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Cercando di dare un contributo al cammino sinodale a cui si avvia la Chiesa italiana, il volume avanza qualche riflessione distinguendo la "forma" dai "contenuti" e mettendo al centro il primato il primato dello spirituale, in linea con il messaggio evangelico di papa Francesco. Al materialismo pratico va opposto uno spiritualismo incarnato che l'autore declina in dieci proposte pratiche per un Sinodo in grado di rinnovare profondamente la Chiesa italiana.
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Information
Topic
Theology & ReligionSubtopic
Christian TheologyCapitolo 1
La sinodali nella scrittura,
nella tradizione, nella storia
11. Le fonti normative della vita sinodale della Chiesa nella Scrittura e nella Tradizione attestano che al cuore del disegno divino di salvezza risplende la vocazione all’unione con Dio e all’unità in Lui di tutto il genere umano che si compie in Gesù Cristo e si realizza attraverso il ministero della Chiesa. Esse offrono le linee di fondo necessarie per il discernimento dei principi teologici che debbono animare e regolare la vita, le strutture, i processi e gli eventi sinodali. Su questa base, si tratteggiano le forme di sinodalità sviluppate nella Chiesa nel corso del primo millennio e poi, nel secondo millennio, nella Chiesa cattolica, richiamando alcuni dati circa la prassi sinodale vissuta nelle altre Chiese e Comunità ecclesiali.
1.1. L’insegnamento della Scrittura
12. L’Antico Testamento attesta che Dio ha creato l’essere umano, uomo e donna, a sua immagine e somiglianza come un essere sociale chiamato a collaborare con Lui camminando nel segno della comunione, custodendo l’universo e orientandolo alla sua meta (Gen 1,26-28). Sin dal principio, il peccato insidia la realizzazione del progetto divino, infrangendo la rete ordinata di relazioni in cui si esprimono la verità, la bontà e la bellezza della creazione e offuscando nel cuore dell’essere umano la sua vocazione. Ma Dio, nella ricchezza della sua misericordia, conferma e rinnova l’alleanza per ricondurre sul sentiero dell’unità ciò che è stato disperso, risanando la libertà dell’uomo e indirizzandola ad accogliere e vivere il dono dell’unione con Dio e dell’unità con i fratelli nella casa comune del creato (cfr. ad es. Gen 9,8-17; 15; 17; Es 19–24; 2Sam 7,11).
13. Nell’attuazione del suo disegno, Dio convoca Abramo e la sua discendenza (cfr. Gen 12,1-3; 17,1-5; 22,16-18). Questa convocazione (הדָעֵ/להָקָ – il primo termine spesso tradotto in greco con ἐκκλησία), sancita nel Patto di alleanza al Sinai (cfr. Es 24,6-8; 34,20ss.), dà rilievo e dignità di interlocutore di Dio al Popolo liberato dalla schiavitù, che nel cammino dell’esodo si raduna attorno al suo Signore per celebrarne il culto e viverne la Legge riconoscendosi sua esclusiva proprietà (cfr. Dt 5,1-22; Gs 8; Ne 8,1-18).
La הדָעֵ/להָקָ è la forma originaria in cui si manifesta la vocazione sinodale del Popolo di Dio. Nel deserto, Dio ordina il censimento delle tribù d’Israele, a ciascuno assegnando il suo posto (cfr. Nm 1–2). Al centro dell’assemblea, unica guida e pastore, vi è il Signore che si fa presente attraverso il ministero di Mosè (cfr. Nm 12; 15–16; Gs 8,30-35) a cui altri vengono associati in modo subordinato e collegiale: i Giudici (cfr. Es 18,25-26), gli Anziani (cfr. Nm 11,16-17.24-30), i Leviti (cfr. Nm 1,50-51). L’assemblea del Popolo di Dio comprende non solo gli uomini (cfr. Es 24,7-8), ma anche le donne e i bambini come pure i forestieri (cfr. Gs 8,33.35). Essa è il partner convocato dal Signore ogni volta che Egli rinnova l’alleanza (cfr. Dt 27-28; Gs 24; 2 Re 23; Neh 8).
14. Il messaggio dei Profeti inculca nel Popolo di Dio l’esigenza di camminare lungo le traversie della storia in fedeltà all’alleanza. I Profeti invitano perciò alla conversione del cuore verso Dio e alla giustizia nei rapporti con il prossimo, specie i più poveri, gli oppressi, gli stranieri, a testimonianza tangibile della misericordia del Signore (cfr. Ger 37,21; 38,1).
Perché ciò si realizzi, Dio promette di donare un cuore e uno spirito nuovi (cfr. Ez 11,19) e di aprire dinnanzi al suo Popolo un nuovo esodo (cfr. Ger 37–38): allora Egli stipulerà un’alleanza nuova, non più incisa su tavole di pietra ma sui cuori (cfr. Ger 31,31-34). Essa si dilaterà su orizzonti universali, poiché il Servo del Signore radunerà le genti (cfr. Is 53), e sarà sigillata dall’effusione dello Spirito del Signore su tutti i membri del suo Popolo (cfr. Gl 3,1-4).
15. Dio realizza l’alleanza nuova che ha promesso in Gesù di Nazaret, il Messia e Signore, il quale rivela con il suo kérygma, la sua vita e la sua persona che Dio è comunione di amore che con la sua grazia e misericordia vuole abbracciare nell’unità l’umanità intera. Egli è il Figlio di Dio, dall’eternità proiettato nell’amore verso il seno del Padre (cfr. Gv 1,1.18), fatto uomo nella pienezza dei tempi (cfr. Gv 1,14; Gal 4,4) per portare a compimento il divino disegno della salvezza (cfr. Gv 8,29; 6,39; 5,22. 27). Non agendo mai da solo, Gesù realizza in tutto il volere del Padre: il quale, dimorando in Lui, compie Egli stesso la sua opera mediante il Figlio che ha inviato nel mondo (cfr. Gv 14,10).
Il disegno del Padre si compie escatologicamente nella pasqua di Gesù, quand’Egli dona la sua vita per riprenderla nuova nella risurrezione (cfr. Gv 10,17) e parteciparla quale vita filiale e fraterna ai suoi discepoli nell’effusione «senza misura» dello Spirito Santo (cfr. Gv 3,34). La pasqua di Gesù è il nuovo esodo che raduna in unità (συναγάγῃ εἰς ἕν) tutti coloro che nella fede credono in Lui (cfr. Gv 11,52) e che Egli conforma a sé mediante il Battesimo e l’Eucaristia. L’opera della salvezza è l’unità da Gesù chiesta al Padre nell’imminenza della passione: «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi uno in noi perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21).
16. Gesù è il pellegrino che proclama la buona novella del Regno di Dio (cfr. Lc 4,14-15; 8,1; 9,57; 13,22; 19,11) annunciando «il cammino di Dio» (cfr. Lc 20,21) e tracciandone la direzione (Lc 9,51-19,28). È anzi Egli stesso «la via» (cfr. Gv 14,6) che porta al Padre, comunicando agli uomini nello Spirito Santo (cfr. Gv 16,13) la verità e la vita della comunione con Dio e coi fratelli. Vivere la comunione secondo la misura del comandamento nuovo di Gesù significa camminare insieme nella storia come Popolo di Dio della nuova alleanza in corrispondenza al dono ricevuto (cfr. Gv 15,12-15). Un’icona viva della Chiesa come Popolo di Dio, guidato lungo la via dal Signore risorto che lo illumina con la sua Parola e lo nutre con il Pane della vita, è tratteggiata dall’evangelista Luca nel racconto dei discepoli di Emmaus...
Table of contents
- Ci voleva un Sinodo? Sì
- Le sfide storiche e le risposte pastorali
- La forma: “Nova” et “Vetera”
- Il contenuto: vino nuovo in otri nuovi
- Dieci proposte
- Appendice
- Francesco
- Francesco
- Francesco
- Francesco
- Francesco
- Gualtiero Bassetti
- La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa
- Introduzione
- Capitolo 1
- Capitolo 2
- Capitolo 3
- Capitolo 4
- Conclusione