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Nel mondo invisibile
About this book
Il volume tratta a fondo della medianità e dello spiritismo. Tra gli argomenti più importanti: la scienza spiritica, lo spirito e la sua forma, formazione e direzione dei gruppi, prime esperienze, telepatia, sdoppiamento, sogni premonitori, chiaroveggenza, i fluidi, magnetismo, fenomeni fisici, la scrittura diretta, trance ed incorporazione, apparizioni e materializzazioni di spiriti, la pratica medianica, le larve e i demoni. "II sole della verità risplenderà per tutti". Questo è il messaggio che Leon Denis intese infondere nelle sue opere. Sta all'uomo, certamente, percorrere il cammino che lo condurrà alla verità.
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Information
1. LA SCALA ASCENDENTE - LE FORME DI STUDI
La riunione del Congresso spiritico e spiritualista internazionale di Parigi nel 1900, ha permesso di constatare la vitalità sempre crescente dello spiritismo. Molti delegati venuti da tutte le parti del mondo a rappresentare i popoli più differenti, hanno presentato i progressi delle idee nei loro rispettivi paesi, il cammino crescente dello spiritismo ad onta degli ostacoli, e le conversioni clamorose che opera, tanto fra gli uomini religiosi quanto tra i dotti materialisti. Malgrado gli scherni delle generazioni, la credenza spiritica si fortifica ed ingrandisce. Ma via via che si propaga, la lotta si fa più viva fra oppositori e convinti. Il mondo antico si agita, sentendosi minacciato. La lotta per la vita non è più dura della lotta per le idee. L’idea sorpassata ed incompleta si afferra disperatamente alle posizioni acquistate, e resiste agli sforzi dell’idea nuova che vuol venir avanti alla luce del sole. Le resistenze si spiegano con l’interesse di tutto un ordine di cose che si sente scosso. Esse sono utili perché rendono più saggi gli innovatori e più misurati i progressi dello spirito umano. E’ nell’eterno destino di esso, di sempre distruggere e riedificare. Esso lavora senza posa per edificare splendidi monumenti che gli serviranno di abitazione, ma che ben presto divenuti insufficienti dovranno dar posto ad opere ed a concetti più vasti, propri al suo costante sviluppo. Tutti i giorni scompaiono le individualità, i sistemi si inabissano nella lotta. Ma in mezzo agli effluvi terrestri si svolge la strada della verità tracciata dalla mano di Dio, e l’umanità si incammina verso la sua ineluttabile sorte. Lo spiritismo che ieri era un’utopia, sarà la verità del domani. I nostri successori, familiarizzati con essa, dimenticheranno presto le lotte e le sofferenze di coloro che le avranno assicurato il suo posto nel mondo, ma anche essi dovranno combattere e soffrire a loro volta, per il trionfo di un ideale ancora più elevato. E’ l’eterna legge del progresso, la legge di ascensione che conduce l’anima umana di passo in passo, di conquista in conquista, verso una cima sempre più alta di scienza, di saggezza e di luce! E’ la ragione stessa della vita, il pensiero dominatore che dirige l’evoluzione delle anime e dei mondi. Man mano che lo spiritismo si propaga, appare più imperiosa la necessità di stabilire regole precise e condizioni severe di studio e di esperimento. Bisogna evitare agli adepti i disinganni spiacevoli e metter invece loro in mano tutti i mezzi pratici per entrare in rapporto con il mondo invisibile. Per acquistare la scienza d’oltretomba, vi sono due mezzi: lo studio sperimentale da un lato; e dall’altro l’intuizione ed il ragionamento, che solo le intelligenze esercitate sanno condurre in azione. L’esperimento è preferito dalla gran maggioranza dei nostri contemporanei. Esso risponde meglio alle abitudini del mondo occidentale, ancora poco iniziato alla cognizione delle profonde risorse dell’anima. I fenomeni fisici ben constatati hanno per i nostri dotti un’importanza senza pari. In molti uomini il dubbio non può cessare, il pensiero non può uscire dallo stato di torpore se non in forza di fatti. Il fatto nudo, il fatto provante; scuote le idee preconcette; obbliga anche i più indifferenti a scrutare il mistero dell’aldilà. E’ necessario facilitare le ricerche sperimentali e lo studio dei fenomeni fisici, ma considerandoli come una direzione verso manifestazioni meno a fior di terra. Queste manifestazioni intellettuali e spirituali ad un tempo, costituiscono il lato più importante dello spiritismo. Sotto le loro diverse forme esse rappresentano altrettanti mezzi di insegnamento, altrettanti modi di una rivelazione su cui si edifica una nozione della vita futura; più ampia e più grande di quella della quale gli uomini si sono contentati finora. L’uomo che piange esseri amati, dai quali è stato separato dalla morte, ricerca prima di tutto una prova di sopravvivenza nella manifestazione delle anime care al suo cuore, e che l’amore attira verso di lui. Una parola affettuosa, una prova morale che venga da loro, faranno ben di più per convincerlo che qualunque altro fenomeno materiale. Finora, nella maggior parte degli uomini la credenza nella vita futura non era stata che una vaga ipotesi, una fede vacillante ad ogni alito di critica. Le anime dopo la separazione dai corpi altro non erano ai loro occhi che esseri mai definiti, confinati in luoghi limitati, inattivi, senza scopo e senza rapporti con l’umanità. Oggi sappiamo da sicura scienza che gli spiriti dei morti ci circondano e si mischiano nella nostra vita. Essi ci appaiono come veri esseri umani, dotati di corpi sottili e che conservano tutti i sentimenti della terra, ma suscettibili ad elevazioni, e partecipanti, in misura crescente, all’opera ed al progresso universale; in possesso di forze molto superiori a quelle di cui disponevano nella loro precedente condizione di esistenza. Sappiamo già che la morte non porta alcun cambiamento essenziale alla reale natura dell’essere il quale resta in ogni ambiente quel che è divenuto portando oltretomba le sue inclinazioni, le sue affezioni ed i suoi odii; le sue grandezze e le sue debolezze, restando con il cuore sempre attaccato a coloro che ha amato sulla terra e sempre ansioso di avvicinarglisi. L’intuizione profonda ben ci rivelò la presenza dei nostri amici invisibili, ed in una certa misura, ci permise nella nostra coscienza di corrispondere con essi. L’esperienza va più oltre. Essa ci procura i mezzi di comunicazione positivi e precisi; stabilisce tra i due mondi, il visibile e l’occulto, una comunicazione che va sempre estendendosi a misura che le facoltà medianiche si moltiplicano e si uniscono. Essa riabbraccia i legami di solidarietà che uniscono le due umanità, permette loro, con rapporti costanti e con uno scambio continuo di idee, di mettere in comune le loro forze e le loro ispirazioni, di orientarle verso uno stesso scopo grandioso, e di lavorare insieme a conquistare più luce, più elevatezza morale, ed in seguito più felicità, per la grande famiglia delle anime della quale sono membri gli uomini e gli spiriti. Tuttavia bisogna riconoscere che la pratica sperimentale dello spiritismo è piena di difficoltà che molti esseri non riescono a sormontare poiché mancano di spirito di metodo, perseveranza, discernimento ed elevatezza di pensiero e di cuore. Taluni arrivano alla certezza, la quale è il loro scopo, dopo molte sconfitte: altri la raggiungono con un solo slancio del cuore, con l’amore. Questi trovano la verità senza sforzo, e niente può fargliela perdere. Sì, la scienza è bella, l’osservazione perseverante trova in lei soddisfazioni infinite. Presto o tardi essa fornirà la base sulla quale si fondano le solide convinzioni. Peraltro, a questa scienza tutta intellettuale, che studia solamente i corpi, bisogna aggiungerne un’altra, che le serva da equilibrio e che si occupi dell’anima e delle sue affezioni. E ciò è appunto quel che significa lo spiritismo, che non è solamente una scienza di osservazione, ma anche di sentimento e di amore perché si rivolge allo stesso tempo all’intelligenza ed al cuore. Perciò i sapienti di laboratorio, abituati alle esperienze positive, che operano con strumenti di precisione e si basano su calcoli matematici, riescono meno facilmente e si stancano presto alla presenza del carattere fugace dei fenomeni. Le cause molteplici che sono in azione in questo campo, l’impossibilità di riprodurre i fatti secondo la volontà, le incertezze e gli inganni, li mettono fuori strada e li disgustano. Sono stati rari per lungo tempo in Francia nei centri ufficiali gli sperimentatori scevri dalle abitudini classiche e dotati di qualità necessarie per condurre a buon fine osservazioni tanto delicate. Tutti quelli che hanno agito con perseveranza ed imparzialità, hanno potuto constatare la realtà delle manifestazioni dei defunti. Ma quando essi pubblicarono i risultati delle loro ricerche, non incontrarono, la maggior parte delle volte, che incredulità, indifferenza, ed ironia. Gli uomini della scienza per spiegare i fatti spiritici hanno accumulato sistemi sopra sistemi e sono ricorsi alle più inverosimili ipotesi, torturando i fenomeni per farli entrare nel letto di Procuste, ossia nello stretto limite dei loro concetti. Ed è così appunto che sono sorte tante strane teorie: il nervo scricchiolante di Jobert de Lamballe, le articolazioni scoppiettanti, l’automatismo psicologico, le allucinazioni collettive, fino a quella del «sublimale» che si riannoda più da vicino al dominio del soprannaturale. Queste teorie rifiutate le mille volte, rinascono senza posa. Si direbbe che i rappresentanti della scienza ufficiale temano più di tutto di essere obbligati a riconoscere la sopravvivenza e l’intervento degli spiriti. Senza dubbio, è prudenza e saggezza l’esaminare tutte le spiegazioni contrarie, ricercare ogni ipotesi, ogni altra possibilità prima di ricorrere alla teoria spiritica. Dapprima la maggior parte degli sperimentatori hanno creduto poterne fare a meno, ma, man mano che andavano esaminando il fenomeno più da vicino, si accorgevano che altre teorie non bastavano e bisognava ricorrere alla spiegazione tanto disprezzata. Gli altri sistemi crollavano uno dopo l’altro sotto l’imposizione dei fatti. Malgrado tante difficoltà, si è veduto crescere gradatamente il numero degli investigatori coscienziosi, di coloro il cui coraggio era tanto libero, e l’anima tanto alta da porre la verità al di sopra di ogni altra considerazione scolastica o interesse personale. Di giorno in giorno si sono visti gli arditi sapienti abbandonare il metodo tradizionale ed attenersi risolutamente allo studio dei fenomeni. Essi sono già riusciti a far entrare la telepatia, la chiaroveggenza, la premonizione, l’esteriorizzazione delle forze, nel campo della scienza e dell’osservazione. Con il colonnello di Rochas, la Francia tiene il primato nello studio dell’esteriorizzazione della sensibilità. Le società di studi psichici sono state fondate dappertutto. Lo scetticismo di prima va attenuandosi. Sembra che di quando in quando un soffio nuovo venga ad animare il vecchio organismo scientifico. Pertanto non fidiamocene. I dotti di laboratorio non prendono ancora questo campo senza restrizioni. Il signor Duclaux, il gran discepolo di Pasteur, lo dichiarò in una conferenza all’inaugurazione dell’Istituto psichico internazionale il 30 gennaio 1901: «Questo istituto sarà un’opera di mutua critica a base di esperienza. Non ammetterà come scoperte scientifiche altro che quelle che possano essere ripetute a proprio talento». Che significano queste parole? Possono riprodursi a seconda della volontà i fenomeni astronomici e meteorologici? Eppure sono fatti scientifici. Perché queste riservatezze e queste pastoie? In molti casi, il fenomeno spiritico si produce con una spontaneità che svia ogni previsione. Non si può far altro che constatarlo. Esso si impone e sfugge alla nostra azione. Se lo chiamiamo si dilegua, ma se non vi pensiamo più ricompare. Tali sono quasi tutti i casi di apparizioni a distanza ed i fenomeni delle case frequentate. I fantasmi vanno e vengono senza incaricarsi delle nostre esigenze e delle nostre pretensioni. Qualche volta si aspetta per delle ore e non succede niente; si fa vista di partire, ed allora incominciano le manifestazioni. A proposito dell’imprevisto dei fenomeni ricordiamo quel che diceva il signor Warley, ingegnere capo delle poste e telegrafi della Gran Bretagna. «La signora Warley vede e riconosce gli spiriti specialmente quando è nello stato di sonnambulismo lucido, ed essa è anche un buonissimo medium ad incarnazione, ma io non ho su di lei quasi nessuna influenza per provocarne l’estasi, tanto che mi è impossibile servirmene per fare le esperienze». E’ dunque un punto di vista falso e pieno di spiacevoli conseguenze il considerare lo spiritismo come un campo in cui i fatti si presentano sempre identici, e dove gli elementi di sperimentazione possono essere disposti a nostro agio. In tal guisa ci esponiamo a vane ricerche ed a risultati incoerenti. Pure, approvando il movimento che trascina gli uomini colti verso lo studio dei fenomeni psichici, non possiamo liberarci da un vago timore; di vedere cioè i loro sforzi rimanere sterili, se non giungono a spogliarsi dalle loro solite abitudini. Eccone un esempio: Il signor Carlo Richet, spirito sagace e sincero, dopo aver constatato tante volte i fatti prodotti da Eusapia Paladino, e stilato processi verbali che ne attestavano la realtà, non si rende conto lui stesso, che la sua convinzione, dapprima tanto profonda, si indebolisce ed ondeggia poco tempo dopo, sotto l’impero delle abitudini contratte nell’ambiente che gli è familiare. Il pubblico aspetta molto dal nuovo istituto, e dai dotti che lo compongono. Non si tratta più di psicologia elementare ora, ma della più alta questione che abbia mai preoccupato il pensiero umano: il problema del destino. L’umanità, stanca del dogmatismo religioso, tormentata dalla sete di sapere, volge i suoi sguardi alla scienza; da essa attende il verdetto definitivo che le permetterà di orientare i suoi atti, e di fissare le sue opinioni e le sue credenze. La scienza ufficiale risponderà a questi inviti ed a queste speranze, oppure dovremo assistere ancora una volta ad un misero aborto? Finora essa non ha studiato che la materia ed i fatti psichici che si succedono senza interruzione ritenendola mal preparata alla grande opera che si ha diritto di esigere da essa. Le responsabilità dei dotti sono gravi. Gli uomini che occupano le cattedre di alto insegnamento ne sentono essi tutto il peso, e ne misurano l’estensione? Sapranno fare il sacrificio dei loro piccoli amor propri e ritornare sopra le loro precedenti affezioni? Oppure si prepareranno il dolori di dover constatare al termine della loro carriera che hanno mancato allo scopo, e impedito alle cause più essenziali di essere conosciute ed insegnate? Il movimento psichico viene soprattutto dal di fuori, e si accentua di giorno in giorno. Se la scienza francese rifiutasse di prendervi parte sarebbe invasa, sorpassata, ed il suo buon nome impallidirebbe nel mondo. Abbandoni dunque i suoi pregiudizi e, tenendo i suoi metodi prudenti, impari ad innalzarsi sull’esempio dei dotti stranieri, verso sfere più vaste e più delicate, feconde di scoperte, e che è suo interesse esplorare piuttosto che negarle. Faccia dello spiritismo una scienza nuova che completi le altre scienze coronandole. Queste si applicano nei campi particolari della natura; conducono talvolta a sistemi falsi, e coloro che vi si confinano perdono di vista i grandi orizzonti e le verità di ordine generale. La scienza psichica deve essere la scienza suprema, che ci insegnerà a conoscere, a misurare e ad aumentare le potenze dell’anima, a metterle in opera, ed elevarci con il loro aiuto verso l’anima eterna e divina!
2. LO SPIRITO E LA SUA FORMA
In ogni uomo vive uno spirito; per spirito bisogna intendere l’anima rivestita del suo involucro fluidico; esso ha la forma del corpo mortale e partecipa dell’immortalità dell’anima dalla quale è inseparabile. Dell’essenza dell’anima non sappiamo altro che una cosa, che essendo indivisibile è imperitura. L’anima si rivela dai suoi pensieri, ed anche dai suoi atti; ma perché possa agire e toccare i nostri sensi fisici, le serve un intermediario quasi materiale, senza di che la sua azione ci parrebbe incomprensibile. E questo è il perispirito; nome dato al suo involucro fluidico, invisibile ed impalpabile. E nella sua azione bisogna cercare il segreto dei fenomeni spiritici. Il corpo fluidico che ogni uomo possiede in sé, è il trasmettitore delle nostre impressioni, delle nostre sensazioni e dei nostri ricordi. Preesistente alla vita attuale e sopravvivente alla morte, esso è lo strumento ammirabile che l’anima si costruisce e si forma da se stessa attraverso i tempi; è infine il risultato del suo lungo passato. In lui si conservano gli istinti, si accumulano le forze, si raggruppano le acquisizioni delle molteplici nostre esistenze, ed i frutti della nostra lenta e penosa evoluzione. La sostanza del perispirito è estremamente sottile; è la materia al suo stato di quintessenza; essa è anche più rarefatta dell’etere; le sue vibrazioni ed i suoi movimenti sorpassano in rapidità e penetrazione quelli delle sostanze più attive. Da ciò deriva la facilità degli spiriti nel traversare i corpi opachi, gli ostacoli materiali, e nel sorvolare distanze considerevoli con la rapidità del pensiero. Insensibile alle cause di disgregazione e di distruzione cui va soggetto il corpo fisico, il perispirito assicura la stabilità della vita in mezzo al continuo rinnovarsi delle cellule. Esso è il modello invisibile su cui passano e si succedono le particelle organiche, seguendo linee di forza il cui assieme costituisce questo disegno, questo piano immutabile conosciuto da Claudio Bernard come necessario a mantenere la forza umana attraverso le modificazioni costanti e il rinnovarsi degli atomi. L’anima si svincola dal suo involucro carnale durante il sonno come dopo la morte. La forma fluidica può allora essere percepita dai veggenti nel caso di apparizione di defunti o di viventi esteriorizzati. Durante la vita normale questa forma si rivela con le sue radiazioni, nei fenomeni in cui la sensibilità e la motricità si esercitano a distanza. Nello stato di libertà durante il sonno, lo spirito agisce talvolta sulla materia, produce rumori e spostamento d’oggetti. Infine si manifesta dopo la morte a gradi diversi di condensazione, nelle materializzazioni parziali e totali, nelle fotografie e nei modellamenti, fino al punto di riprodurre deformità. Tutti questi fatti dimostrano che il perispirito è un organismo fluidico completo; è esso che, durante l’esistenza terrena con il raggruppamento delle cellule, e nell’al di là con l’aiuto della forza psichica improntata dai medium, costituisce sopra un piano determinato le forme o passeggere o durevoli della vita. E’ esso, e non già il corpo materiale, il tipo primordiale e persistente della forma umana. La forma umana, ci dicono gli invisibili, è quella di tutti gli spiriti incarnati o disincarnati che vivono nell’universo. Ma questa forma rigida e compatta nel corpo fisico, è flessibile e comprimibile, a seconda della volontà del perispirito. Essa si presta in certa misura alle esigenze dello spirito e gli permette nello spazio e secondo l’estensione del suo potere di rivestire le apparenze ed i costumi che furono suoi nel passato, con i suoi propri attributi che lo fanno riconoscere. Ciò si palesa spesso nei casi d’apparizione. L’azione della volontà sui fluidi è considerevole. Lo spirito elevato può sottomettere la materia sottile a moltissime metamorfosi. Il perispirito è un focolare di potenze. La forza magnetica che taluni proiettano in abbondanza e che può da vicino o da lontano influire, sollevare e guarire, è una delle sue proprietà. La forza psichica indispensabile alla produzione dei fenomeni spiritici ha in esso la sua sede. Il corpo fluidico non è soltanto un ricettacolo di forze. E’ anche il registro vivente in cui si imprimono le immagini ed i ricordi: sensazioni, impressioni, e fatti, tutto si fissa, tutto si posa. Quando le condizioni d’intensità e di durata sono troppo deboli, le impressioni non giungono fino nella nostra coscienza, ma non restano però meno impresse nel perispirito dove rimangono latenti. Avviene lo stesso nei fatti che si collegano nelle nostre vite interiori. L’essere psichico messo nello stato di sonnambulismo, liberato in parte dal corpo può riprenderne l’allacciamento. Così si spiega il fenomeno della memoria. Le vibrazioni del perispirito diminuiscono sotto la carne; esse ritrovano la loro ampiezza quando lo spirito si stacca dalla materia e riprende la sua libertà; ed è sotto l’intensità di tali vibrazioni che le impressioni rinchiuse nel perispirito riappaiono. Più lo sviluppo è completo, più il campo della memoria si estende. Si svegliano i più lontani ricordi. Il soggetto può rivivere la sua vita passata; così l’abbiamo constatato molte volte nei nostri esperimenti. Molte persone spinte da un’influenza occulta nello stato di sonnambulismo, riproducono i sentimenti, le idee e gli atti già dimenticati della loro vita attuale e della prima gioventù. Esse rivivono pure qualche scena delle loro vite anteriori, con la lingua, le attitudini e le opinioni dell’epoca e dell’ambiente. Sembra in quei casi che si mostri una personalità diversa e che si riveli un’altra individualità. Questi fenomeni, mal osservati da alcuni sperimentatori, hanno prodotto la teoria delle personalità molteplici coesistenti in uno stesso involucro, ed avendo ognuna di esse il suo carattere ed i suoi propri ricordi. A questa teoria abbiamo veduto innestarsi quella della scienza sublimale, ossia dell’incosciente superiore. Infatti è sempre lo stesso individuo che interviene sotto i diversi aspetti da esso rivestiti attraverso i secoli, e che egli ricostituisce con tanta maggiore intensità, quanto è più potente l’influsso magnetico che ha subito e quanto più sono rilassati i legami corporei. Ciò è dimostrato da alcune esperienze, come per esempio, quelle del Prof. Flournoy con la medium Elena Smith, che nello stato di sonnambulismo lucido, si riporta ad una delle sue esistenze del dodicesimo secolo vissuta in India, e quelle di Esteva Marata e di altri sperimentatori spagnoli con dei medium in stato di lucido sonnambulismo. Il grado di purezza della sua forma fluidica attesta la ricchezza o la povertà dell’anima. Eterea, radiosa, può elevarsi fino alle divine sfere e partecipare alle armonie più sublimi; ma opaca e tenebrosa ella ricade nelle regioni inferiori e ci porta nei mondi della lotta e della sofferenza. Con il suo perispirito l’uomo penetra nei bassifondi della natura mettendo le sue radici anche negli esseri più bruti; con esso tende parimenti verso i mondi della luce dove vivono le anime angeliche ed i puri spiriti. Il nostro stato psichico è opera nostra. I gradi di percezione, di comprensione, sono i frutti dei nostri lunghi sforzi, siamo quel che ci siamo fatti da noi stessi, percorrendo il ciclo immenso delle nostre esistenze. Il nostro involucro fluidico, grossolano o sottile, oscuro o raggiante, rappresenta il valore esatto e la somma delle nostre acquisizioni. I nostri atti, i nostri persistenti pensieri, la tensione della volontà verso uno scopo, tutti i modi di volere dei nostro essere mentale, hanno una ripercussione sul perispirito, ed a seconda della loro natura elevata o bassa, generosa o sordida, ne dilatano ed affinano, oppure ne appesantiscono la sostanza. Ne risulta che con la costante orientazione delle nostre idee, delle nostre aspirazioni e dei nostri gusti, con le nostre azioni dirette in un senso o nell’altro, noi ci fabbrichiamo a poco a poco un avvolgimento sottile, pieno di belle e nobili immagini, in grado di percepire le più delicate sensazioni; oppure una tetra dimora, un’oscura prigione, dove, dopo la morte, l’anima limitata nelle sue percezioni è sepolta come in una tomba. Così l’uomo si crea da se stesso il proprio bene o il proprio male, la sua gioia o il suo dolore. Gradatamente, di giorno in giorno edifica il suo destino. L’opera sua è impressa in lui, visibile a tutti nell’altro mondo. Con questo giuoco ammirabile di cose, semplice insieme e grandioso, si realizza nel mondo e negli esseri la legge di causalità e conseguenza degli atti, che non è altro che l’adempimento della giustizia. E, con effetto delle cause stesse, fin da questa vita, l’uomo attira verso di lui gli influssi dell’alto, i raggi eterei, oppure le grossolane influenze degli spiriti della passione e del disordine. Questa è la regola delle manifestazioni spiritiche; essa non è altro che la legge stessa delle attrazioni e delle affinità. Secondo il grado di rarefazione del nostro involucro, e l’intensità dei suoi raggi, nei momenti di liberazione, di estasi - oppure per alcuni anche nel raccoglimento e nella meditazione - noi possiamo entrare in rapporto con il mondo invisibile, percepire gli echi, ricevere le ispirazioni, ed intravvedere gli splendori dei mondi celesti; oppure sentire l’influenza degli spiriti delle tenebre.
3. LA POTENZA MEDIANICA
Tutte le manifestazioni della natura e della vita, si riassumono in vibrazioni più o meno rapide ed estese secondo le cause che le producono. Tutto vibra nell’universo: suono, luce, calore, elettricità, magnetismo, raggi chimici, raggi catodici, onde herziane, ecc., non sono altro che i diversi modi di ondulazione, di vibrazione della forza e della sostanza universale, i gradi successivi, che costituiscono nel loro assieme la scala in ascesa delle manifestazioni dell’energia. Questi gradi sono lontanissimi gli uni dagli altri. Il suono percorre 340 metri ogni secondo; la luce nello stesso tempo valica 300.000 chilometri; l’elettricità si propaga con una velocità che sembra incalcolabile. Ma i nostri sensi fisici non ci permettono di percepire tutte le maniere di vibrazione. La loro impotenza nel darci una completa impressione delle forze della natura, è un fatto abbastanza conosciuto da non insistere oltre su questo punto. Nel campo dell’ottica soltanto sappiamo che le onde luminose impressionano la nostra retina nei soli limiti dei sette colori del prisma, dal rosso fino al violetto. All’infuori di questi colori le radiazioni solari sfuggono alla nostra vista e noi li denominiamo raggi oscuri. Tra il limite dei suoni, le cui vibrazioni sono di 24.000 al secondo, e la sensazione del calore che si misura a trilioni di vibrazioni, noi non riceviamo alcuna percezione. Lo stesso avviene tra la sensazione del calore e quella della luce che corrisponde in media a 500 trilioni di vibrazioni al secondo. In questa prodigiosa ascensione i nostri sensi rappresentano piani molto spaziosi, stazioni poste a grandi distanze le une dalle altre, in un percorso infinito. Fra questi diversi gradi, per esempio tra i suoni acuti ed i fenomeni della luce e del calore, quindi da questi alle zone vibratorie effettuate dai raggi catodici, vi sono per noi come tanti abissi. Ma questi abissi vuoti ed oscuri in apparenza, non potrebbero essere pieni per altri esseri dotati di sensi più sottili o più ricchi dei nostri? Fra le vibrazioni percepite dall’udito e quelle che impressionano la vista non vi è altro che il nulla nel campo delle forze e della vita universale? Non possiamo crederlo, poiché nella natura tutto si succede, si incatena e si svolge, d’anello in anello, con le sensazioni graduate. Non vi è un salto repentino; non vi è né vuoto né lacuna. Quel che si deduce da queste considerazioni è semplicemente l’insuf...
Table of contents
- 1. LA SCALA ASCENDENTE - LE FORME DI STUDI
- 2. LO SPIRITO E LA SUA FORMA
- 3. LA POTENZA MEDIANICA
- 4. EDUCAZIONE E RUOLO DEI MEDIUM
- 5. COMUNIONE DEI VIVI E DEI MORTI
- 6. LO SPIRITISMO E LA DONNA
- 7. LE LEGGI DELLA COMUNICAZIONE SPIRITICA
- 9. CONDIZIONI DI ESPERIMENTO
- 10. APPLICAZIONE MORALE E FRUTTI DELLO SPIRITISMO
- 11. ESTERIORIZZAZIONE DELL’ESSERE UMANO - TELEPATIA - SDOPPIAMENTO - I FANTASMI DEI VIVENTI
- 12. SOGNI PREMONITORI - CHIAROVEGGENZA - PRESENTIMENTI
- 13. VISIONI E AUDIZIONE PSICHICA ALLO STATO DI VEGLIA
- 14. LA FORZA PSICHICA - I FLUIDI - IL MAGNETISMO
- 15. FENOMENI SPONTANEI - CASE FREQUENTATE - TIPTOLOGIA
- 16. FENOMENI FISICI - LE TAVOLE
- 17. SCRITTURA DIRETTA O PSICOGRAFIA - SCRITTURA MEDIANICA
- 18. TRANCE E INCORPORAZIONI
- 19. APPARIZIONI E MATERIALIZZAZIONI DEGLI SPIRITI
- 20. IDENTITA’ DEGLI SPIRITI
- 21. PRATICA E PERICOLI DELLA POTENZA MEDIANICA
- 22. IPOTESI E OBIEZIONI - LE LARVE - I DEMONI
- 23. ABUSI DELLA POTENZA MEDIANICA
- 24. IL MARTIROLOGIO DEI MEDIUM
- 25. LA POTENZA MEDIANICA GLORIOSA
