PART ONE
Vertical
futuro, nascita e psicologia di un leader
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ALLEANZA
Quando va in cerca del vello d’oro – in una delle più note e affascinanti narrazioni della mitologia greca – Giasone sceglie i migliori per salpare con l’Argo verso le terre della Col-chide: tra i 50 eroi, gli Argonauti, troviamo Ercole dalla forza sovrumana, i Dioscuri Castore e Polluce, fratelli spartani guerrieri, Orfeo che sapeva ammansire le fiere, Teseo in grado di uscire dal labirinto del Minotauro.
La parola LEADERSHIP può essere scomposta: al sostantivo, LEADER, si coniuga il suffisso navigante -SHIP.
In questo modo il significato di leadership assume la connotazione di viaggio inteso come progetto collettivo, con la ciurma come un’estensione di alleanza – i 50 eroi, gli Argonauti – la squadra vincente. Un leader si riconosce per le alleanze che è in grado di stringere. Il patto stretto con il gentlemen’s agreement di una stretta di mano, prima ancora che con i dovuti formalismi contrattuali.
Per meglio dire, si riconosce per l’AUTOREVOLEZZA con la quale è in grado di ingaggiare i più meritevoli.
Per questo il “vero” leader sale a bordo della sua nave con i migliori. L’equipaggio vorrà partire, perché l’avventura merita e perché sente suo lo scopo del viaggio. Ne è rimasto affascinato al momento dell’ingaggio.
Perché il leader è un visionario, un affabulatore.
Un vero leader è in grado di evocare sogni prima ancora che imprese, e di suscitare la fiducia del risultato.
Ci fa vedere terre che non conosciamo neppure, il futuro che sarà – il vello d’oro – il sogno non come mera ricchezza quanto il successo, la gloria dell’impresa.
Perché il leader è evocazione egli stesso, è capitano e contemporaneamente nave, è visione e rotta.
Ma sa che per la sua intrapresa ha bisogno di circondarsi da persone più brave di lui o lei.
LE QUALITÀ DA ESSERE AVERE
Potrebbe capitare di dover fondare filiali di multinazionali.
Lavorare in Italia, Stati Uniti, Germania, OVUNQUE NEL MONDO tu sia avrai sempre una serie di problemi:
•accedere a un network di clienti;
•conoscere il mercato di riferimento;
•centrare importanti obiettivi di crescita e fatturato;
•il tempo (il maledetto tempo, che è sempre troppo breve – À LA RECHERCHE – il tempo che non abbiamo, e per tanto non va dissipato, piuttosto accartocciato – DU TEMPS PERDU – e gettato via!).
Compiti così importanti li risolvi solo formando team capaci, l’attacco dei giganti [come nella popolare serie manga e anime giapponese che vedono i nostri figli]: persone con qualifiche forti e un track record indiscutibile, ciascuno il migliore nel suo campo.
Numeri, parole, matematica, fisica, ingegneria, tutto è musica, tutto è amalgama, competenze trasversali che devono essere declinate, messe in linea, orientate, poste in asse direzionate, del resto ogni cosa è declinabile (in tanti modi quanti ne riesci a immaginare).
Le persone che reputo migliori sono quelle che vengono da te e ti dicono: “Non ti preoccupare, ci penso io”, e subito dopo immergono tutte sé stesse, trattano il problema aziendale come se fosse un loro obiettivo; il tragitto da compiere, il percorso che devono affrontare, come il proprio.
E in fondo, a pensarci bene, è esattamente così.
Se sei a bordo di una nave sull’oceano, quel che succede all’imbarcazione, agli altri, succede anche a te.
Le scelte sono PASSAGGI di quell’intricata foresta che chiamiamo giorni.
Ogni giorno ti avvicina al passaggio successivo.
Ogni azione che compi – pulire il ponte, segnare una rotta, guardare lontano, al confine che trattiene l’orizzonte tra cielo e terra – rappresenta una lega in più sulla mappa, un nodo in più della velocità di crociera della nave.
Nella specifica storia che ogni azienda rappresenta, il leader deve scegliere quale direzione prendere, la geografia e l’imbarco, è la matematica del viaggio.
Il sentiero che intraprende il leader funge da bivio narrativo primario di tutto quel che accadrà dopo.
PER PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI IL LEADER DEVE POTERSI FIDARE DEL SUO EQUIPAGGIO.
E come per gli Argonauti, se il leader avrà portato a bordo i migliori, ciascuno nel proprio campo, allora ciò che sceglierà sarà la sintesi di tutto quello che vede, sente, e mette in forma in base alla sua visione.
Ogni elemento della spedizione, infatti, ha il controllo su un singolo pezzo del viaggio collettivo. E il leader sa che per riuscire nella sua impresa deve potersi fidare del giudizio di ogni uomo o donna che compone il suo team.
Gli elementi necessari e sufficienti al concetto di impresa, poi, sono quelli che ce la mettono tutta per raggiungere gli obiettivi. La loro capacità di visione, lo spirito di sacrificio sono attributi che rendono l’equipaggio essenziale al viaggio. Una nave non è niente senza capitano, ma allo stesso modo è fatta da legno e marinai, stiva e cordame, una rotta, vele spiegate.
GLI INDISPENSABILI A BORDO SONO COLORO CHE PORTANO LA LORO VOGLIA DI FARE E DI COMPIERE L’IMPRESA.
Non reputo indispensabili le persone che guidano i loro team con arroganza, atteggiamento che rischia di far sottovalutare, andare avanti e non vedere il pericolo che celano i mari, le foreste; comportandosi così, nella migliore delle ipotesi, il rischio è che la spedizione fallisca.
GLI EROI CHE COMPIONO L’IMPRESA SONO TUTTI QUELLI CHE HANNO UNA VISIONE, LA CONDIVIDONO CON TE SENZA MAI ESSERE ASSERVITI, piuttosto restano attenti ai pericoli, persino quando tu non te ne accorgi, e pensano e parlano. Ragionano con la loro testa, per tanto sono ancora più preziosi. Nuvole passeggere che si incuneano fra i venti. Respira, ti dicono. Respira il respiro del mondo. Così vasto e meraviglioso.
In tutte le mie esperienze c’è stato un colla...