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Giustificati dalla fede
L'intrigante storia di Giulia Gonzaga, contessa di Fondi
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About this book
Per secoli, la storia di Giulia Gonzaga ci è stata raccontata come la favola di una damigella in pericolo. In realtà, la contessa di Fondi fu una figura chiave del movimento protestante italiano.
La profonda devozione di una donna giovane e colta, gli intrighi dell'aristocrazia italiana del tempo e l'implacabile caccia alle streghe dell'Inquisizione romana e spagnola sono tra i tasselli che compongono lo straordinario mosaico della vera storia di Giulia Gonzaga.
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Information
Capitolo 1
L’infante nobile
Giulia Gonzaga nacque all’incirca nel 1513, quinta dei nove figli del conte Ludovico Gonzaga e sua moglie Francesca. Patriarca di una potente e ricca famiglia nobile, il conte aveva giurisdizione sul territorio del nord della penisola italiana che comprendeva i paesi di Gazzuolo, Rodigo, Rivalta, Sabbioneta, Correggioverde, Pomponesco, e Belforte.
A Gazzuolo, la giovane Giulia abitava in una spaziosa e lussuosa abitazione con molti inservienti e schiavi che sopperivano a ogni suo bisogno. Dei letterati le rendevano visita quotidianamente per impartirle lezioni di lettura, scrittura, matematica e materie sociali. Quasi ogni giorno il clero del paese si fermava a casa e dispendeva lezioni di catechismo alla giovane nobile.
Quando ebbe circa dodici anni, un evento cambiò la sua giovane vita: nella primavera del 1525, la marchesa della vicina città di Mantova, Isabella D’Este Gonzaga, incontrò i genitori di Giulia a Gazzuolo per mettere a punto un piano per avanzare lo status della famiglia dei Gonzaga. Propose di incontrare il papa Clemente VII a Roma per assicurarsi delle promozioni clericali per suo figlio Ercole e per il fratello di Giulia, Pirro. I genitori di Giulia acconsentirono affinché la figlia li accompagnasse, nella speranza che qualche buon partito si facesse avanti, interessato alla giovane ragazza.
I genitori di Giulia si fidarono e rispettarono Isabella D’Este Gonzaga. La marchesa di Mantova era una giovane donna potente e piena di talento. Era nota tra la nobiltà come “la prima donna”. Si prodigò di essere una delle donne più intelligenti, belle e letterate tra l’élite della penisola. Nel palazzo in Mantova, esibiva con orgoglio una larga collezione del Rinascimento, dell’epoca romana e greca. Si racconta che una volta diede ordine al suo addetto di acquistare uno schiavo africano con la pelle più scura di qualsiasi altro schiavo sul territorio. Molti la consideravano vana e materialistica, ma Isabella fu senza dubbio intelligente, pragmatica e scaltra.
Nella primavera del 1525, Isabella e Giulia, scortate da guardie fidate, si imbarcarono per un viaggio lungo e pericoloso fino a Roma. Non è chiaro se Giulia fosse a conoscenza del vero scopo del viaggio, ma anche se lo fosse, sicuramente ebbe come minimo l’aspettativa di incontrare il principe azzurro.
Le signore Gonzaga alloggiarono al palazzo Colonna, sito vicino all’odierno Vaticano. Il palazzo, spazioso, era uno dei numerosi immobili in possesso da generazioni della potente famiglia Colonna e fu dimora di Pompeo Colonna, un rispettato leader militare e cardinale nonché uomo influente nella chiesa Cattolica Romana.
Appena arrivate a Roma, Isabella non perse tempo a incontrare papa Clemente VII per negoziare la promozione del figlio e del fratello di Giulia. Nel XVI secolo, era usanza comune che i papi “vendessero” i titoli di cardinale e vescovo all’acquirente più facoltoso. Qui Giulia ebbe la rara opportunità di vedere di prima mano il livello di corruzione all’interno della leadership della Chiesa cattolica.
Il papa a quel tempo era Giulio de’ Medici, patriarca della nota famiglia aristocratica Fiorentina, eletto nel 1523 subito dopo la morte di suo cugino, papa Leone X. Molti storici sono d’accordo sul fatto che i papi Medici furono due tra i molti personaggi infami che rappresentassero la più alta carica della Chiesa: mentre Gesù viveva in maniera semplice e predicava contro i vizi della ricchezza, loro indossavano con orgoglio le tiare ingioiellate mentre erano seduti su troni sorretti da inservienti e schiavi.
Per i Medici, il papato era solo un mezzo per guadagnare più potere e profitto dalle enormi somme di denaro radunate dalle parrocchie in tutta Europa. Le donazioni, frutto di funzioni religiose come battesimi, funerali e matrimoni, apparentemente non bastavano al papa. Per estorcere altro denaro, ordinava ai preti e monaci di vendere indulgenze: l’idea ridicola che i peccati si potessero perdonare per un prezzo.
Data la giovane età, Giulia non poteva capacitarsi di quanto fosse corrotta la Chiesa cattolica prima di quei tempi. La corruzione fu il risultato di un lento processo che si evolse nei secoli successivi alla morte di Gesù.
Di seguito, vi sono alcuni esempi significativi. Nel 1075, papa Gregorio VII dichiarò nella bolla papale non solo che il papa fosse infallibile, ma che era superiore a tutti gli imperatori temporali. Secondo papa Gregorio, Gesù nominò Pietro come primo papa e così anche tutti i papi successivi erano reali rappresentanti di Dio in terra.
Secondo la bolla, «i vicari di Cristo non potevano commettere errori. Tutti gli imperatori dovevano baciare i piedi del papa e qualunque capo temporale antagonista della Chiesa poteva essere scomunicato dal papa».1
È anche interessante e rivelatorio notare che papa Gregorio fu colui che impose il celibato sul clero. Egli dichiarò che, in questo modo, il clero poteva dedicarsi totalmente a Cristo. In realtà, l’imposizione illogica del celibato assicurò che qualsiasi possedimento del clero andasse alla Chiesa e non ai coniugi o ai figli dei suoi rappresentanti.
L’arroganza e la mancanza di veri valori cristiani furono di nuovo in auge quando nel 1095 il papa Urbano II incoraggiò i cristiani in tutta Europa di armarsi e liberare la “terra santa” dai musulmani. Dichiarando di parlare per conto del Padre Eterno e avendone i medesimi poteri, il papa dichiarò: «Dio lo vuole, Dio lo comanda, coloro che muoiono in battaglia contro i pagani avranno l’assoluzione di tutti i peccati».2
Nonostante fosse il responsabile dell’incitamento alla violenza su larga scala, il papa Urbano II fu beatificato dalla Chiesa cattolica nel 1881.3
Nel 1302 papa Bonifacio VIII ebbe l’arroganza inaudita di dichiarare di avere il potere di decidere chi andava in paradiso e chi in inferno: «Dichiariamo, proclamiamo e definiamo quello che è assolutamente necessario: che la salvezza sia soggetta al pontefice romano».4
Fino a quando non conobbe papa Clemente e i suoi cardinali, Giulia credeva che i leader della Chiesa cattolica fossero persone d’anima buona. Osservando i loro modi subdoli e gli stili di vita opulenti, si rese conto di quanto fossero in realtà individui privi di scrupoli che non meritavano il ruolo di rappresentanti di Gesù Cristo. Aveva solo dodici anni, ma era abbastanza matura da capire che la Chiesa meritasse di più.
L’esperienza personale di Giulia rispetto agli abusi del clero spiega l’audace sua decisione che la portò più tardi a impegnarsi nella missione sovversiva ai poteri dei leader della Chiesa cattolica.
1 https://sourcebooks.fordham.edu/source/g7-dictpap.asp.
2 https://sourcebooks.fordham.edu/source/urban2-5vers.asp.
3 https://www.britannica.com/biography/Urban-II.
4 https://sourcebooks.fordham.edu/source/B8-unam.asp.
Capitolo 2
Matrimonio combinato
Dalle missive ai suoi genitori, si evince che Giulia si godesse le vacanze romane. La vita in città doveva essere stimolante per la giovane nobile. Furono costruiti numerosi palazzi, piazze, e chiese su ordine del papa. A pochi passi dal Palazzo Colonna, centinaia di operai, architetti e artisti lavoravano indefessamente per completare il progetto grandioso di ricostruire la cattedrale di San Pietro. Mentre visitava le dimore del papa, Giulia era una delle poche privilegiate che poteva ammirare i nuovi affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e i dipinti di Raffaello che adornavano la biblioteca privata del papa.
Sebbene il famoso pittore Raffaello fosse morto cinque anni prima dell’arrivo di Giulia, Michelangelo era ancora molto attivo a Roma e a Firenze, e lavorava a vari progetti...
Table of contents
- Elenco dei personaggi più importanti
- Introduzione
- Capitolo 1
- Capitolo 2
- Capitolo 3
- Capitolo 4
- Capitolo 5
- Capitolo 6
- Barbarossa e l’impero ottomano sotto il sultano Suleiman
- Capitolo 7
- Capitolo 8
- Capitolo 9
- Capitolo 10
- Capitolo 11
- Capitolo 12
- Capitolo 13
- Epilogo
- Misteri irrisolti