Leggere il cielo. Diari (1912; 1914; 1923)
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Leggere il cielo. Diari (1912; 1914; 1923)

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Leggere il cielo. Diari (1912; 1914; 1923)

About this book

Arnold Schönberg (1874-1951), uno dei maggiori compositori del Novecento, ha legato il suo nome alla rivoluzionaria invenzione della musica dodecafonica. Dopo aver insegnato composizione all'Accademia delle arti di Berlino, nel 1933, in seguito all'avvento del nazismo, fuggì a Parigi e in seguito emigrò negli Stati Uniti. Lì continuò a insegnare alla University of California di Los Angeles. Il Saggiatore ha pubblicato Funzioni strutturali dell'armonia e i diari Leggere il cielo.

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TENTATIVO DI UN DIARIO
20 gennaio 1912
Finalmente incominciato. Da tanto tempo l’avevo in mente. Ma non riuscivo a liberarmi dell’idea che prima avrei dovuto scrivere qualcosa della mia vita passata, ciò che ricordo. Perciò ho perso dieci anni o più. Adesso però dovrebbe funzionare. Mi sono ripromesso infatti di ingannarmi dandomi a intendere che scriverò soltanto annotazioni brevissime, per le quali si trova il tempo tutti i giorni.
Dunque: ieri sera andato al concerto di Fried.1 Finora le composizioni di Busoni non mi erano piaciute. Ma ieri la Berceuse mi è piaciuta, un brano toccante in maniera diretta. Davvero sentito. Gli ho proprio fatto un torto.2 Un altro!
Invece Fried mi piace sempre meno: è soltanto uno che si vende bene.3 Da quando lo tratto freddamente mi sta sempre intorno. Ma io lo lascio perdere. Poi conosciuto Kussiewitzki.4 Guttmann mi ha trascinato da lui. L’anno prossimo vuole eseguire Pelleas a Pietroburgo e a Mosca.5 Sarebbe bellissimo. Speriamo! Comunque sia, quest’anno all’estero cominciano a occuparsi molto intensamente di me. Fra 2 settimane, dice K[oussevitzky], dovrebbero eseguire a Pietroburgo il mio II Quartetto.
Poi conosciuto van Düren.6 Dovrebbe essere molto interessante. Sono curioso. Verrà a trovarmi e mi mostrerà alcune composizioni. Dopo il concerto, andati al ristorante Heidelberg con Guttmann, Hertzka, Webern e Clark. Guttmann molto euforico. Pare che abbia giurato (!!) di eseguire i Gurrelieder in autunno. Vedremo.7 Hertzka era raggiante!
Al concerto parlato anche con Petri. Un mollaccione. Dovrebbe eseguire i miei Lieder e i Pezzi per pianoforte (il 28).8 Senza essermi del tutto sgradito, mi piace poco. Chiesto a Busoni se vuole partecipare come pianista ai Pezzi per orchestra.9 Non accetta: non ha tempo (evidentemente non ha voglia!). Di conseguenza: anche Petri [non ha] nessuna voglia. Un maestrino! Prenderò qualcun altro.10
21 gennaio 1912 (domenica)
Oggi buone notizie per posta (le prime da lungo tempo): Peters prende i Pezzi per orchestra [op. 16]. Compenso basso, ma edizioni Peters!11 Questo è ciò che conta. E pubblicati! Marschalk torna a farsi vivo. Deve avere qualche secondo fine! Evidentemente ha avuto una discussione con Hertzka su affari miei e suoi. Ho interpellato Hertzka per l’ultima volta riguardo alle 5 composizioni ancora libere. Contemporaneamente, chiesto a Tischer e Jagenberg12 se le vogliono loro. Non credo di commettere una scorrettezza, poiché non ho intenzione di metterli in concorrenza l’uno con l’altro. Proprio il contrario: a Hertzka ho richiesto meno e, nonostante questo, darò le cose a lui senza aspettare T. e J. Soltanto per guadagnare tempo, quindi.
Stamani notizia spiacevole: la signora Simon-Herlitz non suonerà la parte dell’armonium13 nel mio concerto. Raccomanda Kämpf. Brutta cosa dover cercare qualcuno all’ultimo momento. Peraltro, ancora nessuna conferma dalla Winternitz. Poi, nel pomeriggio, un’altra notizia spiacevole. Webern non sarà a Berlino il 5 marzo quando Rosé eseguirà il mio I Quartetto. Mi spiace perché è l’unico amico che conosca quest’opera, l’unico che la consideri con calore. Va a Vienna per ascoltare l’VIII [Sinfonia] di Mahler. Lo farei volentieri anch’io. Questo dimostra però che non è attaccato a me in maniera così esclusiva come vorrebbe far credere. Di sera discussione con Mathilde14 a questo riguardo. Risultato: ci siamo quasi bisticciati. Naturalmente lei esagera, perché per certi suoi motivi (G)15 ha bisogno di trovare da ridire su Webern. L’ho rimproverata sostenendo che spesso io stesso non mi sono comportato meglio verso Mahler; che i genitori verso i figli e i figli verso i genitori si comportano male. Che il bene è soltanto un’astrazione e non qualcosa di assoluto. Che non esistono persone assolutamente buone e irreprensibili. E che non voglio dimenticare in quanti altri casi Webern si comporti in maniera eccellente verso di me. Ma questo non vuole ammetterlo. Resta caparbiamente ferma sulle sue posizioni e quasi non mi ascolta.
art
Autoritratto, 1908, pennello, penna
e inchiostro su carta, cm 40 x 31
22 gennaio
Prova con Petri. Probabilmente eseguirà i brani [op. 19] in maniera eccellente. Almeno per quanto riguarda la tecnica pianistica. Nell’insieme ha preso tutto troppo velocemente; o meglio, troppo affrettatamente. Ho detto a Webern: per la mia musica bisogna avere tempo. Non è per gente che ha altro da fare. Comunque è sempre un grande piacere ascoltare le proprie cose da qualcuno che le padroneggia perfettamente dal punto di vista tecnico. Sembra che il concerto sarà molto bello. Mi aspetto il meglio dai Pezzi per orchestra a 8 mani! Sono arrivato alla conferenza16 con un quarto d’ora di ritardo. Busoni presente con moglie e figlio. Quest’ultimo era presente anche alla prova di Petri, come pure van Düren (e Clark). Van Düren ha un’aria simpatica (Dürer?!?). Nell’armonia la sua musica è decisamente vicina alla mia. Ma non nel ritmo e nella forma! Ho parlato alla conferenza senza essermi preparato. Complessivamente non è andata tanto male, sebbene qualche volta abbia perso completamente il filo e non abbia concluso quanto avevo avviato. Ero davvero stanco per la brutta notte trascorsa con Görgi17 che piangeva per i geloni. Tuttavia, sono pur sempre riuscito a esporre e a motivare in maniera abbastanza chiara le mie idee sul “recitativo obbligato” (anche se, stranamente, ho dimenticato di citare questo termine). Non del tutto però. L’idea è più profonda: l’indicibile si esprime nella forma libera. In questa si avvicina alla natura, anch’essa inafferrabile eppure attiva. Con me c’era Webern. Oggi non mi è piaciuto particolarmente. Quando ha fatto notare che ero irritato, tradiva un po’ di sarcasmo.
Domani prova con i 3 virtuosi del pianoforte! Webern mi ha chiesto di non renderlo ridicolo con i rimproveri! Come se avessi mai fatto una cosa del genere. Ho dovuto rifiutarmi di passare sotto silenzio le cose importanti per l’esecuzione. Strano. Uno screzio tanto modesto che non vuole placarsi. Però non voglio pregiudicare il rapporto con Webern. Sono convinto che in questo caso abbia sbagliato, ma di solito fa le cose per il meglio!! Ed è questo ciò che conta!
23 gennaio
Oggi prove con Closson, Steuermann, Grünberg (tutti allievi di Busoni) e Webern: i Pezzi per orchestra a 8 mani. Grande delusione. I miei allievi sono più bravi di quelli di Busoni. Sono molto più musicisti. Credo siano anche persone più in gamba. In particolare, Grünberg è molto scadente. Nessun [senso del] ritmo. Closson è molto bravo, Steuermann non male. Ma la vera musicalità, questa rapidità di comprensione, qui manca del tutto. Non so assolutamente cosa ne verrà fuori. Vorrei proprio cacciare Grünberg, che non è affatto simpatico e che reputo capace di aver inveito contro le mie conferenze, come ha raccontato Perelmann. In realtà lui nega, ma la cosa resta proprio antipatica. E Busoni mi ha scambiato con una persona del genere: [Grünberg] aveva presentato (a un concorso) quei pezzi per pianoforte che Busoni aveva creduto di riconoscere come miei. Non sembra che mi abbia capito fino in fondo. Infatti, ci si dovrebbe pur accorgere che nella mia musica c’è qualcosa che esclude ogni somiglianza con il signor Grünberg. A proposito: Busoni! Ieri gli ho scritto una lettera molto cordiale sulle sue composizioni.18 Mi premeva riparare al torto. Oggi mi ha mandato a dire da van Düren che mi ringrazia molto, che gli ha fatto molto piacere, ma che non avrebbe potuto scrivermi perché è troppo occupato.
In un caso del genere io avrei trovato il tempo per scrivere! Non viene alla mia prova. Evidentemente perché io non sono andato alle sue. Però dimentica che io l’ho invitato, mentre lui no.19 Come potevo sapere se gli andava bene?
Peters ha inviato il compenso già oggi. È stata una cosa veloce. Speriamo porti fortuna. Adesso ho modo di conoscere molte persone, ma ci sono pochi esseri umani tra loro. Forse si impara a conoscere gli uomini proprio in questo modo: non trovando mai un essere umano autentico.
Domani, ore 9, prova. Speriamo vada meglio. È difficile provare cose del genere. Spesso mi trovo veramente in difficoltà a dire se erano insieme. Soltanto quando comincia a chiarirsi, riesco a distinguere con precisione. Mi mancano proprio le sonorità! I colori! Il pianoforte è soltanto uno strumento, ma meno per i musicisti che per i pianisti. Forse è per questo che è così popolare!?
28.1
Il 24 Winternitz-Dorda ha disdetto il concerto! Cambiamento di repertorio. Canterà domenica pomeriggio. Grande imbarazzo. Il 29 Petri parte per Londra per 5 settimane. Quindi devo trovare un altro pianista per i Pezzi per pianoforte, i George-Lieder e i Lieder più vecchi. Ho pensato anche a Balabar20 e alla signora Werndorff. In caso di necessità! Il 29 sarà qui anche Buhlik21. Ma non è possibile aspettare tanto. Il 24 non potevo ancora prendere una decisione. Però mi è venuta l’idea di rimandare il concerto fin verso il 4 e poi di andare in tournée a Berlino, Lipsia, Dresda, Breslavia e Praga, dato che Zemlinsky vuole comunque organizzare a Praga una serata dedicata a me. L’ho detto a Guttmann, che voleva vedermi il 25. C’è la prospettiva di un contratto per i Gurrelieder. Al momento però non ne parla, anzi fa dipendere l’esecuzione dei Gurrelieder dal successo materiale dell’VIII di Mahler, che vuole realizzare tre volte in maggio. Tre direttori diversi: Walter, Mengelberg, Göhler.22 Cattiva idea, con la quale Mahler non sarebbe certo stato d’accordo. Se devono esserci 3 esecuzioni, allora tutte con il medesimo direttore, in modo da migliorare di volta in volta. Così, ogni esecuzione diventa una prova per quella successiva. Proposto comunque Alex23 come uno di questi direttori. Guttmann non lo vuole: troppo poco conosciuto. Insisterò ancora; forse ci riuscirò. Non è d’accordo sulla tournée, perché manca il tempo per prepararla. Invece, proposta di comporre un ciclo intitolato Pierrot lunaire secondo i progetti contrattuali della dott.ssa Zehme.24 C’è la prospettiva di un compenso elevato (1000 marchi). Ho letto la prefazione, guardato le poesie, sono entusiasta. Idea splendida, a me perfettamente congeniale. Lo farei volentieri anche senza compenso. Per questo ho fatto anche un’altra proposta: invece del compenso, diritti di esecuzione. Preferibile per me, perché non posso certo lavorare su commissione. In questi termini però: una volta finiti i melologhi, dovrà eseguirli e pagarmi i diritti concordati per 20 o 30 serate. Dovrebbe accettare.
Il 25 pomeriggio tenuta prova, nonostante la disdetta. Non va particolarmente bene. Grünberg senza ritmo, Closson buono musicalmente, ma arido. Ho chiesto a Closson se è disposto a sostituire Petri. Ha rifiutato: impossibile in così breve tempo. Viene fuori che la serata dovrà tenersi il 4 febbraio altrimenti anche Grünberg e Closson saranno in viaggio. Decido di interpellare Winternitz. Nonostante la mia energica protesta, Guttmann le ha scritto una lettera molto dura. Winternitz ha risposto indignata. Mi rinfaccia tutto quello che ha fatto per me. Stupida oca! Dimentica che grazie ai miei concerti è emersa dall’indifferenza generale. Non prendo nemmeno in considerazione queste stupidaggini. Soprattutto per costringerla a rispondere chiaramente se intende partecipare o meno. Tuttavia, sembra che non si riesca a raggiungerla. Infatti, per quanto la donnetta sia poco intelligente, in queste cose è astuta. In generale tutte le donnette sanno mentire meglio di quanto gli uomini sappiano dire la verità. Winternitz rispose il 27! che era libera il 4, ma occupata il sabato sera (3). In questo modo non si potevano più fare prove. Sto pensando di tenere il concerto la sera del 4 (anziché a mezzogiorno). Eventualmente alle 6. Però devo aspettare ancora la lettera (“segue lettera”). Sembra che questo concerto non debba aver luogo. Devo sempre fronteggiare grandi difficoltà, ma di così grandi non ne avevo mai incontrate. Devo cercare un’altra cantante. Penso alla Hempel e andrò a trovare Blech per questo.
Il 27 niente di particolare. Mi sono occupato della correzione del continuo per il prof. dott. Guido Adler.25 Non sono andato molto avanti.
Il 28, correzione degli aforismi per l’Akademischer Verein di Vienna.26 Lettera di Peters27 che mi dà appuntamento mercoledì a Berlino per conoscermi personalmente. Vuole i titoli dei Pezzi per orchestra, per motivi “tecnicoeditoriali”. Forse acconsentirò perché ho trovato alcuni titoli tutto sommato plausibili. Nel complesso l’idea non è simpatica. Infatti la musica è meravigliosa proprio perché si può dire qualunque cosa in maniera tale che chi sa comprende tutto, e tuttavia si conservano i propri segreti, quelli che non si confessano neppure a se stessi, che non si svelano. Un titolo invece svela. Inoltre, quel che c’era da dire, l’ha detto la musica. Perché aggiungere la parola? Se le parole fossero necessarie, sarebbero contenute nella composizione. Ma la musica dice più delle parole. I titoli che forse assegnerò non svelano nulla, in parte perché sono estremamente oscuri, in parte perché si riferiscono ad aspetti tecnici. Infatti: I. Presentimenti (li hanno tutti); II. Passato (anche questo l’hanno tutti); III. Colorazioni accordali (tecnico); IV. Peripezia (generico quanto basta); V. Il recitativo obbligato (o forse meglio “realizzato” oppure “infinito”). In ogni caso con una annotazione, che si tratta di una scelta editoriale e non del “contenuto poetico”. Nel pomeriggio avrebbe dovuto esserci una prova, ma per un malinteso Steuermann e Grünberg non sono venuti. Però Closson vuole eseguire i Pezzi per pianoforte.
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Foglio di appunti con i titoli per Cinque pezzi per orchestra
op. 16 , richiesti dalle edizioni Peters
Il 27 è venuto da me Steuermann. Mi ha suonato le sue composizioni. Molto dotato! Vuole studiare con me. Gli assegno il compito di eseguire i Pezzi per pianoforte e l’accompagnamento dei Lieder per il concerto. Li vuole guardare. Ora devo consegnare i Pezzi per pianoforte a Closson. È probabile però che faccia l’accompagnamento.
Se prenderà lezioni da me, nel caso venga anche Zweig,28 guadagnerò forse già 200 marchi al mese. E soprattutto: ho di nuovo degli allievi. Ho detto a Steuermann che gli avrei dato lezioni anche gratuitamente. Infatti, non può ancora dirmi se e quanto mi potrà pagare.
Il 28 sul “Berliner Tageblatt”: ringraziamento di Strindberg per gli auguri di compleanno. Potrei averlo scritto io. Le mie stesse sensazioni e reazioni: umiltà e ritrosia di fronte a un elogio del quale non ci si sente degni; d’altro lato orgoglio e indignazione quando si è privati del meritato riconoscimento.
Devo usci...

Table of contents

  1. Copertina
  2. Introduzione di Anna Maria Morazzoni
  3. 1912. Tentativo di un diario
  4. 1914. Diario delle nuvole di guerra
  5. 1923. [Senza titolo]
  6. SCHÖNBERG E LA CRITICA MUSICALE
  7. Riferimenti bibliografici
  8. Indice biografico dei nomi
  9. Immagini