My Smile Routine
eBook - ePub

My Smile Routine

Tutti i segreti per avere una bocca felice e vivere sani

Tatiana Giulia Rizzati

Compartir libro
  1. 176 páginas
  2. Italian
  3. ePUB (apto para móviles)
  4. Disponible en iOS y Android
eBook - ePub

My Smile Routine

Tutti i segreti per avere una bocca felice e vivere sani

Tatiana Giulia Rizzati

Detalles del libro
Vista previa del libro
Índice
Citas

Información del libro

Come mai si insegna ai bambini a lavarsi i denti tre volte al giorno e poi non ci si occupa più della bocca e dei denti degli adulti? Perché se ci sanguina un dito corriamo subito a curarlo, mentre ignoriamo completamente le nostre gengive che si arrossano e si gonfiano? La verità è che moltissimi di noi considerano la bocca come un organo periferico del nostro corpo, di cui non occuparsi troppo. Per paura del dolore e del conto salato del dentista, per il preconcetto diffusissimo, ma completamente sbagliato, che tutto sommato le carie ai denti sono una cosa normale, praticamente inevitabile. Invece la salute del nostro corpo passa proprio attraverso la bocca. E per spiegarcelo, l'igienista dentale più famosa del web ci accompagna pagina dopo pagina a scoprire i benefici della prevenzione orale. In questo manuale illustrato pratico e divertente Tatiana Giulia Rizzati, conosciuta su Instagram come @mysmileroutine, ci racconta come prenderci cura di gengive, denti e lingua allo stesso modo in cui ci prendiamo cura della nostra pelle e dei nostri capelli. Con il suo piglio inconfondibile smonta tutte le false leggende attorno a saliva, tartaro, dentifrici, sbiancanti vari, gomme da masticare e oltre, per poi guidarci attraverso le grandi, piccole pratiche quotidiane, dall'alimentazione allo spazzolamento perfetto, che possono fare davvero la differenza per la salute complessiva del nostro corpo. È arrivato il momento di avere una bocca felice, e di farlo con il sorriso.

Preguntas frecuentes

¿Cómo cancelo mi suscripción?
Simplemente, dirígete a la sección ajustes de la cuenta y haz clic en «Cancelar suscripción». Así de sencillo. Después de cancelar tu suscripción, esta permanecerá activa el tiempo restante que hayas pagado. Obtén más información aquí.
¿Cómo descargo los libros?
Por el momento, todos nuestros libros ePub adaptables a dispositivos móviles se pueden descargar a través de la aplicación. La mayor parte de nuestros PDF también se puede descargar y ya estamos trabajando para que el resto también sea descargable. Obtén más información aquí.
¿En qué se diferencian los planes de precios?
Ambos planes te permiten acceder por completo a la biblioteca y a todas las funciones de Perlego. Las únicas diferencias son el precio y el período de suscripción: con el plan anual ahorrarás en torno a un 30 % en comparación con 12 meses de un plan mensual.
¿Qué es Perlego?
Somos un servicio de suscripción de libros de texto en línea que te permite acceder a toda una biblioteca en línea por menos de lo que cuesta un libro al mes. Con más de un millón de libros sobre más de 1000 categorías, ¡tenemos todo lo que necesitas! Obtén más información aquí.
¿Perlego ofrece la función de texto a voz?
Busca el símbolo de lectura en voz alta en tu próximo libro para ver si puedes escucharlo. La herramienta de lectura en voz alta lee el texto en voz alta por ti, resaltando el texto a medida que se lee. Puedes pausarla, acelerarla y ralentizarla. Obtén más información aquí.
¿Es My Smile Routine un PDF/ePUB en línea?
Sí, puedes acceder a My Smile Routine de Tatiana Giulia Rizzati en formato PDF o ePUB, así como a otros libros populares de Medicine y Oral Health & Surgery. Tenemos más de un millón de libros disponibles en nuestro catálogo para que explores.

Información

Editorial
BUR
Año
2021
ISBN
9788831804578
Categoría
Medicine

Leggende metropolitane da sfatare

Sangue alle gengive? Non è nulla!

Negli anni mi sono resa conto che uno dei problemi più comuni, quando parliamo di bocca, è il rapporto controverso che le persone hanno con le proprie gengive.
Di solito, quando ci si accorge che le gengive sanguinano, ci si limita ad andare a comprare un dentifricio specifico, magari per «denti sensibili». Fatto questo, si considera il problema risolto. Ma pensiamoci un attimo: se ci sanguinassero gli occhi, non ci allarmeremmo?
È importante imparare a riconoscere i segnali di malessere che la nostra bocca ci dà, per evitare di trascurarli fino ad avere un’infiammazione.
La bocca, purtroppo, è considerata una parte del corpo di serie B. Quando se ne parla sembra sempre che si parli della bocca di qualcun altro. Si tende persino a evitare di guardare “lì dentro”! Pensate che nel mondo circa otto persone su dieci soffrono di un qualche problema a livello gengivale, ma dato che la malattia si sviluppa senza sintomi importanti, si tende a non accorgersene se non quando i danni sono irreparabili.
Il sanguinamento, però, non è una cosa da nulla. È il sintomo di una infiammazione che si chiama gengivite: il bordo gengivale si gonfia, diventa rosso e, quando la situazione si aggrava, anche rosso scuro e dolente.
È importante imparare a riconoscere i segnali di malessere che la nostra bocca ci dà.
Per fortuna la gengivite è reversibile, basta eliminare ciò che la causa: placca batterica e tartaro. Ma se non ci si preoccupa del sanguinamento e si crede di risolverlo con un magico dentifricio o un collutorio miracoloso, la gengivite diventa parodontite. E i danni della parodontite sono irreversibili: i denti, non più attaccati bene all’osso, prima sembrano “muoversi” in bocca, e poi cadono. Inoltre la malattia parodontale è una patologia cosiddetta cronica, cioè che non guarisce mai del tutto. Si può intervenire per evitare di arrivare alla perdita dei denti, ma è davvero molto importante che vi facciate visitare con regolarità per evitare che il problema si ripresenti. Non a caso le complicazioni causate dalla malattia parodontale, secondo la Società Italiana di Parodontologia, rappresentano la causa di maggiore spesa odontoiatrica nella popolazione adulta e anziana.
Perciò, se quando vi lavate i denti vedete un po’ di sangue, fissate subito un appuntamento per una seduta di igiene orale. Questa procedura ha proprio lo scopo di eliminare le cause dell’infiammazione!

Parodontite

Spesso conosciuta come piorrea o parodontosi, la parodontite è una malattia cronica dovuta alla presenza di alcuni batteri specifici. Colpisce i tessuti di supporto del dente – ovvero gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso – e porta, se non viene diagnosticata e curata, alla perdita dei denti.
La prima manifestazione della malattia parodontale è la gengivite, il rigonfiamento e l’arrossamento del bordo gengivale, il cui sintomo iniziale, quello che dovrebbe accendere un campanello d’allarme, è il sanguinamento gengivale.
La parodontite e il suo livello di gravità dipendono molto dallo stile di vita: lo stress, per esempio, ne peggiora significativamente gli effetti, ma anche la scarsa igiene orale, che favorisce la proliferazione batterica. Una dieta ricca di carboidrati raffinati e la sedentarietà sono considerati altri fattori di rischio. Ma un recente studio scientifico ha evidenziato che, dopo la scarsa pulizia di denti e spazi interdentali, il secondo fattore di rischio più importante è il fumo.
Oggi, grazie alla ricerca scientifica, sappiamo anche che la parodontite può contribuire allo sviluppo di altre malattie, spesso piuttosto serie: endocarditi, patologie cardio-vascolari, infezioni delle protesi cardiache. Anche il diabete è profondamente correlato alla parodontite e pare che l’associazione sia addirittura bidirezionale: la parodontite è fattore di rischio del diabete e il diabete lo è della parodontite. Inoltre, nelle donne in gravidanza la presenza della malattia parodontale è stata collegata a nascite pretermine e di bambini sottopeso.
Controlli periodici e regolari sono l’unico modo per diagnosticare la parodontite e individuare cattive abitudini e fattori di rischio che possono aggravarne il decorso. Il dentista valuta il quadro di salute generale e analizza le vostre abitudini e lo stile di vita, ed eventualmente anche la storia familiare, per scoprire se i vostri genitori hanno mai sofferto di parodontite. Controlla poi la presenza di sanguinamento, di tasche parodontali (lo scollamento della gengiva dal dente) e di recessioni (quando la gengiva si “ritira”) attraverso il sondaggio parodontale, una procedura facile e pressoché indolore che prevede l’uso di uno strumento, la sonda parodontale, per valutare lo stato infiammatorio delle gengive. Fare una radiografia orale in questi casi è inoltre utile per valutare lo stato di salute dell’osso. Il dentista, in collaborazione con l’igienista dentale, prende quindi nota di tutte le modificazioni che possono indicare la presenza della malattia e decide come procedere.
Nella maggior parte dei casi, se non addirittura nella totalità, l’igienista dentale vi accompagna in questo percorso occupandosi di eliminare ciò che ha causato infiammazione e infezione: placca e tartaro, anche sottogengivale. E oltre a sottoporvi a sedute di igiene orale approfondite, vi fornisce tutte le informazioni affinché possiate prendervi cura della vostra bocca a casa.
Alla fine andrà tutto bene. E se non andrà bene, non è finita è parodontite.
John Lennon

Il dentifricio me lo faccio in casa!

Il web è costellato di ricette straordinarie per produrre il proprio dentifricio casalingo. Io voglio essere chiara con voi: giocare al piccolo chimico non è mai stato il mio passatempo preferito.
I dentifrici sono creme, gel e paste a esclusivo uso orale, classificati nella maggior parte dei casi come cosmetici, più raramente come presidi medici, e sono una parte importante della routine quotidiana di igiene orale. Con la loro schiumina inglobano i residui di cibo e il biofilm batterico – detta anche placca batterica, un insieme aggregato di batteri che si attacca ai denti – e hanno anche il fondamentale compito di apportare principi attivi utili all’interno del cavo orale.
A seconda delle formulazioni, i dentifrici possono avere obiettivi terapeutici, cosmetici o entrambi: antiplacca, antitartaro, anticarie, sbiancanti, per denti sensibili, per gengive irritate e così via, in base al principio attivo che contengono.
Nessun dentifricio “autoprodotto” potrà mai proteggere i vostri denti dalla carie.
Una delle caratteristiche fondamentali del dentifricio deve essere la protezione dalla carie. A oggi l’unico ingrediente capace di tale azione è il fluoro. E questa è la prima nota dolente delle ricette fai-da-te: il fluoro non è reperibile al supermercato nel reparto spezie o detergenti! Non esiste un olio essenziale al fluoro che potete usare nei vostri esperimenti casalinghi! Quindi nessun dentifricio “autoprodotto” potrà mai proteggere i vostri denti dalla carie.
Il secondo aspetto da prendere in considerazione è l’abrasività dei dentifrici. L’utilizzo quotidiano fino a tre volte al giorno delle paste dentifricie ha portato negli anni alla necessità di studiare bene gli agenti abrasivi in esse contenuti. Ecco perché l’ingrediente principale del dentifricio è l’acqua, seguita da agenti umettanti e poi da principi attivi con scopi terapeutici e/o cosmetici. Gli agenti abrasivi costituiscono invece una piccola parte, perché è fondamentale che i dentifrici siano poco aggressivi sullo smalto, mantenendo l’azione pulente senza graffiare i denti.
Un dentifricio fatto in casa è mediamente composto da argilla e bicarbonato, che sono agenti abrasivi, con aggiunta di oli essenziali. Praticamente non protegge dalla carie ed è potenzialmente pericoloso per l’integrità dello smalto!

Il dentifricio: usi e scopi

Il dentifricio è un prodotto cosmetico reperibile al supermercato o un dispositivo medico acquistabile in farmacia, composto da vari ingredienti come acqua, sostanze abrasive, detergenti, umettanti e principi attivi. Il dentifricio da farmacia è solitamente composto da una quantità maggiore di principio attivo terapeutico.
Il dentifricio non è il vero responsabile della rimozione della placca, di cui si occupano gli spazzolini elettrici e manuali con la loro azione meccanica. La pasta dentifricia deterge, lucida, rinfresca, ma soprattutto distribuisce in bocca il principio attivo che svolgerà l’effettiva azione terapeutica e cosmetica sui denti.
Quanto dentifricio serve? Poco, metterne grandi quantità non fa la differenza, è solo una dispersione di prodotto. Agli adultine basta semplicemente ricoprire metà della testina dello spazzolino. Fino ai due anni di età invece è sufficiente sporcare le setole con un velo di dentifricio, mentre per i bambini più grandi una quantità definita pea-size dal Ministero della Salute, cioè una “pallina” pari alla dimensione di un pisello.
Il dentifricio, in base ai principi attivi, può aiutare a contrastare:
  • gengive infiammate che sanguinano (se contiene, per esempio, zinco o clorexidina);
  • sensibilità (arginina, nitrato di potassio, fluoro);
  • erosione (fluoro, calciofosfato, idrossiapatite);
  • carie (fluoro);
  • tartaro (pirofosfati).
Se non ci sono condizioni particolari da trattare, il dentifricio può svolgere un’azione remineralizzante e protettiva per lo smalto dei denti, soprattutto se è a base di fluoro o idrossiapatite di calcio (anche se, a dire il vero, sull’azione svolta dall’idrossiapatite non ci sono ancora tutte le evidenze scientifiche del caso). Come riconoscerli? Date una occhiata alle scritte sul tubetto: in generale quelli con la dicitura protezione totale o protezione carie vanno benissimo.
Per scegliere il dentifricio più adatto la cosa migliore è comunque chiedere consiglio all’igienista dentale. Ricordate però che il dentifricio non garantisce la salute completa della bocca, soprattutto se è presente una problematica importante.
Ornamento di separazione
Make sure
it brings
you peace,
not problems
carie.

Per curare la carie basta un’otturazione

La carie è la malattia infettiva in assoluto più diffusa al mondo: non riduciamola a un semplice buco in un dente, farlo significa sottovalutarla! Probabilmente è questo il motivo per cui è così diffusa.
Dalla mia esperienza personale ho capito che non esiste una corretta informazione su questa malattia e che anche gli specialisti spesso si comportano come se, per curare la carie, bastasse fare un’otturazione. Invece, come sostiene il mio mentore di cariologia, l’odontoiatra Giovanni Sammarco, otturare è come mettere un cerotto a una persona che, sotto il tiro di un cecchino, è stata colpita da una fucilata. È evidente che non basta: al malcapitato bisogna fornire anche un giubbotto antiproiettile per garantirgli un’ulteriore protezione!
È importante guardare alla carie come a quello che è: una malattia infettiva dovuta alla proliferazione incontrollata di microbi all’interno della bocca. Tra adulti non è trasmissibile, ma nella stragrande maggioranza dei casi ci si ammala da lattanti attraverso lo scambio di saliva con il genitore. Quando nasciamo il nostro cavo orale è sterile, ma poi, per esempio attraverso i baci, viene colonizzato dai batteri. È dunque proprio nei primi mesi di vita che certi comportamenti e abitudini dei genitori possono favorire la crescita nella bocca del bambino di determinati ceppi batterici responsabili della malattia cariosa: lo Streptococcus mutans e i lattocilli.
Otturare è come mettere un cerotto a una persona che, sotto il tiro di un cecchino, è stata colpita da una fucilata.
Questi microrganismi si nutrono di carboidrati e specialmente di quelli semplici, cioè gli zuccheri, producendo acidi in grado di demineralizzare la superficie dello smalto e nel tempo di creare un vero e proprio buco nel dente.
È quindi fondamentale che fin da bambini nella nostra bocca non si creino le condizioni ambientali favorevoli alla vita e alla riproduzione di questi particolari batteri acido-produttori. Come? Evitando un’alimentazione ricca di zuccheri e curando l’igiene orale. Questo ovviamente vale per i più piccoli, ma anche, per le ragioni che abbiamo appena visto, per gli adulti.

La fluoroprofilassi per i bambini

La fluoroprofilassi è una delle armi che abbiamo a disposizione per difenderci dalla carie. Quella sistemica consiste nell’assunzione per bocca di un integratore di fluoro in compresse o gocce e può essere avviata già durante la gravidanza fino ai primi anni di vita del bambino. Lo scopo è quello di far crescere denti che contengano fluoro, in modo da renderli più resistenti all’acido prodotto dalla placca batterica e meno soggetti alla formazi...

Índice