Il Cimitero Monumentale di Milano
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Il Cimitero Monumentale di Milano

Itinerari artistici e culturali

Carla De Bernardi, Lalla Fumagalli

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Il Cimitero Monumentale di Milano

Itinerari artistici e culturali

Carla De Bernardi, Lalla Fumagalli

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Guida ai 250 monumenti funebri dei massimi artisti e architetti italiani del XIX e XX secolo, organizzati in itinerari artistici e culturali per conoscere uno dei musei "a cielo aperto" tra i piĂš belli del mondo.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2021
ISBN
9788820398262
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I Protagonisti

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Musica, Maestro!

Anche questa passeggiata musicale inizia fatalmente dal salone del Famedio dove, a destra del sarcofago del suo amico Manzoni troviamo uno splendido busto di Giuseppe Verdi (1).
Ma attenzione, si tratta di un cenotafio, vale a dire di un monumento commemorativo e non funebre e il maestro non è qui bensÏ, con la moglie Giuseppina Strepponi, nella sua cappella Liberty alla Casa di riposo per musicisti in piazza Buonarroti, da lui fondata e finanziata e che vi consigliamo di visitare. Sulla parete alla sua destra in alto una lapide ricorda Alessandro Rolla, violista, violinista e compositore.
Fu lui nel 1832 a consigliare proprio a Verdi, che era stato bocciato all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano, di studiare seriamente composizione. Sulle altre pareti molti sono i nomi di protagonisti della musica milanese e italiana, da Maria Callas a Renata Tebaldi, da Claudio Abbado a Pietro Mascagni e molti altri.
Usciamo dal salone verso Levante e percorriamo la Galleria Superiore fino all’Edicola F, uno slargo dove sono custodite le ceneri di altre personalità. Qui troviamo il soprano Rosina Storchio (2), una delle maggiori interpreti del repertorio romantico e verista della sua epoca. Ebbe una relazione con il direttore d’orchestra Arturo Toscanini dal quale nel 1903 ebbe un figlio, Giovanni, nato cerebroleso e morto sedicenne. A 51 anni si ritirò, divenne insegnante di canto e trovò conforto ordinandosi terziaria francescana dopo aver donato i suoi averi al Cottolengo di Milano.
Vicino a lei ecco Temistocle Solera (3), compositore, poeta, scrittore, impresario teatrale, direttore d’orchestra, diplomatico.
Ebbe una vita molto avventurosa che lo portò a essere consigliere della regina di Spagna Isabella II, corriere di Napoleone III e questore di Firenze, Palermo e Bologna. Sconfisse il brigantaggio in Basilicata, riorganizzò la polizia del Cairo per il kedivé (viceré) d’Egitto e fece l’antiquario a Parigi.
Ora scendiamo nel giardino e ammiriamo il magniloquente Civico Mausoleo Palanti a forma di grande sarcofago in cemento armato con colonne di granito rosa (4) dove riposa, in compagnia di altri personaggi famosi come Walter Chiari, Luisa Tetrazzini, soprano “di coloritura”. Durante la Seconda guerra mondiale il Palanti, per la sua solidità, divenne un rifugio antiaereo.
Proseguiamo e ci rechiamo da Titta Ruffo (5), baritono pisano che eguagliò la fama mondiale di Enrico Caruso.
Di lui si disse che aveva «la voce del leone». In seguito all’omicidio del cognato Giacomo Matteotti lasciò l’Italia e tornò solo dopo l’arresto del duce. La sua ultima dimora si trova sotto un lastrone di marmo scuro e lucido arricchito da una cetra di bronzo.
Ci spostiamo al Riparto VII dove un giovinetto canta in onore del tenore verdiano e wagneriano Carlo Mariani (6). Da notare le quattro figure musicanti agli angoli della base, il portafiori e il portalumino, vere e proprie sculture in miniatura. Una delle edicole più poetiche e più belle di tutto il cimitero è quella di Arturo Toscanini (7) che rivoluzionò e modernizzò la direzione d’orchestra e fu celebre in tutto il mondo.
Fu innalzata per il figlioletto Giorgio morto a 6 anni a Buenos Aires e i bassorilievi raccontano la sua breve vita.
Sul fronte una nave dell’antica Grecia che simboleggia il trasporto del bimbo in Italia. Sui lati scene della sua infanzia, sul retro il dolore dei genitori. L’edicola fu danneggiata durante i bombardamenti dell’agosto 1943 ma Toscanini non volle che i segni venissero rimossi in perenne ricordo dell’orrore della guerra. Ora custodisce i resti di tutta la famiglia Toscanini e quelli del pianista russo Wladimir Horowitz che sposò Wilma, ultimogenita del Maestro.
Un’altra soprano, Teresa Stolz (8), di origine ceca, riposa sul Viale Centrale. Fu la prima interprete dell’Aida di Giuseppe Verdi, di cui pettegoli dell’epoca dicevano fosse l’amante, e solista nella Messa da Requiem che il compositore scrisse per la morte di Manzoni.
Il cognato e grande amico di Toscanini, il violinista Enrico Polo (9), indossa un papillon nell’intenso e non convenzionale monumento che riproduce la sua testa in bronzo sul Circondante di Levante.
A questo punto attraversiamo il Viale Centrale e ci spostiamo a Ponente per raggiungere Carlo Lombardo dei Baroni Lombardo di San Chirico (10), conosciuto con gli pseudonimi di Leon Bard - una citazione dello stemma di famiglia - o di Leblanc. E’ l autore di La Duchessa del Bal Tabarin, Il paese dei Campanelli e Cin ci La e è considerato il padre dell’operetta italiana.
L’edi...

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