La scrittura in mediazione
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La scrittura in mediazione

About this book

La scrittura è un'opportunità per mediare e per costruire un percorso unico e speciale coi mediandi. Queste pagine sono un viaggio ideale nel mondo della scrittura e della mediazione. Universi complementari e interdipendenti che offrono al mediatore infinite possibilità per usare la parola scritta, i disegni, le lettere i tatuaggi e i calligrammi, come tecnica per mediare e per sviluppare la propria intelligenza emotiva.

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Information

Publisher
Youcanprint
Year
2022
Print ISBN
9791220388184
Facilitare la comunicazione
Il mediatore è un facilitatore della comunicazione. Conosce l’importanza del linguaggio positivo, sceglie con cura le parole, riformula e rispecchia le emozioni con attenzione per favorire nel mediando il riconoscimento e la comprensione della situazione e di ciò che sta vivendo. Per agire il suo ruolo in modo funzionale, il mediatore deve facilitare anche la comunicazione scritta. Quando stila l’accordo, i moduli e gli opuscoli, deve usare una scrittura diretta, immediata e facilmente comprensibile. E, soprattutto, deve usare la stessa cura e la stessa attenzione che usa nel dialogo coi mediandi. Perché? Perché un modulo di ammissione o un opuscolo informativo mal formulato, può allontanare le persone, creare fraintendimenti e diffidenza e rendere difficoltoso l’inizio del percorso di mediazione.
Il mediatore che non conosce i principi base della scrittura probabilmente dovrebbe considerare l’idea di rivolgersi a un writer o a un’agenzia di marketing che scriva i testi al suo posto, usando il linguaggio e lo stile appropriato. Se invece conosce la scrittura e sa utilizzare i vari stili, può scrivere i testi da sé.
Per l’accordo, per i moduli, gli opuscoli e le locandine, si usano principalmente due tipologie di scrittura, quella giuridica e quella per il marketing.
✓ Scrittura giuridica
Si usa per scrivere il contratto col cliente, il verbale e l’accordo finale di mediazione. Presuppone il corretto utilizzo del gergo giuridico di base e, soprattutto, la conoscenza delle formalità basilari (data, oggetto, firma) che rendono un documento legalmente valido. Il mediatore non deve scrivere come un avvocato, deve semplicemente conoscere gli elementi di base, formali e gergali, che danno a un documento una veste formale e giuridica.
✓ Scrittura per il marketing
Si basa sulla psicologia e sulle neuroscienze, in particolare sul neuromarketing. In mediazione assume sia la forma del content writing, sia quella del copywriting. Il sito internet o il blog personale di un mediatore è un ottimo esempio di scrittura per il marketing perchÊ contiene gli elementi di entrambi gli stili.
Il content writing è una scrittura divulgativa e argomentativa utilizzata per fornire informazioni e approfondimenti. Si usa, ad esempio, per scrivere gli opuscoli informativi, gli articoli di approfondimento per il web e per i social media o i saggi per i convegni. Il copywriting, invece, è la tipica scrittura persuasiva, ed è utilizzata per vendere o per sollecitare un’azione da parte delle persone. La troviamo, ad esempio, nelle locandine che promuovono corsi di formazione e di aggiornamento per mediatori, o in quelle che pubblicizzano i convegni chiedendo l’iscrizione all’evento, o anche in quelle che pubblicizzano le pubblicazioni editoriali dei mediatori.
Moduli, contratti e opuscoli
Durante il primo incontro di mediazione familiare, il mediatore consegna ai mediandi il modulo per la raccolta dei dati anagrafici e in seguito, consegnerĂ  quello patrimoniale che servirĂ  per le questioni economiche. Alcuni mediatori forniscono anche un opuscolo informativo sulla mediazione con indicati costi e regole degli incontri.
Concretamente e simbolicamente, moduli e opuscoli sono fonte di ansia e di fastidio. La compilazione è noiosa e a volte snervante. Ci sono persone che la rimandano fino all’ultimo, ci sono quelle che chiedono infinite spiegazioni o cercano tutorial su internet per evitare di sbagliare e ci sono quelle che delegano la compilazione ad altri.
Le persone entrano nella stanza di mediazione portando il peso del loro conflitto e i moduli sono l’ultima cosa a cui sono interessate. È compito del mediatore aiutare i mediandi a espletare queste incombenze che, per quanto possano apparire accessorie e banali, sono una fase preliminare e necessaria del procedimento di mediazione. Vanno gestite con attenzione perché potrebbero causare problemi rilevanti e potrebbero accendere da subito il conflitto. Se, ad esempio, una coppia particolarmente litigiosa compila i moduli davanti al mediatore e uno dei due, in quel momento, non ricorda la data di nascita di un figlio, può innescare il primo momento di tensione che può facilmente degenerare in un litigio.
La creazione dei moduli richiede cura e attenzione. È un’attività tipica della scrittura per il marketing ed esige il rispetto di determinate regole. Ogni modulo deve essere composto da una, massimo due pagine, preferibilmente stampate su un unico foglio fronte e retro. Deve essere scritto con un linguaggio chiaro, breve, semplice e diretto. Deve avere un font ben leggibile e di grandezza media e, soprattutto, deve avere una veste grafica che agevoli la compilazione. Si devono evitare i moduli stampati male, quelli scritti in piccolo, con righe troppo corte e con spazi minuscoli in cui diventa difficile includere le risposte. Questi moduli, infatti, oltre a essere poco funzionali ed esteticamente brutti, mettono in difficoltà le persone che hanno problemi di vista e di presbiopia.
I mediandi si presentano al primo incontro con l’ansia di iniziare una procedura nuova che spesso non conoscono e l’impatto con un modulo poco accessibile può aumentare stress e insicurezze. È importante, quindi, agevolare fin da subito il loro percorso di mediazione prestando attenzione anche a questi dettagli. Un modulo chiaro, ben stampato, con una veste grafica pulita e spaziosa è utile anche al mediatore perché gli consente di raccogliere dati precisi e, se ne ha le competenze, gli permette di ottenere le prime informazioni sui mediandi attraverso la valutazione della loro calligrafia. In quel momento, infatti, la scrittura è un’espressione dello stato d’animo della persona, esattamente come i linguaggi non verbale e paraverbale.
Anche l’opuscolo con le informazioni sulla mediazione segue le stesse regole dei moduli. Solitamente, dopo aver sostato per giorni nella borsa o sulla credenza, viene trasferito nel cestino dei rifiuti oppure viene immediatamente accartocciato e gettato. Quando va bene, viene archiviato da qualche parte in attesa del momento opportuno per leggerlo che, in genere, non arriva mai. Il mediatore che vuole servirsi dell’opuscolo deve crearlo usando una veste grafica che ne agevoli la lettura e deve scrivere il testo con un linguaggio pulito e lineare, senza orpelli, senza doppie negazioni e con frasi brevi e chiare. È preferibile indicare solo i concetti essenziali e mettere in evidenza l’indirizzo di un sito internet dove si possono trovare informazioni aggiuntive e approfondire gli argomenti. Perché? Perché le persone, oggi, sono abituate alle letture veloci su smartphone, tablet e pc e in genere preferisc...

Table of contents

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Premessa
  6. Introduzione
  7. LA SCRITTURA IN MEDIAZIONE
  8. Scrittura e mediazione
  9. La vibrazione delle parole
  10. Carta, penna e scarabocchi
  11. Facilitare la comunicazione
  12. SCRITTURA: UNA TECNICA PER MEDIARE
  13. Tecniche basate sulla scrittura
  14. Flussi di avvicinamento
  15. Sbloccare le emozioni
  16. Comunicare con la famiglia
  17. Sviluppare l’intelligenza emotiva
  18. Scheda riassuntiva delle tecniche
  19. Prospettive per la scrittura in mediazione
  20. Per approfondire