Processo a Medjugorje
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Processo a Medjugorje

About this book

Tutti i verbali segreti ed inediti della Commissione pontificia guidata dal cardinale Camillo Ruini che ha indagato su Medjugorje. Documenti riservati, interrogatori, veline, dossier dei servizi segreti, sopralluoghi, perizie mediche, audiocassette ritrovate: tutto quello che non si sapeva sull'unico processo mai celebrato in Vaticano per capire se quello che accade nella piccola cittadina della Bosnia Erzegovina sia un autentico evento soprannaturale o una colossale montatura. Per la prima volta a disposizione di lettori e studiosi o di semplici appassionati il materiale "riservato" del Vaticano che tra colpi di scena e depistaggi tenta di far luce su uno dei fenomeni più controversi di questi ultimi decenni. Un fenomeno – quello di Medjugorje – che appassiona e divide. E che rischia di travolgere la Chiesa cattolica. E su cui si gioca una partita pericolosa: quella di uno scisma. Si tratta di documenti importantissimi e unici prodotti di fronte alla massima autorità ecclesiastica. Ma soprattutto sono la prova documentale di un nuovo modo di affrontare – per la Chiesa cattolica – fenomeni come questi. Si passa cioè da un modo antiquato di valutare apparizioni e veggenti – costruito molte volte sulla base di pregiudizi e senza competenze specifiche e allargate – a un metodo moderno che prevede gli strumenti tipici dell'inchiesta processuale. Con l'ausilio anche di esperti in psicologia e in altre discipline. Quello che accade a Medjugorje è un lungo giallo che si snoda per quarant'anni in un Paese dilaniato da guerre e violenze, tra frati disobbedienti, fede eroica, povertà e prigionia.

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Capitolo IV
Tutti i veggenti in Vaticano

Penso che la data del 10 giugno del 2011 rappresenti una data unica. Alle ore 10 di questa giornata, infatti, nella sede dell’ex Sant’Uffizio in Vaticano iniziano gli interrogatori ai presunti veggenti di Medjugorje. Dopo 30 anni esatti dall’inizio del fenomeno, in gran segreto (neanche la stampa ne sapeva nulla[1]), finalmente gli attori principali di quello che forse è l’evento mariofanico più importante del secolo vengono ascoltati (finalmente) direttamente dalla Santa Sede.
Colloqui, non interrogatori. Ci tiene a precisare Omissis che raccomanda a tutti i Membri «l’uso di un linguaggio semplice» perché gli stessi presunti veggenti non comprendono bene l’italiano.
Ovviamente ci sarà l’aiuto di un interprete.
Prima però di dare la parola ai veggenti è utile riassumere i fatti, le date e gli avvenimenti di quei primissimi giorni (i primi dieci) interessati dal fenomeno[2].

Cronologia critica dei primi undici giorni relativi agli avvenimenti di Medjugorje

Conformemente alle Norme della Congregazione per la Dottrina della Fede “De modo procedendi in iudicandis praesumptis apparitionibus ac revelationibus”, del 25 febbraio 1978, I., A, occorre accertare, prima di tutto, il “factum historicum” – “fatto storico” delle apparizioni, oggetto di attuale inchiesta.
Si riportano i fatti come emergenti dai documenti, messi a disposizione dalla Commissione già incaricata dalla Conferenza episcopale jugoslava di indagare sul fenomeno.
«Gli avvenimenti di Medjugorje» sono cominciati il 24 luglio 1981 a Bijakovići, nella parrocchia di Međugorje. Le persone che hanno affermato di aver «visto la Madonna» durante «le prime apparizioni», sono i seguenti:
– Ivanka Ivanković (ora coniugata Elez), nata il 21 giugno 1966.
– Mirjana Dragičević, nata il 18 marzo 1965.
– Vicka Ivanković, nata il 17 settembre 1964.
– Ivan Dragičević, nato il 25 maggio 1965.
– Marija Pavlović, nata il 1° aprile 1965.
– Jakov Čolo, nato il 6 marzo 1971.
Milka Pavlović, la sorella minore di Marija, ha assistito all’apparizione della Madonna solo il primo giorno.
Primo giorno dell’Apparizione: mercoledì, 24 giugno 1981.
Ivanka vide, per prima, un’Apparizione luminosa e disse: «Mirjana, guarda, la Madonna!». Mirjana fece un cenno con la mano dicendo: «Macché! Non crederai che la Madonna possa apparire a noi!». Proseguirono il cammino in direzione di casa. Verso le ore 18.00 dello stesso giorno si ritrovarono assieme ad altri ragazzi e la Madonna apparve loro da una distanza di circa duecento metri. Quindi, il primo giorno, i ragazzi assistettero, inaspettatamente, all’Apparizione luminosa per ben due volte: alcuni di essi, per paura scapparono. In quel giorno, l’Apparizione luminosa non proferì parola.
Secondo giorno: giovedì, 25 giugno 1981.
I bambini trascorsero la giornata lavorando nei campi di tabacco ma, verso le 18, si recarono sulla collina delle Apparizioni. Ivanka vide, per prima, l’Apparizione e disse: «Guarda, la Madonna!». Mirjana e Vicka guardarono in quella direzione ed esclamarono: «Questa è la Madonna!». Vicka corse a chiamare Jakov e Marija che giunsero immediatamente. Milka, che il giorno prima si accompagnava agli altri ragazzi, era, invece, rimasta a casa per aiutare la madre nel lavoro. Quel giovedì, sul luogo delle Apparizioni, non giunse neppure Ivan Ivanković. Mentre i bambini si trovavano a circa due metri dalla Madonna, provarono la sensazione di essere spinti ad inginocchiarsi. Nessuno si ferì sui rovi che pure si trovavano in quel luogo. Vicka chiese a Marija se vedesse la Madonna e lei rispose: «Vedo qualcosa di bianco che sta diventando più chiaro!». Più tardi vide chiaramente come il resto dei veggenti. Ivanka, per prima, pose una domanda alla Madonna, riguardante la sua defunta madre. La Madonna le rispose che sua madre stava bene, perché era con lei (la Madonna), e che non doveva preoccuparsi. La risposta della Madonna alla richiesta di Ivanka sulla propria madre defunta, non fu sentita da Marija e Jakov.Verso la fine, mentre avevano l’impressione che la Madonna levitasse, l’Apparizione disse: «Andate con la pace di Dio». Sul monte recitarono il Padre Nostro, l’Ave Maria ed il Gloria al Padre. Al termine della visione, la Madonna si congedò dicendo: «Arrivederci, angeli miei». In base alla testimonianza di alcuni veggenti, la Madonna lasciò un segno della Sua presenza per mezzo dell’orologio di Mirjana le cui frecce, infatti, si mossero all’indietro. Al dissolversi della visione, i ragazzi videro una rondine.
Terzo giorno: venerdì, 26 giugno 1981.
Essendosi già sparsa la notizia dell’apparizione, l’indomani già erano radunate un migliaio di persone. Marinko Ivanković, il vicino di casa dei veggenti, accompagnò i bambini per proteggerli. Essi, a circa trecento metri di distanza dal luogo dell’apparizione del primo giorno, videro, dapprima, la luce che circondava la Madonna e Vicka asperse l’Apparizione con acqua benedetta dicendo: «Se sei la Madonna, resta con noi, se non lo sei vattene via!». La Madonna sorrise. I bambini le domandarono chi fosse e per quale motivo giungesse nel loro villaggio. Vicka afferma che la Madonna rispose: «Io sono la Beata Vergine Maria» e «Sono venuta qua perché in questo luogo ci sono molti devoti credenti. Sono venuta per convertire e riappacificare le persone». Il terzo giorno, la Madonna, con la croce in mano, si rivolse specificamente a Marija dicendole: «Pace, pace, pace e solo pace!». E ancora, in lacrime, ripeté: «La pace deve regnare tra Dio e l’uomo e anche tra gli uomini stessi!»
Quarto giorno: sabato, 27 giugno 1981.
Intorno a mezzogiorno, il parroco, fra Jozo Zovko – che non si trovava in parrocchia durante i primi tre giorni delle apparizioni – tornò a casa ed interrogò i bambini. I bambini furono condotti a Čitluk, dalla Polizia, per essere sottoposti a visita medica. Verso le 18, ebbero un’apparizione sulla collina. Questa volta, erano presenti sul luogo delle apparizioni, assieme ai bambini, anche due frati francescani. Quando la luce apparve, i bambini corsero verso essa e i frati non riuscirono a star loro dietro. Jakov chiese alla Madonna cosa volesse dai frati (ciò interessava fra Jozo) ed Ella rispose che i frati dovevano credere e mantenere la fede con fortezza. Durante l’apparizione, si verificò uno strano fenomeno: le persone camminarono ripetutamente sul velo della Madonna, dopodiché Lei scomparve. I bambini erano in comunicazione, contemporaneamente, con la Madonna e con la gente attorno.
Quinto giorno: domenica, 28 giugno 1981.
Si raccolsero circa quindicimila persone. Il parroco, fra Jozo Zovko, durante l’omelia della Messa parlò delle rivelazioni, di quelle vere e di quelle false, sottolineando come occorresse essere cauti al riguardo perché Cristo stesso aveva avvertito di diffidare dei falsi profeti. Dopo la funzione, il parroco e gli altri frati parlarono con i veg...

Table of contents

  1. Sinossi
  2. Collana
  3. Frontespizio
  4. Colophon
  5. Introduzione
  6. Capitolo I Un giallo lungo 40 anni
  7. Capitolo II “È tutta una stupidaggine”. La questione erzegovinese
  8. Capitolo III Servizi segreti e quei documenti spariti
  9. Capitolo IV Tutti i veggenti in Vaticano
  10. Capitolo V Il sopralluogo in incognito. Apparizione e spaghetti. Arriva la svolta nelle indagini grazie a strani nastri ritrovati
  11. Capitolo VI «I veggenti sono tutti sani»
  12. Capitolo VII Operazione “Crnica”. Ancora oggi l’ombra dei servizi segreti su Medjugorje? Ritrovato un appunto di don Amorth
  13. Capitolo VIII Il dossier nascosto
  14. Capitolo IX La Commissione reagisce: arriva il contro-dossier
  15. Capitolo X La questione dei frutti spirituali e della cura pastorale
  16. Capitolo XI «A Medjugorje non accadono guarigioni miracolose»
  17. Capitolo XII La relazione finale. Il giallo continua
  18. Appendice
  19. Ringraziamenti