Crocodile Rock
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Crocodile Rock

Storie, aneddoti, curiosità e tutto ciò che unisce musica e animali

Ezio Guaitamacchi

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  1. 260 pages
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Crocodile Rock

Storie, aneddoti, curiosità e tutto ciò che unisce musica e animali

Ezio Guaitamacchi

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Dal canto degli uccelli al ritmo dei cavalli, dalle melodie delle megattere all'ululato dei lupi, il mondo animale è alle origini del suono. L'uomo ha imparato a parlare, a cantare e a suonare imitando le voci della natura e ne ha tratto spunto per dare vita a numerosissime esperienze creative: strumenti musicali realizzati con elementi ricavati dal mondo animale, linee melodiche ispirate ai versi di quadrupedi o volatili, registrazioni dei medesimi per essere poi integrate in composizioni musicali vere e proprie.Ma è stato soprattutto il pop-rock a subire il fascino "bestiale" di cuccioli, belve feroci, insetti, serpenti o volatili. Dai Beatles agli Animals, dagli Scorpions agli Eagles, dai Dik Dik ai Pooh, sono stati centinaia i gruppi che, dagli anni '50 a oggi, hanno preso il loro nome dal mondo animale, spesso incarnandone le caratteristiche. Migliaia di canzoni e di album sono stati ispirati da bestiole di ogni razza e dimensione, spesso nel ruolo di autentiche muse.Così come non si contano gli artisti che hanno adottato un animaletto facendolo diventare parte della propria famiglia. Alcuni poi hanno addirittura deciso di mettere a disposizione popolarità e carisma a favore di organizzazioni animaliste o di sposare cause come il vegetarianismo. Per la prima volta, un libro racconta tutto ciò e... anche qualcosa in più.

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Information

Publisher
Hoepli
Year
2021
ISBN
9788836005727

NELLA VECCHIA FATTORIA

Nel rock e nel pop, nel folk e nella canzone d’autore, nel reggae e nel rap, in Italia e nel mondo sono migliaia i brani che prendono spunto o addirittura vengono dedicati al mondo animale. Uno zoo variegato e rappresentativo di ogni razza, dove trovano posto anche “metafore bestiali”.
“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri”
GEORGE ORWELL (LA FATTORIA DEGLI ANIMALI)

ANIMAL FARM

Se cani (soprattutto) e gatti (meno) risultano i soggetti preferiti delle rock song angloamericane, altri animali assai meno prevedibili sono stati fonte d’ispirazione importante: dagli uccellini ai… coccodrilli!
Èil miglior amico dell’uomo e forse anche per questo è l’animale più citato, omaggiato e riverito dal mondo della canzone. Da Martha My Dear dei Beatles a I Love My Dog di Cat Stevens, di cui si fa menzione in altre parti del volume, sono innumerevoli i brani dedicati a quell’adorabile quadrupede che è il cane. Molti prendono spunto da veri compagni di vita delle star come, per esempio, Strider, amatissimo pastore australiano di Robert Plant con cui il frontman dei Led Zeppelin era solito passeggiare nelle campagne intorno a Bron-Y-Aur – il cottage nel Galles il cui nome è diventato anche il titolo del brano che parla proprio del simpatico “amico” del cantante (Bron-Y-Aur Stomp, dal terzo album della rock band inglese). Il nome Strider, che veniva spesso urlato proprio da Plant alla fine dei concerti degli Zeppelin, era uno dei tanti appellativi di Aragorn, tra i protagonisti de Il signore degli anelli di Tolkien. Non di rado, nelle foto dei primi anni Settanta, si notava la presenza di Strider al fianco del suo padrone, Nel successivo album del gruppo (quello che in gergo gli appassionati chiamano Led Zeppelin IV) appare nuovamente un cane con, tra l’altro, una storia molto particolare. Il Black Dog a cui si fa riferimento nell’omonimo pezzo d’apertura era, infatti, un Labrador nero che si aggirava ogni giorno dalle parti di Headley Grange, lo studio di registrazione nello Hampshire dove la band stava lavorando al disco. I quattro Zep l’avevano quasi adottato, lo nutrivano e lo coccolavano. E si erano dunque affezionati a lui tanto che un disegno del black dog comparve sulla copertina di alcune versioni del 45 giri. La verità su questo animale smentisce le supposizioni di chi voleva vedere in quel titolo una strizzatina d’occhio verso il mondo dell’occulto, da sempre un pallino di alcuni membri del gruppo, Jimmy Page su tutti. Peraltro il titolo del brano non riflette affatto il contenuto del testo, che parla sostanzialmente di un rapporto amoroso. Presumibilmente Black Dog era un nome provvisorio dato alla canzone in fase di lavorazione, poi rimasto nella versione finale.
Copertina del 45 giri di Black Dog dei Led Zeppelin con un disegno del cane che si aggirava negli studi di Headley Grange.
A fianco: Robert Plant con il suo amato Strider.
“Il black dog della canzone era un vecchio Labrador nero che entrò nel giardino dello studio senza essere più capace di uscirne”
ROBERT PLANT
Jimmy Page con un “black dog” a Boleskine.
Neil Young con Elvis, protagonista di Old King.
“Il mio cane Elvis ha viaggiato con me per tanto tempo. È sempre stato al mio fianco”
NEIL YOUNG
Non ci sono invece dubbi su chi fosse il destinatario di Old King di Neil Young, tratto dall’album Harvest Moon del 1992. Il suo cane Elvis è stato uno dei più amati della sua lunga serie di fidati amici a quattro zampe. In questa canzone ha preferito chiamarlo King, come il Re del Rock’n’Roll, per evitare che qualche fan hardcore di Presley potesse offendersi o risentirsi per l’accostamento. Il brano, un divertente rockabilly, sottolinea i pregi del cane, sublimati nel ritornello: “Avevo un cane e il suo nome era King / Con il cane parlavo di tutto / Di sicuro il vecchio King significava molto per me / Ma quel segugio è ormai storia”. Anche Carl, un incrocio tra un labrador e un barboncino, è stato uno dei cani a cui Neil Young si è maggiormente affezionato. Morto nel 2010 a 14 anni, Carl è apparso nel video di Johnny Magic (un trascinante rock’n’roll del 2009) mentre zompettava sui sedili posteriori dell’automobile del songwriter canadese. Più di recente, in un video delle Fireside Session, Neil e la sua nuova compagna Daryl Hannah sono immortalati insieme a due simpatici cagnoni che prima giocherellano nella neve e poi salgono sul palco a fianco del loro “papà”.
Young sale sul tour bus con Clark, incrocio tra un labrador e un barboncino.
Elvis Presley canta A Dog’s Life nel film Paradise: Hawaiian Style.
A proposito di Elvis Presley… se, come vedremo più avanti, uno dei brani più celebri tra quelli interpretati dal Re del Rock è stato Hound Dog, ci sono altri due pezzi cantati da lui e dedicati ai cani. Il primo, Old Shep (inciso nel 1956), era stato scritto da Red Foley e narrava una storia vera. Hoover, il pastore tedesco di Foley, era infatti stato avvelenato da un vicino e questa struggente gospel ballad ne racconta in modo melanconico la triste vicenda.
Dieci anni dopo, nel 1966, Elvis ha inciso un brano di segno opposto, l’allegro A Dog’s Life, che faceva parte della colonna sonora del musical Paradise: Hawaiian Style, pellicola interpretata dallo stesso Presley. È pure divertente la scena del film in cui Elvis canta il brano, mentre vola in elicottero, circondato da tanti amici a quattro zampe con cui pare davvero trovarsi a proprio agio. D’altronde, il pezzo vedeva il protagonista sognare di essere un barboncino coccolato dalla sua padroncina…
Sono tanti gli artisti che hanno ripreso una vecchia canzone popolare intitolata Old Blue, già nota alla fine dell’Ottocento, incisa per la prima volta nel 1928 da Jim Jackson con il titolo di Old Dog Blue. Tra i vari interpreti spiccano i nomi di Byrds, Joan Baez, JJ Cale, Pete Seeger, Dillards, Ramblin’ Jack Elliott, Peter, Paul And Mary e perfino di Emerson, Lake & Palmer – che ne inserirono una parte all’interno di Take A Peeble. Era un brano dedicato alla memoria di un cane molto amato, tanto che la canzone si concludeva con queste commoventi parole: “Ora, quando arriverò in paradiso, la prima cosa che farò / Tirerò fuori la mia trombetta e chiamerò il vecchio Blue / Dirò: ‘Qua, vecchio Blue, vieni qua / Bravo cane’”.
I Monkees nel videoclip di Gonna Buy Me A Dog.
Molto più spensierato è invece Gonna Buy Me A Dog – il pezzo che chiude l’album di debutto dei Monkees – con tanto di copiose (e discutibili) risate. La canzone, divertente e divertita, è corredata da un protovideoclip in cui i quattro membri della band, dopo aver scorrazzato in un parco con una ventina di cani di varie razze, vengono portati via dal furgone dell’accalappiacani. Nel testo si paragona la ragazza che ha appena mollato il protagonista a un cane che, proprio come faceva lei, gli portava il giornale tutte le mattine. E avendo bisogno di un amico, ora che non c’è più la sua ragazza, si comprerà un cane…
Un desiderio simile l’ha avuto anche Harry Nilsson quando, nel 1969, ha composto la canzone Puppy Song che Paul McCartney gli avevo chiesto di scrivere per la debuttante Mary Hopkin. La giovanissima cantante inglese (18 anni) aveva da poco firmato per la Apple Records e quel brano sarebbe stato inserito nel suo album d’esordio Post Card. Nel pezzo, con atmosfere tra Kinks e Beatles, l’autore immaginava di avere un cucciolo che gli facesse un po’ di compagnia e con cui poteva bere una tazza di tè.
Harry Nillson ha poi pubblicato Puppy Song nel quarto album Harry, il suo primo vero successo di classifica. In seguito la canzoncina scritta per la Hopkin è stata rifatta da David Cassidy, Victoria Williams e, in una stupefacente versione bossa nova, dalla grande Astrud Gilberto.
Dolly Parton con Popeye, il cagnolino che le ha salvato la vita.
“Credo che il mio cagnolino Popeye sia stato un messaggero divino: mi ha salvato la vita”
DOLLY PARTON
E se, come vedremo in seguito, una stella della New Country Music come Emmylou Harris ha portato a un livello superiore il suo amore per i cani creando per loro un vero e proprio centro di accoglienza, la sua amica Dolly Parton ha dedicato due canzoni ai suoi amati “pelosi”. In particolare piace ricordare Cracker Jack, un brano in cui l’artista racconta il suo grande affetto per un trovatello adottato nella sua infanzia e diventato poi suo inseparabile compagno. Nel pezzo, Dolly lo ricorda con nostalgia tanto da descriverlo come “il miglior amico che abbia mai avuto”. Se questo brano è un ricordo struggente ma positivo, Gipsy, Joe And Me è invece la drammatica vicenda del cane Gipsy e del suo compagno Joe che, a breve distanza l’uno dall’altro, perdono la vita.
Anni dopo, vittima di una profonda depressione causata (pare) da una grandissima delusione d’amore, la Parton è stata sul punto di spararsi un colpo alla tempia. Ma un cagnolino le ha salvato la vita. “Guardavo e riguardavo la pistola che tenevo in casa per legittima difesa”, raccontò una volta superata la crisi. “L’ho presa tra le mani convinta che fosse giunto il momento di farla finita. Di colpo è arrivato il mio Boston Terrier, una delizia a quattro zampe chiamato Popeye. È corso da me scodinzolando e poi mi ha gua...

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