ORTO, fiori e piante in casa - Vol. 2
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Manuale del Pollice Verde: SPECIALE ORTO

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Manuale del Pollice Verde: SPECIALE ORTO

About this book

Ma ti rendi conto di quante sostanze tossiche assimiliamo attraverso i prodotti alimentari che compriamo al supermercato? E che garanzie abbiamo, realmente, se acquistiamo i cosiddetti prodotti bio? Per non parlare dell'aspetto economico, che oscilla ampiamente a seconda della qualità, presunta o reale, dei prodotti. E come non parlare del gusto? Quante volte ti è capitato di mangiare pomodori che non sapevano di niente? Stessa cosa per la frutta, no? Beh, tutto questo preambolo per dirti che questo libro, in parte, può cambiarti la vita: basta uccidere salute e portafoglio al supermercato, È GIUNTA L'ORA DI PRODURTI AUTONOMAMENTE VEGETALI E FRUTTA! Ah, dici che non hai un giardino? Nessun problema! Grazie a questo libro scoprirai che ci sono tantissime cose che puoi coltivare semplicemente nei vasi, sul balcone, sul terrazzo o finanche in casa. Dunque, con il minimo sforzo, avrai tantissimi prodotti della natura, sani al 100%, direttamente prodotti da te, che potrai coltivare, raccogliere, cucinare e mangiare in sicurezza e con la massima soddisfazione, praticamente a COSTO ZERO. Senza trascurare, inoltre, l'aspetto della ORTOTERAPIA, che favorirà il tuo rilassamento quotidiano, il benessere del tuo umore e la crescita della tua autostima.
Tutto questo ti sembra un SOGNO? Beh, che ti costa avverarlo? Inizia subito da questo libro... Il presente volume, denominato " SPECIALE ORTO ", è il secondo di due: il primo, " SPECIALE GIARDINO ", è rivolto, invece, a chi vuole dedicare il proprio pollice verde alla cura di FIORI E PIANTE, in casa, sul balcone, in terrazzo o in giardino.
CONTENUTI DI QUESTO VOLUME: 1. L’ORTO IN CASA
1.1. Perché e come prodursi un proprio orto
1.2. L’orto sul balcone o sul terrazzo
1.3. L’orto in giardino
1.4. Cosa puoi produrre
1.5. Gli ortaggi di stagione
1.6. Nutrire e proteggere
1.7. Costi e benefici: economici, di tempo e di salute
1.8. I segreti del bravo ortolano
1.9. Errori da evitare
Test domande e risposte
I segreti svelati in questo capitolo 2. GLI ORTAGGI DA FRUTTO
2.1. Cetriolo
2.2. Carosello
2.3. Pomodoro
2.4. Zucchina
2.5. Zucca
2.6. Peperone
2.7. Melanzana
2.8. Okra o Gombo
2.9. Anguria
2.10. Melone 3. GLI ORTAGGI DA FIORE E DA SEME
3.1. Carciofo
3.2. Cavolfiore
3.3. Broccolo
3.4. Legumi 4. GLI ORTAGGI A FOGLIA
4.1. Lattuga
4.2. Indivia
4.3. Radicchio
4.4. Porro
4.5. Borragine
4.6. Spinacio
4.7. Rucola
4.8. Catalogna
4.9. Cavolo
4.10. Bietola 5. GLI ORTAGGI DA FUSTO
5.1. Sedano
5.2. Finocchio
5.3. Prezzemolo
5.4. Cardo
5.5. Asparago 6. GLI ORTAGGI DA RADICE
6.1. Ravanello
6.2. Carota
6.3. Pastinaca
6.4. Barbabietola
6.5. Rapa
6.6. Navone
7. GLI ORTAGGI DA TUBERO
7.1. Patata
7.2. Topinambur 8. GLI ORTAGGI DA BULBO
8.1. Cipolla
8.2. Aglio
8.3. Scalogno
8.4. Cipollotto
Test domande e risposte
I segreti svelati in questo capitolo

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Information

1. IL PICCOLO GIARDINIERE

 

1.1. Che pollice hai?

 
Ricordo una divertente storia a fumetti di tanti anni fa, in cui Paperino tentava invano di rendere il suo giardino il più bello del paese. Aveva letto di tutto e si affannava da mattina a sera, ma niente: più che un giardino pareva uno scenario post-apocalittico. Si sentiva inadeguato, era perfino giunto ad avere incubi. I nipoti decisero dunque di interpellare Archimede Pitagorico, lo scienziato di Paperopoli, alla ricerca di un rimedio che potesse infondergli il “pollice verde”. Archimede rispose che ciò che mancava allo zio era solo una buona dose di fiducia, e suggerì l’applicazione sul suo dito di un semplice colorante verde. Convinto che quello fosse il “vero pollice verde”, Paperino diventò un esperto giardiniere e trasformò il giardino in un profluvio di cascate floreali.
La storia è volutamente estremizzata, ma contiene un fondo di verità. L’autostima e un minimo di fiducia in sé sono parte integrante del cosiddetto “pollice verde”, anzi probabilmente ne sono il presupposto.
 
La fiducia in se stessi non è, come molti pensano, una pozione magica che automaticamente ti rende il migliore della galassia. È una qualità interiore, non sempre innata ma coltivabile, che si fonda da un lato sulla valutazione realistica dei propri punti di forza (senza strafare), dall’altro sull’accettazione degli inevitabili fallimenti. Se si ha fiducia, infatti, il fiore appassito o il seme che non germoglia non saranno sinonimo di insuccesso totale, e non condurranno alla resa definitiva ma, al contrario, alla ricerca di un miglioramento. Di successo in delusione, la volontà di riparare agli errori ci spinge a proseguire e a cercare nuove strade e alternative, contrariamente a chi si spegne alla prima difficoltà.
Quindi, una buona motivazione può essere sufficiente per trasformare un pollice da nero a verde. Creare un’oasi di pace dove recuperare il benessere e l’umore, produrre da sé ciò che si mangia, godere della bellezza della natura: a ognuno il suo pollice attitudinale!
 
E tu che pollice hai?
 

1.2. Il pollice verde antidepressivo e la green therapy

 
Il concetto di green therapy nacque intorno alla metà del secolo scorso in America, dove iniziarono a diffondersi veri e propri corsi dedicati a quella che nel tempo è stata definita “ortoterapia” o “terapia delle piante”, ma i suoi benefici sono noti da molto prima. Se la semplice vista di un giardino o la visualizzazione mentale di scenari naturali sono in grado di infondere sensazioni positive, immagina cosa può fare prendersi cura delle piante!
 
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1. Anzitutto, coltivare il proprio spazio verde richiede concentrazione, coordinazione motoria e una certa dose di creatività, preservando quindi il nostro sviluppo cognitivo.
2. Non indifferenti sono le ripercussioni che vengono dall’attività fisica necessaria per badare al giardino (evitando però un carico eccessivo): riduzione del peso corporeo, sviluppo muscolare, regolazione della pressione sanguigna; tutto ciò si riflette poi sulla salute emotiva.
3. Vedere i frutti delle proprie fatiche rinsalda l’autostima e riduce lo stress e i cali dell’umore. Può anche aiutare a vedere più positivo, laddove si accetteranno le piccole delusioni e i fallimenti che inevitabilmente si sperimentano. Inoltre si affina il senso di responsabilità nei confronti dell’essere vivente “pianta” e dell’ambiente stesso.
4. La stimolazione delle sensazioni tattili e olfattive migliora la nostra percezione dell’ambiente: questo ha anche la piacevole conseguenza di proiettarci verso l’esterno e distrarci dai pensieri.
5. È un’attività che si può condurre da soli o in compagnia. Nel primo caso sarà un ottimo modo per prendersi del tempo per se stessi dopo una giornata frenetica. Nel secondo, invece, si stimolano la cooperazione e le relazioni sociali.
6. Ma soprattutto, se condotto con i dovuti accorgimenti e senza puntare troppo in alto, il giardinaggio aiuta a ritagliarsi un intervallo piacevole tra i ritmi convulsi della vita odierna.
 
1.3. Il pollice verde dell’autoproduzione
 
Secondo l’Istat, le famiglie italiane spendono in media, mensilmente, un centinaio di euro per frutta e verdura per un totale di circa 1200 euro annuali (la cifra varia a seconda che si consumi più sfuso o più confezionato, che costa di più). Le cifre crescono se la nostra alimentazione si rifà ai canoni della dieta mediterranea, che prevede più alimenti di origine vegetale di quanti statisticamente se ne consumino. È chiaro che portare la produzione più vicina possibile alla totalità del proprio fabbisogno richiede anche più impegno e fatica. È necessario quindi stilare un compromesso in base alle proprie aspirazioni, per evitare che il nostro nuovo hobby si trasformi in ulteriore stress.
 
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In questo volume non ci occuperemo della coltivazione di cereali (frumento, mais, riso ecc.) che richiedono troppo spazio (anche centinaia di metri quadri di terreno) e un grosso impegno in termini di manodopera e denaro. Ci concentreremo invece su ciò che è possibile autoprodurre a partire dal balcone fino a un piccolo orto di 5-10 mq. Se sei interessato a questo aspetto, passa al capitolo 4.!
 
 

1.4. Il pollice verde artistico

Questo è forse il pollice che richiede un po’ più d’impegno, ed è quello finalizzato ad avere “il più bel giardino o terrazzo del paese”.
Se aspiri a uno di quei giardini con prato inglese ben curato e tanto di aceri giapponesi e cascate floreali, aspettati grandi fatiche, a partire dalla progettazione. La cosa migliore sarebbe farsi aiutare da un progettista del verde (se ne trovano anche presso i garden center). Se invece vuoi fare tutto da solo, ecco alcune linee guida per ottimizzare estetica e funzionalità.
1. Il tappeto erboso: è uno dei costi che grava maggiormente sul bilancio di gestione del verde, e richiede impegno continuo per lo sfalcio. La cosa migliore è ridurlo al minimo indispensabile (sostituendolo con piante tappezzanti e arbusti), ma in modo tale da avere una superficie che faciliti il tosaerba. In commercio esistono miscele di sementi da prato già pronte, a bassa manutenzione, che conciliano specie resistenti al calpestio con specie a crescita lenta e specie rustiche. Puoi scegliere tra un prato di tipo inglese (costituito da graminacee fini), molto elegante ma delicato e gravoso da mantenere, e uno più rustico (con tessitura grossolana e libera), più vivibile, che richiede meno impegno. Per superfici di grosse dimensioni esiste anche pronto in rotoli (prezzo 10-15 €/mq) da posare entro un paio di giorni dall’acquisto su un terreno lavorato per 10-15 cm di profondità.
2. Le piante annuali: molto apprezzate per il colore della fioritura, richiedono però manutenzione continua (soprattutto per il diserbo) e hanno breve durata, quindi puoi usarle per rinnovare il giardino di anno in anno con nuovi colori oppure per colmare temporaneamente un vuoto. La movimentazione delle piantine è comunque piuttosto semplice: spesso si trovano in piccoli contenitori alveolari e hanno apparato radicale ridotto. Le specie più utilizzate: agerato, begonia, celosia, impatiens, petunia, portulaca, tagete, verbena.
3. Le piante biennali: fioriscono nell’inverno o nella primavera successiva alla semina, e puoi usarle per abbellire il giardino nei mesi invernali e prima del trapianto delle annuali. Se le accosti alle bulbose (tulipani, giacinti) avrai aiuole fiorite per circa due mesi in primavera. Le specie più usate: pratolina, non-ti-scordar-di-me, viola del pensiero, cavolo ornamentale, calendola, fiordaliso, primula.
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4. Le erbacee perenni: sono comunque da preferire, perché più rustiche e durevoli. Con esse puoi creare delle “macchie colorate” molto decorative di 10-15 piantine della stessa specie, che puoi accostare ad altre “macchie” di piante con simile altezza ed espansione. Le specie più usate: aquilegia, aster, crisantemo, iberis, achillea, campanula, geranio, elleboro, peonia, sassifraga.
5. Le specie tappezzanti: ottime per contrastare le infestanti, puoi utilizzarle negli spazi sotto gli alberi o per rivestire piccoli dislivelli. Le specie più usate: frankenia, pervinca minore, iperico calicino, lippia nodiflora, Matricaria tchihatchewii.
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6. Le bulbose: croco, iris e narciso sono più resistenti e richiedono meno manutenzione rispetto ad altre specie come il tulipano.
7. Le piante acquatiche: se prevedi un piccolo bacino d’acqua, perché non allietarlo con queste graziose specie perenni che fungono anche da filtro? Esse infatti sono in grado di depurare l’acqua da metalli pesanti e batteri patogeni. Le specie più usate: azolla, giacinto d’acqua, Pistia stratiotes, ninfee.
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8. Le distanze d’impianto: la distanza consigliata tra una pianta e l’altra è di circa 15-20 cm se l’altezza della pianta rimane sotto i 40 cm, 50-60 cm per altezze maggiori.
9. Gli arbusti: grazie alla loro “altezza occhi” colgono la nostra attenzione e sono essenziali non solo come elemento d’attrattiva, ma anche per conferire al giardino tutte le dimensioni della natura. Inoltre permettono di ridurre i costi del tappeto erboso. Puoi usarli nelle aiuole, nelle bordure, nelle siepi, a mo’ di tappezzanti (ad esempio il cotoneaster, con le sue graziose bacche rosse) o rampicanti (un classico è la bellissima vite americana per ricoprire i pergolati). Se vuoi dare un po’ di colore anche d’inverno puoi usare, per esempio, Cornus var. ‘sibirica’ con le sue fronde sanguigne, oppure arbusti a fioritura precoce (forsizia, erica, viburno) o che producon...

Table of contents

  1. PREFAZIONE
  2. INTRODUZIONE: Perché ti conviene coltivare il pollice verde...
  3. 1. IL PICCOLO GIARDINIERE
  4. 1.2. Il pollice verde antidepressivo e la green therapy
  5. 1.4. Il pollice verde artistico
  6. 1.5. L’ABC dell’aspirante giardiniere fai da te
  7. 1.5.2. Attrezzi e macchinari
  8. 1.5.4. Il terreno
  9. 1.5.5. Principi di concimazione
  10. 1.5.6. Il compost
  11. 1.5.7. La pacciamatura
  12. 1.5.8. Diserbo
  13. 1.5.9. Impianto e riproduzione
  14. 1.6. L’ABC del piccolo botanico amatoriale
  15. 1.6.1. Come è fatta una pianta
  16. 1.6.2. Come sono classificate le piante
  17. Test domande e risposte
  18. RISPOSTE
  19. I segreti svelati in questo capitolo
  20. 2. GLI ORTAGGI DA FRUTTO
  21. 2.2. Carosello
  22. 2.3. Pomodoro
  23. 2.4. Zucchina
  24. 2.5. Zucca
  25. 2.6. Peperone
  26. 2.7. Melanzana
  27. 2.8. Okra o Gombo
  28. 2.9. Anguria
  29. 2.10. Melone
  30. 3. GLI ORTAGGI DA FIORE E DA SEME
  31. 3.2. Cavolfiore
  32. 3.3. Broccolo
  33. 3.4. Legumi
  34. 3.4.1. Ceci
  35. 3.4.2. Fagioli
  36. 3.4.3. Fave
  37. 3.4.4. Lenticchie
  38. 4. GLI ORTAGGI A FOGLIA
  39. 4.2. Indivia
  40. 4.3. Radicchio
  41. 4.4. Porro
  42. 4.5 Borragine
  43. 4.6. Spinacio
  44. 4.7. Rucola
  45. 4.8. Catalogna
  46. 4.9. Cavolo
  47. 4.10. Bietola
  48. 5. GLI ORTAGGI DA FUSTO
  49. 5.1. Sedano
  50. 5.3. Prezzemolo
  51. 5.4. Cardo
  52. 5.5. Asparago
  53. 6. GLI ORTAGGI DA RADICE
  54. 6.2. Carota
  55. 6.3. Pastinaca
  56. 6.4. Barbabietola
  57. 6.5. Rapa
  58. 6.6. Navone
  59. 7. GLI ORTAGGI DA TUBERO
  60. 7.2. Topinambur
  61. 8. GLI ORTAGGI DA BULBO
  62. 8.2. Aglio
  63. 8.3. Scalogno
  64. 8.4. Cipollotto
  65. Test domande e risposte
  66. RISPOSTE
  67. I segreti svelati in questo capitolo
  68. CONCLUSIONI