I Fondi strutturali e di investimento europei
eBook - ePub

I Fondi strutturali e di investimento europei

  1. English
  2. ePUB (mobile friendly)
  3. Available on iOS & Android
eBook - ePub

I Fondi strutturali e di investimento europei

About this book

I Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) meglio conosciuti con l'acronimo FSE (Fondo di Sviluppo Europeo) sono i principali strumenti finanziari della politica regionale dell'Unione europea, il cui scopo è quello di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, riducendo il divario tra le regioni più avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
Con questa opera ho voluto offrire un contributo per invogliare e guidare all'utilizzo di tale fondamentale risorsa.
Il libro si presenta strutturato in tre capitoli e una conclusione.
Nel primo capitolo ho relazionato in merito allo sviluppo nell'utilizzo delle risorse programmate nei due settenni 2007-2013 e 2014-2020.
Nel secondo capitolo ho preso in esame l'utilizzo delle risorse nel territorio italiano con relativi risultati che hanno dato un forte contributo allo sviluppo italiano.
Nel terzo ho valutato i fattori che hanno provocato il ritardo nell'utilizzo delle risorse nel territorio italiano.
Nella conclusione offro degli spunti di riflessione miranti ad un corretto e totale accesso alle risorse spettanti all'interno della gestione del bilancio che le politiche europee traducono in investimenti che gli Stati membri non potrebbero finanziare da soli.

Frequently asked questions

Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
At the moment all of our mobile-responsive ePub books are available to download via the app. Most of our PDFs are also available to download and we're working on making the final remaining ones downloadable now. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
  • Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
  • Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
Both plans are available with monthly, semester, or annual billing cycles.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere — even offline. Perfect for commutes or when you’re on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access I Fondi strutturali e di investimento europei by Francesca Lamberti in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Business & Business General. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.

Information

Publisher
Youcanprint
Year
2020
Print ISBN
9788831677462
eBook ISBN
9788831678698
Capitolo primo
I Fondi strutturali nell’Unione Europea
Introduzione
La prima parte della tesi analizza la politica di coesione in Europa dal 2007 al 2020 e il relativo impatto nella società.
L’Unione Europea è una delle regioni al mondo più ricche; malgrado ciò è caratterizzata dalla presenza di forti disparità in termini di prodotto interno lordo, in termini di reddito e di occupazione. Tali differenze emergono tra gli Stati membri e, in ognuno di essi, tra le regioni che li compongono. L’allargamento dell’Unione ha accentuato ancora il più questa problematica. La politica adottata dall’Unione Europea mette al centro della propria strategia la riduzione di queste forti differenze nei livelli di sviluppo economico e sociale tra le diverse regioni che ne fanno parte. Gli strumenti attraverso i quali le istituzioni dell’Unione Europea perseguono la coesione europea sono i Fondi strutturali europei, che consistono in risorse finanziarie ingenti, messe soprattutto a disposizione delle regioni meno avanzate in modo da accelerare la loro convergenza verso quelle più ricche.
Le disuguaglianze tra le diverse regioni sono causate da molteplici fattori; ne possono essere esempi gli svantaggi già esistenti dovuti all’isolamento per la posizione geografica isolata rispetto alle linee di comunicazione come regioni ultra periferiche, isole e arcipelaghi, regioni difficilmente raggiungibili e modestamente popolate o causati da ex sistemi economici a pianificazione centralizzata in tutti i Paesi dell’Europa dell’Est. Il mancato sviluppo genera arretratezza, esclusione sociale, insufficiente qualità dell’istruzione, livello più elevato di disoccupazione, infrastrutture carenti e servizi pubblici inadatti.
Viene prevista la creazione di un nuovo strumento finanziario, il Fondo di coesione, e di due nuovi organi consultivi di Commissione e Consiglio europeo, il Comitato Economico e Sociale e il Comitato delle Regioni, nonché l’introduzione del principio di sussidiarietà.
Il Comitato Economico e Sociale è composto dai rappresentanti delle forze economiche e sociali: produttori, operai, commercianti e artigiani, liberi professionisti, agricoltori, ecc.; il Comitato delle Regioni è, invece, composto da rappresentanti delle collettività regionali e locali. Nel 1995, in seguito all’adesione di Austria, Finlandia e Svezia, entra in vigore un nuovo regolamento che definisce un sesto obiettivo della politica regionale europea a favore delle regioni a bassissima densità di popolazione della Svezia e della Finlandia. Nel 1999 vengono accorpati i precedenti obiettivi dei Fondi strutturali, riducendosi così da sei a tre.
I tre nuovi obiettivi sono:
1. Promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo;
2. Favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali;
3. Favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione. Nel 2004 ci fu l’adesione di altri dieci nuovi Stati membri all’ Unione nel 2004, con un aumento della popolazione del 20%, mentre il PIL sale solo del 5%, accrescendo le differenze già esistenti tra le regioni europee.
Nel 2006 l’approvazione di una serie di regolamenti da parte di Consigli e Parlamento, riforma nuovamente la politica regionale europea. Viene prevista la fusione degli Obiettivi secondo e terzo, con la definizione di un nuovo terzo obiettivo. Gli obiettivi prioritari diventano:
• Convergenza; che ha come finalità di accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppate, cioè con un PIL pro capite inferiore al 75% della media dell’ UE.
• Competitività regionale e occupazione è invece, indirizzato alle restanti regioni dell’Unione, con lo scopo di rafforzare l’occupazione e la competitività.
• Cooperazione territoriale europea, il cui fine è quello di sostenere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale, interregionale e la creazione di reti.
I fondi strutturali sono strumenti finanziari gestiti dalla Commissione europea per riequilibrare e ridistribuire le risorse all’ interno del territorio dell’ Unione Europa.
Il regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, definisce i tipi di azioni che possono beneficiare di un finanziamento da parte del FESR, al fine di ridurre la differenza esistente fra i vari livelli di sviluppo delle regioni europee e per consentire di recuperare il ritardo accumulato dalle regione meno favorite.
Il Fondo finanzia: investimenti nelle infrastrutture correlate ai settori della ricerca e dell’innovazione, delle telecomunicazioni, dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti; investimenti nelle imprese (in particolare le PMI) volti a creare o salvaguardare posti di lavoro durevoli; strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale ecc.) per sostenere lo sviluppo regionale e locale ed incentivare la cooperazione fra città e regioni; misure di assistenza tecnica.
Il FESR concentra inoltre un’attenzione particolare sulle specificità territoriali, intervenendo nelle aree urbane per ridurre i problemi economici, ambientali e sociali.
Le zone caratterizzate da condizioni geografiche sfavorevoli ovvero regioni insulari, aree montuose con bassa densità di popolazione, godono di un trattamento speciale.
Nell'ambito del FESR è inoltre previsto un aiuto specifico per le zone ultra periferiche per affrontare i possibili svantaggi dovuti al loro isolamento.
Nel febbraio 2004 la Commissione europea ha pubblicato un documento sul futuro dell'Unione allargata, includendovi una proposta per il bilancio settennale 2007-2013.
Gli interventi ed i progetti finanziati dal bilancio UE rispecchiano le priorità stabilite dall'Unione. Le entrate destinate ai Fondi, sono risorse che giuridicamente spettano all'Unione ma che vengono raccolte dagli Stati membri e trasferite al bilancio comunitario. Esse si suddividono in tre grandi gruppi:
image
Risorse proprie tradizionali (prelievi agricoli, contributi zucchero e dazi doganali);
image
Risorsa IVA (si tratta di un contributo degli Stati membri commisurato all'IVA);
image
Risorse basate sul Reddito nazionale lordo (un'aliquota percentuale uniforme applicata al reddito nazionale lordo di ciascuno Stato membro);
A partire dal 2007, infatti, tutte le regioni europee, nessuna esclusa, sono interessate dalla politica di coesione e ne ricevono Fondi. Sul piano della struttura, la pianificazione del periodo 2007-2013, ha visto il raggiungimento di tre obiettivi. Essi sono disciplinati nel Capo III dal Regolamento (CE) n.1083/2006 del Consiglio (d'ora in avanti Regolamento generale) e sono: Convergenza, Competitività regionale ed occupazione e Cooperazione territoriale europea.
L'obiettivo Convergenza è volto a migliorare le condizioni per la crescita e l'occupazione nelle regioni NUTS 2 e degli Stati membri in ritardo di sviluppo.
L'obiettivo Competitività regionale e occupazione copre, tutte le regioni NUTS 2 dell'Unione Europea che non rientrano nell'obiettivo Convergenza. Esso mira a rafforzare la competitività e a fornire aiuti per progetti mirati ad anticipare i cambiamenti economici demografici e sociali. Rientrano nell'obiettivo "Competitività," 168 regioni in 19 Stati membri.
L'obiettivo Cooperazione territoriale europea è diretto a rafforzare la cooperazione transfrontaliera sia tra gli Stati che tra le regioni.
E' poi opportuno parlare dei PO, essi sono i documenti presentati dagli Stati membri che fissano una serie dì priorità e obiettivi specifici degli assi prioritari, nonché un piano finanziario con l'elenco dei grandi progetti. I QRSN prevedono Programmi operativi regionali (POR), nazionali (PON), o interregionali (POI). Essi sono predisposti dal Ministero o dalla Regione responsabile, entro cinque mesi dall'adozione degli orientamenti strategici. I PO coprono l'intero periodo settennale 2007-2013 e possono riguardare solo uno dei tre obiettivi ed essere finanziati da un solo Fondo. I particolari relativi alla gestione sono definiti a livello regionale e nazionale e non sono più parte della programmazione.
Per quanto riguarda i sistemi di gestione e controllo, ogni Stato membro deve designare tre o quattro autorità per ciascun PO:
image
Un'autorità di gestione che seleziona i beneficiari, eroga loro i pagamenti e gestisce il programma operativo;
image
Un’autorità di certificazione che certifica le dichiarazioni dì spesa relative al PO prima del loro invio alla Commissione;
image
Un’autorità di audit, indipendente dalle altre due autorità, che svolge funzioni di controllo, ossia verifica il corretto funzionamento del sistema;
image
Un comitato di sorveglianza, presieduto da un rappresentante statale o dell’autorità di gestione, che accerta efficacia e qualità dell'attuazione del PO.
La stessa autorità può essere designata per più di un programma operativo. Per quanto riguarda la gestione finanziaria i pagamenti vengono erogati in tre fasi: prefinanziamenti, pagamenti intermedi e saldi finali. Dapprima essi vengono impegnati annualmente per ciascun Fondo ed obiettivo, con la prima rata che viene impegnata già prima dell'adozione del PO. Per incentivare l'uso dei Fondi e scoraggiare un comportamento negligente da parte delle amministrazioni è previsto un disimpegno automatico dei Fondi stanziati per i quali non è stata trasmessa una domanda di pagamento allo scadere del secondo anno successivo all'impegno di bilancio. Secondo questa regola il termine ultimo per considerare ammissibile l'ultima parte di spese è il 31 dicembre 2015. Alla domanda "che Europa vogliamo nel 2020?" il documento ha risposto delineando una strategia incentrata su tre priorità chiave, cinque obiettivi e sette iniziative da realizzare a tutti i livelli. Le tre priorità sono: crescita intelligente con azioni sui fronti dell'innovazione, dell'istruzione e dello sviluppo della società digitale; crescita sostenibile agendo su competitività, lotta al cambiamento climatico ed energia pulita ed efficiente; crescita inclusiva agendo su occupazione e lotta alla povertà. Gli obiettivi, opportunamente stabiliti in modo da essere misurabili, rispecchiano queste tre priorità e sono validi per l’UE nel suo insieme e per gli Stati membri rispettando comunque la loro disomogeneità. Essi sono:
image
Raggiungimento del tasso di occupazione della popolazione pari al 75%;
image
Investimento di almeno il 3% del PIL in ricerca e sviluppo;
image
Conferma degli obiettivi 20-20-20 in materia di energia ed ambiente;
image
Riduzione al 10% del tasso di abbandono scolastico ed innalzamento al 40% di quello dei laureati;
image
20 milioni di europei in più devono essere portati sopra la soglia di povertà.
La Commissione europea ha adottato, il 16 ottobre 2011 un progetto legislativo che ha definito le linee della politica di coesione dell'UE per il periodo 2014-2020. La Commissione ha proposto numerose modifiche significative alle modalità di progettazione e attuazione della politica di coesione basandosi sulla concentrazione sulle priorità della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente,...

Table of contents

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Introduzione
  6. Capitolo Primo I Fondi strutturali nell’Unione Europea
  7. Capitolo Secondo Il quadro italiano nel contesto europeo
  8. Capitolo Terzo I Fondi Strutturali in Italia: analisi critica
  9. Conclusioni
  10. Bibliografia
  11. Sitografia