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About this book
Dante e Beatrice attraversano la luna senza scompaginarla, come un raggio di luce entra nell'acqua senza turbarla. Un'immagine che diventa il modello della relazione tra individui. Certo, Dante intende riformare l'umanità degenerata e combattere gli eretici, ma nella terza cantica ci consegna un'altra verità , piú nascosta e apparentemente impolitica, racchiusa in quella abbagliante epifania lunare. Attorno alla sacralità e inviolabilità dell'altro vengono convocate alcune "guide novecentesche" (Stein, Arendt, Zambrano, Levinas), capaci di ispirare un modello di conoscenza non piú fondato sul dominio, ma su una passività ricettiva. La "mitezza", elogiata da Norberto Bobbio, ci ricorda che l'imperativo morale piú alto non è tanto aiutare il prossimo quanto lasciarlo essere quel che è. In questa etica del rispetto – unico modo per dare realtà all'altro – sta la lezione sempre attuale di Dante, che dalla sua "distanza" giudica il nostro presente premendo su di noi con gli interrogativi piú urgenti. Solo se ci accostiamo a lui come se la "Commedia" fosse stata scritta per noi, potremo ricavarne ragioni di vita.
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Information
Table of contents
- Copertina
- Frontespizio
- Colophon
- PREMESSA
- I. OUVERTURE
- II. PARADISE NOW
- III. DANTISTI (QUASI) INVOLONTARI
- CONCLUSIONI (O DELLA MITEZZA)
- INDICE