Prefazione alla nuova edizione
Ogni volta che un discepolo di Gesù viene indicato come modello di santità e di vita cristiana e viene proclamato “santo”, tutta la Chiesa gioisce ed esulta: un membro del Corpo mistico di Cristo ha risposto pienamente alla chiamata alla santità rivolta a tutto il Popolo di Dio. Questa gioia è accompagnata dal vivo desiderio di “imitare” la perseveranza dei santi nel progredire, con l’aiuto della Grazia, sul cammino di conformazione a Cristo, vissuto da ciascuno in diversi stati di vita, in diversi ministeri e vicende esistenziali e secondo la varietà dei carismi ricevuti in dono dallo Spirito.
Con l’elevazione alla santità del beato Carlo di Gesù – Charles de Foucauld – da parte di papa Francesco, il 15 maggio 2022, tutti noi – e non solo le famiglie spirituali che a lui si ispirano – siamo chiamati a guardare con ammirazione e devozione a questo cristiano così originale: prete, monaco, eremita, mistico, missionario ed evangelizzatore.
L’originalità di Charles de Foucauld, tuttavia, non deve far pensare a una personalità “strana”, la cui santità è talmente “fuori dagli schemi” – come si suol dire – da porsi quasi in una dimensione “stratosferica” e irraggiungibile. In realtà ogni santo è originale, come lo è ogni persona, in quanto singolare immagine di Dio. Se poi guardiamo bene alla spiritualità e all’opera di Charles de Foucauld, vedremo che certamente la sua esperienza di vita cristiana è stata molto particolare, come pure il suo apostolato: ma vedremo anche che il suo itinerario di santificazione presenta tutte le caratteristiche fondamentali della santità cristiana e della santità sacerdotale che appartengono alla tradizione spirituale della Chiesa.
Guardando alla santità della sua vita, possiamo contemplare e in un certo senso gustare la perfetta armonia tra la santità vissuta come un esercizio delle virtù umane e cristiane – pronto, gioioso, costante e in grado eroico, che è il criterio fondamentale adottato dalla Chiesa per accertare la santità di un Servo di Dio – e la santità vissuta come intima unione con il Signore, realizzata in un cammino di spoliazione di sé e di identificazione con Dio in Cristo. Per Charles de Foucauld essere uniti con Cristo significa essere uniti al suo Corpo mistico, che è la Chiesa, e al suo Corpo e Sangue, che è l’Eucarestia; la “passione eucaristica” riempiva Charles de Foucauld di amore di Dio e di amore per tutti gli uomini, al punto da voler essere fratello di tutti, “fratello universale”, per usare una sua espressione molto conosciuta: «Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese», scrive in una lettera a Henry de Castries del 29 novembre 1901, citata da papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti (n. 287).
Charles de Foucauld ha vissuto la fraternità sentendosi profondamente unito a Dio, Padre di ogni uomo; a Cristo, che si è fatto nostro fratello per salvarci; alla Chiesa, nostra madre; a tutto il creato, nostra casa comune; in questo spirito, egli scrive nelle Risoluzioni trasformate in voti (Beni Abbès, 1903):
Mi propongo: di avere sempre la volontà di farmi uno col creato che mi circonda, offrendo a Dio tutte le creature animate e cantando a Lui per esse il cantico dell’adorazione e del rendimento di grazie, il cantico della lode e dell’amore; di avere in me la volontà di restare unito e devoto, in tutta la mia vita spirituale e in tutto il mio apostolato, all’intera Chiesa Cattolica [...] di avere in me la volontà di essere unito, in tutta la mia vita spirituale e nel mio apostolato, a tutti i santi e le sante del cielo, del purgatorio e della terra; di avere in me la volontà di essere unito, in tutta la mia vita spirituale e nel mio apostolato, ai nove cori degli angeli, a tutto ciò che essi fanno in cielo nelle loro relazioni col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, con la santa Vergine, loro Regina, e a tutto ciò che essi fanno sulla terra nelle loro relazioni con gli uomini.
Non sfugge l’affinità tra queste parole e alcuni temi caratteristici del magistero di papa Francesco: la ricerca della santità, la fraternità universale, l’ecologia integrale, la vicinanza a ogni uomo, l’esperienza della “tenerezza” di Dio: «Amare gli altri come vogliamo essere amati da Dio [...] Essere teneri, carezzevoli, come vogliamo che Dio sia tenero, carezzevole con noi... Quale carità, quale tenerezza in pensieri, in parole e in azioni! Quale vita d’amore universale!». Questa vicinanza fraterna deve essere particolarmente intensa verso i fratelli che soffrono, verso gli ultimi, che è un altro tema su cui insiste papa Francesco: «Gesù ci dà da amare il suo corpo intero; tutte le sue membra meritano da parte nostra eguale amore, perché tutte sono sue. Ma le une sono sane, le altre malate: se tutte devono essere egualmente amate, le membra malate richiedono tutte quante le nostre cure mille volte più delle altre».
Non si deve poi dimenticare la centralità della devozione al Cuore di Gesù in Charles de Foucauld, che è intimamente collegata al suo amore universale. Per Charles l’assimilazione a Cristo significa svuotarsi di sé per lasciar posto a Lui nel cuore, realizzando quanto dice San Paolo: «E non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20); tale “svuotamento di sé” non termina in un nulla interiore fine a se stesso, ma nel “riempimento” del proprio cuore mediante l’identificazione mistica con il Cuore di Cristo: «Lasciar vivere in me il Cuore di Gesù, affinché non sia più io che vivo, ma il Cuore di Gesù che vive in me, com’Egli viveva a Nazaret».
Eucarestia e Cuore di Gesù sono i riferimenti fondamentali di Charles de Foucauld, attraverso i quali egli si sente profondamente unito con Cristo, con la Chiesa e con ogni uomo, senza escludere alcuno, senza chiudersi in una “comunità di perfetti”, ma includendo tutti coloro che sono disposti a riconoscersi bisognosi della misericordia di Dio, che si manifesta nel Cuore del Figlio e che si fa Sacramento di Salvezza e di Carità nella Chiesa e nell’Eucarestia. Sono temi molto presenti nel pensiero di Charles de Foucauld, in un tempo che risentiva dell’influsso della mentalità gianseni...