La Regola
About this book
La Regola dell'Ordine di san Benedetto, o Regola benedettina, in latino denominata Regula monachorum o Sancta Regula, dettata da San Benedetto da Norcia nel 534, consta di un "Prologo" e di settantatré "capitoli".
Nella "Regola" San Benedetto fa tesoro anche di una breve esperienza personale di vita eremitica che gli fece capire quanto le debolezze umane allontanino di più dalla contemplazione di Dio. Per questa ragione propone di vincere l'accidia (una certa "noia" spirituale), con il cenobitismo, cioè una vita comunitaria che prevede un tempo per la preghiera ed uno per il lavoro e lo studio (Ora et labora), lontana dalle privazioni e mortificazioni estreme imposta dalla vita in solitudine scelta dagli asceti e, quindi, attuabile anche da persone comuni. San Benedetto da Norcia (Norcia, 480 circa – Montecassino, 21 marzo 547) è stato un monaco cristiano italiano, fondatore dell'ordine dei Benedettini. Viene venerato da tutte le Chiese cristiane che riconoscono il culto dei santi. Traduzione dal latino a cura diFrancesco Leopoldo Zelli Jacobuzi (24 settembre 1818. – 1895), noto anche come Leopoldo Zelli Jacobuzi, monaco benedettino italiano.
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Information
Table of contents
- Copertina
- La Regola
- Indice
- Prologo
- INCOMINCIA LA REGOLA DEL SS. PADRE BENEDETTO
- Delle specie o della vita dei Monaci
- Quale debba essere lâAbbate
- Del valersi dei fratelli a consiglio
- Quali siano gli strumenti delle buone opere
- DellâObbedienza
- Della TaciturnitĂ
- DellâumiltĂ
- Degli Officii divini di notte
- Quanti salmi si abbiano a dire nellâofficio di notte
- Come si deve regolare lâofficio di notte in tempo di estate
- Come si dee regolare lâofficio della notte nei giorni di Domenica
- Come si debba regolare il Mattutino solenne
- Come si debba regolare il Mattutino nei giorni feriali.
- Come si debba regolare lâofficio di notte nelle feste dei Santi.
- In quali tempi si debba dire lâAlleluja.
- Come si abbiano a regolare gli officii divini nel giorno
- Quanti salmi si debbano dire in dette ore
- Con qual ordine si debbano dire i detti salmi
- Della disciplina del salmeggiare
- Della riverenza nellâorazione
- Dei Decani del Monastero
- Come debbano dormire i monaci
- Della scommunica per le colpe
- Quale sia la pena della scommunica
- Delle colpe piĂš gravi
- Di coloro che senza il comandamento dellâAbbate si uniscono agli scommunicati.
- Come debba essere sollecito lâAbbate circa gli scommunicati
- Di coloro che piĂš volte corretti, non si saranno emendati
- Se debbano di nuovo riceversi i fratelli usciti di monastero
- Del modo come si hanno a correggere i fanciulli
- Del Cellerario del Monastero, quale debba essere
- Dei ferri e delle robe del Monastero
- Se debbano i monaci avere cosa alcuna di proprio
- Che tutti debbano avere egualmente le cose necessarie
- Dei Settimanarii di Cucina
- Dei fratelli infermi
- Dei vecchi e dei fanciulli
- Dellâeddomadario lettore
- Della misura del cibo
- Della misura del bere
- A quali ore debbano refocillarsi i fratelli
- Che dopo Compieta niuno deve parlare
- Di coloro che giungono tardi allâofficio divino o alla mensa
- Del modo con cui gli scommunicati debbono soddisfare
- Di coloro che fallano nellâOratorio
- Di coloro che fallano in altre cose
- Come lâora dellâOpera di Dio devâessere annunziata
- Del lavoro giornaliero
- Dellâosservanza della Quaresima
- Deâ fratelli che lavorano lungi dallâOratorio o che sono in viaggio
- Deâ fratelli che vanno non molto lungi
- DellâOratorio del monastero
- Come si debbano ricevere gli Ospiti
- Se debba il monaco ricevere lettere o altro.
- Delle vesti e delle calzature dei fratelli
- Della mensa dellâAbbate
- Degli artefici del Monastero
- Della regola di ricevere i fratelli
- Dei figli dei nobili o dei poveri che sono offerti
- Dei Sacerdoti che volessero abitare in monastero
- Dei monaci pellegrini come si debbono ricevere
- Dei Sacerdoti del Monastero
- Dellâordine della ComunitĂ
- Dellâelezione dellâAbbate
- Del Preposito del Monastero
- Dei Portinai del Monastero.
- Dei Fratelli che vanno in viaggio
- Se a un Fratello sian comandate cose impossibili
- Che in Monastero nessuno ardisca difendere un altro
- Che niuno ardisca percuotere altrui
- Che i fratelli debbano obbedirsi lâun lâaltro
- Del zelo buono che debbono avere i Monaci
- Come in questa Regola non ogni osservanza di giustizia sia stabilita.
