Scritti e Sonetti
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Scritti e Sonetti

About this book

Oltre al celebre Autoritratto (presunto), questo libro contiene tutti gli scritti del grande pittore rinascimentale urbinate Raffaello Sanzio: Promemoria per l'Alfani, Prima lettera allo zio (Simone De Batista di Ciarla da Urbino), Lettera al Francia, Lettera al Castiglione, Seconda lettera allo zio, Lettera al Calvo, Lettera a Papa Leone X e i Sonetti (I-VI). Un documento unico.

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Information

LETTERA A LEONE X

A PAPA LEONE X

Sono molti, padre beatissimo, che, misurando col loro debile giudizio le grandissime cose che delli romani, circa l’arme, e della città di Roma, circa ’l mirabile artificio, ricchezze, ornamenti e grandezza delli edifici si scrivono, più presto estimano quelle fabulose, che vere. Ma altramente a me sòle avenire e aviene; perché, considerando dalle reliquie che ancor si veggono per le ruine di Roma la divinitade di quelli animi antichi, non estimo fòr di ragione credere che molte cose di quelle che a noi paiono impossibili, che ad essi paressero facilissime. Onde, essendo io stato assai studioso di queste tali antiquitati, e avendo posto non piccola cura in cercarle minutamente e in misurarle con diligenzia, e leggendo di continuo li buoni auctori e conferendo l’opere con le loro scripture, penso aver conseguito qualche notizia di quell’antiqua architettura. Il che in un punto mi dà grandissimo piacere, per la cognizione di tanto excellente cosa, e grandissimo dolore, vedendo quasi il cadavero di quest’alma nobile cittate, che è stata regina del mondo, così miseramente lacerato. Onde, se ad ognuno è debita la pietade verso li parenti e la patria, mi tengo obbligato di exponere tutte le mie piccole forze acioché più che si può resti viva qualche poco di imagine e quasi un’ombra di questa, che in vero è patria universale di tutti i cristiani, e per un tempo è stata nobile e potente, che già cominciavano gli uomini a credere che essa sola sotto il cielo fosse sopra la fortuna e, contra ’l corso naturale, exempta dalla morte e per durare perpetuamente. Onde parve che ’l tempo, come invidioso della gloria delli mortali, non confidatosi pienamente delle sue forze sole, si accordasse con la fortuna e con li profani e scelerati barbari, li quali alla edace lima e venenoso morso di quello aggiunsero l’empio furore del ferro e del fuoco; onde quelle famose opere, che oggidì più che mai sarebbono fiorenti e belle, furono dalla scelerata rabbia e crudel impeto di malvagi uomini, anzi fère, arse e distrutte; ma non però tanto che non vi restasse quasi la macchina del tutto, ma senza ornamenti, e - per dir così - l’ossa del corpo senza carne. Ma perché ci doleremo noi de’ gotti, de’ vandali e d’altri perfidi inimici del nome latino, se quelli che, come padri e tutori, dovevano difendere queste povere reliquie di Roma, essi medesimi hanno atteso con ogni studio lungamente a distrugerle e a spegnerle? Quanti pontefici, padre santo, quali avevano il medesimo officio che ha Vostra Santità, ma non già il medesimo sapere, né ’l medesimo valore e grandezza d’animo, quanti - dico - pontefici hanno permesso le ruine e disfacimenti delli templi antichi, delle statue, delli archi e altri edifici, gloria delli lor fondatori? Quanti hanno comportato che, solamente per pigliare terra pozzolana, si siano scavati i fondamenti, onde in poco tempo poi li edifici sono venuti a terra? Quanta calcina si è fatta di statue e d’altri ornamenti antichi? che ardirei dire che questa nova Roma, che òr si vede, quanto grande ch’ella vi sia, quanto bella, quanto ornata di palazzi, di chiese e di altri edifici, sia fabricata di calcina fatta di marmi antichi. Né senza molta compassione posso io ricordarmi che, poi ch’io sono in Roma, che ancor non sono dodici anni son state ruinate molte cose belle, come la meta ch’era nella via Alexandrina, l’arco che era alla entrata delle terme diocleziane et el tempio di Cerere nella via Sacra, una parte del foro Transitorio, che pochi dì sono fu arsa e distrutta, e de li marmi fattone calcina, ruinata la magior parte della basilica del foro... oltra di questo, tante colonne rotte e fesse pel mezzo, tanti architravi, tanti belli fregi spezzati, che è stato pur una infamia di questi tempi l’averlo sostenuto e che si potria dire veramente ch’Annibale non che altri fariano pio. Non debbe adunche, padre santo, esser tra gli ultimi pensieri di Vostra Santità lo aver cura che quello poco che resta di questa antica madre della gloria e nome italiano, per testimonio di quelli animi divini, che pur talor con la memoria loro excitano e destano alle virtù li spiriti che oggidì sono tra noi, non sia extirpato in tutto e guasto dalli maligni e ignoranti, che purtroppo si sono insino a qui fatte ingiurie a quelli animi che col sangue loro parturirono tanta gloria al mondo e a questa patria e a noi; ma più presto cerchi Vostra Santità, lassando vivo el paragone de li antichi, aguagliarli e superarli, come ben fa con magni edifici, col nutrire e favorire le virtuti, e risvegliare gl’ingegni, dar premio alle virtuose fatiche, spargendo el santissimo seme della pace tra li prìncipi cristiani. Perché, come dalla calamitate della guerra nasce la destruzione, ruina di tutte le discipline e arti, così dalla pace e concordia nasce la felicitate a’ popoli e aggiunge al colmo della excellenzia. Come pur per il divino consiglio e auctorità di Vostra Santità speriamo tutti che s’abbia a pervenire al secol nostro; e questo è lo esser veramente pastore clementissimo, anzi padre optimo di tutto il mondo.
Ma, per ritornare a dir di quello che poco avanti ho tocco, dico che, avendomi Vostra Santità comandato che io ponessi in disegno Roma antica, quanto cognoscier si può per quello, che oggidì si vede, con gli edifici, che di sé dimostrano tal reliquie, che per ...

Table of contents

  1. Copertina
  2. SCRITTI E SONETTI
  3. Indice
  4. Intro
  5. SCRITTI
  6. PROMEMORIA PER L’ALFANI
  7. PRIMA LETTERA ALLO ZIO
  8. LETTERA AL FRANCIA
  9. LETTERA AL CASTIGLIONE
  10. SECONDA LETTERA ALLO ZIO
  11. LETTERA AL CALVO
  12. LETTERA A LEONE X
  13. RAFFAELLO SANZIO, AUTORITRATTO
  14. SONETTI
  15. I.
  16. II.
  17. III.
  18. IV.
  19. V.
  20. VI.
  21. Ringraziamenti