Aree interne e comunità
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Cronache dal cuore dell'Italia

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Cronache dal cuore dell'Italia

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Cronache dal cuore dell’Italia è il sottotitolo che accompagna la straordinaria avventura di queste 22 pratiche che raccontano di borghi, percorsi, parchi, festival, nuove imprese, saperi antichi e nuove professioni. 22 percorsi per riabitare il senso dei luoghi più interni, e quindi più sfidanti, del nostro Paese.
Nel racconto collettivo contenuto nel volume – che nasce anch’esso da una selezione altrettanto collettiva attraverso il bando PRiNT della collana “New Fabric” – si possono cogliere e apprezzare l’impegno e le competenze delle persone, la sapienza e l’amore di quelle comunità resilienti che, anche nel piccolo, concretizzano percorsi di rigenerazione socio-culturale.
A corredo di questa antologia di un’Italia in movimento le preziose riflessioni e i contributi della prefazione di Ilda Curti e della postfazione di Antonio De Rossi.
************************
«Il volume che stringete tra le mani, e che vi apprestate a leggere, racconta di processi e di direzioni che molto hanno a che fare con lo spirito del tempo, per molte e complesse ragioni che questa nota non riuscirà certo a sintetizzare al meglio.
La più evidente è quella legata a un fenomeno di grande diffusione oggi nel nostro Paese, ovvero quella della nuova centralità e per certi versi del nuovo protagonismo che stanno vivendo le aree interne dello stivale, nella loro dimensione extraurbana e nelle molte altre declinazioni che autorevoli esperti e neofiti stanno riconoscendo e sperimentando attorno a questo fenomeno.
Una dimensione questa che ci dice molto di come noi tutti e noi tutte abbiamo attraversato e reagito alla pandemia che ha segnato le nostre vite nel corso di questi ultimi due anni. E proprio l’isolamento della pande- mia, e la potente ondata digitale che questa ha determinato, ha agevolato e realizzato un’altra dimensione costitutiva di questo volume: la sua curatela diffusa.
Era tempo che la direzione della collana “New Fabric” si interrogava su come dare nuovo impulso e nuovo senso allo strumento del bando PRiNT, che negli anni precedenti ha portato alla pubblicazione – e alla sua più generativa diffusione – di due volumi che hanno contribuito a livello nazionale al dibattito sulla rigenerazione urbana, Leggere la rigenerazione urbana (Pacini Editore 2017) e Il ritorno a casa degli Ulissi (Pacini Editore 2019).
Il nuovo impulso è arrivato proprio nello spazio deflagrato dalla pandemia da parte dei protagonisti dei due volumi, gli autori e le autrici PRiNT. Poche righe di una posta elettronica che attaccava dicendo “ci facciamo sentire nuovamente a un anno abbondante dall’uscita dell’ultima edizione del bando PRiNT per lanciare una proposta per chi fra di voi vorrà raccoglierla”…»
Comitato editoriale PRiNT 3

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Information

CULTURA E COMUNITÀ

Un nuovo modo di pensare la città fisica e il senso di comunità: CasermArcheologica. Luogo di Utopie Possibili

Martina Tognelli
CasermArcheologica
Incastonati tra le montagne, arroccati sulle pendici delle colline, affacciati sulle sponde del mare o lungo i bordi dei laghi, sperduti nelle zone più insolite del Paese: i borghi italiani hanno il potere magnetico di attrarre ogni anno un numero incalcolabile di visitatori e c’è chi vorrebbe mollare tutto per venirvi ad abitare. Ma al di là di immaginari pittoreschi, questi contesti hanno bisogno di specifiche politiche di attivazione per non rischiare una condizione di marginalizzazione. La critica accessibilità al territorio dall’esterno, la disparità nell’erogazione dei servizi essenziali, l’invecchiamento della popolazione e il progressivo abbandono delle giovani generazioni sono alcune delle difficoltà che colpiscono queste realtà. Non ne esce indenne nemmeno la città di Sansepolcro, in provincia di Arezzo, da qualche anno scesa sotto la soglia dei 16.000 abitanti. È in questo comune dell’interno toscano, terra al confine tra più Regioni, che ha preso vita CasermArcheologica, un percorso di rigenerazione urbana a base culturale che dal 2013 sta riqualificando gli spazi di Palazzo Muglioni, edificio nobiliare nel centro storico situato a pochi passi dai principali luoghi di interesse storico-artistico della città. Primo fra tutti il Museo Civico dove sono conservate le opere di Piero della Francesca, artista nato a Sansepolcro che ha aperto nuove prospettive al Rinascimento italiano.
Palazzo Muglioni deve il nome a una famiglia nobiliare del posto che tra il XV e XVI secolo ha ricoperto le massime cariche comunali. Minerva Muglioni, ultima discendente, ha tenuto qui i suoi salotti culturali. Nel corso del tempo, l’edificio è stato adibito a varie funzioni. Nel 1827 è sorto il primo laboratorio della Buitoni, storica impresa alimentare di pasta secca e prodotti da forno che rappresenta ancora uno degli assi portanti dell’economia locale. È stato roccaforte della resistenza partigiana e Caserma dei Carabinieri fino a essere destinato, alla fine degli anni Ottanta, a succursale scolastica. Poi un lungo silenzio per circa trenta anni.
Oggi Palazzo Muglioni è di proprietà della Provincia, in comodato d’uso al Comune di Sansepolcro; al suo interno si trovano il Centro per l’Impiego e il servizio di ascolto della Caritas, “una felice e in qualche modo toccante coincidenza che un luogo di aiuti pratici e di coesione sociale conviva con un posto nato per creare legami artistici e umani1”. Il primo piano del palazzo ospita la sede di CasermArcheologica, spazio permanente di esposizione e residenze artistiche dedicato ai linguaggi del contemporaneo nel territorio della Valtiberina, aperto tutto l’anno e accessibile a visite di cittadini, scolaresche e turisti.
Da un lavoro di ricerca-azione di Ilaria Margutti, artista e docente di Storia dell’Arte al Liceo Città di Piero di Sansepolcro e oggi curatrice degli spazi assieme alla progettista culturale Laura Caruso, CasermArcheologica è diventata sempre più punto di riferimento per la cittadinanza, grazie inizialmente al coinvolgimento degli studenti di Ilaria Margutti, che di questo luogo si sono presi cura e hanno cominciato ad abitarlo con mostre d’arte e di fotografia, concerti e live performance. Nemmeno un verbale di inagibilità emesso pochi anni più tardi dal corpo locale dei Vigili del Fuoco è riuscito ad arrestare quel fermento culturale che si era ormai consolidato, anzi “è stata la più grande occasione per CasermArcheologica”, ricorda Laura Caruso.
Quando abbiamo deciso di voler guardare oltre la crisi, ci siamo dati un metodo: ripartire da ciò che c’è e non da ciò che manca. C’è un edificio abbandonato nel centro storico, una comunità di riferimento forte, una buona prossimità e facilità di dialogo con le Istituzioni locali, un territorio con ritmi di vita sostenibili che però vive il progressivo abbandono da parte dei suoi cittadini più giovani. […] CasermArcheologica ha deciso di ripartire da queste analisi per cercare di creare un contesto in cui sia possibile coltivare una visione, attraverso l’arte contemporanea, vocata per natura all’innovazione, e avere spazio per sviluppare pratiche, che per noi oggi vuol dire lavoro. CasermArcheologica è un luogo dove vogliamo che sia possibile scoprire talenti, potenziare competenze, sviluppare professionalità in dialogo con il tessuto economico e produttivo del territorio. […]2
In seguito alla vittoria dell’edizione 2016 del bando Culturability promosso da Fondazione Unipolis, Ilaria Margutti e Laura Caruso hanno usato una parte del compenso per avviare i lavori di restauro di Palazzo Muglioni e una parte per promuovere un’intensa attività di fundraising nel territorio, che ha portato all’interessamento delle Istituzioni pubbliche e private su più livelli, delle scuole superiori, di imprenditori e di professionisti locali, ma soprattutto di una comunità attenta e vivace sempre più intergenerazionale. Nell’aprile del 2016 si è costituita l’Associazione di Promozione Sociale CasermArcheologica, con l’intento di ripartire da un patrimonio culturale trascurato per generare valore in una continua ricerca di senso, condivisa con la cittadinanza. Il 9 luglio del 2017 CasermArcheologica ha finalmente riaperto i suoi spazi con l’inaugurazione della mostra Agibile degli artisti Alessandra Baldoni, Francesco Capponi, Federica Gonnelli e Carla Rak. Un titolo manifesto, dedicato al concetto di rigenerazione e affiancato all’immagine di una fenice rinvenuta in una parete dell’ex Caserma, per ridare linfa a un luogo che è stato reso di nuovo usufruibile e vitale.
In questi anni gli spazi di CasermArcheologica hanno ospitato circa un centinaio di eventi culturali differenti tra mostre d’arte e di fotografia, residenze artistiche, laboratori di formazione continua, eventi di live music, festival, presentazioni di pubblicazioni e incontri con esperti, progetti culturali svolti fuori dalle stanze di Caserma. L’Associazione è stata infatti la prima a promuovere un intervento di street art in uno degli snodi viari più importanti della città, all’ingresso e all’uscita della Strada E45. L’iniziativa è stata co-progettata con gli artisti Ivan Tresoldi, Mattia Martini, Nicola Alessandrini e Lisa Gelli assieme agli studenti del Liceo Città di Piero a partire da una domanda formulata durante un’assemblea di Istituto: “Se tu potessi dire qualcosa ai tuoi concittadini attraverso una grande parete di cento metri quadrati, come un messaggio da mandare a tutti coloro che arrivano a Sansepolcro, cosa vorresti dire?”.
L’Associazione è fortemente consapevole che per poter alimentare nuovi flussi economici e relazionali è necessario privilegiare una visione e una narrazione propositive, che permettano a un polmone più giovanile di poter respirare. CasermArcheologica vuole essere un luogo in cui le nuove generazioni possono partecipare attivamente al processo costruttivo della città, cominciando con l’agire come protagonisti negli spazi stessi del centro culturale. Molte attività sono realizzate con il contributo degli studenti del Liceo Città di Piero. Un esempio fra tanti è la stesura annuale dei Quaderni dell’arte a cura di Ilaria Margutti e dei suoi alunni, un progetto nato per avvicinarli ai linguaggi più attuali dell’arte contemporanea che difficilmente trovano spazio all’interno dei programmi ministeriali. I Quaderni sono il risultato di un percorso di attenzione e di educazione, fatto di riflessioni, fotografie e opinioni, volto a fornire nuovi sguardi sul mondo. Una pratica permanente, che si conclude con una mostra finale negli spazi del palazzo e che restituisce con cura e criterio quell’azione civica e politica autentica alla base dell’Associazione. Il bisogno di emergere dei giovani si fa largo soprattutto nelle stanze ancora da riqualificare di CasermArcheologica, perché “piene di tracce, residui, ricche di indizi e di strade”3. È la bellezza di un luogo imperfetto che lo rende per eccellenza un contenitore in cui possono avvenire straordinarie trasformazioni. “La funzione del vuoto per la creazione dell’immaginario è determinante; abbiamo imparato che a CasermArcheologica non è il finito che genera, che stimola a impegnarsi ma è proprio il non finito”4.
CasermArcheologica è dunque uno spazio in cui accogliere l’inatteso, il non convenzionale; si interroga sulla possibilità di trovare forme stabili nel tempo di sviluppo locale e di occupazione giovanile, apre a visioni alternative della realtà. È per questo che si configura come un luogo di formazione continua, dove praticare forme di coworking inteso come riferimento per una comunità di giovani professionisti che cerca un luogo di reciproca conoscenza, scambio e condivisione di progettualità. Dal 2019 l’Associazione accoglie il collettivo di musica trap e rap Empire24 che ha presentato l’artista Blind a XFactor nella stagione 2020/2021. Lo studio, composto da giovani tra i 17 e i 23 anni, sta continuando a registrare con artisti provenienti da varie parti della Toscana e dell’Umbria.
CasermArcheologica lavora per creare uno spazio dove si possa pensare la pratica artistica come innovazione cognitiva capace di attrarre a sé persone qualificate, in grado di ripensare lo spazio, l’arte, la politica e la società e generare lo spunto per l’attivazione di processi virtuosi capaci di arricchire il territorio e rigenerarlo5.
È un luogo dove si abilitano le persone a mobilitarsi, a esprimersi, a sviluppare un progetto dall’inizio alla fine, a condividere ciò che si ama fare con la comunità. Ogni attività che prende forma è il frutto di un intenso processo di inclusione, di coesione sociale e di attivismo civico che impegna collaborazioni diverse a seconda delle necessità. Ad esempio, l’Associazione CasermArcheologica ha realizzato un progetto con la fotografia stenopeica assieme a Electra Associazione di Promozione Sociale, che gestisce un centro diurno per persone con disabilità mentale ad Arezzo, e che è sfociato nell’allestimento della mostra Tra visibile e invisibile in occasione della ricorrenza del Cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci. L’iniziativa A passo d’arte ha visto invece il contributo del Circolo degli Esploratori, un tour operator specializzato in turismo sostenibile, per un trekking immerso nel verde della Valtiberina intervallato da momenti di letture e brevi pause musicali. L’Associazione Effetto K ha curato il circuito di eventi di live music e la rassegna di festival musicali, mentre 321 Video è il gruppo di giovani videomaker ingaggiato all’occorrenza dall’Associazione per la comunicazione e disseminazione di ogni progetto.
Nel suo incessante lavoro di recupero di un vuoto urbano attraverso un processo partecipativo, CasermArcheologica ha sperimentato l’importanza della prossimità istituzionale, favorita anche dalle ridotte dimensioni della città. Nel 2019, a seguito di un bando pubblico, è stata stipulata la convenzione quinquennale rinnovabile per altrettanti anni, esito di uno studio attento e consapevole della situazione di contesto; la direzione è quella di un rapporto di co-progettazione e corresponsabilità tra un ente pubblico e un ente privato per “dare continuità al progetto culturale avviato negli ultimi tre anni presso Palazzo Muglioni, divenuto luogo di produzione e di esposizione d’arte contemporanea, in cui realizzare attività di rilievo anche nazionale, collegate alla contemporaneità e alla conoscenza dei nuovi linguaggi artistici”6. Nella stessa concessione si legge inoltre che l’Amministrazione si impegna nell’essere parte attiva e partecipe, “facilitando comunque l’Associazione, quando possibile, all’accesso a risorse pubbliche destinate alla riqualificazione e al recupero di aree urbane e a ogni altra forma di finanziamento che riguardi lo svolgimento di attività culturali7”. Il rapporto fiduciario tra l’Associazione e l’Amministrazione Comunale è cresciuto nel tempo: sempre nel 2019 il Comune ha commissionato all’Associazione l’incarico direttivo nell’organizzazione delle attività legate alle celebrazioni leonardiane, dopo che la mostra Superbellezza degli artisti Luca Bertolo e Flavio Favelli curata da Michele Dantini per CasermArcheologica le è valso il riconoscimento ufficiale dalla Regione Toscana nell’ambito del bando Toscana Incontemporanea per il suo impegno costante nella ricerca, progettazione, organizzazione e promozione di pratiche ed espressioni creative e artisticoculturali nel campo delle arti contemporanee.
CasermArcheologica è un notevole motore di crescita culturale per la città di Sansepolcro e modello di rigenerazione urbana. Ritengo che questo progetto sia educativo e utile alla comunità in quanto coinvolge varie realtà: studenti delle scuole superiori, professionisti, imprenditori, istituzioni e fondazioni8.
Nel 2019 l’Associazione è risultata tra i vincitori del bando Creative Living Lab dedicato ai progetti di rigenerazione urbana, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea. L’iniziativa riguardava la ricostruzione in cartone della Torre di Berta assieme all’artista francese Olivier Grossetête, coinvolgendo in prima persona i cittadini in un'azione artistica collettiva, unica e irripetibile. Questi importanti passaggi sono stati accompagnati da un consistente sforzo di modellizzazione di servizi, di curatela di progetti per committenti privati e pubblici, di ampliamento dell’offerta formativa dei laboratori, di ideazione di un’esperienza virtuosa come Scopri Sansepolcro. Il Museo Diffuso: luoghi, persone, storie. Si tratta di un progetto di turismo responsabile che l’Associazione gestisce assieme ad altre sette realtà locali che si prendono cura, in maniera del tutto volontaria, di alcuni spazi significativi della città: Archivio Diocesano, Campanile del Duomo e Gruppo Campanari, Museo Biblioteca della Resistenza, Museo del Merletto, Museo della Vetrata, Sede degli Sbandieratori e Società dei Balestrieri. Nei mesi estivi, una guida turistica certificata del Centro Guide Arezzo e Provincia parte ogni sabato pomeriggio dall’Ufficio Turistico e conduce i cittadini e i visitatori alla scoperta del Museo Civico più, a turno, di due degli otto spazi coinvolti nel circuito. È un’iniziativa fortemente sostenuta dall’Amministrazione Comunale, pensata per trasformare Sansepolcro in un “museo a cielo aperto” che raccoglie, rende fruibile e attiva un patrimonio multiforme di posti, memorie, oggetti e persone che sono l’essenza di un luogo. L’Associazione ha infatti portato avanti un ragionamento incentrato sui nuovi modi di abitare e vivere insieme il territorio coinvolgendo anche i negozianti, i ristoratori, gli albergatori e tutti gli operatori economici per cercare di contrastare il fenomeno del cosiddetto “turismo mordi e fuggi”, di cui soffre la città. Il progetto, giunto alla sua terza edizione, sta continuando a funzionare seppur con qualche difficoltà causata dall’emergenza epidemiologica, ed è diventato un caso studio analizzato dai ragazzi del Master U-Rise dell’Università IUAV di Venezia in soggiorno a CasermArcheologica nel settembre 2020, per uno dei due momenti formativi residenziali previsti dal corso di studi.
La combinazione di risorse pubbliche ed entrate dai servizi erogati dall’Associazione concorre alla generale sostenibilità di CasermArcheologica. A fronte di questa crescita il settore soffre la mancanza di una visione politica nazionale e di azioni istituzionali espressamente dirette, forse a causa della dimensione ibrida e multisettoriale di quest’ambito. La rigenerazione urbana è spesso citata nelle linee di indirizzo delle politiche pubbliche a ogni livello, in quanto è emerso come luoghi di questo tipo possano attivare una coscienza sociale e civile e importanti processi di sviluppo a scala locale, ma è ancora spesso confusa con la generale ristrutturazione di spazi in cui il progetto di gestione viene sottovalutato. Quello dell’Associazione è un tentativo di presidiare il proprio progetto culturale e renderlo capace di irradiare nel territorio della Valtiberina, ma per far questo c’è bisogno di investimenti pubblici continuativi sulle persone e negli spazi. La localizzazione in un’area dell’entroterra determina la necessità di confrontarsi con le problematiche definite da uno scarso mercato interno. D’altra parte, il sistema dei bandi – strumenti privilegiati dagli at...

Table of contents

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Indice
  5. Nota curatoriale. Di ritorni e di partenze
  6. Da borghi a paesi: nuove comunità per riabitare le aree interne
  7. TERRITORI SOLIDALI
  8. IL MOVIMENTO DELLE COMPETENZE
  9. CULTURA E COMUNITÀ
  10. POSTFAZIONE: Lungo la sottile linea che separa consumo e produzione. Provvisorie considerazioni finali
  11. APPENDICI