LA FILOSOFIA
DEI GRECI AL NOSTRO TEMPO
Avvertenza
La storia della filosofia di Emanuele Severino è stata pubblicata per la Rizzoli a partire dal 1984 con i primi due volumi su La filosofia antica e La filosofia moderna, ai quali, nel 1986, è seguito il terzo volume, La filosofia contemporanea. Nel 1996, sempre per la Rizzoli, lâedizione è stata ripresentata in un unico volume e con il titolo La filosofia dai Greci al nostro tempo. In quella edizione il disegno complessivo dellâopera si è ampliato in maniera considerevole, proponendo sezioni dedicate a pensatori atipici ma decisivi, come Eschilo e Leopardi, e riservando piĂš spazio alla filosofia del Medioevo e del Rinascimento, al pensiero di Hobbes, Bacone, Galilei, Spinoza, Vico, allâilluminismo, alla filosofia contemporanea e soprattutto allo sviluppo del sapere scientifico nel nostro tempo. NellâIntroduzione sono indicati i criteri, e dunque i limiti, di tale ampliamento. Giorgio Brianese ha inoltre curato la stesura delle note bio-bibliografiche che accompagnano i diversi capitoli.
In questa edizione BUR si ripropone lâopera del 1996 ma ripartita secondo lâoriginaria suddivisione in tre volumi. Il titolo, La filosofia dai Greci al nostro tempo, accompagna le tre declinazioni: La filosofia antica e medioevale (volume primo), La filosofia moderna (volume secondo) e La filosofia contemporanea (volume terzo). LâIntroduzione, che precisa il disegno complessivo dellâopera e ne giustifica lâampio respiro, dai Greci al nostro tempo, è pubblicata in questo primo volume.
Introduzione
La filosofia è sempre stata in relazione a tutto: non solo alla realtĂ , come sembra ovvio, ma anche ad ogni forma di cultura. E si sa che, soprattutto nella nostra epoca, la cultura, e in particolare quella scientifica, è andata smisuratamente ingrandendosi e approfondendosi. Sono andate quindi smisuratamente moltiplicandosi le relazioni che la filosofia intrattiene con i vari settori culturali. E lâattenzione è stata sempre piĂš attratta da questa sovrabbondanza. Per rendere la cosa con unâimmagine, si potrebbe dire che mentre prima la filosofia era una cittĂ dalla quale si dipartivano molte vie che la collegavano a diverse contrade, oggi invece le vie, oltre a moltiplicarsi, son divenute larghe autostrade che portano a miriadi di metropoli. La vecchia cittĂ si è ridotta a una piccola radura, alla quale i piĂš attenti riconoscono ancora il carattere di punto di irradiazione, ma che piĂš spesso è considerata un angolo morto, al di fuori del viavai del traffico.
Avviene cosĂŹ che la parola âfilosofiaâ sia oggi continuamente sulle labbra e, insieme, si consideri la filosofia come un angolo morto. Alla marcia filosofica il direttore dâorchestra, cioè la cultura oggi dominante, ha segnato lâalt. Per capire però che un certo gesto è lâalt di un direttore dâorchestra, bisogna aver sentito la musica. Oggi capita frequentemente che i direttori dicano alt a una musica che nemmeno essi hanno mai sentito.
Questa musica, dâaltronde, non solo è la radice della nostra civiltĂ , ma è lo spazio in cui la nostra civiltà è cresciuta e continua a crescere, il terreno su cui è tracciata ogni autostrada ed edificata ogni metropoli. Da questo punto di vista, gli alt dei direttori dâorchestra sono le palette alzate dei bambini che giocano a fare il capostazione.
La filosofia, oggi, ha accanto a sĂŠ le scienze della natura, le scienze logico-matematiche, le âscienze dellâuomoâ (economia, psicologia, sociologia, antropologia, linguistica â e mettiamo subito un âecceteraâ, perchĂŠ altrimenti non ci fermeremmo piĂš). Cioè la filosofia si presenta, oggi, sempre in compagnia di qualche estraneo â anche se questi estranei sono poi tutti suoi figli. (Anche i figli, una volta nati, stanno âfuoriâ, extra, da chi li ha partoriti.) In questo affollamento è difficile scorgere il volto della filosofia. Lo si vede mescolato ad altri mille profili, ad altre mille espressioni, sballottato nella calca di qua e di lĂ . E tutti gli si rivolgono per dirgli che non può piĂš starsene solo, ma deve ringiovanire e arricchirsi dellâapporto delle molteplici relazioni culturali.
Inoltre, buona parte di quella folla ha imparato che la cultura dipende dalle condizioni storiche in cui essa vive e che quindi anche la filosofia è determinata dal tipo di società in cui si trova. La calca attorno alla filosofia cresce cosÏ a dismisura, perchÊ non è piÚ formata soltanto dalle forme culturali, ma addirittura da tutti gli eventi della storia. Accade allora che nei libri di storia della filosofia, e quindi anche in quelli che si scrivono per chi di filosofia non sa niente, ci sia dentro di tutto. E spesso nel modo peggiore, perchÊ se fittissimi sono i rapporti tra filosofia e altre forme culturali e strutture sociali, è anche certo che il senso autentico di questo rapporto è tuttora una delle questioni piÚ ardue.
Platone, ad esempio, è vissuto ad Atene tra il V e il IV secolo a.C. Ma è una questione molto difficile stabilire perchĂŠ la societĂ ateniese di quel tempo abbia proprio dovuto produrre la filosofia di Platone (insieme a certe altre) e proprio nel modo in cui oggi ci si presenta. Nel migliore dei casi, si riescono a stabilire vaghe analogie o inutili tautologie, che servono, quasi sempre, solo ad aumentare le pagine del libro che si vorrebbe dedicare alla filosofia. E, invece di indicare il rapporto specifico tra storia greca del V e IV secolo a.C. e filosofia di Platone, si finisce col giustapporre allâesposizione di questâultima un racconto piĂš o meno dettagliato di quel periodo storico. Si può ammettere che la filosofia di Platone sia cosĂŹ comâè, perchĂŠ tra il V e il IV secolo a.C. lâintero universo, e quindi lâintera civiltĂ e cultura umane, sono stati cosĂŹ come sono stati. Ma altro è questo enunciato generale, altro è la pretesa di indicare i motivi specifici per cui, dato un certo contesto storico, debba per ciò stesso esistere la filosofia di Platone. Appunto perchĂŠ questa pretesa attende ancora di essere soddisfatta, molti libri che voglion parlare dello sviluppo storico della filosofia hanno lâaspetto di quella calca di cui si è parlato.
Che cosa può trovare dunque il lettore in questâopera? Innanzitutto, la filosofia liberata il piĂš possibile dalla calca. Per chi vuole incominciare a capire qualcosa, meglio la radura del sovraffollamento. Ă vero che la filosofia è in relazione a tutto, ma per tener dietro alle sue relazioni si deve incominciare a guardarla in faccia â guardare la sua faccia, dico. Solo in questo modo si può sperare di comprendere il senso autentico della sua relazione con lâintera cultura umana, della sua presenza nei settori piĂš disparati del sapere e il senso stesso del rifiuto che in tali settori viene operato nei suoi riguardi.
Dâaltra parte, si è dato spazio, nel terzo libro sulla filosofia contemporanea, agli sviluppi delle scienze fisicoâ matematiche e delle scienze dellâuomo nel nostro secolo. Ma non per lâintento estrinseco di informare che esistono anche questi contenuti culturali, ma perchĂŠ in tali sviluppi è presente quello stesso percorso che conduce dalla filosofia moderna alle forme piĂš recenti del pensiero filosofico: la negazione sempre piĂš radicale di ogni veritĂ definitiva, di ogni certezza assoluta e di ogni struttura immutabile. Non solo, ma perchĂŠ il confluire della filosofia nella scienza ha un significato essenzialmente filosofico.
Anche la matematica (e ogni forma culturale) è in relazione con lâintero edificio del sapere e con la societĂ in cui essa è nata e si è sviluppata. Ma per comprendere questa relazione bisognerĂ incominciare una buona volta a capire il contenuto matematico. Magari per rendersi conto che il suo segreto non sta allâinterno della matematica, ma al di fuori o al di sotto di essa. Anche la psicoanalisi interpreta i sogni sulla base di una dimensione che non è direttamente presente nelle immagini oniriche. Ma per eseguire lâinterpretazione dei sogni, bisogna innanzitutto conoscerli, guardarli in faccia.
Ebbene, guardare in faccia la filosofia è possibile solo accostandosi alle grandi filosofie apparse nella storia, e soprattutto alla filosofia antica, cioè alla filosofia greca, che sta allâinizio e al fondamento dellâintera storia del pensiero filosofico.
Ma anche la storia della filosofia â sia pure considerata a prescindere da tutto ciò con cui essa è in relazione â è giĂ da sola unâimmensa galassia. Questo mio lavoro tenta solo di mostrarne lâarticolazione principale. E qui è bene intendersi sul significato di queste immagini.
A chi non sa nulla di matematica, gli si incomincia a far studiare lâaritmetica. Vero che lâaritmetica è qualcosa di estremamente piĂš complesso di quanto credono i bambini, e racchiude tutti i segreti delle discipline matematiche piĂš sofisticate; ma usualmente, quando si insegna lâaritmetica, si lascia anche intendere che è facile. (E tra quanti...