’avventura io voglio.
BORSA: Di quella giovin che vedete al tempio?
DUCA: Da tre lune ogni festa.
BORSA: La sua dimora?
DUCA: In un remoto calle; misterioso un uom v’entra ogni notte.
BORSA: E sa colei chi sia l’amante suo?
DUCA: Lo ignora.
(Un gruppo di dame e cavalieri attraversano la sala.)
BORSA: Quante beltà !... Mirate.
DUCA: Le vince tutte di Cepran la sposa.
BORSA (piano): Non v’oda il conte, o Duca...
DUCA: A me che importa?
BORSA: Dirlo ad altra ei potria...
DUCA: Né sventura per me certo saria.
Questa o quella per me pari sono
A quant’altre d’intorno mi vedo,
Del mio core l’impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà .
La costoro avvenenza è qual dono
Di che il fato ne infiora la vita;
S’oggi questa mi torna gradita,
Forse un’altra doman lo sarà .
La costanza, tiranna del core,
Detestiamo qual morbo crudele.
Sol chi vuole si serbi fedele;
Non v’ha amor, se non v’è libertà .
De’ mariti il geloso furore,
Degli amanti le smanie derido;
Anco d’Argo i cent’occhi disfido
Se mi punge una qualche beltà .
Questa o quella per me pari sono
A quant’altre d’intorno mi vedo,
Del mio core l’impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà .
La costoro avvenenza è qual dono
Di che il fato ne infiora la vita;
S’oggi questa mi torna gradita,
Forse un’altra doman lo sarà .
La costanza, tiranna del core,
Detestiamo qual morbo crudele.
Sol chi vuole si serbi fedele;
Non v’ha amor, se non v’è libertà .
De’ mariti il geloso furore,
Degli amanti le smanie derido;
Anco d’Argo i cent’occhi disfido
Se mi punge una qualche beltà .
Scena Seconda
(Entra il Conte di Ceprano che segue da lungi la sua sposa servita da un altro Cavaliere; Dame e Signori entrano da varie parti.)
DUCA: (alla signora di Ceprano movendo ad incontrarla con molta galanteria): Partite?... Crudele!
CONTESSA: Seguire lo sposo m’è forza a Ceprano.
DUCA: Ma dee luminoso
In corte tal astro qual sole brillar.
Per voi qui ciascuno dovrà palpitar.
Per voi già possente la fiamma d’amore
Inebria, conquide, distrugge il mio core.
(con enfasi, baciandole la mano)
In corte tal astro qual sole brillar.
Per voi qui ciascuno dovrà palpitar.
Per voi già possente la fiamma d’amore
Inebria, conquide, distrugge il mio core.
(con enfasi, baciandole la mano)
CONTESSA: Calmatevi...
DUCA: No.
(Le dà il braccio ed esce con lei.)
Scena Terza
(Entra Rigoletto che s’incontra col signor di Ceprano; poi cortigiani.)
RIGOLETTO: In testa che avete,
Signor di Ceprano?
Signor di Ceprano?
(Ceprano fa un gesto d’impazienza e segue il Duca.)
RIGOLETTO (ai cortigiani): Ei sbuffa, vedete?
BORSA E CORO: Che festa!
RIGOLETTO: Oh sì...
BORSA: Il Duca qui pur si diverte!...
RIGOLETTO: Così non è sempre? che nuove scoperte!
Il giuoco ed il vino, le feste, la danza,
Battaglie, conviti, ben tutto gli sta.
Or della Contessa l’assedio egli avanza,
E intanto il marito fremendo ne va.
Il giuoco ed il vino, le feste, la danza,
Battaglie, conviti, ben tutto gli sta.
Or della Contessa l’assedio egli avanza,
E intanto il marito fremendo ne va.
(Esce.)
Scena Quarta
(Entra Marullo.)
MARULLO (premuroso): Gran nuova! Gran nuova!
CORO: Che avvenne? Parlate!
MARULLO: Stupir ne dovrete...
CORO: Narrate, narrate...
MARULLO: Ah! ah!... Rigoletto...
CORO: Ebben?
MARULLO: Caso enorme!...
CORO: Perduto ha la gobba? non è più difforme?...
MARULLO: Più strana è la cosa!... Il pazzo possiede...
CORO: Infine?
MARULLO: Un’amante...
CORO: Un’amante! Chi il crede?
MARULLO: Il gobbo in Cupido or s’è trasformato!...
CORO: Quel mostro Cupido!... Cupido beato!...
Scena Quinta
(Ritorna il Duca seguito da Rigoletto, poi da Ceprano.)
DUCA (a Rigoletto): Ah, quanto Ceprano, importuno niun v’è!...
La cara sua sposa è un angiol per me!
La cara sua sposa è un angiol per me!
RIGOLETTO: Rapitela.
DUCA: È detto: ma il farlo?
RIGOLETTO: Stassera.
DUCA: Né pensi tu al Conte?
RIGOLETTO: Non c’è la prigione?
DUCA: Ah, no.
RIGOLETTO: Ebben... s’esilia...
DUCA: Nemmeno, buffone.
RIGOLETTO: Adunque la testa...
(indicando di farla tagliare)
(indicando di farla tagliare)
CEPRANO: (Oh, l’anima nera!) (da sé.)
DUCA (battendo colla mano una spalla al Conte): Che di’, questa testa?
RIGOLETTO: È ben naturale.
Che far di tal testa?... A che cosa ella vale?
Che far di tal testa?... A che cosa ella vale?
CEPRANO (infuriato, brandendo la spada): Marrano!
DUCA (a Ceprano): Fermate...
RIGOLETTO: Da rider mi fa.
CORO (tra loro): In furia è montato!
DUCA (a Rigoletto): Buffone, vien qua.
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all’estremo,
Quell’ira che sfidi, colpir ti potrà .
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all’estremo,
Quell’ira che sfidi, colpir ti potrà .
RIGOLETTO: Che coglier mi puote? Di loro non temo,
del Duca un protetto nessun toccherà .
del Duca un protetto nessun toccherà .
CEPRANO (ai cortigiani a parte): Vendetta del pazzo!...
CORO: Contr’esso un rancore
Pe’ tristi suoi moti, di noi chi non ha?
Pe’ tristi suoi moti, di noi chi non ha?
CEPRANO: Vendetta.
CORO: Ma come?
CEPRANO: Domani chi ha core
Sia in armi da me.
Sia in armi da me.
TUTTI: Sì.
CEPRANO: A notte.
TUTTI: Sarà .
(La folla de’ danzatori invade la scena.)
TUTTI: Tutto è gioia, tutto è ...
Table of contents
- Copertina
- RIGOLETTO
- Indice
- Intro
- ATTO PRIMO
- ATTO SECONDO
- ATTO TERZO
- Ringraziamenti
