Bibliografia
Per non appesantire la lettura con troppi rimandi si è scelto di mantenere l’apparato bibliografico al minimo, indicando solo alcune pubblicazioni essenziali presentate secondo la struttura del capitolo e non in ordine alfabetico o cronologico. I titoli in elenco non hanno pretesa di esaustività storiografica ma possono essere considerati un punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Thesaurus
Per chi voglia approfondire il tema del tesoro fra Medioevo ed Età Moderna nel contesto europeo, rimando alle seguenti pubblicazioni: L’or au Moyen Âge (monnaie, métal, objets, symbole), Presses universitaires de Provence, Aix-en-Provence 1983; H. Klinkhammer, Schatzgräber, Weisheitssucher und Dämonenbeschwörer: die motivische und thematische Rezeption des Topos der Schatzsuche in der Kunst vom 15. bis 18. Jahrhundert (Studien zur profanen Ikonographie), Gerbr. Mann Verlag, Berlin 1992; I. Waltner-Kallfelz, Die Schatzsuche als religiöses Motiv, Harrassowitz, Wiesbaden 1993; Treasure in the Medieval West, ed. by E.M. Tyler, York Medieval Press, York 2000; Tesori. Forme di accumulazione della ricchezza nell’alto medioevo (secoli V-XI), a cura di S. Gelichi e C. La Rocca, Viella, Roma 2004; M. Hardt, Gold und Herrschaft. Die Schätze europäischer Könige und Fürsten im ersten Jahrtausend, Akademie Verlag, Berlin 2004; Y.-M. Bercé, A la découverte des trésors cachés du XVIe siècle à nos jours, Perrin, Paris 2004; Le trésor au Moyen Âge. Questions et perspectives et recherche, éd. par L. Burkart et al., Université de Neuchâtel, Neuchâtel 2005; Die Macht des Silbers: Karolingische Schätze im Norden, hrsg. von E. Wamers et al., Schnell & Steiner, Regensburg 2005; U. Fracassa, Tesoro, in Dizionario di temi letterari, a cura di R. Ceserani, M. Domenichelli e P. Fasano, Garzanti, Torino 2007, vol. III, pp. 2453-2459; Vom Umgang mit Schätzen, hrsg. von E. Vavra, K. Holzner-Tobisch und Th. Kühtreiber, Österreichische Akademie der Wissenschaften, Wien 2007; Le trésor au Moyen Âge. Discours, pratiques et objets, études réunies par L. Burkart et. al., SISMEL Edizioni del Galluzzo, Florence 2010; J. Dillinger, Magical Treasure Hunting in Europe and North America. A History, Palgrave Macmillan, Houndmills-Basingstoke-Hampshire 2012. Una colta e piacevolissima sintesi sul tema, pensata come libro per ragazzi, è stata scritta da V. Melegari, I tesori nascosti, Rizzoli, Milano 1972.
Il desiderio
Per i tesori in Nord Africa, fra narrazioni e ritrovamenti archeologici, si veda P. Salama, La chasse aux trésors dans le Maghreb classique, in L’Africa romana. Lo spazio marittimo del Mediterraneo occidentale: geografia storica ed economica, 3 voll., a cura di M. Khanoussi, P. Ruggeri e C. Vismara, Carocci, Roma 2002, pp. 1955-2000. È interessante notare che la storia della vacca che penetra in un luogo misterioso e rivela tesori non è attestata solo in relazione al mausoleo di Tipasa, ma anche nella tradizione cristiana medievale: è citata, ad esempio, nella Chronica imaginis mundi di Jacopo da Acqui (fl. XIII secolo), dove si parla della leggendaria origine della famiglia romana dei Colonna.
Per una delle più antiche indicazioni di tesori rinvenute in Egitto e sull’abitudine, invalsa già in Antico, di razziare le tombe, rimando a P. Vernus, Cachettes dans la civilisation pharaonique: de la trouvaille d’un trésor à Deir el-Médina à la mobilisation de la crypte oubliée dans l’idéologie monarchique, in La cachette de Karnak: nouvelles perspectives sur les découvertes de Georges Legrain, sous la dir. de L. Coulon, Institut français d’archéologie orientale, Le Caire 2016, pp. 7-20; “E una gran quantità di Egiziani ruba in esse...”. I furti nelle tombe a Tebe alla fine del Nuovo Regno (XII-XI sec. a.C.), numero speciale di “Mediterraneo Antico” a cura di A. Elli, pubblicato online nel 2015 e liberamente accessibile in rete.
Sui cercatori arabi, sui libri dei tesori e sul Kitab al-Kanuz, rimando a R. Irwin, The Arabian Nights: A Companion, Tauris, London 2003; P. Borchard, Die Messingstadt in 1001 Nacht – eine Erinnerung an Atlantis?, in “Petermanns geographische Mitteilungen”, LXXIII, 1927, pp. 328-331; G. Negro, A caccia dei tesori nascosti. Un’introduzione al Livre des perles enfouies et du mystère précieux, 2008, pp. 1-22, articolo online disponibile su http://www.saharajournal.com/pdf/tesori_nascosti.pdf; A. Bey Kamal, Le livre des perles enfouies et du mystère précieux au sujet des indications des cachettes, des trouvailles et des trésors, Institut français d’archéologie orientale, Le Caire 1907.
Per i vari motivi narrativi raccolti nelle Mille e una notte, si veda U. Marzolph, R. van Leeuwen, Arabian Nights Encyclopedia, 2 vols., ABC-CLIO, Santa Barbara 2004; la traduzione italiana più recente dell’opera, condotta sull’edizione critica del testo arabo è Le mille e una notte, a cura di R. Denaro, Donzelli, Roma 2016. Un immaginario molto simile è evocato nelle pagine di: L’Abrégé des Merveilles, traduit de l’arabe d’après les manuscrits de la Bibliothèque Nationale de Paris par Carra de Vaux, Klincksieck, Paris 1898.
Su altre fonti per le liste dei tesori, oltre al Kitab al-Kanuz, e sull’aneddoto dei buoi di Cosroe, si veda Qadi ibn al-Zubayr, Book of Gifts and Rarities. Selections Compiled in the Fifteenth Century from an Eleventh-Century Manuscript on Gifts and Treasures, transl. from the Arabic, with introduction, annotations, glossary, appendices, and indices by G. al-Hijjawi al-Qaddumi, Harvard University Press, Cambridge (MA) 1996. La leggenda copta del tesoro di Alessandro è citata in J.T. Westerfeld, Egyptian Hieroglyphs in the Late Antique Imagination, University of Pennsylvania Press, Philadelphia 2019. Sull’interesse suscitato dall’oasi di Zerzura, è possibile consultare vari articoli pubblicati su “The Geographical Journal” nel corso degli anni Trenta del Novecento.
Sulla fortuna del tema della ricerca di tesori in Nord Africa ancora nell’Ottocento e nel Novecento, si vedano R. Basset, Notes de lexicographie berbère, Imprimerie nationale, Paris 1885; E. Doutté, Magie et religion dans l’Afrique du Nord, Typographie Adolphe Jourdan, Alger 1909.
Per l’episodio di Zamzam e il mito fondante del tesoro nel mondo islamico, rinvio a B. Wheeler, Mecca and Eden: Ritual, Relics and the Territory in Islam, University of Chicago Press, Chicago 2006.
Per un’introduzione ai tesori nel Medioevo, si veda S. Gelichi, Condita ab ignotis dominis tempore vetustiore mobilia. Note su archeologia e tesori tra la tarda antichità e il Medioevo, in Tesori. Forme di accumulazione della ricchezza nell’alto medioevo (secoli V-XI), a cura di S. Gelichi e C. La Rocca, Viella, Roma 2004, pp. 19-45.
Per i tre casi di ritrovamento miracoloso di tesori ho utilizzato Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, a cura di L. Capo, Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, Milano 1992; Gregorio di Tours, Storia dei Franchi, a cura di M. Oldoni, 2 voll., Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, Milano 1981; Rodolfo il Glabro, Cronache dell’anno Mille, a cura di G. Cavallo e G. Orlandi, Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, Milano 1989.
Per una sintesi sulla discussione del motivo folklorico-sciamanico dell’anima che lascia il corpo, come descritto nell’episodio di Guntramno, si veda D. Ermacora, Sulla costruzione della “possessione europea” (I): il ragno. A proposito di un libro recente di Giovanni Pizza, in “I Quaderni del Ramo d’Oro on-line”, 6, 2013/2014, pp. 161-194.
Sulla prossimità semantica fra tesori e reliquie si vedano i saggi di L. Canetti, Mnemostoria e archeologia rituale delle traslazioni di reliquie tra Antichità e Medioevo, in Liturgia e agiografia tra Roma e Costantinopoli. Atti del I e II Seminario di studio, Roma-Grottaferrata 2000-2001, a cura di K. Stantchev e S. Parenti, Monastero Esarchico di Grottaferrata, Grottaferrata 2007, pp. 131-151; L. Canetti, Verso un’archeologia delle collezioni. Reliquie e tesori tra Antichità e Medioevo, in “Sanctorum. Rivista dell’associazione per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia”, 3, 2006, pp. 107-134; L. Canetti,...