Capitolo 1: Principessa dâInghilterra
â...quindi mio padre sollevò coraggiosamente la spada e uccise lâassassino Macbeth per riprendersi il trono di Scozia e fondare la nostra nuova dinastia Canmoreâ concluse la regina Matilde con il suo forte accento scozzese.
La principessa Matilde, che aveva sei anni, si alzò eccitata con gli occhi spalancati: âMamma, quanti anni avevi quando successe tutto questo?â
âBambina mia, non ero nemmeno un barlume negli occhi di mio padre. Mio padre uccise Macbeth nellâanno del Signore 1057 e divenne re lâanno dopo. Io non nacqui fino allâanno del Signore 1080. Mia madre, Margherita Wessex, era originaria dellâInghilterra ed era la seconda moglie di mio padre, la cui prima moglie era morta. Quindi vedi bambina mia, non câero ancora quando mio padre divenne lâeroe di tutta la Scoziaâ spiegò la regina.
âPensi che anchâio possa diventare unâeroina?â chiese Matilde.
âNon vedo perchĂŠ no. Ovviamente non lo direi a tuo padre, perchĂŠ potrebbe avere altri piani per te e, in quanto principessa reale, potrebbe assegnarti dei doveri diversi da quelli che tu desideri. Mia madre non voleva di certo diventare regina di Scozia, sai. Voleva essere una sposa di Cristo e passare la sua vita in un convento. Ma se l'avesse fatto, io non sarei nata e nemmeno tu saresti nata. Quindi ringrazia sempre Dio per tutto ciò che succede nella tua vita. Non puoi mai sapere quali benedizioni Dio abbia in mente per te quando calmi il tuo cuore, ascolti e fai ciò che Dio ti diceâ.
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âMi avete mandato a chiamare, Vostra MaestĂ ?â chiese la principessa Matilde facendo un profondo inchino davanti al trono di suo padre. Matilde, che ora aveva otto anni, era giĂ quasi forte, sicura di sĂŠ e testarda quanto il re.
Sorridendo, re Enrico fece segno a Matilde di alzarsi e avvicinarsi. Ubbidiente, Matilde si avvicinò al re prima di inginocchiarsi ai suoi piedi. Re Enrico le sollevò il volto per guardarla negli occhi: âHo appena avuto notizie dallâambasciatore inviato qui dal nuovo imperatore dei Romani, Enrico V. Tra due giorni sarai ufficialmente promessa in sposaâ.
âChi sposerò, Vostra MaestĂ ?â
âNientemeno che lâimperatore. LâInghilterra necessita di alleati nel continente. Re Luigi di Francia ambisce alla Normandia e invaderĂ quasi sicuramente le nostre terre alla prima opportunitĂ . Per proteggere lâInghilterra e la Normandia ci occorre lâImpero dei Romani al nostro fianco e, a quanto pare, lâimperatore Enrico è un guerriero incredibile, proprio come i tuoi antenatiâ.
âPosso chiedere quanti anni ha lâimperatore?â
âVentiquattroâ.
âMa sono troppo giovane per assolvere i miei doveri coniugali con quellâuomo!â
âVivrai con lui presso la sua corte. Imparerai a parlare la lingua tedesca. Imparerai gli usi e costumi della sua terra e assolverai i tuoi doveri pubblici e privati come ci si aspetterĂ da teâ.
âCioè?â
âGli ubbidirai e gli donerai il tuo corpo, che ti piaccia o noâ risposte il re con tono severo, mentre la sua pazienza si esauriva velocemente a causa delle domande della figlia.
âCosĂŹ come lo avete preteso da mia madre nonostante a letto vi piacessero altre? Non ho forse un principe gallese come fratellastro, nato solo poche settimane prima di me?â chiese Matilde furbescamente.
âSĂŹ, hai molti fratelli e sorelle che non sono nati da tua madre. Tuttavia lei viene da me quando glielo ordino. Comprende ciò che significa essere regina dâInghilterra, come presto tu comprenderai ciò che significa essere imperatrice dei Romaniâ.
âQuindi devo essere promessa in sposa a un uomo che dormirĂ con altre donne per tutto il tempo in cui sarò fidanzata con lui? Devo far finta che tutto ciò non mâimporti? Non sono forse infangata da una tale condotta?â
âTi dimentichi una cosa, bambina! Io sono il re dâInghilterra e Normandia. Non metterai in dubbio ciò che dico. La smetterai di giudicarmi. Mi obbedirai e partirai per la corte dellâimperatore non appena sarĂ finita la cerimonia di fidanzamento. Da qui fino alla cerimonia sparirai dalla mia vista e rimarrai nelle tue stanze fino a che non ti manderò a chiamare!â
I due giorni successivi furono un misto di fantasie romantiche e incubi infernali. Tutto ciò che le era familiare cominciò a scomparire, via via che i suoi oggetti personali venivano riposti allâinterno di bauli. Per la cerimonia avrebbe indossato un abito verde con ricami dorati, insieme a un velo e un soggolo, a simboleggiare lâetĂ adulta e il matrimonio. Sotto alla sicurezza di sĂŠ che mostrava agli altri, Matilde tremava di paura. Questâuomo piĂš vecchio di lei di sedici anni lâavrebbe chiamata nel suo letto prima del compimento della maggiore etĂ ? Sarebbe stato gentile o avrebbe avuto lo stesso temperamento feroce e violento di suo padre?
Matilde sapeva di rischiare la morte parlando al re come faceva. Tuttavia sapeva anche che il re non avrebbe osato ucciderla con un solo fratello nato da sua madre. Cosa sarebbe successo allâInghilterra se suo fratello Guglielmo Adelin fosse morto prima di diventare re e avere un erede? Il trono sarebbe andato a lei oppure a uno dei figli della sorella del re, Adela di Normandia? Cosa avrebbe deciso il Consiglio dei witan, gli ultimi rappresentanti dellâInghilterra sassone?
Matilde lo sentiva tuttavia nel suo cuore: al re lei serviva viva. Poteva punirla per la sua sfrontatezza. Poteva toglierle i suoi lussi. Ma al re lei serviva come assicurazione contro qualsiasi complotto da parte di nemici e sudditi.
Qualcuno bussò alla sua porta. Una dama tedesca la spogliò in modo brusco e le mise un abito verde, mentre unâaltra dama le pettinava e intrecciava i capelli, fissando poi il velo e il soggolo. La sua coroncina reale fu posata sul velo. Suonava della musica mentre Matilde veniva condotta a una cappella vicina per la messa, prima che suo padre posasse le sue mani in quelle di uno strano nobiluomo tedesco che rappresentava lâimperatore nella cerimonia. Furono pronunciate parole in tedesco e in latino, parole che lei non comprendeva. Lo strano nobiluomo la baciò sulle labbra. Il suo primo bacio, un bacio che la incendiò di rabbia e paura. Ora apparteneva allâimperatore, comprata e venduta con un contratto firmato dal re quale parte della cerimonia, mentre sua madre e suo fratello Guglielmo Adelin osservavano con sguardo solenne. Ebbe solo qualche attimo per dire i suoi addii, quindi fu sollevata su un cavallo e imbarcata su una nave diretta a Mainz. Non avrebbe piĂš rivisto lâInghilterra durante il regno dellâimperatore.
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Dieci giorni dopo, la cattedrale di San Martino a Mainz riempiva la sua vista mentre le guardie a lei assegnate conducevano il suo cavallo attraverso lâimponente portone di legno. Matilde scese dal cavallo con destrezza, rifiutando qualsiasi aiuto. Una dama tedesca le sistemò lâabito e il velo. Il nobiluomo che lâaveva baciata nella cerimonia di fidanzamento prese il suo braccio e la condusse allâaltare. In piedi accanto allâarcivescovo câera un uomo biondo, vestito elegantemente e con unâaria regale. Il nobiluomo fece un inchino e abbassò il capo. Lâuomo biondo prese le mani di Matilde: âGuten Morgen, Ihr mĂźsst Mathilde sein. Ich bin Heinrich, der rĂśmisch-deutsche Kaiserâ. Sorridendo, lâimperatore Enrico fissò gli occhi grigi di Matilde, che non aveva capito ciò che le era stato detto. Lentamente, Enrico s'inginocchiò accanto a lei e la guardò negli occhi, parlandole con una voce dolce e rassicurante. âIch werde Euch nicht verletzen. Habt keine Angst. Ich bin derjenige, der Euer Mann sein wird. Ich bin jetzt Euer Kaiser und wenn Ihr alt genug seid, werdet Ihr meine Kaiserinâ. Enrico voltò i palmi delle mani di Matilde e li baciò dolcemente, prima di baciarla delicatamente sulle labbra.
Lâambasciatore inglese alla corte di Enrico si fece avanti: âQuesto è Enrico, imperatore dei Romani, a cui voi siete promessa in sposaâ.
Matilde si rivolse allâambasciatore: âChi è lâuomo che mi ha portata qui e che ha preso il posto dellâimperatore a Londra, baciandomi a nome suo?â
âQuello è Lothar von SĂźpplingenburg, duca di Sassonia. Ă un uomo molto potente e un grande rivale dellâimperatoreâ.
âMi ha baciato a Londra. Non mi è piaciuto. Nemmeno mio padre mi ha mai messo tanta paura quanto quel bacioâ.
âCosa pensate del bacio che vi ha appena dato lâimperatore?â
âEra gentileâ.
âNon vuole che voi abbiate paura di lui, Vostra Altezza. Vuole che voi siate feliceâ.
âPer favore, chiedete allâimperatore quando ci sposeremo. Devo sapere cosa aspettarmi da lui. Non sono ancora in grado di dargli un figlio, se questo è ciò che lui vuole da me adesso. Sono troppo giovaneâ.
Lâambasciatore sussurrò in tedesco allâimperatore Enrico.
Enrico la abbracciò e la baciò dolcemente sulla fronte: âHabt keine Angst! Ich will noch keinen Sohn. Ich mĂśchte gerne neben Euch sitzen und mit Euch speisen. Ich mĂśchte mich mit Euch unterhalten und mit Euch tanzen. Seid meine Freundin und meine Geliebte! Ich mĂśchte, dass Ihr mich liebt. Werdet Ihr das tun?â
Matilde gli sorrise, comprendendo che lâimperatore non desiderava farle del male: âJaâ.
ââââââââ
âGuten morgen,Eure Hoheit,â sorrise Matilde inchinandosi allâimperatore Enrico, prima di sedersi accanto a lui nel salone dei banchetti del palazzo reale di Mainz. Intorno a loro câera un gran via vai di servitori, impegnati a servire loro una colazione a base di frutta, pani dolci, formaggi e birra fermentata a palazzo.
Lâimperatore Enrico la abbracciò calorosamente prima di baciarla con affetto sulla fronte: âGuten morgen, Geliebte! Il vostro tedesco sta migliorando. Presto non ci servirĂ piĂš un traduttore per comunicareâ.
âEure Hoheit è felice?â
Enrico prese la sua mano e le accarezzò le dita: âMoltoâ. Sorridendo la guardò negli occhi: âHo delle belle notizie per voiâ.
âCosa?â
âIl prossimo aprile andremo a vedere il Papa a Roma e parteciperemo alla messa di Pasqua!â
âIl Papa?â
âSono lâimperatore dei Romaniâ le ricordò Enrico gentilmente, con gli occhi pieni di affetto per Matilde, sapendo che lei non era ancora pronta ad esprimere tale affetto.
âĂ sufficiente per il Santo Padre?â
âDipende dal motivoâ.
âQuale motivo ci porta a Roma?â
âLa mia incoronazione ufficiale a rĂśmisch-deutsche Kaiserâ.
âPensavo che voi foste giĂ imperatore!â
âLo sono. Sono diventato imperatore alla morte di mio padre, quattro anni fa. Fu allora che i principi mi accettarono come liege lord e la responsabilitĂ di Kaiser passò a me. Ma ciò significa essere imperatore di fatto, non ufficialmente. Per governare servono tutte e due queste cose. Se sei incoronato e non hai una vera autoritĂ , gli altri ti considerano un burattino. Se hai lâautoritĂ ma non sei incoronato, risch...