L'Organizzazione Segreta 1980-2021
eBook - ePub

L'Organizzazione Segreta 1980-2021

  1. English
  2. ePUB (mobile friendly)
  3. Available on iOS & Android
eBook - ePub

L'Organizzazione Segreta 1980-2021

About this book

Un incontro casuale ha fatto nascere questo libro. Un'organizzazione segreta sullo sfondo, i pochi amici di contorno, una storia d'amore. Nel mondo succedono avvenimenti strani, avvenimenti che, tante volte, non riusciamo a spiegare. Ecco, forse leggendo questo racconto qualcosa alla fine sarà più chiaro.

Frequently asked questions

Yes, you can cancel anytime from the Subscription tab in your account settings on the Perlego website. Your subscription will stay active until the end of your current billing period. Learn how to cancel your subscription.
No, books cannot be downloaded as external files, such as PDFs, for use outside of Perlego. However, you can download books within the Perlego app for offline reading on mobile or tablet. Learn more here.
Perlego offers two plans: Essential and Complete
  • Essential is ideal for learners and professionals who enjoy exploring a wide range of subjects. Access the Essential Library with 800,000+ trusted titles and best-sellers across business, personal growth, and the humanities. Includes unlimited reading time and Standard Read Aloud voice.
  • Complete: Perfect for advanced learners and researchers needing full, unrestricted access. Unlock 1.4M+ books across hundreds of subjects, including academic and specialized titles. The Complete Plan also includes advanced features like Premium Read Aloud and Research Assistant.
Both plans are available with monthly, semester, or annual billing cycles.
We are an online textbook subscription service, where you can get access to an entire online library for less than the price of a single book per month. With over 1 million books across 1000+ topics, we’ve got you covered! Learn more here.
Look out for the read-aloud symbol on your next book to see if you can listen to it. The read-aloud tool reads text aloud for you, highlighting the text as it is being read. You can pause it, speed it up and slow it down. Learn more here.
Yes! You can use the Perlego app on both iOS or Android devices to read anytime, anywhere — even offline. Perfect for commutes or when you’re on the go.
Please note we cannot support devices running on iOS 13 and Android 7 or earlier. Learn more about using the app.
Yes, you can access L'Organizzazione Segreta 1980-2021 by Vito V. in PDF and/or ePUB format, as well as other popular books in Social Sciences & Social Science Biographies. We have over one million books available in our catalogue for you to explore.
Capitolo 1
Esiste un’organizzazione segreta che aiuta le persone in difficoltà. Lo so perché ne ho fatto parte…
No, no, non sto parlando di un’associazione di beneficenza o qualcosa di simile: sto parlando di un’organizzazione segreta vera e propria.
Non vi so dire quando è nata, ma posso raccontarvi la mia storia. Per tutelare la riservatezza dei diretti interessati, modificherò almeno i loro nomi. E vi avverto… vi sembrerà surreale, ma vi assicuro che tutto ciò che state per leggere è accaduto veramente.
Iniziamo da me. Sono nato nel 1980. Il dosaggio troppo forte di un farmaco somministrato a mia madre al momento del parto mi ha provocato molti problemi: nonché un’invalidità del 46%. Nonostante tutto, lavorando il doppio degli altri, sono riuscito a raggiungere traguardi notevoli.
Anno 1984
Andavo ancora all’asilo. L’istituto era gestito dalle suore. Al mattino ci facevano colorare, scrivere le lettere e i numeri. In via sperimentale ci confondevano le idee facendoci vedere delle figure di animali e chiamandole col loro nome inglese. Dicevano che ci sarebbe servito in futuro. Risultato: ho odiato quella lingua e non l’ho mai imparata.
A pranzo, mangiavamo quello che ci preparavano le nostre mamme. Nel pomeriggio si giocava nel cortile, poi si faceva il pisolino.
Per noi, il cortile era enorme. Purtroppo era tutto asfaltato. I lividi, le ginocchia e i gomiti sbucciati erano all’ordine del giorno. Al centro del cortile si trovava un’aiuola con un albero all’interno. I bambini più spericolati cercavano sempre di arrampicarsi. Attorno al cortile vedevi i vari edifici della chiesa. Mi ha sempre incuriosito un edificio in particolare. Aveva una porticina chiusa a chiave alta quanto un bambino. Avevo provato a sbirciare dalle finestrelle accanto, ma la stanza era sempre buia. All’epoca ero un marmocchio intelligente ma pauroso. Due bambini, Cristian e Franco, volevano sempre picchiarmi. Al posto di affrontarli, decisi di restare sempre accanto alla suora che doveva controllarci tutti. Purtroppo, un giorno si allontanò per rispondere al telefono dell’asilo. I miei due compagni se ne accorsero e iniziarono a rincorrermi.
Io cercai di scappare.
Ovviamente invano.
Mi buttarono a terra e mi presero a calci. Pensavo di non aver scampo, ma una bambina piccola e mingherlina li fece cadere e con aria minacciosa disse: «Lasciatelo in pace!».
Si trattava di Cleo. Occhi azzurri e capelli biondi a caschetto. Nonostante la statura era fortissima.
Io rimasi affascinato dalla sua bravura nel combattimento, ma allo stesso tempo mi sentii umiliato.
Mi ripromisi dunque di diventare più duro… e meno pauroso. Con il passare del tempo, i due monelli iniziarono a rispettarmi e diventammo una piccola combriccola. Cristian era il capo. Franco il braccio destro. Io quello sinistro.
Dopo qualche mese arrivò il circo in città. Visto che i genitori non volevano portarci a vedere le tigri, gli elefanti e tutte le altre attrazioni, decidemmo di evadere dall’asilo. Il piano era semplice. Cleo doveva distrarre la suora all’ingresso, mentre noi maschietti avevamo il compito di uscire e salire sul pullman diretto al circo. Funzionò quasi tutto alla perfezione. Eravamo arrivati alla fermata, ma non avevamo calcolato il ritardo del pullman. Una madre insospettita ci riportò all’asilo. Per punizione, la suora ci fece mettere in ginocchio sui ceci e cercò in tutti modi di farci chiedere scusa. Grazie al nostro orgoglio, ci rifiutammo e resistemmo sui ceci fino all’arrivo dei nostri genitori.
Il giorno dopo, all’asilo, Cristian, Franco e il sottoscritto conoscemmo un prete. Ci fece i complimenti per la nostra determinazione e al momento del sonnellino pomeridiano ci portò davanti alla porticina alta quanto un bambino. Poi disse: «Volete sapere cosa c’è qui dietro? Io ho la chiave e posso farvi entrare. Vi avverto però… non potrete raccontare niente a nessuno. I vostri genitori e i vostri amici non capirebbero. Li fareste soltanto soffrire. Se deciderete di aprirla, scoprirete un mondo pieno di segreti e vivrete una fantastica avventura. Cosa volete fare?».
Secondo voi cosa decidemmo?
Ovviamente accettammo. Accettammo perché eravamo curiosi. Accettammo perché eravamo bambini. E promettemmo di non dire niente a nessuno.
Alla fine della fiera si trattava solo di una palestra. Cleo si stava già allenando all’interno della stanza con un sacco da boxe.
Per un anno e mezzo, ci allenammo nella lotta pure noi. Franco contro Cristian, io contro Cleo. Ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a combattere come gli altri. Il prete ci insegnò a tirare i pugni e i calci, ci fece scoprire i nostri punti deboli e quelli forti. Durante gli allenamenti ci raccontava anche dell’organizzazione segreta. Lui, prete senza fede in Dio, voleva tramandare alle nuove generazioni il compito di aiutare i più deboli a qualunque costo. Anche infrangendo delle regole. Per lui non esisteva nessun Aldilà… contava solo quello che succedeva nella vita terrena. L’obiettivo dell’organizzazione era quello di rendere il mondo un posto migliore…
E quel prete era un oratore nato. Rendeva le storie avvincenti e adatte ai bambini…
Anno 1985
Ho fatto il primo lavoretto per l’organizzazione. I miei genitori avevano deciso di portarmi a Gardaland. Dopo averlo saputo, il prete approfittò dell’occasione chiedendomi di ritirare un pacco e promettendomi che sarei stato ricompensato.
Accettai senza pensarci due volte.
Convinsi i miei a mangiare in un determinato locale del parco di divertimenti e andai nelle cucine. Mi presentai al cuoco con il nome che mi era stato dato dall’organizzazione: «Vito».
Il cuoco mi diede un floppy disk da 3,5 pollici: «Mettilo dentro il tuo zainetto e dallo al prete. Mi raccomando… è importante. Ora dimmi: quali sono i tuoi piatti preferiti?».
Non ci pensai su molto: «La pasta alla carbonara, la pizza alla diavola, la carne impanata con le patatine fritte e la Coca-Cola».
Lui mi guardò sorridente: «Sei proprio un buongustaio! Ora vai dai tuoi genitori che ti faccio portare tutto al tavolo».
Quando arrivarono i piatti, non presenti nel menu, i miei si stupirono ma non fecero domande. D’altronde, avevo detto di essere diventato amico del cuoco.
Rispetto ai piatti dei miei genitori, di mia sorella e degli altri clienti, i miei erano stati serviti in dosi abbondanti. Naturalmente era tutto buonissimo e io non avanzai niente.
Prima di proseguire con il racconto, vorrei farvi notare una cosa: ufficialmente, i floppy disk da 3,5 pollici sono usciti nel 1987.
Come facevano, dunque, ad averli già nel 1985?
Mi sono posto la domanda molte volte e sono giunto a una conclusione. Con buona probabilità, un membro dell’organizzazione lavorava alla Sony e per qualche giorno ho avuto fra le mani uno dei primi prototipi.
Naturalmente si tratta solo di una mia supposizione.
Al ritorno comunque consegnai il dischetto. Il prete mi ringraziò e mi diede una pallina rimbalzante.
Finito l’asilo, gli allenamenti diventarono meno frequenti. Andavamo tutti in scuole diverse e non esistevano ancora i cellulari… Io, Franco e Cristian ci vedevamo in oratorio e durante le gite a Oulx.
Mi ricordo ancora una di quelle occasioni. Il prete ci portò a fare una passeggiata in montagna. Eravamo quasi arrivati in vetta, e io ero sfinito. A un certo punto, crollai a terra. Cristian voleva aiutarmi, ma il prete glielo impedì. Poi venne da me e per farmi rialzare iniziò a prendermi a calci e urlarmi contro: «I membri dell’organizzazione, non mollano mai. Quindi rialzati e raggiungi la vetta».
Con fatica, esegui l’ordine.
Raggiunta la vetta, il prete mi sorrise e mi mise la mano sulla testa in modo affettuoso. Poi, diede a tutti i panini e le bottigliette d’acqua che custodiva nel suo zaino. I panini erano stati preparati da lui ed erano buonissimi.
Cleo si trasferì con i suoi genitori a Roma nel 1986. Non l’ho più incontrata, ma mi è stato detto che si è allenata per molti anni con un altro membro dell’organizzazione.
Come se non bastasse, ha studiato diverse discipline marziali: Judo, Kempo, Taekwondo e Jiu-jitsu brasiliano. Quindi se doveste incontrarla sarebbe meglio non farla arrabbiare. Ora insegna difesa personale alle ragazze che hanno subito un’aggressione e che non possono permettersi di pagare le lezioni in una palestra.
Probabilmente starete pensando che i bambini non sanno tenere la bocca chiusa. Com’è possibile che un’organizzazione segreta basi parte della sua esistenza su di loro? Posso dirvi che i bambini scelti hanno determinate caratteristiche che li accomuna.
Detto ciò, specifico che il prete ci aveva fatto promettere di non rivelare a nessuno dell’organizzazione. Se avessimo parlato con qualcuno, non avremmo potuto proseguire con i nostri allenamenti.
In prima elementare conobbi Dario, il mio primo vero amico. Era simpatico, leggermente indisciplinato e, cosa più importante, condivideva le mie stesse passioni. Avrei voluto confessargli il mio segreto, ma avevo promesso di non dire niente a nessuno. Purtroppo, alle elementari ritrovai un mio vecchio nemico. L’inglese. A quanto pare erano proprio fissati con questa lingua. Andavamo in una scuola privata e quindi, alla fine di ogni anno scolastico, dovevamo andare in un’altra scuola a fare l’esame. In terza elementare, una maestra si accorse delle mie difficoltà nei movimenti in piscina e nell’apprendimento in generale. A fine anno decisero quindi di rimandarmi e di farmi ripetere la classe.
Grazie a quella maestra, i miei si resero conto del problema causato dal farmaco. Mia madre cercò specialisti per aiutarmi, ma fu grazie all’organizzazione se riuscì a trovare qualcuno.
Un giorno le si avvicinò una donna e le disse: «Ho appena sentito quello che è successo. A mio figlio è accaduta la stessa cosa. Ha risolto andando da questo dottore…». E le diede il biglietto da visita. Dopo molti esami e terapie, la situazione migliorò…
A sette anni, rischiai di morire due volte.
La prima fu quando andai a nuotare con mio zio e mia sorella in un torrente in montagna. Andavo spesso a fare il bagno là. Quel giorno, mia sorella finse di annegare. Andai a soccorrerla, ma dopo averla raggiunta, lei mi spinse sott’acqua. Era solo per gioco, ma ...

Table of contents

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Capitolo 1
  6. Capitolo 2
  7. Capitolo 3
  8. Ringraziamenti