Dal Monolinguismo al Plurilinguismo
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Dal Monolinguismo al Plurilinguismo

About this book

Questo lavoro si pone l’obiettivo di far emergere l’importanza degli scambi interculturali. Essi sono, infatti, momenti formativi d’eccellenza della scuola moderna dove si insegnano le lingue per finalità educative globali, sia per ragioni strumentali immediate – soddisfare i bisogni comunicativi quotidiani – che in vista di una perfetta integrazione dei singoli Stati all’interno di una Unione interculturale e plurilingue.
Nello sviluppo del lavoro, Cristiana Lancioni ha deciso di applicare le nozioni teoriche acquisite durante i suoi anni di formazione accademica e l’esperienza diretta che ha avuto modo di vivere presso le Scuole Secondarie di II Grado dove ha svolto servizio. Per garantire un quadro il più possibile esauriente della tematica, ha presentato‚ nella prima parte‚ il contesto storico e didattico nel quale collocare gli scambi culturali e, nella seconda parte‚ ha proposto delle attività pratiche per realizzare al meglio un’esperienza di scambio.
Il passaggio ricorsivo, quindi, dalla teoria alla pratica riflette il passaggio dalla conoscenza alla competenza, oggetto di riflessione spesso affrontato durante gli incontri e i dibattiti che ha avuto con i suoi colleghi negli ultimi anni.
L’obiettivo è quello di far sviluppare nei docenti o futuri docenti le competenze didattiche, pedagogiche e relazionali necessarie per entrare a scuola e – riprendendo la definizione di Leonardo Margiotta – diventare un insegnante di qualità che sia davvero “Competente”‚ ovvero in grado di adeguare l’insegnamento all’evoluzione della storia e della cultura, la quale non è più soltanto nazionale ma‚ piuttosto‚ europea e, pertanto, non può essere di certo circoscritta e limitata tra le mura dell’aula.

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Information


 
1. La mobilità culturale internazionale
 
 
At long last, Europe is on its way to becoming
one big family, without bloodshed,
a real transformation…
 a continent of humane values… of liberty,
solidarity and above all diversity,
meaning respect for others languages,
cultures and traditions.
Laeken Declaration, in: An Action Plane 2004/06
 

1.1 La prospettiva interculturale: dalla nazionalità alla trans-nazionalità
Intendo iniziare questo lavoro adottando una visione distaccata rispetto alla prospettiva limitata di cui “si gode” dalle cattedre di provincia al fine di cogliere le molteplici sfaccettature della nostra professione docente nella società moderna e complessa, dove la “mass-nazione, che si aggrega attorno alla partita della Nazionale di calcio, viene tagliata trasversalmente da mille altre appartenenze […] in giro per l’Europa [e diventa] una massa anglofona trans-nazionale”.[1]
Per adottare una prospettiva di così ampio respiro, svilupperò una breve riflessione diacronica – dal Trattato di Maastricht alle recenti comunicazioni della Commissione Europea – evidenziando come l’insegnamento linguistico sia vincolato alla realtà sociale di ogni epoca e‚ in particolare, quella attuale è caratterizzata da intercultura e plurilinguismo, dialogo tra le culture, nonché rispetto della diversità linguistica.
Quando l’Europa degli Stati Nazionali dell’Ottocento non rappresentava più il modello dominante e si assisteva ad un progressivo superamento dei confini interni dei singoli Stati, la risposta dell’Unione Europea al crescente fenomeno del rimescolarsi delle antiche masse è stata di significativo spessore politico e di ampia portata storica.
Il Trattato di Maastricht (1992) segna un’importante tappa nel processo di integrazione europea perché avvia precise forme di cooperazione tra le comunità e organizza, in modo coerente e solidale, le relazioni tra gli Stati membri.
La creazione dell’Unione Europea[2] testimonia la volontà di non limitare l’azione dell’Unione stessa al rafforzamento della coesione economico-sociale e all’instaurazione di un’unione monetaria, ma di estendere tale azione ad altri importanti settori come quello politico (il Parlamento Europeo), quello finanziario (la Banca Centrale Europea), quello degli affari interni (l’istituzione di una cittadinanza dell’Unione) e quello dell’istruzione.
In quest’ultimo settore, l’Unione sostiene un’istruzione di qualità, incentiva la cooperazione tra gli Stati membri e integra la loro azione al fine di “sviluppare la dimensione europea dell’istruzione con l’apprendimento e la diffusione delle lingue degli Stati membri, favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti, promuovere la cooperazione e lo scambio di informazioni e di esperienze tra gli istituti” (Art. 126 T.U.E.).
Il passaggio dalla cooperazione economica, politica e finanziaria a quella culturale è stato, di fatto, realizzato dal Consiglio Europeo di Lisbona (2000).
Il nuovo obiettivo strategico dell’Unione è l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di attuare una crescita economica sostenibile.
Occorreva modernizzare il modello sociale europeo, “sviluppare uno Stato sociale attivo e dinamico”, investendo nelle persone “[che] sono la principale risorsa dell’Europa e imperniare su di esse le politiche dell’Unione” (Art. 24 T.U.E.), introducendo un nuovo metodo di coordinamento aperto a tutti i livelli.
I sistemi di istruzione dovevano, dunque, essere adeguati alle esigenze della nuova società dei saperi.
Il Consiglio d’Europa definisce‚ in materia di lingue straniere e cultura tecnologica, le nuove competenze di base da fornire lungo tutto l’arco della vita, individua i mezzi atti a promuovere la mobilità di studenti, docenti e personale preposto alla formazione e alla ricerca (i programmi Socrates, Leonardo, Gioventù, Erasmus Plus e una maggiore trasparenza nel riconoscimento di qualifiche e titoli di studio) e crea una rete europea ad alta velocità per le comunicazioni via cavo che colleghi istituti e centri scientifici di ricerca, università e scuole.
Un’economia competitiva basata sulla conoscenza è tema centrale del Consiglio Europeo di Barcellona (2002), il cui Programma di lavoro per il 2010 mira a rendere i sistemi d’istruzione e formazione dell’U.E. un punto di riferimento di qualità a livello mondiale.
Le azioni intraprese in questo campo consistono nel “promuovere la dimensione europea dell’insegnamento e la sua integrazione nelle competenze di base degli allievi entro il 2004, [aiutare] le scuole secondarie per l’istituzione o il miglioramento di un collegamento di gemellaggio Internet con una scuola partner di un’altra località europea, migliorare la padronanza delle competenze di base mediante l’insegnamento di almeno due lingue straniere sin dall’infanzia e lo sviluppo dell’al...

Table of contents

  1. Prefazione
  2. Note biografiche
  3. 1. La mobilità culturale internazionale
  4. 1.1 La prospettiva interculturale: dalla nazionalità alla trans-nazionalità
  5. 1.2 La mobilità reale: l’azione Comenius
  6. 1.3 La mobilità virtuale: l’azione eTwinning
  7. 1.4 Gemellaggi tra città: il Town-Twinning
  8. 2. Una scuola di lingue e di culture diverse Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. 1 Cor 13,1
  9. 2.1 Plurilinguismo: plurilinguismo & diversità
  10. 2.2 Un’opportunità formativa efficace
  11. 3. A proposal for action and best practices
  12. 3.1 Let’s start the project
  13. 3.2 Carrying out the project: partnership activities
  14. 3.3 Project results & evaluation
  15. Conclusione
  16. Progetti congiunti con altri Paesi europei coronati da scambi di classe non possono che essere, dunque, trampolini di lancio verso una serena convivenza di popoli appartenenti alla stessa società plur...
  17. Annex
  18. Annex 1 Socrates General Call for Proposals 2006
  19. I. Introduction
  20. II. The role of the annual call for proposals
  21. III. General Action Lines
  22. Comenius – School Education
  23. Erasmus – Higher Education
  24. V. Centralised actions
  25. VII. Further information
  26. VIII. Lingua – Language Teaching and Learning Centralised actions
  27. IX. Lingua 1: Promotion of Language Learning (Indicative 2006 budget: 2,6 million €)
  28. X. Lingua 2: Development of tools and materials (Indicative budget 2006: 4 million €)
  29. XI. Minerva - Open and Distance Learning (O.D.L.) and Information and Communication Technology (I.C.T.) in Education
  30. XII. Centralised actions In 2006, the Minerva proposals will have to specifically fall under one of the four following actions:
  31. XIII. 1) Understanding innovation (Indicative 2006 budget: 2 million €)
  32. XIV. 2) Designing, developing and testing new methods and educational resources (Indicative 2006 budget: 5 million €)
  33. XV. 3) Providing access to existing resources (Indicative 2006 budget: 2 million €)
  34. XVI. 4) Activities to support the exchange of ideas and experience relating to O.D.L. and the use of I.C.T. in education (Indicative 2006 budget: 1 million €)
  35. XVII. Further information
  36. XVIII. Observation of educational systems and policies (Socrates Action 6.1 and 6.2) (Indicative budget 2006: 2,4 million €)
  37. XIX. Arion study visits (Indicative 2006 budget: 2,8 million €)
  38. XX. Further information
  39. XXI. Accompanying Measures (Indicative 2006 budget: 1,5 million €)
  40. XXII. Financial Support General rules
  41. XXIII. Co-financing principle
  42. XXIV. Applications – Eligibility
  43. XXV. Applications – Exclusion Criteria
  44. XXVI. Applications – Selection Criteria
  45. XXVII. Applications – Award Criteria
  46. XXVIII. Grant agreements
  47. XXIX Payments
  48. XXX. 2. Possible level of grants
  49. XXXI. Closing Dates for Submission (= Dispatch) of Proposals
  50. XXXII. Application and Selection Procedures
  51. Annex 2 Application Form for class exchanges within town twinnings.
  52. Annex 3 Report in the P.T.O.F. of the school
  53. Annex 4 Interview with the Italian teacher responsible for the exchange
  54. Annex 5
  55. Bibliografia
  56. Sitografia