
L'eudaimonia nella proposta della psicologia cognitiva di Martin Seligman
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L'eudaimonia nella proposta della psicologia cognitiva di Martin Seligman
About this book
La felicità ha da sempre interessato i filosofi, ma negli ultimi sessant'anni se ne stanno occupando anche gli psicologi. Il benessere, il funzionamento ottimale e altri argomenti simili interessano studiosi di vari ambiti, ma anche il pubblico in generale, che ormai ha acquistato una certa familiarità con tali discussioni, tramite internet e i libri di autoaiuto. Questa ricerca intende esaminare come il discorso eudaimonico si sviluppi oggi anche al di fuori dell'ambito della filosofia morale. Dopo una breve considerazione sul ruolo dell'eudaimonia nel pensiero filosofico dell'antichità e all'interno della teorizzazione etica, si passa allo studio del pensiero di Martin Seligman fino ad arrivare alla nascita della psicologia positiva e alla nozione di felicità intesa come flourishing. L'eudaimonia nel pensiero di quest'autore è paragonata alla concezione classica, allo scopo di mettere in luce alcune similitudini e, al tempo stesso, rilevare delle differenze. Infatti, il presente saggio svolge, innanzitutto, un lavoro esplorativo sulla psicologia positiva, mettendo a disposizione del lettore le due teorie di Seligman sulla felicità e le principali tematiche empirico-esistenziali da lui esposte: le emozioni positive, la resilienza, le virtù, le esercitazioni, il carattere e i suoi punti di forza. Il focus non è tanto quello della "novità" della proposta, bensì quello di valutarne la formulazione, i limiti e gli sviluppi in corso. L'interlocuzione filosofica è sostenuta da elementi presenti all'interno del pensiero classico, sullo sfondo della teoria etica delle virtù che parte dal punto di vista del soggetto agente e lo considera in modo prioritario ma non esclusivo.Livia Bastos Andrade è nata a Rio de Janeiro, Brasile. Negli ultimi vent'anni, ha vissuto in vari paesi e ha studiato pedagogia, psicologia e filosofia in sei diverse università, specializzandosi in etica e antropologia filosofica. È dottore in filosofia presso la Pontificia Università della Santa Croce e ha lavorato come direttore didattico presso il Centro di Ricerca Markets, Culture & Ethics della stessa università. L'autrice ha insegnato "Basi antropologiche per l'impresa" nel Master "Umanesimo Cristiano e Sviluppo Economico" dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose all'Apollinare. Attualmente svolge uno studio nell'ambito della psicologia scientifica presso l'Università di Coimbra in Portogallo ed è ricercatrice presso la scuola di filosofia della Universidad Popular Autónoma del Estado de Puebla (UPAEP) in Messico.
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Information
Annesso 1
Virtù e punti di forza
I. Saggezza e Conoscenza
| Questa virtù centrale è definita come la conoscenza che è frutto dell’impegno ed è usata per il bene. La saggezza è una nobile forma d’intelligenza di fronte alla quale nessuno ne risente e tutti ne godono. Include caratteristiche positive relative all’acquisizione e all’uso della conoscenza al servizio di una vita buona. Si noti che la funzione cognitiva ha una particolare rilevanza nelle cinque forze di carattere che compongono la virtù della saggezza. |
| 1. Creatività (personificata da Einstein, Madame Curie, Michelangelo, Dom Pérignon, Picasso e altri). Come differenza individuale, la creatività coinvolge due componenti essenziali: l’originalità e la capacità di adattamento. La produzione di comportamenti e idee originali (nuovi, sorprendenti o insoliti) di per sé non definisce la creatività. Le idee o i comportamenti rilevanti devono essere di tipo adattativo. L’originalità della persona deve dare un contributo positivo alla sua vita o a quella degli altri. |
| 2. Curiosità (personificata da John Lilly o Hellen Keller). Include l’interesse, la ricerca di novità e l’apertura all’esperienza. La curiosità è definita come l’interesse intrinseco dell’individuo per l’esperienza e per la conoscenza in se stessa. Può essere specifica, quando si approfondisce la conoscenza in un tema determinato, o globale, generalizzata e diversificata. Le persone curiose perseguono novità, varietà e sfide nella loro esperienza del mondo. Hanno sete di conoscenza. Trovano affascinanti tutti i temi e gli argomenti. |
| 3. Apertura mentale (personificata da W. James). Include il pensiero critico e il criterio di giudizio. L’apertura a nuove idee è definita come la volontà dell’individuo di cercare attivamente le prove contro le proprie convinzioni preferite, i propri piani e obiettivi, e anche come la disposizione di rivalutare quello in cui già crede. Il modus operandi opposto a questo punto di forza è quello di ragionare in modo da confermare ciò in cui si crede. Chi ha questa caratteristica è in grado di cambiare idea, di imparare a considerare le prove contrarie al proprio pensiero e di esaminare le informazioni in modo razionale e oggettivo. |
| 4. Amore per l’apprendimento (personificato da Piaget, Cartesio, Franklin, Lincoln, T. Jefferson, Stuart Mill e J. Kepler). Può essere concettualizzato in diversi modi. È definito sia come una differenza individuale, sia come una predisposizione universale, al fine di assimilare un concetto particolare o sviluppare un interesse individuale specifico. L’amore per l’apprendimento descrive il modo in cui l’individuo assimila nuove informazioni e nuove competenze, in termini generali, e, ancora, l’interesse individuale ben sviluppato con il quale l’individuo assimila un contenuto specifico. Si relaziona al piacere di imparare anche quando non ci sono incentivi esterni per farlo. |
| 5. Prospettiva (personificata da Esther Lederer). Può essere intesa come la saggezza stessa, ma in questo caso (come la saggezza assegna il nome alla virtù), si riferisce a un prodotto della conoscenza e dell’esperienza che trascende l’accumulo d’informazioni. É il coordinamento delle informazioni e il suo uso deliberato per aumentare il benessere. In un contesto sociale, la prospettiva permette all’individuo di ascoltare gli altri, valutare quello che dicono e offrire dei saggi consigli. |
II. Coraggio
| Il coraggio è la capacità di affrontare consapevolmente il pericolo, nonostante la paura e le conseguenze di una scelta. Può essere: fisico (superare la paura di ferirsi o di morire), morale (resistere alla perdita del prestigio, degli amici o del lavoro, in nome della propria integrità etica o dell’autenticità) o psicologico (affrontare i propri “fantasmi” di fronte a una malattia grave o a un’abitudine distruttiva). S’intende come l’atto deliberato di affrontare qualcosa, quando sarebbe più facile cedere alla compiacenza o alla necessità di comodità e sicurezza. Sono quattro le forze del carattere che compongono la virtù del coraggio. Esse comprendono l’esercizio della volontà al fine di raggiungere gli obiettivi di fronte a un’opposizione, interna o esterna. Tali forze sono correttive e neutralizzano le difficoltà inerenti alla condizione umana, tali come una tentazione a cui resistere o una qualche motivazione che debba essere controllata o ricanalizzata. |
| 6. Valore e Audacia (personificati da Jeanne d’Arc, Coleen Rowlet dell’FBI, Ernest Shackleton e altri). Possiede queste forze chi non retrocede di fronte alle minacce, alle sfide, al dolore, alle difficoltà o alla morte imminent... |
Table of contents
- Introduzione
- Capitolo I Lo studio dell’eudaimonia
- Capitolo II Seligman e la Psicologia Positiva
- Cap. III Capisaldi della Psicologia Positiva
- Cap. IV Sviluppi previ allo studio dell’eudaimonia
- Cap. V Dalla depressione al flourishing
- Conclusioni
- Annesso 1 Virtù e punti di forza
- Annesso 2 Il modello ABCDE, esercizio cognitivo
- Bibliografia