Comportamento degli insetti durante le Eclissi
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Comportamento degli insetti durante le Eclissi

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Questo rarissimo e prezioso libro riunisce quattro curiose e sorprendenti ricerche dello studioso Antonio Villa: Note su alcuni insetti osservati nel periodo dell'eclissi dell'8 luglio 1842, Osservazioni entomologiche durante l'eclissi del 9 ottobre 1847, Osservazioni zoologiche eseguite durante l'eclissi parziale di sole del 18 luglio 1860 e Riflessioni sugli insetti e nuove osservazioni sui medesimi durante l'eclissi del 6 marzo 1867. In questa edizione il testo è stato controllato e prudentemente normalizzato.

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RIFLESSIONI SUGLI INSETTI E NUOVE OSSERVAZIONI SUI MEDESIMI DURANTE L’ECLISSI DEL 6 MARZO 1867

Memoria letta al R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere il 28 marzo ed alla Società Italiana di Scienze Naturali il 30 del detto mese da Antonio Villa, Socio Corrispondente del R. Istituto Lombardo, Vicepresidente della Società Italiana di Scienze Naturali, Socio Ordinario dell’Ateneo di Milano, addetto a varie Accademie e Società Italiane e Straniere di Scienze, Lettere, Agricoltura, Commercio, ecc.

Le leggi della natura non possono essere interpretate con sicurezza che risalendo a larghe ipotesi, dopo di avere esaurite le più pazienti ricerche sugli speciali fenomeni ch’essa presenta all’occhio, esperimentato e vigilante dell’osservatore. Le nozioni dedotte da una semplice osservazione possono talvolta ingannarci; per esse però si possono intravedere alcune leggi; ma le leggi sospettate dietro l’osservazione non acquistano certezza, se non quando siano state confermate per contrapposizione di artifici sperimentali.
Sicuro di questa verità, e coll’occasione dell’eclissi solare che doveva accadere il giorno 6 marzo per la durata di ben più che tre ore, io mi preparava a ripetere le mie osservazioni ed esperimenti su alcuni insetti durante il periodo dell’eclissi stesso, in aggiunta a quelli istituiti per gli eclissi del 1842, 1847 e 1860. (Le relazioni allora da me fatte furono lette, la prima al Congresso degli Scienziati italiani in Padova, l’altra alla già Accademia-Fisio-medico-statistica, ora Ateneo di Milano, e l’ultima a questa Società italiana di scienze naturali.)
Persuaso che qualunque osservazione benché isolata, quando sia eseguita coscienziosamente, è di gran vantaggio alla scienza, potendosi considerare come una pietra di più che si apporta alla costruzione del grande edificio che deve compiersi allorché i materiali saranno sufficienti, ho fatto invito a diversi entomologi ed entomofili, onde mi volessero coadiuvare con loro osservazioni e sperimenti, e segnatamente ai miei amici Pini, Taccani, Giusti, Osculati, Turati, Stabile, Galeazzi e Sordelli, quasi tutti miei allievi.
La stagione ancora invernale non essendo, come nel luglio 1842 e 1860, adatta a presentare come campo d’osservazione le praterie ed i luoghi coltivi fuori della città, ché ben pochi insetti si vedono vagare al presente nelle belle giornate soleggiate, dovetti necessariamente attenermi al metodo da me adottato nell’eclissi della mattina del 9 ottobre 1847, radunando cioè alcune specie d’insetti alcuni giorni prima del fenomeno, ed osservandoli rinchiusi in recipienti di vetro, nei quali vi fosse la comunicazione coll’aria esterna.
Mio scopo principale era di procurarmi un Procrustes coriaceus, per ripetere l’esperimento eseguito dal mio amico Don Giuseppe Stabile nell’eclissi del 1847, e provare sempre più quanto io aveva esposto sui costumi del medesimo, varianti a seconda delle mutate condizioni del paese ove abita, facendosi in un luogo animale notturno, diurno altrove. Io già indicai nella mia memoria Degli insetti carnivori adoperati a distruggere le specie dannose all’agricoltura, e nelle relative aggiunte, come nel settentrione, nell’occidente e nel centro della Francia quest’insetto, secondo l’asserzione del signor Boisgiraud, si incontra girovago nelle ore diurne dentro le valli fresche ed ombreggiate, mentre nel mezzodì di quella stessa contrada, mutati i costumi, si fa animale affatto notturno; così pure dentro i più brevi confini della nostra Brianza, io ebbi a trovarlo diurno al nord, tra le colline, e poco in giù, nei piani di Desio, intanato nei sotterranei e sotto le pietre, fuggente la luce del giorno; sicché ne dedussi la conseguenza, che mentre nell’alta Francia ed al piede dei monti comaschi il Procrustes coriaceus tornerà opportuno a combattere le specie che presentano abitudini diurne, altrove non potrà convenire se non contro gli insetti, le lumache, i limaci ed i vermi, devastatori notturni dei giardini, degli orti e dei campi.
Per quante indagini però io abbia fatte, non mi fu possibile questa volta trovare un Procrustes onde ripetere l’esperimento, che rileva una legge tanto feconda di conseguenze nel campo sperimentale. Rinvenni invece un altro carabico di mediocre grandezza, che ha qualche rapporto col medesimo, cioè lo Sphodrus planus, insetto curioso, carnivoro per eccellenza, ma che sappiamo potere anche vivere due anni conservato in un bicchiere, senza cadere nel sonno letargico invernale, secondo De Kouchakévitsch, e senz’altro nutrimento che della Phillodromia germanica e qualche goccia d’acqua. Io lo collocai in una scatola di mediocre grandezza, con coperto di vetro, contenente in un angolo terra umida, in altro ritagli di carta, ed in altro foglie secche, e gli posi per nutrimento acini di uva, frammenti di datteri, degli Oniscus vivi, ed una Blaps morta di recente, conscio che nella Russia quest’insetto ha per costume trovarsi nelle quisquilie militari, e dare la caccia alle larve della Blaps.
Una Blaps viva la posi separatamente.
Vari Oniscus li collocai...

Table of contents

  1. Copertina
  2. COMPORTAMENTO DEGLI INSETTI DURANTE LE ECLISSI
  3. Indice
  4. Intro
  5. Immagine 01
  6. NOTE SU ALCUNI INSETTI OSSERVATI NEL PERIODO DELL’ECLISSI DELL’8 LUGLIO 1842
  7. Immagine 02
  8. OSSERVAZIONI ENTOMOLOGICHE DURANTE L’ECLISSI DEL 9 OTTOBRE 1847
  9. Immagine 03
  10. OSSERVAZIONI ZOOLOGICHE ESEGUITE DURANTE L’ECLISSI PARZIALE DI SOLE DEL 18 LUGLIO 1860
  11. Immagine 04
  12. RIFLESSIONI SUGLI INSETTI E NUOVE OSSERVAZIONI SUI MEDESIMI DURANTE L’ECLISSI DEL 6 MARZO 1867
  13. Immagine 05
  14. Ringraziamenti