2.1 Che cosa caratterizza i bambini APC?
Essere APC significa anzitutto che hai saputo rispondere a domande non apprese, utilizzando ciò che avevi sentito o letto, qui e là, e riflettendo per conto tuo.
Significa che sei capace di trovare soluzioni velocemente, senza essere stato allenato per imparare a farlo (i cubi, le immagini che si assomigliano, le matrici logiche).
Questo significa che capisci più in fretta le cose complicate, che puoi andare avanti senza troppe ripetizioni, che finisci gli esercizi o i compiti di scuola più in fretta della maggior parte dei tuoi compagni. Salvo che tu sia dislessico, disortografico, che tu faccia fatica a concentrarti o abbia qualsiasi altro problema che ti impedisce di imparare a scuola.
Devi ricordarti due cose importanti:
1. sei molto dotato sul piano intellettuale ed è anzitutto una grande fortuna, ma, come tutte le fortune, bisogna gestirla, quindi sapere che cosa farne;
2. questo non significa che tu debba sapere tutto: è impossibile, nessuno può riuscirci, noi impariamo durante tutta la vita.
Né il tuo computer, né la tua console di giochi possono funzionare senza un programma; anche se hanno prestazioni elevate, hanno bisogno di un programma che permetta loro di funzionare.
Certamente, tu non sei come un computer, si tratta di un paragone per spiegarti che si deve comunque imparare. In effetti, la tua esperienza ti mostra che a volte capisci così in fretta che hai bisogno di pochissimo tempo per sapere qualcosa. Puoi, quindi, avere l’illusione che tu non abbia nemmeno bisogno di imparare e che tutto debba riuscirti senza sforzo. Quando è troppo facile, non senti lo sforzo e a volte nemmeno tu capisci come hai fatto per trovare una soluzione o come fai a sapere certe cose. Inoltre, la maestra ripete molto e questo ti distrae o ti annoia. Ma devi immaginarti che stai costruendo una casa e che tutte queste cose semplici sono le fondamenta sulle quali potrai aggiungere tutti gli altri piani, che saranno più difficili da costruire. Le tue basi devono essere solide. Quindi devi imparare anche a fare le cose che ti sembrano facili a prima vista (calcoli, problemi, grammatica, lettura, ortografia). Sarà la tua cassetta degli attrezzi, che ti servirà per costruire idee più grandi, ed è per riuscire a fare questo che è importante ascoltare in classe. E non è facendo cose che sai già fare che riuscirai ad ascoltare bene, perché ti annoierai.
È probabile che non ti piaccia fallire
Non sei abituato a sbagliare. Quando succede, di colpo pensi di non sapere più niente! Ma i fallimenti servono anche per migliorarsi. Sbagliando, ci capita di capire meglio o, a volte, anche di fare delle scoperte! Immagina che il fallimento sia come un trampolino che ti permette di saltare ancora più in alto. Siccome hai molta energia, potrai ripartire e superare le difficoltà e allora sarà una super-vittoria su te stesso, e ne andrai molto fiero!
Di solito gli altri bambini fanno più sforzi di te per imparare. Ma tu fai spesso sforzi per adattarti a un ritmo troppo lento e alle ripetizioni!
Beninteso, ti capita anche di fare errori che ti fanno arrabbiare, perché quello che fai è davvero troppo facile e sei arrabbiato con te stesso per aver fatto un errore così “stupido”. Sappi che, facendo cose troppo facili, è più probabile distrarsi e fare, appunto, errori di “distrazione”. Dato che non sei un robot, l’errore fa di te un essere umano come gli altri. Anche tu hai il diritto di sbagliare! Nessuno può essere perfetto, nemmeno i più intelligenti!
È molto importante capire questo meccanismo!
Gli adulti sanno che la noia in classe può diventare difficile da sopportare per te se non si riconosce che tu rifletti molto bene, che capisci molto in fretta e che ti annoi a ripetere sempre ciò che hai capito subito!
È un po’ come se tu andassi a fare un corso di nuoto per principianti, mentre sai già nuotare molto bene! Nel giro di qualche minuto inizi ad annoiarti, a dirti che gli adulti non hanno capito che tu sai già nuotare e che potresti fare qualcosa di più interessante, come tuffarti per andare a cercare un oggetto sul fondo della piscina o imparare un altro stile di nuoto.
Così, forse non oserai dire niente, per paura di sembrare pretenzioso agli occhi dei tuoi compagni. Ti annoierai e non oserai dire niente alla tua mamma, perché ha già pagato il corso, né all’insegnante, perché pensi che non ti ascolterà! Ma se l’insegnante è attento, presto dirà a tua mamma che deve iscriverti a un altro corso, altrimenti ben presto ti trascinerai per andare al corso di nuoto!
La scuola non è come il corso di nuoto che i tuoi genitori hanno scelto per te. I tuoi genitori hanno l’obbligo di istruirti e di mandarti a scuola oppure di trovare un’altra soluzione. La maggioranza dei bambini va, dunque, alla scuola più vicina a casa. Poiché l’istruzione è obbligatoria, questo significa che i tuoi genitori non possono disiscriverti facilmente.
A scuola si mettono assieme i bambini della stessa età ed essi devono seguire tutti lo stesso programma. Questo fa sì che, per esempio, i bambini che sanno leggere bene devono comunque imparare tutto dall’inizio, come se non sapessero ancora leggere!
Per fortuna, le cose stanno cambiando e gli insegnanti cominciano a capire la noia dei loro allievi APC, quindi provano a fare qualcosa per loro. Certamente, l’ideale sarebbe che tu riuscissi a dirlo ai tuoi genitori e/o ai tuoi insegnanti.
Avere troppa facilità può diventare un problema: perché?
La noia può portarti a non fare più niente in classe, non ascoltare, chiacchierare, persino addormentarti, come la lepre che, correndo più in fretta, si è sdraiata per aspettare la tartaruga e si è fatta superare! La tartaruga ha seguito la sua strada senza distrarsi e ha finito per vincere la corsa. Frustrante, per la lepre, vero?
Per evitarti la sua sorte, gli adulti devono trovare una soluzione. Ma non dimenticare l’esempio della tartaruga: il lavoro e la perseveranza ti permetteranno sempre di cavartela.
Partiti insieme per una corsa, la lepre si è riposata per aspettare la tartaruga e si è addormentata. La tartaruga, perseverante, l’ha superata! (Celebre favola di Esopo: “La lepre e la tartaruga”)
Che fare di questa intelligenza?
Dunque si dovrà sviluppare bene questa intelligenza, come il musicista che impara nuovi pezzi e lavora per migliorarsi, o lo sportivo che va agli allenamenti. Non necessariamente per diventare una star, ma un adulto che può fare delle scelte e trovare la sua strada nelle attività che gl...