Il Codice Bushido
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Il Codice Bushido

La Via del Guerriero nell'Era Moderna

Adidas Wilson, Rachele Riccetto

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Il Codice Bushido

La Via del Guerriero nell'Era Moderna

Adidas Wilson, Rachele Riccetto

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Il codice Bushido è un codice d'onore che ha profondamente influenzato la cultura del Giappone dell'ottavo secolo. Il Bushido nacque come codice di guerra, trasformandosi quindi in un modo di vivere e di fare arte. Regolava ogni aspetto della vita, dall'onore e la guerra alla letteratura e la poesia. Inoltre, ebbe un grande impatto sulla storia, dal medioevo alla Seconda Guerra Mondiale. Si dice che il Bushido apparve durante l'ottavo secolo. Fu influenzato dallo Scintoismo, il Confucianesimo e il Buddismo Zen.Alcuni dei nobili che seguivano il Bushido diventarono samurai ed eventualmente guardie dei daimyo e degli shogun.I samurai erano famosi per servire lealmente i loro padroni; infatti, il termine samurai si traduce come "colui che serve". I samurai erano armati di spada durante il periodo Edo e queste erano viste come un segno di pericolo. Durate il periodo Tokugawa, ai samurai fu proibito avere spade--fu in quel periodo che la pace iniziò a ritornare in Giappone. I samurai quindi si dedicarono alla letteratura e all'arte. Sono stati scrittimoltissimi libri sugli insegnamenti e sulle virtù del Bushido. Un samurai aveva solo due possibilità: vita e morte. In vita, le cose importanti erano l'abilità nel combattimento, la forza e le prodezze militari. Un guerriero samurai doveva essere sempre pronto alla battaglia.

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Información

Editorial
Adidas Wilson
ISBN
9781547585335
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Capitolo 1

La Società Gerarchica in quattro classi del Giappone feudale  

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Il Giappone feudale ebbe una società divisa in maniera ben definita in quattro classi, dal dodicesimo secolo al diciannovesimo secolo. Contrariamente alla società feudale europea, dove i servi o i contadini erano in fondo, in Giappone erano i mercanti a trovarsi in basso. Il Confucianesimo conferì molta importanza alla produttività nella società. Di conseguenza, pescatori ed agricoltori erano tenuti più in considerazione dei negozianti. La classe dei guerrieri samurai dominava questa società feudale. Erano pochi, comprendevano circa il 10% della popolazione, eppure, insieme ai loro padroni daimyo, avevano molto potere. Le persone delle classi inferiori dovevano inchinarsi rispettosamente ogni volta che un samurai moriva, altrimenti sarebbero stati decapitati. I samurai rispondevano ai loro daimyo, che a loro volta rendevano conto agli shogun. Quando l’era feudale stava giungendo al termine, c’erano 260 daimyo. Ognuno di loro aveva un esercito di samurai ed era a capo di un ampio territorio. I contadini o gli agricoltori si trovavano subito sotto ai samurai. Erano superiori ai mercanti e agli artigiani perché producevano cibo—qualcosa su cui tutte le classi facevano affidamento. Per quanto venissero onorati, le loro condizioni di vita erano povere e pagavano pesanti tasse. Durante il regno di Iemitsu, il terzo shogun Tokugawa, i contadini non potevano neanche mangiare il riso che producevano loro stessi. Lo consegnavano interamente al daimyo, il quale poi gliene donava un po’ come atto di carità. Gli artigiani producevano oggetti bellissimi e necessari come utensili da cucina, stampe xilografiche e vestiti, ma gli agricoltori erano ancora considerati migliori di loro. Anche coloro che producevano le spade dei samurai e i costruttori di barche ricadevano nella terza classe. Gli artigiani vivevano nei loro settori nelle città più grandi, separati dai samurai e i mercanti; quest’ultima categoria comprendeva sia i negozianti che i commercianti. Questi erano considerati come parassiti che si nutrivano del lavoro degli artigiani e dei contadini. Oltre a vivere in parti separate delle città, le classi superiori non potevano mischiarsi con loro. Tuttavia, molte famiglie mercanti avevano ingenti ricchezze, le quali incrementavano la loro influenza politica. Alcuni giapponesi erano al di sopra di questo sistema in quattro classi, mentre altri ne erano al di sotto. Lo shogun, il sovrano militare, si trovava in cima. Era il più potente daimyo. Lo shogunato diventò ereditario con la salita al potere della famiglia Tokugawa, nel 1603. L’imperatore era più potente dello shogun, ma era comunque quest’ultimo in controllo. L’imperatore era anche il leader religioso giapponese. Le persone al di sotto dell’ultima classe lavoravano nei settori tabù, discendenti dagli schiavi e dalla minoranza etnica Ainu. I conciatori, i macellai e i boia erano condannati dalla tradizione shintoista e buddista. Gli hinin, gli appartenenti alla classe più bassa, erano anche dei reietti (ne facevano parte i criminali condannati e gli attori). Al giorno d’oggi, c’è un nome collettivo per tutte queste persone, ed è burakumin. La classe dei samurai perse il suo potere durante il regno Tokugawa. Fu un’era di pace e le loro capacità non erano necessarie. Gradualmente, le classi iniziarono a mescolarsi con più libertà. L’imperatore risalì al potere nel 1868, nel rinnovamento Meiji, ed abolì la carica dello shogun. Venne creata una forza militare moderna e i samurai furono sciolti.   
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Capitolo 2

Le Origini dei Samurai

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Fin dai tempi antichi, un imperatore ha governato il Giappone. Tuttavia, verso la fine del dodicesimo secolo, i capi militari iniziarono a sfidare il potere della corte imperiale. Dal 13esimo secolo, il governo giapponese assunse una duplice struttura. La sovranità religiosa e culturale era in mano all’imperatore mentre l’élite militare era responsabile della guida economica e politica. Le cose continuarono in questo modo fin quasi alla fine del 18esimo secolo. Con il termine samurai si intende la classe guerriera giapponese. I samurai comparvero tra l’ottavo e il nono secolo. In quel tempo, grandi proprietà terriere appartenevano alla famiglia imperiale e ai nobili (imparentati membri dell’aristocrazia). Tra il 790 e il 1184 (il periodo Heian), la corte imperiale e i nobili, con sede a Kyoto, facevano affidamento sul reddito agricolo dei possidenti terrieri. I samurai nacquero dalla necessità di proteggere i possedimenti distanti dalle invasioni dei comandanti locali. I nobili che cercavano di proteggere quei poderi non avevano l’autorità e le capacità necessarie per offrire sicurezza e un’amministrazione effettiva nei distretti remoti. Questo spinse la corte a nominare dei rappresentanti tra la popolazione locale. Questi deputati consolidarono il loro potere locale e regionale costituendo i “guerrieri” —una milizia controllata privatamente. Bande di guerrieri nacquero come organizzazioni familiari e diventarono gruppi di combattenti non collegati tra loro da parentela. Erano uomini che avevano giurato fedeltà ai propri signori.
Il Primo Governo Guerriero (lo Shogunato Kamakura, 1185-1333)
Verso la fine dell’undicesimo secolo, il casato Minamoto/Genji era il più potente clan militare. Si scontrò con il casato Taira/Heike verso metà del dodicesimo secolo. Dopo una serie di scontri, i Taira furono finalmente sconfitti. I Minamoto, quindi, formarono un governo a stampo militare a Kamakura. L’imperatore nominò così Minamoto Yoritomo, il leader dei Minamoto, sei-i-tai shogun (generale delle forze armate).
Il Secondo Governo Guerriero: lo Shogunato Ashikaga del Periodo Muromachi (1338-1573) 
Nel 1333 lo shogunato Kamakura venne spodestato e lo shogunato Ashikaga prese il suo posto. A questo punto, i samurai divennero una forza più organizzata. Erano leali ad un padrone e seguivano un sistema di valori basato su coraggio, lealtà ed onore. Ashikaga aveva il supporto dei daimyo regionali indipendenti e dei vassalli.
Il Terzo Governo Guerriero: lo Shogunato Tokugawa del Periodo Edo (1615-1868)
Tokugawa Ieyasu fu il vincitore nella guerra decisiva nel settembre del 1600 e guadagnò il controllo sull’intera nazione. Lo shogunato Tokugawa regnò per un periodo molto lungo (260 anni). Questo è attribuito al loro ineguagliabile controllo sociale sulle persone, inclusi i daimyo e i loro vassalli. L’era Tokugawa fu pacifica perché chiusero i confini nazionali agli stranieri, tranne il porto Nagasaki che rimase aperto per gli scambi con l’Olanda. I Tokugawa avevano controllo diretto su un ampio territorio confinante con la capitale Edo, e questo rafforzò la loro autorità.
Il Ripristino dell’Autorità Imperiale e la Fine dell’Era dei Guerrieri: il Periodo Meiji (1868-1912)
La corte imperiale aveva ancora il compito di nominare lo shogun, ma non aveva molta autorità militare tra il 1185 e il 1853. L’autorità dei Tokugawa venne sfidata nel 1853, quando la squadriglia delle “Pecore Nere” minacciò di ricorrere ad azioni militari se il Giappone non avesse terminato la sua politica d’isolamento nazionale. Di conseguenza, dei samurai influenti deposero lo shogunato e venne restaurata la diretta autorità imperiale. Durante il primo decennio del periodo Meiji, i samurai furono spogliati dei loro poteri.
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Capitolo 3

Onna-Bugeisha—le Donne Guerriere Samurai

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I samurai sono tradizionalmente rappresentati come uomini, ma esistevano anche donne samurai, le Onna-Bugeisha, ed erano altrettanto pericolose. Già prima che il mondo iniziasse a pensare ai guerrieri samurai come tutti uomini, c’era un gruppo di donne samurai, tanto mortali e potenti quanto la loro controparte maschile. Erano conosciute con il nome Onna-Bu...

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