GRACE KELLY
Alfred Hitchcock l’ha definita “ghiaccio bollente”, un ossimoro che più di qualsiasi altro, riesce a descrivere il fascino e la personalità di Grace Kelly. Una bellezza algida, capace incredibilmente di infiammare il pubblico con la grazia e quella particolare sensualità che traspare in ogni suo movimento.
Chi è stata davvero Grace Kelly? Probabilmente nessuno l’ha mai saputo realmente. Da chi l’ha conosciuta viene descritta nei modi più differenti. Una sorta di camaleonte dotata di un’intera gamma di personalità.
Terza di quattro figli, Grace Patricia nasce il 12 novembre 1929. La sua è una delle famiglie più in vista di Philadelphia. Il padre, Jack Kelly, si costruisce una solida condizione economica fondando un’impresa edile, che in breve tempo, grazie alle sue capacità, diviene la più importante azienda di costruzioni della costa orientale.
Oltre alle grandi abilità imprenditoriali, Jack possiede un carisma non comune. Nella sua città è considerato un eroe, non solo perché assicura lavoro e benessere a migliaia di dipendenti, ma anche per la sua passione per il canottaggio, sport tra i più popolari nello Stato della Pennsylvania.
Kelly è un grande sportivo; da giovane, col suo metro e ottantasette centimetri di altezza e una muscolatura ben sviluppata, vince addirittura la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1920.
Amato e ammirato da tutta la sua città, l’uomo si serve del suo carisma quando decide di avviare una carriera politica, che gli regalerà grandi soddisfazioni.
Sua moglie, Margaret Majer, è una donna di grande temperamento; proviene da un’austera famiglia tedesca, proprietaria di un’azienda produttrice di piumini d’oca. Laureata in educazione fisica, insegna la materia al Women’s Medical College of Pennsylvania.
Margaret è bella, bionda e con un fisico scultoreo. È molto severa, anche con se stessa; rigorosa e sobria nell’abbigliamento, porta i capelli corti, con un taglio molto semplice; non mette mai smalto colorato sulle unghie e educa le tre figlie a prediligere il suo stesso stile e a non preoccuparsi troppo dell’abbigliamento. In famiglia la chiamano “il boss”. La sua attività preferita è quella di raccogliere fondi per l’amato collegio dove ha insegnato e tiene molto a impegnare i figli nelle sue stesse iniziative di beneficenza.
I Kelly rappresentano un vero modello di virtù per la città. Quando, la domenica mattina, si recano a messa, tutti gli occhi sono puntati su di loro, che, in silenzio, bellissimi, impeccabili e ben vestiti, raggiungono il banco di famiglia.
Tuttavia quella apparente perfezione nasconde una realtà ben diversa. Jack Kelly, approfittando del suo fascino e del suo potere, frequenta moltissime donne e Margaret deve ben presto fare i conti con le lunghe assenze del marito, causate non sempre da motivi di lavoro. Un Natale, la signora Kelly scoprirà che il suo affascinate e focoso marito ha acquistato ben ventisette trousses, tutte identiche, ognuna da spedire in una confezione regalo a un indirizzo diverso. La donna è molto brava a nascondere il suo malessere ai propri figli, che cresceranno senza mai sospettare nulla; solo in età adulta sapranno quanto sia stato difficile per la loro madre il ruolo di moglie dell’esuberante Jack Kelly.
Margaret insegna ai propri figli, fin dalla tenera età, come suscitare ammirazione negli altri: non bisogna mai raccontare in giro cosa si pensi veramente e soprattutto occorre sempre salvare le apparenze. Sempre!
Grace, a differenza degli altri fratelli, è una bambina fragile e un po’ cagionevole di salute; ama giocare in solitaria, con le bambole che spesso ruba alle sorelle preservando così le proprie, che restano sempre perfette. Molte di esse le conserverà, portandole con sé a Monaco, dove le custodirà gelosamente in un grande armadio.
Crescendo, si sentirà spesso un po’ soffocata dall’atmosfera seriosa di casa e quando diventa tutto troppo pesante, scappa da zio George.
George Kelly, uno dei fratelli maggiori di Jack, è stato un attore di successo a Broadway e un autore con una discreta popolarità. Dalle sue opere Hollywood ha tratto addirittura dei soggetti cinematografici e le sue pièces teatrali sono state rappresentate per moltissimi anni.
Grace ama la compagnia di zio George, con il quale si sente finalmente libera di essere se stessa.
Affascinata dalla sua intelligenza e dalla grande cultura, la giovane riceve le sue prime lezioni di recitazione e di dizione proprio dall’amato zio, a cui penserà con grande affetto per tutta la vita.
La ragazza studia fino al 1934 all’Academy of the Assumption presso la parrocchia di Santa Brigida. In quel luogo, lontana dall’atmosfera dura e severa di casa, conosce la tenerezza. Le suore dell’Istituto, che come si può immaginare non sono proprio il ritratto della dolcezza, al confronto con i genitori le appaiono degli angeli premurosi e sensibili.
A quattordici anni, si trasferisce in un altro istituto, dove inizia a manifestare quell’affascinante doppia identità, quel conflitto tra le diverse personalità, che è stato poi il segreto del suo successo a Hollywood. Dietro la brava ragazza tutta buone maniere si nasconde uno spirito inquieto e inaspettato. Tuttavia non è mai subdola o bugiarda, desidera davvero comportarsi sempre bene, ma nonostante i buoni propositi, a volte non riesce a rinunciare a una sigaretta fumata di nascosto.
L’età dell’adolescenza, difficile per tutti, per Grace è particolarmente complicata, in quanto è considerata dagli altri una ragazzina insignificante. La sua eccessiva timidezza la fa apparire goffa e sovente, la si vede camminare rasente le pareti per farsi notare il meno possibile. All’epoca, porta spessi occhiali da miope, che insieme a qualche chilo di troppo e a un seno non proprio florido, fanno di lei la tipica ragazza che nessun giovanotto desidera.
La futura principessa, anche quando diventerà la diva Grace Kelly, esempio mondiale di bellezza, classe, fascino ed eleganza, conserverà sempre dentro di sé il dolore degli anni adolescenziali.
È proprio in quel periodo che si afferma il suo desiderio di recitare. Durante i piccoli spettacoli scolastici, scopre che il palcoscenico le offre la possibilità di trasformarsi in quello che più desidera, sentendosi finalmente a proprio agio.
A dodici anni, inizia così a far parte di una compagnia filodrammatica, nella quale riesce in poco tempo a distinguersi ottenendo ruoli sempre più importanti.
Raggiunta l’età di sedici anni, tutto cambia velocemente e improvvisamente: il brutto anatroccolo si trasforma in una bellissima ragazza. Il volto di Grace, praticamente perfetto, è l’esatta combinazione di quello dei suoi bei genitori. Tutti cominciano ad accorgersi di lei e, complice la disinvoltura acquisita sulle tavole del palcoscenico, diviene la ragazza più corteggiata tra le sue coetanee.
La futura diva inizia a flirtare con i ragazzi. Papà Kelly su questo aspetto ha vedute molto ampie, permette a sua figlia di uscire con i vari corteggiatori, ma appena intuisce che la frequentazione sta trasformandosi in qualcosa di più serio, pretende che la ragazza tronchi col giovanotto di turno ogni rapporto: è suo esclusivo compito trovarle colui che dovrà essere il futuro marito.
A quell’epoca, la verginità è ancora un valore sacro e Grace, benché amoreggi con diversi ragazzi, conserverà la propria virtù fino al diploma, anche se nel frattempo non disdegnerà sperimentare altre pratiche.
Nel 1947 si iscrive alla American Academy of Dramatic Art, una delle più importanti scuole di recitazione d’America, dove si erano diplomati attori del calibro di Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Kirk Douglas e Lauren Bacall.
All’interno dell’Accademia Grace lavora soprattutto sulla voce: ha una fastidiosa pronuncia nasale, sulla quale, attraverso impegnativi esercizi, riesce a intervenire. Le lezioni le fanno perdere le inflessioni dialettali e le regalano un accento aristocratico con una dizione perfetta, da consumata attrice inglese.
La sua bellezza regale spesso mette in soggezione anche gli amici che le stanno accanto.
Davanti all’obiettivo, poi si trasforma in qualcosa di sorprendente e per la naturale fotogenia, viene ingaggiata per diverse campagne pubblicitarie.
La giovane attrice si presenta molto simpatica e socievole con i suoi compagni di corso, ma allo stesso tempo può apparire distante e fredda, quando non conosce bene le persone: per questo molti la etichettano come snob.
Inoltre, è oggetto di molta invidia, in quanto sembra che tutto le arrivi con estrema facilità, ma in realtà i genitori le hanno sempre insegnato a nascondere fatiche e ambizioni.
Nella vita della futura stella in quel periodo ci sono parecchi uomini, dei quali si servirà per fare le conoscenze giuste: vuole a tutti i costi diventare famosa e importante, vuole emergere!
Conclusa l’Accademia, viene scelta per “Il padre”, lo spettacolo di Strindberg, con il quale, nel 1949, esordisce a Broadway. La pièce non ha particolare successo, ma Grace si distingue ottenendo critiche favorevoli. Tuttavia, dopo quella prima esperienza, non riuscirà a ottenere altri ruoli, in quanto nelle tantissime audizioni a cui partecipa viene considerata un’attrice troppo debole, senza voce e senza capacità di dare vita a personaggi teatrali. Le manca il carattere in scena e quella spavalderia necessaria per conquistare gli spettatori.
Se per il teatro risulta non idonea, per la televisione invece ha molte carte da giocare.
Nel 1950, la televisione americana è praticamente ancora in fase sperimentale e le prime trasmissioni realizzate saranno trasposizioni dei grandi romanzi o di grandi testi teatrali per la televisione.
Grace, con la sua bellezza e il suo primo piano perfetto, sembra nata per quel tipo di produzioni.
Molti attori della sua generazione, come James Dean, Anthony Perkins e Steve McQueen, iniziano la loro carriera proprio sul piccolo schermo.
La televisione offre all’attrice l’opportunità di limare la propria recitazione. Nell’arco di cinque anni partecipa a oltre sessanta produzioni, comprese quelle che poi prenderanno il nome di soap opera.
Grace risulta bravissima e acquisisce una dimestichezza davanti alla telecamera che si rivelerà molto utile in seguito. Ormai riesce a muoversi con disinvoltura sulla scena e a memorizzare battute in pochissimo tempo.
Tuttavia, la sua ambizione più alta resta quella di lavorare in teatro; accetterà infatti di partecipare anche a spettacoli estivi rinunciando a impegni televisivi ben remunerati.
Nel 1951 l’attrice è ormai un volto molto noto alla tv e anche grazie alla popolarità raggiunta, ottiene il suo primo ingaggio importante a Hollywood. Stanley Kramer la convoca infatti per “Mezzogiorno di fuoco”, accanto al mito Gary Cooper.
Grace qualche anno prima ha già avuto una piccola esperienza a Hollywood, si trattava praticamente di una comparsata; aveva anche ricevuto la proposta di essere scritturata con un contratto che l’avrebbe legata per sette anni, ma aveva deciso di rinunciare, in quanto tra le clausole contrattuali c’era la possibilità da parte degli studios di decidere della propria sorte, ossia di cambiarle il nome e l’acconciatura; inoltre avrebbero avuto la facoltà di decidere di sottoporla a interventi estetici come l’incapsulamento dei denti e avrebbero potuto addirittura sceglierle il marito.
Questa volta però la situazione è completamente diversa: quella di Kramer è una produzione autonoma e l’attrice firmerebbe il contratto solo per quel film specifico.
“Mezzogiorno di fuoco” è un grande successo, che regalerà a Cooper il secondo Oscar. Grace, dal canto suo, giudica la propria interpretazione un vero disastro, autovalutandosi rigida e inibita.
Benché l’Accademia le abbia fornito le basi tecniche della recitazione e la televisione le abbia insegnato la fluidità nei dialoghi, è consapevole di avere ancora tanto da imparare: nella sua recitazione non c’è né anima né cuore. La giovane attrice tiene ancora tutto dentro, avrebbe invece bisogno di esternare e di utilizzare le sue emozioni a fini drammaturgici. Riuscirà a incanalare le sue energie grazie a Sandrof Meisner, uno dei grandi guru del teatro americano, che le insegnerà a lavorare d’istinto, praticamente a fare il contrario di quello che fin da bambina le hanno insegnato i genitori.
Nel 1953, Grace sostiene una sfortunata audizione per il film “Taxi”, ma proprio in quell’occasione viene notata dal regista John Ford, che sta preparando il suo nuovo film: si tratta di “Mogambo”, con protagonisti due miti hollywoodiani, Clark Gable e Ava Gardner.
Il nome di Grace Kelly verrebbe inserito subito dopo quello dei due protagonisti.
Ma per concretizzare la partecipazione al film, la MGM pretende la firma su un contratto che impegnerebbe la Kelly per sette anni. La ragazza questa volta è molto combattuta. “Mogambo” è una mega produzione ad alto budget, con mesi di riprese in esterni in Africa; è finalmente la prima grande occasione che Hollywood le sta offrendo.
Dopo i primi tentennamenti, accetta di firmare, ma pone della clausole imprescindibili: continuerà a vivere a New York; avrà comunque...