PREDICHE NEL DESERTO - Il meglio di Paolo Barnard (2008-2013)
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PREDICHE NEL DESERTO - Il meglio di Paolo Barnard (2008-2013)

About this book

Una raccolta di articoli dal 2008 sino al giorno prima della fine del mandato di Mario Monti, il 28 aprile 2013. Si tratta di politica internazionale, nazionale ed economia. Barnard è stato un profeta inascoltato e maledetto. Un personaggio radicale e unico nel panorama autoreferenziale italiano. Paolo R. Barnard è stato uno dei creatori della trasmissione Report nel 1994. Ha fatto da corrispondente estero per varie testate, spesso in prima linea, scrittore, saggista, anti euro e anti Europa della fi nanza in doppiopetto. E' stato corteggiato da grandi personaggi, come Tremonti, Amato, Berlusconi, Minoli, Sgarbi e tanti altri, ma ha sempre detto di non essere in vendita. Disprezza Travaglio, Prodi, Mario Monti, Maroni, Napolitano, Gomez e vien da loro disprezzato.

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Information

Il Potere 1: High Octane Capitalism Ahead
Erano pochi anni fa, guidavo in piena notte lungo una strada deserta alla periferia di Palo Alto, in California. I fari illuminavano cose scontate in un posto così: i grandi incroci delle statali americane, con l’immancabile distributore 7Eleven illuminato da scoppiare, e i prefabbricati a destra e a sinistra della carreggiata con le insegne al neon Jack’n a Box, Burger King, Pizza Hut, ma anche Psychic Palm Reading ecc.
Lungo un tratto particolarmente rado di abitazioni butto l’occhio su un gigantesco cartellone pubblicitario che mi viene incontro, insolitamente poco illuminato, che significa illuminato appieno ma non all’americana per intenderci. Mi blocco, freno in mezzo alla strada e lì mi pianto. Quello che sto fissando è un poster di almeno 10 metri per 5, tutto arancione, che reca la seguente scritta in nero, enorme:
‘HIGH OCTANE CAPITALISM AHEAD’
Tradotto: “Ci aspetta un capitalismo a tutto gas”.
In basso, a destra, la firma: Forbes, cioè il profeta a mezzo stampa del capitalismo americano. Per me, fermo lì nel silenzio di una strada deserta, è tutt’uno vedere e capire, leggere e sentire. Quel poster, nell’arroganza duplice delle sue dimensioni e della certezza di quell’affermazione, mi sbatte in faccia la verità: il Capitalismo dei Beni di Consumo ha vinto, punto.
Infatti, esso è l’unica interpretazione dell’esistenza umana che ha saputo dilagare trasversalmente in tutto il mondo, trapassando indenne, culture, religioni, ideologie e regimi politici diversi, dall’Iran alla Cina, dall’Africa al Baltico al Nepal, e che attende al varco i ‘bolivariani’ dell’America Latina non appena questi avranno preso possesso di uno standard di vita decente per mezzo delle loro odierne ‘rivoluzioni’. Ha piantato davanti a noi, per anni e già ben oltre il nostro orizzonte, i paletti di un unico percorso obbligato, un destino se volete, ovvero una serie di appuntamenti ai quali non ci potremo sottrarre, né noi cittadini di un mondo ricco, già fradicio di esistenza commerciale, né quelli dei Paesi emergenti. E, si badi bene, ciò accadrà indifferentemente dalle crisi che il Capitalismo dei Beni di Consumo potrà vivere, come quella odierna, che non scalfisce neppure microscopicamente la certezza della sua diffusione.
I manovratori da destra che stanno dietro a quello sconcertante poster non hanno solo vinto, hanno stravinto, e di più. Hanno stra-stravinto. E c’è la concreta possibilità che le alternative – politiche, umanitaristiche, sociali o movimentiste - siano morte per sempre, che siano state sconfitte una volta di troppo per non rialzarsi mai più, soffocate dal Capitalismo dei Beni di Consumo.
Uscite dai circoli di ‘belle anime’, chiudete i libri delle ‘belle anime’, disertate le serate con le ‘belle anime’. Andate nei luoghi delle persone comuni, e stateci. Verrete travolti dall’assordante mantra del Capitalismo dei Beni di Consumo, schiacciati come larve dalle sue dimensioni.
E allora. Noi, queste sincere ma inutili ‘belle anime’ che siamo, dobbiamo fermare le nostre macchine, tutte, fermare le ruote, ogni nostra azione o progetto, e riflettere su quanto segue:
Come hanno fatto, trentacinque anni fa, un nugolo di intellettuali, economisti e politici a progettare e poi a realizzare la più inimmaginabile sovversione di tendenza politico-sociale della Storia moderna? Come hanno saputo in sole tre decadi arrestare 250 anni di lotte dal basso e iniziare a invertirne la rotta? Come hanno annichilito le sinistre di tutto il mondo occidentale? Come hanno potuto renderci di nuovo plausibile l’inimmaginabile? E cosa sono divenute oggi quelle sparute forze di 35 anni fa? Come hanno lavorato? Come lavorano ogni giorno?
Perché non vi è dubbio che i nostri avversari noi non li conosciamo, non abbiamo dedicato che una frazione del nostro tempo a studiarne le mosse e le forze, perdendo invece anni a inveire contro le loro ‘ombre sul muro’, i Bush e i Berlusconi di questo mondo. Essi sono un esercito di cui noi ignoriamo quasi tutto. E come potremo mai combatterli?
Sto parlando delle destre economiche e finanziarie che in pochi anni, e seguendo poche ma semplicissime regole, rimanendo compatte, immensamente disciplinate, al lavoro 24 ore su 24 sempre, con oggi a disposizione i migliori cervelli della terra, con mezzi incalcolabili rispetto ai nostri, con al loro servizio praticamente tutta la classe dirigente del mondo, tutti i media che contano, e con il consenso di miliardi di persone obnubilate dalla loro Esistenza Commerciale, stanno portando al trionfo il Capitalismo dei Beni di Consumo.
Dobbiamo comprendere come hanno fatto a creare un consenso talmente dilagante fra i popoli da riuscire in tutto ciò. Sappiamo che lo hanno fatto in silenzio, lavorando incessantemente a CONTATTO CON LA GENTE COMUNE, macinando incessantemente il loro consenso, senza manifestazioni, cortei, chiasso, gesta clamorose, senza bandiere colorate e feste di piazza. Oggi, se avete l’onestà di guardavi in tasca, di osservare come vivete, cosa consumate e con quali comfort, hanno intrappolato anche voi, nonostante tutto.
Ora, per arginare una macchina mostruosa di queste dimensioni e di questa potenza, c’è una sola strada:
- Studiarla a fondo.
- Formarci in un esercito di attivisti compatto, disciplinato.
- Capire che cosa, in questo periodo della Storia, innesca il cambiamento, quale vettore, quale tipo di interazione umana. Individuare queste chiavi di svolta con precisione, così come si isola una molecola benefica.
- Studiare di conseguenza una comunicazione immensamente abile per attirare l’attenzione del mondo della GENTE COMUNE.
- Studiare i metodi per rendere la comunicazione gradevole ma penetrante.
- Diffonderci nei luoghi della gente comune, implacabili, pazienti, tutto l’anno, per tentare di creare un consenso opposto a quello oggi dominante usando quei metodi attentamente studiati.
- Essere molto ben finanziati, cioè cercare e ingaggiare sponsor ‘illuminati’ capaci di vedere il vantaggio di lungo termine d...

Table of contents

  1. Paolo Barnard
  2. Prediche nel DesertoIl meglio di Paolo Barnard (2008-2013)
  3. Introduzione dell’Editore
  4. “Chi è Paolo Barnard?” di Paolo Barnard
  5. 2008
  6. Abbagli
  7. Così non va, studenti.
  8. Un diritto da 20 miseri centimetri?
  9. Crimini contro l’Umanità (e mie proposte)
  10. Obama? Gioire con prudenza, molta
  11. Obama? Seguite i soldi
  12. L’affidabilità di Grillo
  13. L’affidabilità di Grillo (II)
  14. E gli Umili erediteranno…
  15. Non capisco perché Saviano sia stato condannato a morte.
  16. Su Saviano preciso e concludo
  17. Proporzioni
  18. Il Potere 1: High Octane Capitalism Ahead
  19. Ora datevi, diamoci, da fare
  20. Neonazismo in Palestina
  21. 2009
  22. Salvare Gaza?
  23. Il tradimento degli intellettuali
  24. Il tradimento degli intellettuali: Barnard e Ostellino
  25. Infobiotici
  26. Andate al Bar
  27. La vergogna dei negazionisti accettabili
  28. De Magistris Pakistan
  29. Freedom Borromeo
  30. Elezioni. Non eleggere. Essere liberi.
  31. La Pietà non selettiva. Una lezione da Bergen Belsen
  32. IL Potere 2: Il Times e Berlusconi: macché Noemi
  33. La riforma della Giustizia… O no?
  34. Gli idioti
  35. Una spiegazione per tutte
  36. Il Potere 3: Lo spaventapasseri e la vera catastrofe
  37. Forse così mi capite
  38. Manca la corrente
  39. Zeitgeist
  40. Tornare alla lucidità sul ‘complotto’ dell’11/9
  41. P.S. Tornare alla lucidità sul “complotto” 11/9
  42. Il complotto degli idioti
  43. Il giornalismo dei piagnucolanti.
  44. Il Potere 4: Il Trattato di Lisbona. Altro che Cavaliere.
  45. Terminator
  46. Il Potere 5: ecco come morimmo
  47. Il Potere 6: questo è Il Potere
  48. Potere 7. Le Mafie, i Pifferai magici, e i topi.
  49. Cosa penso io, antisionista e critico dei crimini d’Israele, dell’Olocausto.
  50. 2010
  51. La Cultura della Visibilità vi ucciderà. E anche Facebook.
  52. Il paradigma di Striscia, Costanzo, Le Iene, Mandela. La via della rovina e i vostri dubbi
  53. Il Potere 8: Io e voi che leggete, poveri stronzi, di nuovo fottuti dal Potere
  54. Gino Strada è un imperialista. Qualcuno lo vede?
  55. La Grecia al patibolo, il boia si chiama Trattato di Lisbona.
  56. È tutto falso, e ci stanno ammazzando.
  57. Capire perché l’Unione Monetaria Europea ci sta distruggendo (Grecia, noi, e poi Germania e tutti gli altri).
  58. Rage against the Machine? Prima Parte
  59. Rage against the Machine? Seconda Parte
  60. Operai, siete dei polli
  61. Tu sei in azienda, tu in Mirafiori
  62. Il Complotto del ‘signoraggio’
  63. 2011
  64. Presidente Berlusconi, per il bene dell’Italia, NON SI DIMETTA.
  65. Cosa accade ora e come reagire
  66. Draghi e Napolitano devono essere arrestati e processati.
  67. Oggi non ha senso. Domani è il tuo lavoro di oggi.
  68. Sarà una strage.
  69. La chemioeconomia del Mostro che conta
  70. Se si preoccupa lui…
  71. Ora sappiamo cosa voleva dire Bini Smaghi. Saltiamo, e lui è saltato.
  72. 2012
  73. Tre criminali e un cretino.
  74. Tutto è definito sul Summit MMT Italia
  75. Fiscal Compact
  76. Amici greci, sono solo fantasmi!
  77. Ed è proprio così
  78. Un manicomio criminale a piede libero.
  79. Nascondere il Tirannosauro.
  80. Giudice, batta un colpo
  81. Gli inganni del “risanamento” dello Stato e del “pareggio di bilancio” spiegati a due pensionati.
  82. Golpe Finanziario: bianco o nero. Edward Said e Vik Arrigoni non devono essere vissuti per nulla.
  83. Barnard-Musu: denunciare il Golpe Finanziario, metterci la faccia e cambiare l’Europa.
  84. Il Processo.
  85. Alla CGIL sono dei deficienti
  86. Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff andrebbero impiccati in piazza, a furor di popolo
  87. Spiego il mio pezzo “Reinhart e Rogoff andrebbero impiccati in piazza”.
  88. Epilogo