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Culpa in educando, culpa in vigilando
About this book
L’adolescenza, specie per i millennials, è una fase delicata ecomplessa. Dietro ai loro comportamenti difficili, i ragazzicelano un disagio che spesso le famiglie non sono in gradodi comprendere, né di affrontare, e ogni giorno fanno i conticon una scuola che rifiuta, che allontana anziché sostenere.Questo libro è una raccolta di riflessioni e testimonianzeche derivano da un’esperienza diretta sul campo. Storiedi una generazione giovanile del non-valore vissute congli occhi dell’adolescente e del genitore, dell’insegnantee del terapeuta, con un focus dettagliato sul bullismo esui disturbi dell’apprendimento.
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Information
Conclusione: ciò che conta è vedere
Nell’epoca della società digitale è difficile essere insegnanti e genitori. Bullismo, condotte violente di vario genere, emarginazione e pregiudizi si diffondono sempre più, creando forme di disagio vecchie e nuove.
«Fragili e spavaldi», così Charmet definisce gli adolescenti di oggi, descrivendo perfettamente i figli di una società che non conosce regole. La sofferenza dei ragazzi è palese, mascherata da arroganza, piena di voglia di vivere compressa e spesso inascoltata.
Le storie raccontate e le considerazioni fatte sul campo di battaglia hanno evidenziato il disagio sia di chi si trova ad affrontare una fase importante della vita come l’adolescenza, sia di chi dovrebbe accompagnarlo nel percorso, genitori e insegnanti.
Se l’adolescenza, fase complicatissima della vita, si attraversa con difficoltà ulteriori rispetto a quelle proprie della fase evolutiva, come in presenza di DSA, o di pregresse situazioni di vessazioni effettuate o subite, le preoccupazioni delle famiglie si moltiplicano e anche i problemi che bisogna affrontare. Ci sono tante verità quante sono le persone, ogni situazione è diversa a seconda del punto di vista dal quale la si guarda, e ognuno è portatore della sua peculiare sofferenza, che andrebbe intercettata dalle istituzioni che hanno il dovere di fare ciò.
La culpa in educando si ravvisa quando un genitore non è in grado di impartire al figlio una corretta educazione, che è suo precipuo compito così come la legge dispone. Il genitore, dovrebbe dare al figlio una educazione adeguata, in relazione al suo ambiente, abitudini e personalità, per portarlo verso una felice vita di relazione, ma anche per prevenire comportamenti illeciti.
La culpa in vigilando, espressione latina traducibile con “colpa nella vigilanza”, è la colpa che deriva dalla mancata sorveglianza quando questa rientra tra i doveri di responsabilità oggettiva, quando c’è un affidamento a istituzioni o a persone che devono prendersi cura di tali soggetti.
Educare vuol dire tirare fuori, aiutare a sviluppare potenzialità, ascoltare e accompagnare nel percorso; vigilare vuol dire permettere che chi ci viene affidato non abbia ostacoli nel suo cammino e possa arricchirsi attraverso il prendersi cura, vuol dire ascoltare e vedere.
Le due dimensioni sono connesse e richiedono una collaborazione, come mettono in evidenza gli approfondimenti più tecnici presenti nella seconda parte del libro, che danno sostanza alle sensazioni e alle emozioni che ogni giorno si provano stando in prima linea e che fanno capire quanto è importante conoscere per potersi immedesimare in certe situazioni e avere indicazioni in merito agli interventi. Tutto ciò implica la necessità di avere informazioni adeguate, formazione, sensibilizzazione, supporto.
Il bullismo e l’inclusione sono due tematiche sulle quali la scuola spesso è in difficoltà perché non riesce a cogliere fino in fondo gli aspetti relazionali e affettivi sottesi a certi comportamenti, e non riesce a dialogare con famiglie impreparate che avrebbero bisogno esse stesse di sostegno.
La scuola fa fatica a garantire i diritti, a comprendere, a volte si sfianca, ma fa del suo meglio nella sua sostanziale solitudine, e spesso è cassa di risonanza di disagi che nascono altrove. Quando succedono fatti eclatanti, si deve andare a cercare nella mancanza di ascolto e di cura l’origine di ciò, punta di un iceberg di segnali non colti.
Nonostante le difficoltà, noi che lavoriamo con i ragazzi dobbiamo credere fino in fondo che siano possibili i cambiamenti, che si possano accendere passioni e suscitare empatia per far crescere persone felici e responsabili, aiutando le famiglie che non ce la fanno a riappropriarsi del proprio ruolo.
Bibliografia
Sull’adolescenza e i DSA
AA.VV. «Prevalence and correlates of mental disorders among adolescents in Italy: the PrISMA study», in European Child and Adolescent Psychiatry, n. 18, aprile 2009.
American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, IV Edition, Washington, D.C. 2000.
Bolchi, G.L., Capozzi, F.; Levi, G., Riccio, M. «Profili cognitivi nei bambini con disturbo specifico di apprendimento (D.S.A.): confronto tra due sottotipi clinici», in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, 1998.
Bracken, B.A. Test di valutazione multidimensionale dell’autostima, Erickson, Trento 2000.
Brizzolata, D. e Stella, G. La dislessia evolutiva, in G. Sabbadini (a cura di), Manuale di neuropsicologia dell’età evolutiva, Zanichelli, Bologna 1995.
Camerini, G.B. e Sechi, E. Riabilitazione psicosociale nell’infanzia e nell’adolescenza, Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2010.
Capozzi, F.; Bernabei, P.; Mazzoncini, B.; Musatti, L. «Percezione e modi di elaborazione dell’handicap in preadolescenza all’interno di un gruppo di formazione per insegnanti», in GFA, anno III, n. 1, gennaio-aprile 1982.
Cianchetti, C. e Sannio Fancello, G. SAFA – Scale psichiatriche di Autosomministrazione per fanciulli e adolescenti, Organizzazioni OS, 2001.
Conferenza Nazionale di Consenso. Raccomandazioni per la pratica clinica definite con il metodo della Consensus Conference, Roma, 6-7 dicembre 2010.
Cornoldi, C. e Colpo, G. Nuove prove di lettura MT per la Scuola Media Inferiore, Organizzazioni speciali, Firenze 1995.
Cosden, M.A. «Risk and Resilience for substance abuse among adolescents and adult with LD», in Journal of Learning Disabilities, luglio-agosto 20...
Table of contents
- Introduzione
- Premessa
- La colpa è vostra
- Non è tutto oro quello che luccica
- Responsabilità e giustificazioni
- Io non ci sto
- Non esistono bulli o vittime, ma relazioni distorte
- Il segreto
- La vergogna
- Soddisfazioni
- L’indifferenza, il male dei nostri giorni
- La scuola come “non luogo”
- Il fallimento
- Caduti in guerra: sulla dispersione
- Burn-out
- Torniamo a guardarci in faccia e a leggere i testi
- Occhio per occhio, dente per dente
- Nuove curiosità
- Le foto
- Il gruppo
- Non ce la fanno
- La cultura dell’odio
- Il male di vivere degli adolescenti
- La febbre del sabato sera
- Il volo
- Qualche volta tocca a te
- Quando le storie del telegiornale arrivano tra i banchi
- La violenza e gli adolescenti
- Diario di Marco, quindici anni
- Diario di Sara, tredici anni
- Il branco
- L’amore malato
- Lo amo.
- Madri bambine che uccidono i figli
- Inclusione
- Uno come tanti
- Tutto sempre uguale
- Siamo peggio di loro
- La genitorialità ferita e immatura
- Incontri
- Adolescenza, bullismo e cyberbullismo
- Il Cyberbullismo
- Le conseguenze
- Il bullismo di matrice omofobica
- Suicidio in adolescenza
- Bullismo e suicidio in adolescenza
- Prevenire e combattere il bullismo a scuola
- Aspetti emotivi e motivazionali dei DSA
- Il disagio scolastico
- Adolescenza e rischio psicopatologico nei DSA
- Prevenzione psicopatologia del DSA nella scuola
- Conclusione: ciò che conta è vedere