LA RUSSIA IMPERIALE DA PIETRO IL GRANDE A NICOLA II
1682-1917
1. LâASCESA AL TRONO DI PIETRO. LE SUE IMPRESE MILITARI
A seguito della prematura morte dello zar Aleksej MichajloviÄ, avvenuta il 26 Gennaio 1676 allâetĂ di 46 anni, sale al trono FĂ«dor AlekseeviÄ, figlio della sua prima moglie, Marija IlâiniÄna Miloslavskaja. La famiglia della seconda moglie, Natalâja Kirillovna NaryĆĄkina, madre di PĂ«tr AlekseeviÄ, il futuro Pietro il Grande, viene allontanata e perseguitata dagli esponenti della famiglia dei Miloslavskij.
Il nuovo zar FĂ«dor AlekseeviÄ muore allâetĂ di soli 20 anni, il 27 Aprile 1682: candidati a succedere al trono sono Ivan, figlio della Miloslavskaja, fragile di fisico e di mente, e PĂ«tr, figlio della NaryĆĄkina, di sana costituzione e di promettente intelligenza. Il patriarca Ioakim, schierato con determinazione tra i sostenitori di Pietro, nello stesso giorno della morte di FĂ«dor convoca un Concilio straordinario, nel quale riesce a fare eleggere al trono Pietro1, suscitando peraltro la violenta e pronta reazione dei partigiani dei Miloslavskij, capeggiati da Sofâja Alekseevna, figlia della Miloslavskaja. La carevna Sofâja riesce a sfruttare il malcontento degli strelâcy, i quali, indotti a credere che la morte dello zar FĂ«dor non sia stata naturale, ma provocata dalla NaryĆĄkina, il 15 Maggio 1682 prendono dâassalto il Cremlino e fanno strage delle famiglie dei partigiani di Pietro: i NaryĆĄkin, i Dolgorukij, e Matveev; il 26 Maggio ottengono che Ivan, figlio della Miloslavskaja, maggiore di etĂ 2, sia affiancato al fratellastro Pietro e che la reggenza sia affidata a Sofâja3, con la vittoria, quindi, del partito dei Miloslavskij.
I due nuovi zar Ivan e Pietro vengono incoronati il 25 Giugno 16824; nei primi anni della reggenza di Sofâja, Pietro studia matematica sotto la guida dellâolandese Franz Timmermann e sul lago di Perejaslavlâ inizia ad apprendere lâarte della navigazione, grazie ad un altro olandese di nome Karsten Brandt.
La lotta tra i NaryĆĄkin e i Miloslavskij non cessa con lâincoronazione dei due sovrani e Sofâja Ăš ben lontana dallâidea di rinunciare alla sua posizione di autocrate con il compimento della maggiore etĂ di Pietro; il conflitto esplode nellâestate del 1689 quando Pietro rifiuta di ricevere il principe Vasilij VasilâeviÄ Golicyn, favorito della sorellastra, al suo ritorno dalla disastrosa campagna di Crimea. Determinata a liberarsi dei fratelli e ad assumere il governo della Russia, il 7 Agosto Sofâja raduna al Cremlino un ingente numero di strelâcy, ma Pietro informato dellâimminente aggressione si rifugia nel monastero della TrinitĂ di san Sergij, dove viene raggiunto dalla madre e dagli strelâcy rimasti a lui fedeli, noti come poteĆĄnye voiska5 e da altre truppe. Il patriarca Ioakim, invitato da Sofâja ad incontrare Pietro per trovare un accordo non viene ricevuto dallo zar.
Nel mese di Settembre del 1689, al termine di questo cruento conflitto, che vede lâuccisione spietata di un numero ingente di congiurati6 e lâinvio dei loro simpatizzanti veri o presunti in esilio nelle terre lontane da Mosca, Sofâja viene estromessa dal potere e forzata ad entrare nel monastero NovodeviÄij7: dalla sua cella Ăš costretta a vedere per cinque mesi i corpi appesi alle forche di duecento ribelli, a ricordarle lâesito infausto della rivolta da lei ispirata.
Nei dieci anni successivi Pietro lascia lâamministrazione dello Stato ai NaryĆĄkin, impegnandosi negli esercizi militari8, nella costruzione di navi e negli svaghi sconvenienti piĂč avanti descritti, tralasciando spesso i suoi doveri di rappresentanza.
Il 29 Gennaio 1696, a soli 29 anni, muore Ivan AlekseeviÄ9 e Pietro resta lâunico autocrate, zar e gran principe di tutta la Russia, Grande, Piccola e Bianca. Lâanno successivo Pietro, assetato di conoscenza, decide di intraprendere un viaggio in Europa, nascondendosi sotto lo pseudonimo di Peter Michajlov e presentandosi come sottufficiale (urjadnik) del reggimento PreobraĆŸenskij; ben presto, perĂČ, la sua vera identitĂ diviene nota a tutti, anche a causa dellâenorme numero dei suoi accompagnatori (ciambellani, interpreti, medici, pope, cuochi, servitori, militari, eccetera, senza menzionare i nani e i buffoni di corte). Questo viaggio, chiamato La Grande ambasciata (Velikoe posolâstvo), il cui scopo Ăš quello di stringere unâalleanza tra principi cristiani contro la Turchia e il khÄn di Crimea, lo vede dapprima svolgere attivitĂ di operaio nei cantieri di Zaandam, per frequentare poi il corso superiore di costruzione navale a Deptford in Inghilterra, e dirigersi attraverso la Prussia e la Boemia alla volta di Vienna, dove Ăš costretto a interrompere il viaggio rinunciando a Venezia e a rientrare precipitosamente a Mosca, a causa di una seconda rivolta degli strelâcy, ispirata dalla sorellastra Sofâja: si tratta dellâepilogo della lotta senza quartiere tra i due gruppi familiari dei Miloslavskij e dei NaryĆĄkin.
La repressione dei rivoltosi Ăš durissima e cruenta: vengono, infatti, allestite camere di tortura che lavorano incessantemente per estorcere confessioni e delazioni; lo stesso Pietro partecipa attivamente come boia al massacro di alcuni congiurati; scrive lâAmmann: «A schiere gli Streltsi, con gli atroci sistemi allora in uso a Mosca, vennero giustiziati. In Pietro si risvegliarono allora i piĂč crudeli istinti, ereditĂ dello squilibrato suo avo, Ivan il Terribile: con cieca voluttĂ , egli prese parte in persona allâopera sanguinosa»10.
Dal 1698 si occupa si occupa dei preparativi della Grande guerra del Nord contro la Svezia che dura due decenni (1700-1721), combattuta per avere accesso al Baltico e superare i limiti imposti dalla disponibilitĂ dei soli porti del mar Bianco. Le ostilitĂ iniziano il 9 Agosto 1700, dopo la cessazione della guerra con la Turchia, che si conclude con la pace di Costantinopoli del 3 Luglio 1700 e lâassegnazione di Azov alla Russia. Le truppe di Pietro avanzano su Narva, dove il 19 Novembre subiscono una severa sconfitta da parte degli svedesi di Carlo XII. Con progressiva avanzata le truppe di Pietro al comando di Boris PetroviÄ Ć eremetâev entrano in Livonia e procedono per lâIngria sino a dominare tutto il corso della Neva.
Nel 1704, dopo aver edificato la cittĂ di San Pietroburgo, Pietro conquista Dorpat (Tartu), Narva e Ivangorod e, a seguito di alterne vicende, il 27 Giugno 1709, infligge alla Svezia una pesante sconfitta a Poltava, costringendo Carlo XII a fuggire in Turchia11. Nel 1709-1710 Pietro conquista la Livonia, lâEstonia e le principali cittĂ della Carelia. La guerra prosegue con la Turchia e segna la perdita russa di Azov e con essa lâaccesso al mar Nero, ma negli anni successivi la posizione russa si rafforza grandemente nel nord, sino ad arrivare alla pace con la Svezia sottoscritta il 30 Agosto 1721, con lâassegnazione alla Russia della Livonia, Estonia, Ingria, Carelia e parte della Finlandia meridionale, assicurando una posizione di predominio sul Baltico, favorendo i commerci garantiti dalla navigazione sui mari liberi dal ghiaccio, prima limitati dai rigidi inverni di Archangelâsk e del mar Bianco.
Negli anni immediatamente successivi Pietro entra in conflitto con la Persia e conquista le sponde occidentali del Caspio con Derbent e Baku. Si puĂČ quindi affermare che gli anni di Pietro sono caratterizzati da continue imprese belliche, alle quali si dedica con impegno, non mancando peraltro di imporre alla Russia un nuovo modello di organizzazione statale e una modernizzazione che investe tutti i campi del vivere sociale.
1Si veda la lunga disposizione del 27 Aprile 1682, â 914, Annuncio della morte del Sovrano Zar e Gran Principe FĂ«dor AlekseeviÄ e sulla elezione al trono di tutta la Russia del benfedele (Blagovernyj) Signore e Gran Principe ZareviÄ PĂ«tr AlekseeviÄ, nella quale Ăš descritta nei minimi particolari la procedura di elezione e sono elencati tutti coloro che hanno preso parte al Concilio, cfr. PSZRI, 1-oe sobr, tom II (1676-1688), pp. 384-387. Pietro viene nominato Autocrate di Tutta la Russia, Grande, Piccola e Bianca (Vseja Velikija i Malyja i Belyja Rossii SamoderĆŸec).
2Ivan nasce il 27 Agosto 1666 e Pietro il 30 Maggio 1672.
3Cfr. Atto del 26 Maggio 1682, â 920, in PSZRI, 1-oe sobr, tom II (1676-1688), pp. 398-401; si veda anche la gramota del medesimo giorno â 921, ivi, pp. 401-402. Negli atti ufficiali Ivan, PĂ«tr e Sofâja vengono menzionati come gran principi, grandi sovrani e autocrati, mentre Sofâja viene chiamata anche benfedele figlia dello zar (Velikie Gosudari e Velikie Knjazi Ioann AlekseeviÄ, PĂ«tr AlekseeviÄ i Velikaja Gosudarynja, Blagovernaja Carevna i Velikija KnjaĆŸna Sofija Alekseevna, vseja Velikija i Malyja i Belyja Rossii SamoderĆŸcy). Dal 26 Maggio 1682 al 7 Settembre 1689 Sofâja Ăš reggente (pravitelânica) con il titolo di autocrate di tutta la Russia Grande e delle altre (vseja Velikija i inych Rossij SamoderĆŸica), ma viene privata di ogni titolo regale in base alla disposizione congiunta degli zar Ivan AlekseeviÄ e PĂ«tr AlekseeviÄ del 7 Settembre 1689, â 1347, Sulla esclusione dal nome della carevna Sofija Alekseevna del titolo regale nei documenti, negli ukazy, nelle suppliche e negli altri atti statali, in PSZRI, 1-oe sobr., tom III (1689-1699), pp. 32-33.
4Il cerimoniale di incoronazione del 25 Giugno 1682, â 931, Ăš in PSZRI, 1-oe sobr, tom II (1676-1688), pp. 412-439 (ivi erroneamente indicato come â 391).
5Letteralmente: truppe di gioco. Si tratta in origine di un gruppo di giovani, in prevalenza di bassa discendenza, con i quali Pietro negli anni dellâadolescenza si impegna per divertimento (potecha) negli esercizi militari. Le truppe di gioco nascono nel 1683 e nel 1691 vengono costituite come organizzazioni militari regolari, divise in due reggimenti di fanteria, il PreobraĆŸenskij e il Semenovskij (dal nome di due localitĂ vicine), che rappresenteranno lâĂ©lite delle guardie imperiali fedeli a Pietro, cfr. G. Vernadsky, Dictionary of Russian Historical Terms from the Eleventh Century to 1917, op. cit., p. 98.
6Tra questi FĂ«dor LeontâeviÄ Ć aklovityj, assai vicino a Sofâja, torturato e ucciso lâ11 Ottobre 1689. Il Golicyn, presentatosi subito a Pietro al monastero della TrinitĂ , viene ...