- Ho dormito? Non ho dormito? Questo non lo so... So che a un certo punto ho visto che tutti gli specchi giravano, e allora mi sono alzato e ho fatto qualche passo per cercar di digerire... avevo lo stomaco in rivoluzione e la testa che mi faceva male... Dopo un poâ mi sono calmato, ma tutti quegli specchi mi davano fastidio... Allora sono entrato in un corridoio, ho visto un interruttore della luce e ho provato a girarlo... si è illuminata una sala dove câerano dei pupazzi vestiti come dei personaggi da teatro... Debbo dire che io al Museo non câero mai stato... la faccenda mi divertiva... Ho provato a tirar la barba al Presidente della Repubblica e a dare un buffetto sotto il naso di una ballerina... Poi ho acceso la luce in unâaltra sala, e cosĂŹ di seguito... insomma mi sono messo a gironzolare un poâ di qua e un poâ di lĂ , finchĂŠ mi sono perduto in quella specie di labirinto... Non avendo orologio, non sapevo che ore fossero, e avevo paura che Robech mi sgridasse per aver abbandonato il posto e aver acceso tutte quelle luci... Faccio per ritornare, ma tutti quei pupazzi mi guardano in modo strano... ce nâera che ridevano... altri mi strizzavano lâocchio... uno ha aperto la bocca e mi ha mostrato la lingua che era sporca di sangue... Voi direte che ero ubriaco, e invece vi giuro che ho bevuto un bicchiere solo di vino... Basta... a un certo punto sento un urlo... un urlo terribile! Ah... voi non potete capire... mi son sentito tutto bagnato di sudore... e in quel momento vedo una statua che fa un salto e cambia posizione...
- Come, come? Spiegatevi meglio...
- Dico che ho visto una statua passare da un gruppo allâaltro... io mi sono messo a correre, mi pareva che tutte le statue si muovessero... non so neanche io come sono uscito allâaperto... credo di non aver chiuso nemmeno la porta...
Durante la rievocazione, Ernest Sabatier si era trasfigurato, il suo viso pallido si era fatto lucido, e per un istante apparve egli stesso come una statua di cera gesticolante fra gli altri manichini impietriti, che erano il commissario, il giudice e il guardiano del Museo...
Ma Bayard con voce ironica troncò la scena: - Alt! Basta! Qui non siamo a teatro... Vi rammento che vi trovate in presenza di funzionari e non di bambini cui si possono raccontare delle fiabe... riprendete il vostro racconto dal momento in cui vi siete alzato dalla branda...
- Non mi credete?
- Non vorrete pretendere di farci bere la faccenda delle statue di cera che aprono la bocca e saltano per i corridoi...
Lâuomo si immobilizzò come se un meccanismo di orologeria gli si fosse fermato dentro e ricadde sulla sedia facendo col braccio un gesto stanco.
- Dunque... volete dirci...
- No, signor giudice, non dirò piÚ niente.
- Badate che il vostro sistema di difesa è pericolo... anzi è il peggiore fra quanti avreste potuto scegliere...
- Me ne infischio, vi dico.
Il commissario Richard sâinterpose bonariamente: - Sentite Sabatier...
Ma con uno scatto selvaggio il giovane sâera drizzato in piedi urlando: - Basta! Vi dico basta! Sono io che ordino!
Poi come se lo sforzo avesse scatenato in lui una tensione superiore a quella che il suo gramo corpo poteva sostenere si abbattĂŠ sul tappeto rotolandosi come un serpe e sbavando dalla bocca, mentre richiamate dal tonfo due guardie irrompevano dallâanticamera e si gettavano su di lui.
Il giudice Bayard si alzò con unâespressione annoiatissima nel viso, e aggiustandosi il monocolo brontolò: - Anche la crisi epilettica... câera da aspettarselo... conducetelo via!
Poi rivolgendosi al commissario: - Riprenderemo lâinterrogatorio domani... volete?
Quattro mesi dopo unâondata di effervescenza nella stampa quotidiana faceva nuovamente concentrare lâattenzione del pubblico sullâaffare Krainik, perchĂŠ con una rapiditĂ piĂš che eccezionale addirittura inaudita, la magistratura aveva istruito il processo contro Christian La Baume, scultore in cera, Oreste Bèchet guardiano notturno, ed Ernest Sabatier meccanico, i primi due per complicitĂ involontaria, il terzo per omicidio qualificato nella persona del banchiere François Krainik.
Il dibattimento subĂŹ soltanto il breve rinvio di una ventina di giorni per un supplemento di istruttoria chiesto dal Procuratore Generale, la qual cosa permise fra lâaltro di stralciare i processi relativi allo scultore La Baume e al guardiano Bèchet, trasferendoli al Tribunale correzionale.
Questi due imputati se la cavarono con unâammenda per gravi negligenze nellâesplicazione del loro mestiere, negligenza che aveva favorito il perpetrarsi di un reato di sangue, mentre il Sabatier veniva rinviato alle Assise che iniziarono i dibattimenti alla metĂ di gennaio.
VI
Per dare unâidea oltre che del processo, anche delle reazioni del pubblico, non abbiamo trovato nulla di meglio che documentare il lettore mettendolo volta a volta nei panni di alcuni tifosi scelti a caso nelle varie classi della folla parigina.
Prendiamo per esempio un portinaio (sono quelli che al mattino leggono i giornali prima degli inquilini) il quale in grembiule di fatica si è fermato a mezzo delle scale lasciando il secchio dâacqua e lo strofinaccio attirato dal seguente titolo dellââEpoqueâ.
LâAFFARE KRAINIK ALLE ASSISE. SI Ă INIZIATO IL DIBATTITO A CARICO DI ERNEST SABATIER IMPUTATO DEL TRUCE DELITTO DEL MUSEO GREVIN
Come i nostri lettori ricorderanno, lâanno scorso, e precisamente nel mese di settembre... (e qui cinquanta righe per rifare la storia del banchiere pugnalato nella tinozza di Marat). Questa mattina alle nove precise il Presidente Octave Legouvier, lâinsigne magistrato che... (trenta righe di descrizione ambientale e sessanta righe per esporre la procedura relativa alla formazione dell Giuria popolare, i piccoli incidenti di inizio, etc.) poi il pezzo forte: Quando fiancheggiato da due agenti in uniforme entra nella gabbia lâimputato, un vivo movimento di curiositĂ si propaga nel pubblico che affolla il pretorio. Ernest Sabatier a prima vista disillude. Non si può dire che egli abbia âle phisique du roleâ dei grandi criminali, il suo viso quasi insignificante è quello di un giovane operaio, il suo abito, un completo grigio consunto ai gomiti e alle ginocchia, non rivela nessuna di quelle eleganze equivoche di cui si compiacciono gli uomini del âmilieuâ. Ma ad osservarlo bene non possono sfuggire alcune stigmate che lo qualificano come un tarato se non un predestinato... (venti righe per sfoggiare un poâ di cultura antropologica che risente dellâaffrettata copiatura di un volume qualunque di Lombroso o di Legrand). E finalmente: Il Presidente fa dar lettura del voluminoso incarto processuale con le conclusioni del giudice istruttore Bayard, i rapporti della Polizia, le perizie mediche, ecc. Il resoconto finiva con la classica postilla in corsivo: Al momento di andare in macchina non ci sono ancora giunti gli elenchi dei testi dâaccusa e a discarico deposti oggi presso la Cancelleria del Palais dallâavvocato dâUfficio signor Claude Granval, uno dei giovani legali piĂš promettenti del nostro Foro..., ecc. ecc.
Il portinaio scuote la testa e dirigendosi verso la guardiola interpella la moglie:
- Diâ... Margot... sai che è incominciato il processo per lââaristoâ scannato al Museo Grevin?
- Quale âaristoâ?
- Quel banchiere... ti ricordi, lâanno scorso... è stato proprio quando NinĂŹ aveva il morbillo...
- Ah, quello che era amico di una danzatrice? Câè il ritratto della donna? Ă vero che assomiglia alla Garbo?
Lâimpiegato del Municipio, sezione ragioneria, ha il âMatinâ spiegato sullâenorme registro dove si allineano le cifre che a fine anno faranno rizzare i capelli ai contribuenti. Il bravo impiegato ha inforcato gli occhiali e legge:
ârespinto il tentativo della difesa di fare rinviare il processo per un supplemento di perizia medica, il Presidente chiama alla sbarra il commissario Ămile Richard cui si debbono le prime indagini che condussero allâarresto dellâattuale imputato. Lâasso della nostra Polizia esordisce con queste strane parole: - Signor Presidente, ho il dovere anzitutto di dichiarare che ho aderito al rinvio dellâattuale imputato alle Assise, a patto che venissero scoperti i mandanti dellâomicidio, perchĂŠ, come dirò fra breve, è da escludere che il Sabatier abbia agito per conto proprio. Questa divergenza con signor giudice Bayard... A questo punto il Presidente interrompe il teste per dirgli - Signor Commissario, voi siete stato chiamato in qualitĂ di funzionario inquirente soltanto per fare la cronistoria delle indagini che hanno portato allâarresto del prevenuto Ernest Sabatier. Ogni altra considerazione esula dal vostro incarico specifico...
Commissario: - Scusate signor Presidente, io capisco perfettamente che...
Presidente: - Allora se capite, incominciate a narrare i fatti come risultano dai verbali che voi stesso avete firmato.
Avv. Difens.: - Signor Presidente domando la parola...
Presidente (ironico): - Volete giĂ sollevare un incidente di procedura?
Avv. Difens.: - Chiedo che il teste venga lasciato libero di esprimere...
Presidente (seccato): - Ma il teste è liberissimo di dire tutto quello che crede come commissario di Polizia, ma non può incominciare a far delle distinzioni, soprattutto quando queste distinzioni investono questioni sulle quali è già stato deliberato in camera di Consiglio...
Avv. Difens.: - Allora domando che sia messo a verbale...
Procuratore Generale (scattando): - Mi oppongo formalmente...
A questo punto lâimpiegato municipale si alza tutto giulivo e col foglio spiegato a braccia tese si precipita nellâufficio del suo collega ai Conti Correnti.
- Diâ... Martin, hai letto il processo Krainik?
- Quale Krainik?
- Oh, santo cielo! Ma dove vivi? Nel pianeta Marte? Krainik... quello pugnalato al Museo Grevin... è incominciato il processo alle Assise... devi leggere il primo battibecco fra il commissario Richard e il Presidente...
Il muratore coi gomiti sulla cerata del âBouillonâ11 legge sul âParis Soirâ il resoconto della terza giornata del processo e la lettura lo assorbe al punto da non fargli sentire lâacciottolio, il chiacchiericcio e le gomitate dei compagni di lavoro famelici che giunti in ritardo lo sospingono verso lâestremitĂ del tavolo per divorare la loro zuppa di cipolle.
Con una mano regge il foglio, con lâaltra raccoglie distrattamente le briciole di pane e ne fa pallottoline.
A un certo punto esplode: - Eccone uno che non si lascia impressionare dalle toghe rosse e dallâermellino...
- Cosa leggi Tonton?
- Senti questa (leggendo ad alta voce per superare il chiasso del locale):
AllorchĂŠ il Presidente invita lâimputato a parlare un silenzio religioso si fa nellâaula. Ernest Sabatier si alza pallidissimo, si appoggia ai ferri della gabbia ed esclama con voce stridula: Signor Presidente io sono innocente!
Presidente (benevolo): - Non domando di meglio che crederlo, ma bisogna provarlo... la Legge vi concede la parola appunto perchÊ voi possiate discolparvi dalla tremenda accusa che pesa su di voi. Diteci dunque francamente tutto quello che vi è successo nella notte in cui avete sostituito il vostro amico Bèchet al Museo Grevin.
Lâimputato curva la testa e tace.
Presidente: - Volete che vi aiuti con qualche domanda?
Lâimputato fa un gesto vago che il Presidente interpreta come un segno di assentimento.
Presidente: - Prima di tutto, conoscevate voi il banchiere Krainik?
Imputato: - Ho letto il suo nome per la prima volta sui giornali due giorni dopo il fatto...
Presidente: - Conoscevate qualcun altro dei personaggi di cui avete sentito parlare in questâaula? Per esempio uno straniero... un certo Josè Guelpa?
Imputato: - No, signor Presidente.
Presidente: - Ho il dovere di avvertirvi che la vostra responsabilitĂ sarebbe di molto diminuita se poteste dimostrarci che qualcuno vi ha spinto, vi ha consigliato...
Avv. difens.: - Signor Presidente, scusate, queste sono domande tendenziose... (si ride).
Presidente: - Dal momento che lâimputato stesso ha dimostrato di gradire lâinterrogatorio (allâimputato) insomma, dite quel che volete, ma dite qualche cosa...
Imputato: - Ho ripetuto tante volte come sono andati i fatti.....