Nota dell’autore
In questo volume propongo un’ampia selezione della mia poesia a partire dai primi testi del 1975, poi confluiti nelle pubblicazioni d’esordio – sulla rivista «Paragone» (1978) e in Nell’acqua degli occhi (1979) – fino all’ultima raccolta, Roma (2009), con l’aggiunta di una scelta di testi inediti tratti dal prossimo libro in uscita, Jucci. In tutte le raccolte, ritornando ai testi a distanza di tempo, e riconsiderandoli nell’insieme di un unico volume, ho apportato alcune variazioni rispetto alla prima edizione.
Franco Buffoni
LORD CHATTERLEY
Nato tra i denti
finito male
già tante volte
e ritentato
come coi giorni
e coi colori,
il solitario
non garantiva
se corrompeva
la prima carta;
ma ritentava
spirituale
e pazientava:
facendo finta di non sapere
lui non le dava soddisfazione.
Come col fumo e con gli amori
era per ledere l’innocenza
che si truccava la prima carta:
per quel suo fare sempre da niente
che riduceva l’esperimento.
MA ERANO EVVIVA LE SCELTE
Era una cosa così stabilita
la messa in piega il giorno prima
che quasi una volta voleva dire
«sogno di tregua dalla presenza
non risolvendo azione da niente».
Ma poteva separare la sostanza?
In fondo chiedeva molto:
provare per sempre una sera,
vedere reazione se c’era.
Ma erano evviva le scelte
decise per dire le pene.
IL POSTDATATO RISOLTO
Da quando aveva smesso di dormire
curava di variare i percorsi
viaggiando ora su un mezzo
ora sull’altro
senza riflessioni
per altro
(per vincere la prospettiva
delle innocenze
in passato aveva provato
a tenersi persino l’amore
addosso senza lavarsi).
Col trucco dei giorni d’agosto
di interessarsi ai finali
e con domande
difficili sui percorsi
godeva invece le azioni
passibili di rimorsi
come rievocazioni
piene di modo.
LUCIA
Non era il caso più di tentare
tanto che altro per una sera
poteva dirgli per fargli male.
Se le sapeva le sue parole
tutte col senso del personale
e non riusciva a ricordare
quell’incidenza più innaturale.
Per la natura e per la legge
per la coscienza della sua voglia
scelse di niente la prospettiva
dell’estuario fenomenale...
e tacque dura come il traghetto
così lombardo dove viveva.
PER TUTTI I WALTER
Era Walter nel quarantanove
in seconda geometri di Asti.
Non sapeva se si chiedeva
d’essere per chi:
il professore di estimo magari
che guardava se sorrideva
e diceva di collettivo.
Ma quando a tutti fu conosciuto
che lui in stazione poi ci restava
anche quello se lo guardava
era per finta che non vedeva.
Così per gli altri non aspettava
che di piantarla con le parole.
Non le voleva quelle parole
di tutti i tempi
da fargli schifo.
Era la scuola di stare soli
peggio per sempre
solo l’inizio.
Ed una sera di pomeriggio
mentre Pavese si compiangeva
scelse da solo la sua ringhiera
per archiviarsi
come da un vizio.
ENKIDU
Anche adesso
se guardi
facendo come
se non ci fosse,
puoi sentirlo cantare
come cantava
per lui.
CERTEZZE
Anticamente
mi prendi in giro
se dici ancora
che sono privo
di conoscenza
elementare
del caso.
Appena punto
ho colto il segno:
giuro che senza nessun ritegno
ho parlato
di Giuda.
OLIVER CROMWELL SALE A SEGESTA
Oliver Cromwell sale a Segesta
con passo pieno di compunzione
– giochi d’alloro
per devozione, c...